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giovedì 4 ottobre 2018

L’amore segreto

Studiare mi è sempre piaciuto un sacco, così come leggere e suonare il pianoforte. I grandi occhiali da vista, poi, mi impedivano di abbandonare l'etichetta del "secchione" della classe. Non posso dire, però, di aver mai subito atti di bullismo. A quei tempi, per me, era semplicemente la normalità. 
Amavo così tanto il calcio che, mentre i miei compagni giocavano, mi divertivo a fare telecronache, articoli e pagelle. Mi piaceva fare altrettanto con il campionato di serie A, tant'è che in classe mi chiamavano Maurizio Mosca, per via dei miei pronostici sull'esito delle partite, molto spesso azzeccati.
In occasione del compleanno di Filippo, però, qualcosa dentro di me cambiò per sempre. 
Era il 3 luglio, e frequentavo la seconda media. Decidemmo tutti insieme di organizzargli una festa a sorpresa in spiaggia, dato che i suoi genitori stavano attraversando un periodo di difficoltà economica, e non si sarebbero potuti permettere nemmeno una torta. La sua gioia nel ritrovarci tutti presenti, attorno al falò, fu incontenibile. 
Marco suonava la chitarra, e in coro intonavamo le canzoni del momento. Ad un certo punto, Giulia propose di divertirci un po' col classico gioco della bottiglia, e ne fummo tutti felici. Ci sistemammo in cerchio sul bagnasciuga e la bottiglia della birra cominciò a ruotare, dando vita ai primi baci a stampo, alle confessioni segrete, agli abbracci imbarazzati. 
Arrivò il mio turno. Giulia si alzò. "Basta, io non gioco più. Chi vuole fare una partita a pallavolo?". Filippo chiese il perché di questo repentino cambiamento d'umore, e lei, con fare glaciale, rispose: "Ma ti pare che se la bottiglia si ferma su di me io baci proprio lui?!?! Ma per carità!". Il silenzio piombò su quella spiaggia e il falò si fece improvvisamente più spento. Ci alzammo e cominciammo a giocare a calcetto. O meglio, cominciarono. 
Io, in preda ad un momento di impulsività, andai a tuffarmi, sebbene il mare fosse molto agitato. Non volevo sentire il peso dei loro sguardi addosso, la compassione di alcuni, le risa di altri. Nonostante fossi un ottimo nuotatore, le onde mi travolsero, e cominciai ad annaspare. Per fortuna Clara si accorse che rischiavo di annegare e si tuffò per salvarmi. Era la mia unica amica, sin dalle elementari, e sono certo che soffrisse molto per questi episodi, ma non ne avevamo mai parlato, per pudore. 
Non ho più partecipato a quel genere di giochi. I miei occhiali, l'acne e le maglie sempre due misure più larghe, evidentemente, non erano gradite a Giulia. Anzi, non solo a lei. 
Eppure, io l'amavo. Che sciocco che ero a pensare che quell'angelo con gli occhi azzurri e una folta cascata di riccioli rossi potesse anche solo degnarmi di un pensiero romantico. 

Al liceo la situazione non migliorò. Partecipare alle olimpiadi di matematica, e vincerle, per ben due anni consecutivi, non servì di sicuro a rendermi più simpatico agli occhi dei compagni. Non era certo il cervello che rendeva fighi, ma i jeans a zampa un po' stracciati, i berretti indossati al contrario, i capelli alla spina. Io, invece, ero sempre in tuta e t-shirt, con la barba un po' incolta, e i capelli lunghi. 
Giulia aveva scelto di frequentare un istituto tecnico, poco distante dalla mia scuola. Mi capitava spesso d'incontrarla all'uscita, infatti.
Quella mattina pioveva molto forte. Indossai l'impermeabile e, alla guida del mio scooter, mi recai a casa. Alla fine della strada, però, notai quella criniera rossa che avevo sempre sognato di accarezzare. Era completamente bagnata, senza ombrello, e si dirigeva a casa a piedi, come ogni giorno. Avrebbe dovuto percorrere almeno un chilometro, però, prima di raggiungere la sua meta. 
"Salta su! - le gridai - ti dò un passaggio". "Adoro camminare, lo sai", rispose. Probabilmente disdegnava anche solo l'idea di cingermi i fianchi con le braccia, in sella alla mia moto. 
Fu una fortuna che quel giorno piovesse, almeno mia madre non mi avrebbe chiesto perché avevo il viso bagnato... Così, decisi che me la sarei tolta dalla testa e che, anzi, non l'avrei neppure più salutata. Finalmente era arrivato il momento di pensare a me, a Massimiliano e basta. 
Elaborai una dieta faidamé. Sì, lo so che non si fa e che si rischiano danni alla salute, ma con i consigli di papà che era il medico del paese, riuscii a perdere quindici chili, senza conseguenze devastanti. 
Optai anch'io per i capelli corti e alla spina. Su suggerimento di Clara, poi, cominciai ad indossare jeans aderenti e camicette sfiancate. Le lenti a contatto proprio no, però. Quelle mi terrorizzavano. Quindi, lunga vita ai miei occhialoni neri in plastica. 
Riuscii nel mio intento di dimenticare Giulia, anche se, forse, utilizzando il metodo più vecchio di sempre, il “chiodo schiaccia chiodo”. 
D’improvviso, infatti, mi resi conto che l’amore della mia vita era sempre stato esattamente sotto ai miei occhi, ma la mia vista era offuscata dall’ingenuità di quei tempi, e dall’avvenenza di una rossa qualunque. 
Ormai, non avevo più dubbi. La donna che desideravo si chiamava Clara. 
Le nostre uscite a due, i film che adoravamo guardare al cinema, lo shopping, la colazione ogni mattina al bar di fronte all’università, iniziarono a tingersi di romantico. 
Eppure, ancora una volta, la mia inettitudine mi impediva di confessarle i miei sentimenti. 
Il mio nuovo look non era certo bastato a farmi guadagnare quel pizzico di autostima che serve per dichiararsi ad una donna. 
Decisi, quindi, che avrei lasciato fare al destino. Ad oggi, ripensandoci, mi prenderei a sberle da solo. 
Nell'arco di pochi anni conseguii la laurea in economia e commercio e, dopo il classico tirocinio, aprii uno studio mio. Chiesi a Clara di farmi da segretaria, per rinsaldare ancora di più il nostro rapporto, e per ringraziarla della sua presenza costante nella mia vita. 
Continuai a non confessarle i miei sentimenti, nonostante lavorassimo fianco a fianco per diverse ore al giorno. 
La paura di rovinare tutto, mi pietrificava. Forse, restare solo amici era la decisione più giusta per entrambi. 

Oggi, a 35 anni, sono uno dei commercialisti più ricercati dalle mie parti. Clara è in aspettativa. Fra tre mesi darà alla luce Matilde. No, non diventerò padre. Ha sposato Alberto quattro anni fa. Glielo presentai io stesso, perché volevo saperla felice, accanto ad un uomo che l'avrebbe amata e desiderata quanto meritava. 
Io, intanto, aspetto. Mi ha promesso che mi farà battezzare la piccola, e ne sono molto onorato. 
Per l'amore, mio s'intende, ci sarà tempo. 
Grazie a lei ho assunto la consapevolezza di valere come uomo, e di poter ambire esattamente alla donna che desidero. Peccato che lei continui a pensare a Giulia, quando mi consiglia di farmi avanti, di corteggiarla con un gesto eclatante, di non tirarmi più indietro. Gliel’ho lasciato credere, per riuscire a non darle troppe spiegazioni. 
E invece, l'unica vera dichiarazione che vorrei fare sarebbe ad una donna che porta proprio il suo nome, i suoi occhi, e i suoi capelli. Ma questo lei non lo saprà mai. 
Incontrerò qualcuno che mi farà battere il cuore e, nel frattempo, sarò felice che ad abbracciarla sia un uomo dolce e brillante come il mio amico Alberto. 
Chissà se io avrei potuto fare di meglio e se saremmo stati felici. No! La risposta è no! 
Clara resterà la mia migliore amica per sempre, e mai nella vita le confesserò di averla amata, o di desiderarla ancora. Certe storie non si evolvono perché, in fondo, è giusto così. 
Intanto, grazie a lei e ai suoi consigli, son passato da essere Maurizio Mosca a “Max, lo scapolo d'oro”. In paese si divertono a chiamarmi così, alludendo al fatto che potrei avere qualsiasi donna, sebbene io ne abbia sempre sognata soltanto una. Ma, ripeto, non diteglielo.



Racconto pubblicato sul settimanale Confidenze
numero 40 del 25.09.2018

33 commenti:

  1. Per me è Max il cretino ma non diteglielo... 🤨

    Magari ci ha pure sofferto sta Clara...

    Non riesco a giustificare certe mancanze di coraggio neppure sotto l'aspetto dei complessi psicologici.

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    1. Lo sai che quando mi ha raccontato questa storia avrei voluto dargli due sberle?
      E gliele ho pure promesse.
      Ma can che abbaia non morde..
      Di solito le mie minacce solo solo metaforiche.. ;)

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  2. Sì , Max è un cretino , concordo!
    Clara ... forse davvero lo amava , ma lui...
    Bello Claudia! Complimenti : ) Continua a scrivere
    Un abbraccio : )

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    1. Grazie Marinetta.
      Purtroppo l'amore, a volte, prende pieghe che prescindono dalla nostra volontà.
      Voglio sperare che Max incontrerà presto una donna che lo farà capitolare.. ;)

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  3. "Chissà se io avrei potuto fare di meglio e se saremmo stati felici. No! La risposta è no!"
    La risposta è ovviamente no.
    Se avesse potuto fare di meglio, lo avrebbe fatto.

    Mi dispiace però, tanto.

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    1. Infatti, Sara.
      Inutile piangere sul latte versato e sulle occasioni perse.
      Spero solo che lui abbia capito, adesso, che è un ragazzo valido, e che merita di dedicarsi ad una donna che lo ricambi, senza inseguire l'ennesimo amore proibito...

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  4. Sono assolutamente d'accordo con voi: questo Max è ad prendere a sberloni! Mi unisco al gruppo XD. Anche per questa sua moda di portare i capelli lunghi!

    ps analisi molto buone ^_^

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    1. Ahahaha
      Non c'era bisogno di rivelare al mondo che le tue analisi sono perfette.
      Pensi di trovare moglie così??
      Ihih
      E vabbè, dai. Fai pure. :P

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  5. Io né avrei messo la stronza a lavorare, né avrei presentato un ragazzo alla stronza. Perché sei stronza e pure cretina, se non ti accorgi per anni dei sentimenti di chi hai accanto.
    A morte tutte le Clare.

    Moz-

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    1. Ma porellaaaaaa!!!
      Io, invece, ho interpretato la storia diversamente.
      Sono pronta a scommettere che quando Max moriva dietro a Giulia, Clara lo amava, ed era lui il broccolone con le banane agli occhi, no???
      Quindi, ben gli sta, adesso.
      Poteva ricordarsene prima....

      P.S. Massimiliano, ti voglio bene. Miki tira fuori il peggio di me. Non badare.

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    2. Seee la classica scusa delle donne per poter poi fare come cazzo credono... Se gli piaceva così tanto, avrebbe dovuto gioire quando anche lui si era reso conto di amarla :)

      Moz-

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  6. Ma quanto sei brava a scrivere Claudia!!! Ho letto questo racconto tutto di un fiato ❤️❤️❤️

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    1. Grazie Sara.
      Sei sempre un tesoro, però ricordati di firmarti, altrimenti potrei confondermi. ❤

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  7. Bel racconto, faccio fatica a capire se si tratti di una storia vera o inventata.
    Su confidenze scrivono solo donne?
    Avrei un paio di raccontini che potrebbero andare bene, forse anche tre.
    Buona giornata!

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    1. Su Confidenze scrivono sia uomini che donne, ma accettano soltanto storie vere.
      Per la narrativa frutto di fantasia, esistono molte altre riviste simili.
      Se ti piace scrivere, provaci, no? 😉

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    2. Ah, non sono storie vere le mie, infatti, ma chi ha letto i racconti ritiene che siano rosa.
      Il fatto è che scrivere rosa non sarebbe proprio la mia volontà, cerco più l'azione.
      Darò un'occhiata sul web allora.
      Grazie.

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    3. L'azione non è il mio genere, quindi non saprei dove indirizzarti.
      Spero che Google ti sia d'aiuto.. 😉

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  8. Cara Claudia, che non a avuto un amore che solo lui lo sapeva, bella la gioventù.

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    1. Chissà come tu ti sei dichiarato a tua moglie.
      Magari un giorno me lo racconterai. ❤

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  9. Beh, diciamo che questo Max non sembra proprio molto "sveglio", poi oh... valle a capire certe storie, certi rapporti ^^

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    1. Ahahah
      Finalmente un uomo che non difende la categoria a priori.. 😉

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  10. Ho letto i primi commenti e pensavo fossero rivolti a me!
    Ahahah!
    Cretino xche?
    Ma non mi offendo eh...magari me lo merito.
    Però se porta i capelli lunghi non son io!
    Ciao
    Ahahah!😀😀😀

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    1. Ahaha
      Chissà se c'è una Clara nel tuo passato..
      Dobbiamo preoccuparci?? 😜

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  11. No l’unica Clara che conosco è la cuginetta paralizzata alle gambe ( che poi per fortuna guarisce) di Heidi .
    Sai quella con le caprette che le fanno CIAOOOOO

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    1. Un po' troppo viziata e petulante per i miei gusti.. 😂😂
      Adddiossss

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  12. Bella storia, scritta molto bene. Ti ho detto già che sono cresciuta leggendo Confidenze? Sia mia mamma che mia nonna erano lettrici accanite del settimanale. Ed io da ragazzina mi immergevo in quelle storie che dovevano essere vere per potere essere pubblicate. Per quel che riguarda il protagonista, mi.mancano le parole per definirlo😆😆😆😆

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    1. Forse me l'hai detto.. Ma figurati se lo ricordo.. 😅
      Comunque è arrivato il momento di ricominciare a leggerlo, no?
      Ti sei persa il post in cui annunciavo che ho inviato anche la mia storia.. Tutto quello che vi ho sempre accennato, senza mai definizioni precise, però.
      Ecco.. Cooming soon. 😉

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  13. Risposte
    1. Grazie cara.
      Faccio del mio meglio per rendere la storia piacevole, tenendo fede ai fatti.

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  14. Andando oltre la storia di questo Massimiliano che ha fatto delle scelte di vita amorosa discutibili ed ha stupidamente abbandonato i fieri e stilosissimi capelli lunghi, scrivi davvero benissimo! Complimenti davvero, hai condensato benissimo questa lunga storia di vita!

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    1. Grazie caro Eros.
      Mi dedico alla narrativa da circa un anno.
      Prima, avevo sempre scritto solo articoli di giornale e poesie. Devo dire, però, che il genere mi ha appassionata e raccogliere le storie vere di chi si affida a me, è sempre un'emozione.

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