Fumare in pubblico, sì o no?

Negli ultimi giorni ho letto diverse lamentele in merito ai provvedimenti adottati da alcuni sindaci italiani per vietare il fumo in spiaggia, tutelando innanzitutto la salute dei bagnanti (tra cui moltissimi bambini) e, in secondo luogo, quella delle spiagge, vista l'eccessiva quantità di mozziconi abbandonati, ogni anni, sulla sabbia.

Devo dire che, da non fumatrice, mi farebbe un gran piacere se la cosa diventasse una legge di Stato.

Considerando che le spiagge libere sono sempre molto affollate, infatti, spesso mi capita di ritrovarmi con il telo steso accanto a quello del fumatore di turno che mi costringerà a respirare "il suo catrame" e, soprattutto, lo farà inalare a Lorenzo.

Non so dirvi perché io detesti così tanto "le bionde". Nella mia famiglia fumano tutti, e persino mio marito ha ripreso a farlo, dopo una tregua di un paio d'anni per far sì che mi convincessi a sposarlo.

A me, invece, l'odore delle sigarette dà proprio fastidio, e mi pizzica la gola.

Lunga vita, dunque, a leggi come la Sirchia, che vieta il fumo nei locali pubblici da ormai 15 anni, sebbene servano a poco o a nulla, considerando che, ancora, ogni anno circa 6 milioni di persone perdono la vita a causa della dipendenza da tabacco.

Insomma, godetevi le vacanze al mare, in collina, sulla neve, o dove vi va, ma lasciate a casa il pacchetto delle sigarette. Sono pronta a scommettere che potrete sopravvivere benissimo anche senza. Almeno fuori dalle vostre mura domestiche!