Solo pochi giorni fa si celebrava l'amore per antonomasia.
Ovunque, cuoricini e frasi romantiche riscaldavano l'atmosfera di una fredda giornata invernale.
Oggi, però, voglio parlarvi di un altro tipo di amore. Quello malato.
I numeri.
Secondo il bilancio annuale dell'associazione "Sos stalking", nel 2017, sono state ben 113 le donne uccise, in Italia, per mano di un uomo, praticamente una ogni tre giorni. Si tratta, nella maggior parte dei casi, del loro compagno, attuale o passato, tant'è che, molto spesso, gli omicidi avvengono nelle stesse mura domestiche.
Ben 67 i figli, dai 5 ai 14 anni, rimasti, così, orfani di madre.
Sarà pur vero che, rispetto agli anni passati, i dati del femminicidio registrano un calo del 7%, ma siamo ancora troppo lontani dalla risoluzione del problema.
Secondo l'associazione, inoltre, il 78% delle vittime non ha mai sporto denuncia, per via della totale sfiducia nelle autorità che, troppo spesso, tardano ad intervenire.
Difficile capire cosa possa passare nella mente di queste donne.
E' di qualche giorno fa, ad esempio, la sentenza del giudice per l'udienza preliminare di Messina, Salvatore Mastroeni, con la quale ha condannato a dodici anni di reclusione Alessio Mantineo, reo di aver dato fuoco alla sua fidanzata, Ylenia Bonavera.
Quest'ultima, intervistata da diverse trasmissioni televisive, aveva più volte chiesto a gran voce la totale assoluzione del suo ragazzo, che, a suo dire, l'aveva aggredita solo perché la amava troppo.
Come detto, il giudice ha, però, emesso la sua sentenza, precisando che "La Bonavera difende l'ex non perché è una sbirra ma perché essere bruciati evidentemente in qualche assurdo caso 'innamora'. Diventa di nuovo l'amore della sua vita. La sua ricostruzione è tra il surreale e l'incredibile in un soggetto alla fine fragile che avrebbe bisogno di un recupero, non di perdersi di fronte al luccichio delle telecamere".
La speranza è che questi numeri si riducano fino a raggiungere, o quantomeno sfiorare, lo zero.
Purtroppo, però, sembrerebbe un'utopia.
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