Portobello flop: perché riesumare programmi del passato?

Sabato scorso è andata in onda la prima puntata della nuova edizione di "Portobello", condotta da Antonella Clerici.

Gli ascolti, però, non hanno premiato la trasmissione, stracciata dalla concorrente "Tu si que vales" di Maria De Filippi.

Premetto che non ho visto la puntata in oggetto, perché non amo questo genere di programmi, ma ho letto le numerosissime critiche in merito, sui social e sui vari quotidiani.

La domanda che mi sorge spontanea è: gli autori contemporanei sono davvero così a corto di idee da dover riesumare format antichi come Portobello, senza considerare che la società e le esigenze dei telespettatori son ben diverse rispetto al passato?

Era già accaduto con "La corrida", o con la più recente "Sarabanda", ma non solo. Raidue ha richiamato in ballo anche "Furore".

Perchè, quindi, non investire in programmi nuovi e fantasiosi, invece di ricorrere a contenitori ormai vecchi o obsoleti?

Chissà cosa ne penserebbero i compianti Corrado, Enzo Tortora, e company.

Intanto, a dimostrazione del fatto che i tempi cambiano, la nuova edizione di Portobello ha portato gli animalisti sul piede di guerra. Diverse associazioni hanno, infatti, diffidato Raiuno e la trasmissione, poiché il pappagallo protagonista delle puntate, nel corso della prima era apparso legato all'asta e quindi, potenzialmente, maltrattato.

Negli anni Settanta e Ottanta, nessuno avrebbe dato peso ad una cosa del genere, complice l'assenza dei social network, o forse la mancata esigenza di trovare il losco ovunque.

In ogni caso, questa sera assisteremo ad una nuova sfida tra le biondissime Clerici e De Filippi.

Voi cosa guarderete?