Si è spenta il 31 ottobre, all'età di 83 anni, Mariasilvia Spolato, la prima donna italiana a fare coming out.
Ho deciso di cercare la sua storia e ne sono felice, perché credo che valga la pena di essere conosciuta.
Ve la racconto.
Nel 1972, però, fu la prima donna in Italia a dichiarare pubblicamente di essere lesbica, diventando una delle pioniere del movimento per i diritti delle persone omosessuali.
Purtroppo, la professoressa fu licenziata per indegnità, e perse anche l'amore della sua vita, nonché i contatti con la sua famiglia.
Presto, rimasta senza soldi e senza dimora, fu costretta a vivere in strada.
In molti raccontano di averla sempre vista nel parco della stazione di Bolzano, con buste cariche di libri, o in biblioteca.
La passione per la lettura, infatti, non l'aveva mai abbandonata.
Non chiese mai, nè accettò, elemosina. A lei bastava leggere e scrivere. Sulle panchine, ai bordi delle strade, ovunque.
La sua vita in strada andò avanti fino alla fine degli anni Novanta, quando venne ricoverata in ospedale con una gamba in cancrena.
Da qui l'affidamento ai servizi sociali, che la convinsero a vivere in una struttura per donne in difficoltà e, dal 2012, in una casa di riposo.
Sarà in questi anni, quindi, che Mariasilvia ritroverà l'affetto di una famiglia acquisita, composta dagli inservienti e dai medici della struttura, nonostante la diffidenza iniziale e la voglia di libertà.
E allora, buon ultimo viaggio donna coraggiosa che non ha piegato la sua dignità neppure di fronte ad una società ostile e bigotta come quella dell'epoca.
Molti passi avanti sono stati compiuti, in Italia, anche grazie a lei, ma non abbastanza.
Perché nessuna Mariasilvia muoia più da sola.
Non conoscevo questa donna né la sua storia.
RispondiEliminaTerribile che la famiglia l'abbia praticamente abbandonata.
Eh sì, questo ci deve ricordare quanto fossero bui, sotto molti aspetti, i tempi passati.
E quanti errori continuiamo a fare, a distanza di quasi cinquant'anni..
EliminaPessimo che l'abbia abbandonata il suo amore!!!
EliminaEvidentemente non era pronta come lei ad affrontare la società.
EliminaNon ho trovato nulla circa la sua identità, però. Nè in merito ai motivi dell'abbandono.
Ciao cara Claudia , grazie per averci fatto leggere la storia di questa Donna che nella sua solitudine per essere stata lasciata sola , abbandonata dai suoi affetti perchè era lesbica , è riuscita con lo scrivere a regalare per sempre una parte di Lei .
RispondiEliminaGrazie per averci fatto Emozionare con questa storia vera.
Un abbraccio cara Claudia con simpatia , una dolce serata.
Rosy
Grazie a te per averla letta e apprezzata, ma conoscendo la tua sensibilità ero certa che lo avresti fatto.
EliminaUn abbraccio a te.
Buona serata ❤
Non conoscevo la sua storia (mea culpa!), sicuramente si è spento un pilastro della lotta per i diritti civili.
RispondiEliminaEsatto.
EliminaNon la conoscevo neanch'io, ma son felice di averla scoperta e di aver reso omaggio a mio modo a questa donna Donna.
Siamo ancora lontano anni luce da una qualsiasi evoluzione di pensiero, su mille argomenti.. figurati le non-distinzioni di sesso...
RispondiEliminaHai ragione, Franco.
EliminaPerò è bene riconoscere che, seppur a ritmo di lumaca, stiamo comunque facendo progressi.
Ed io voglio sperare che arriveremo lontano.
Non conoscevo questa donna ne la sua storia e mi dispiace. Un altra donna che non ha ceduto e volata via e chissà quante altre nel loro piccolo sono rimaste sconosciute. Buon viaggio.
RispondiEliminaBuona serata a te Claudia.
Voglio credere che la sua cultura l'abbia aiutata a vivere in un mondo migliore. Almeno con la mente.. ❤
EliminaCiao Claudia, non conoscevo questa donna e mi dispiace leggere quello che ha dovuto passare per colpa di una mentalità ottusa e intollerante...
RispondiEliminaGrazie per avercene parlato!
Mi fa piacere che tu l'abbia letta.
EliminaE spero che l'intolleranza diventi sempre più rara..
Non conoscevo la storia. È tristissimo e ancora più triste leggere le motivazioni del licenziamento. Grazie del post.Ciao
RispondiEliminaMolto triste a maggior ragione considerando che non è accaduto mille anni fa, ma negli anni Settanta che quasi tutti abbiamo vissuto..
EliminaMi sento molto in colpa a non conoscere questa storia, peccato che forse sia passata un po' in sordina. Grazie per averla condivisa! Brava!
RispondiEliminaCome tutte le belle storie, sta girando più post mortem che prima, ed è un peccato.
EliminaPovera signora.
RispondiEliminaforse pensava di preservare il suo amore dichiarandosi.
ma ha perduto anche quello.
Magari ha perduto soprattutto quello. Perché credo che sia in virtù di questo amore che abbia scelto di fare coming out.
Eliminacome ho pensato anch'io..
Elimina1972 eppure sono convinto che anche oggi il coraggio non venga premiato e la denuncia sia profondamente osteggiata. Onore immenso a questa donna ed un ultimo saluto sentito e sincero.
RispondiEliminaSe non avessi letto le date di questa storia, avrei pensato e sperato che risalisse agli anni Trenta. E invece no. Il 1970 è appena dietro l'angolo, e questo mi spaventa.
EliminaQuante altre Mariasilvia esistono per le strade dell'Italia e del mondo?
Nemmeno io conoscevo questa storia , mi fa' piacere tu l'abbia
RispondiEliminaraccontata . Non si sceglie di essere omo o lesbiche , è la natura
che sceglie . Il rispetto deve sempre essere per le persone che lo
meritano e , sicuramente Lei era una di queste . Grande Donna .
Ora riposa in pace . Laura
Giusto. Non si sceglie. E non vedo perché la società debba sentirsi in diritto di emarginare gli omosessuali.
EliminaSono felice, però, che almeno nella casa di riposo lei abbia trovato una vera famiglia che la coccolava, restituendole tutto quello che la vita le aveva tolto.
Una storia terribile.
RispondiEliminaA volte giriamo lo sguardo per non vedere, ma chissà quali altre storie si celano dietro tutte le persone che vivono ai margini della società. Dimenticati.
E' vero. Però c'è anche da dire che spesso non amano essere avvicinati, e quindi diventa difficile fare qualcosa per loro.
EliminaTu lo sai bene perché scrivesti un post su un tema analogo.
Dispiace soprattutto per la fine immeritevole che non meritava..
RispondiEliminaVoglio credere che nessuno di noi la meriti.
EliminaMa che avrà il suo riscatto se qualcosa esiste dopo questa vita..
Triste storia.
RispondiEliminaNon la conoscevo.
Il suo coming out le è costato caro ma ha vissuto sempre a testa alta e questo le fa onore.
Una leggera polemica:Io sono di ampie vedute.
Dentro il tuo letto puoi portarci chi vuoi , basta che sia maggiorenne e consenziente.
Se tu dopo vuoi parlarne al mondo sei libero di farlo ma se decidi di fare coming out deve essere "globale"!
Non di convenienza .
Ti faccio un esempio : tutti lo sanno tranne la tua famiglia!
O il contrario.
Non va bene un comportamento del genere...devi essere trasparente, perchè secondo me questo aiuta a non essere ghettizzati altrimenti il primo che crea barriere sei te stesso nei confronti degli altri.
Tutto qua.
Va bene che sembra ieri il 1972 ma son passati quasi 50 anni e dei passi avanti ne son stati fatti e bisogna continuare a farli... per rendere questo mondo migliore , bisogna collaborare tutti.
Ciao
Nel caso di specie Mariasilvia fu ghettizzata proprio perché il suo coming out era totale e coinvolgeva il lavoro, gli amici, la famiglia, e chiunque la conoscesse.
EliminaMa è vero anche che, appunto, a distanza di 50 anni si spera che vicende come questa non accadano più.
I passi avanti io li vedo, e molti devono ancora essere compiuti. Ma voglio essere fiduciosa.
Come sempre.
Una mente brillante che amava la matematica, come Turing. Una mente libera e sincera, come Turing e come Turing ghettizzata e perseguitata per la sua sessualità.
RispondiEliminaEffettivamente le due storie hanno molto in comune, ma questa donna è stata più coraggiosa nel decidere di non arrendersi. Nonostante tutto.
EliminaChapeau
RispondiEliminaA lei e al suo coraggio.
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