Ieri sono tornata dal medico a causa di un'antipatica faringite, o probabilmente di una reazione allergica.
Complici i malanni di stagione e i dispetti di questa primavera che non vuole cominciare davvero, lo studio era più pieno del solito.
Ho dovuto attendere circa un'ora prima che arrivasse il mio turno.
Mi sono chiesta cos'avrei fatto tanto a lungo se non avessi posseduto uno smartphone...
Ad un certo punto, però, è entrato un anziano, che conosco di vista in quanto è il padre del mio fruttivendolo di fiducia.
Mi ha chiesto di poter occupare la sedia accanto alla mia e, ovviamente, gli ho detto di sì.
Per educazione, ho messo via il telefono e mi ha raccontato dell'artrosi alle mani che non gli dà tregua, ma che non gli impedisce di aiutare il suo adorato figlio al lavoro.
Avevo dimenticato il sapore di una chiacchierata con un perfetto sconosciuto (o quasi), in una qualsiasi sala d'attesa, dal parrucchiere, in macelleria.
Ormai, ogni occasione è buona per isolarsi dal resto del mondo circostante e rifugiarsi in una realtà virtuale sempre meno sapida ed emozionante.
Così, mi sono ricordata di quando andavo all'università e, sui binari, mi sentivo osservata da loschi personaggi. All'epoca, armata del mio storico Nokia 3310, fingevo di parlare al telefono con mio padre, o col mio fidanzato, pur di non dover incrociare il loro sguardo, perché nel mio avrebbero potuto cogliere un momento di fragilità.
Lo stesso facevo un paio d'anni dopo quando attendevo il pullman che mi avrebbe portata dal mio innamorato. A quell'ora dalla trafficatissima via Roma passavano moltissimi uomini, ed i loro occhi addosso mi inquietavano.
Avevo vent'anni, ma forse mi infastidirebbero persino oggi.
Negli studi medici, invece, speravo che qualcuno mollasse una rivista per fiondarmici sopra e sfogliarla fino all'ultima pagina.
Voi, invece, come gestivate le attese quando non esistevano i telefoni cellulari?
Lo stesso facevo un paio d'anni dopo quando attendevo il pullman che mi avrebbe portata dal mio innamorato. A quell'ora dalla trafficatissima via Roma passavano moltissimi uomini, ed i loro occhi addosso mi inquietavano.
Avevo vent'anni, ma forse mi infastidirebbero persino oggi.
Negli studi medici, invece, speravo che qualcuno mollasse una rivista per fiondarmici sopra e sfogliarla fino all'ultima pagina.
Voi, invece, come gestivate le attese quando non esistevano i telefoni cellulari?
Cara Claudia, tutti le abbiamo subite queste lunghe attese, oggi ci hanno viziato!!!
RispondiEliminaCiao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
È vero Tomaso.
EliminaCi davano persino meno fastidio di adesso. Bastava scambiare due chiacchiere con chi ci sedeva accanto..
Buona giornata
aspettavo.semplicemente.nel silenzio.e il tempo passava.
RispondiEliminaNe convieni con me che quel silenzio era molto più appagante della frenesia di adesso?
Eliminasicuramente!
EliminaPer gli appuntamenti con qualcuno, l'attesa era breve.. dopo 10 minuti di ritardo andavo via.. ahahahah!
RispondiEliminaPer attese previste come dal medico o per il treno, portavo sempre con me una rivista o un cruciverba. Le chiacchierate con gli estrani ho sempre cercato di evitarle (asocialissima) anche se molte volte, nonostante qualcuno mi vedesse concentrata col mio giornale, rompeva comunque le scatole insistendo a parlarmi.. ahahahahah!
Ahahah
EliminaVoglio immaginarti rintanata nel tuo sudoku, con il "molestatore" di turno che prova a strapparti due parole... :)))
Ecco, la giusta via di mezzo.
RispondiEliminaNelle lunghe attese lo smartphone è indispensabile per fare due chiacchiere con un amico a distanza o leggere qualche post o notizia.
Quando sono in attesa dal dentista spesso sono da solo in sala, devo far passare tanti minuti..
Allo stesso modo quando si aspetta con più persone è bello scambiare due parole.
Poi però, come dicevo da Dama Bianca, oggi siamo meno propensi a scambiare due parole con il prossimo e questo non a causa dei cellulari.
L'esempio che fai tu dei tempi universitari è altrettanto perfetto per spiegare quanto i cellulari non siano il male dell'umanità...
Ma no.. Quale male dell'umanità. Anzi.
EliminaLe finte chiacchierate al telefono le faccio ancora oggi quando sono per strada e vedo venirmi incontro una persona che non voglio salutare. Altro che loschi tipi pericolosi.
Sono perfida? Ahahaha
Leggendo oppure scambiando qualche parola.
RispondiEliminaSereno giorno.
E sembrava quasi che il tempo passasse più veloce di adesso.
EliminaBuona giornata a te
Buon giorno di nuvole e nebbia che cala piano piano dalle cime dei monti che circondano la mia borgata.
RispondiEliminaLa stanza di attesa del nostro medico è sempre piena di abituè che forse proprio per due chiacchere vengono lì tutti i martedì. Vado per le salvavita ogni 2 mesi io. Parlano di malattie di guai degli altri e tutti ne sanno assai da far meraviglia come i fungai che le raccontano di due ceste di funghi invece di dire due funghi soli.
Il telefonino solo dai giovinetti viene usato in queste occasioni.
Il problema è il tono alto daato che ci sono tanti duri di orecchgi. Voi ragazze come fate a non essere meta di attenzioni...ma hai visto come certe vanno in giro...
Ahahah
EliminaE no, non è proprio il mio caso.
Io sono sempre stata molto sportiva nel look, ed era difficile intravedere un lembo di pelle che non fosse quella del viso e del collo. ;)
Comunque le chiacchiere a voce alta mi fanno venire il mal di testa.
Fortuna che dalle mie parti anche gli anziani rimangono incollati ai telefoni, allora. ;)
Purtroppo hai ragione, oggi ogni momento è buono per isolarsi ed infilare la testa su quello smartphone invece di colloquiare con altri umani fisicamente presenti in una stanza. Quando non c'erano i cellulari io leggevo riviste o giornali ed ascoltavo magari un dialogo tra altre due persone che parlavano spesso dei loro acciacchi e dei loro problemi. Altri tempi...
RispondiEliminaAdesso gli acciacchi li raccontiamo direttamente su Facebook, no?
EliminaE aivoglia a ricevere consigli non richiesti...... :))
Il non marito, famoso per essere dotato di vecchio cellulare sempre senza credito nelle attese dorme. Dal canto mio leggo, se ho qualcosa da leggere e per il resto osservo ciò che ho intorno. Potrei passare le ore a scrutare e cogliere comportamenti altrui
RispondiEliminaIo, invece, tendo a tenere la testa bassa, perché ho paura di incrociare lo sguardo del chiacchierone di turno che comincerà a raccontarmi tutti i suoi acciacchi, con l'alito spesso non profumatissimo.
EliminaEcco, non sono asociale come Nyu, ma preferisco non farmi riempire la testa di argomenti noiosi. ;)
Libro sempre in borsa, adesso il santo Kindle! Una biblioteca portatile.
RispondiEliminaIo non disdegno le chiacchere con gli sconosciuti: si possono incontrare spaccati di vita inaspettati.
Sicuramente. Ma, credimi, negli studi medici c'è ben poco da ascoltare oltre al bollettino delle malattie... ;)
EliminaIo appunto penso che smartphone (e social) hanno tolto la noia dell'attesa.
RispondiEliminaPrima forse si chiacchierava, ma spesso che palle... mica sempre c'è qualcuno con cui chiacchierare. Ecco, si sfogliavano riviste, ma alle Poste non ce ne sono. Per dire.
Insomma, da questo lato è un bene: tolgono la noia delle attese interminabili.
Moz-
Avevo dimenticato le Poste.. mamma mia.
EliminaDa quando ho domiciliato tutte le bollette non ci vado più.
Lì non c'è smartphone che tenga contro la puzza delle ascelle. 🤢
Brrrr
Ahaha XD
EliminaMoz-
Forse semplicemente aspettavo, senza tante parole... Sono socievole come un orso in letargo!
RispondiEliminaAhah
EliminaMa come?? Non prestavi ascolto ai racconti del precariato?
Avresti avuto molti spunti per il tuo blog. 😉
Ai tempi pre smartphone avevo ancora speranza di trovare un lavoro decente!
EliminaPrima dell'avvento degli smartphone dal dottore mi portavo un libro e leggevo :) ma le chiacchierate con gli altri avventori le faccio ancora.
RispondiEliminaE mi sa che ultimamente ne hai di attese del genere da dover affrontare..
EliminaMagari comincerai a scattare foto anche alle sale degli studi medici, oltre che ai bellissimi paesaggi in cui ti perdi ogni giorno. 😉
Libri. Libri come se non ci fosse un domani. Me li porto dietro ancora ora, non sono una grande amante dello smartphone quando ho tanto tempo a disposizione...
RispondiEliminaMa che bello. Lo sai che io non ne ho mai portati in giro?
EliminaSoltanto quando mi trasferii nella mia nuova città in cui ancora non conoscevo nessuno, nel tempo libero portavo un romanzo sulla mia panchina preferita, che affaccia direttamente sul mare, e leggevo.
Comunque benvenuta a bordo.
Spero che troverai un ambiente che ti piaccia. :*
Ti cambia completamente la vita e la modalità di affrontare le attese. Premesso che attese bibliche in certi contesti (es. Medico) vadano messe in conto,
Eliminail libro aiuta a rimanere sempre pacati e sorridenti perché non si vede più l'attesa lunga come una perdita di tempo, ma come l'occasione per poter riprendere temporaneamente un viaggio gradito. Secondo me con lo smartphone questo non può succedere. Se penso alle modalità di autointrattenimento andiamo da Facebook a instagram, Twitter ecc... Ma è appunto autointrattenimento momentaneo fine a se stesso, quindi immagino che il tempo dell'attesa lo si senta tutto (e se qualcuno davvero pensa "che bello! Ho potuto passare un'ora su Facebook e instagram!" Gli si passi alla svelta il numero di uno bravo. O è una persona fortemente deprivata di social network, o una persona con problemi di dipendenza).
Discorso a parte farei per Netflix, su cui ho comunque tantissime riserve (volevo farci un post).
E faccelo il post.
EliminaNon ho mai usato Netflix ma conosco tantissime persone che non riescono a farne a meno.
Quindi, lo leggerò molto volentieri.
Ma sai che non ho mai pensato alle sale d’attesa in generale come luogo per fare conversazione!
RispondiEliminaSpecialmente dal dottore....dove è veramente meglio che la gente stia zitta per non diffondere germi e virus...!!!
Poi se vado dal dottore perché sto male , non ho proprio voglia dì conversare.
Leggo i giornali che trovo al massimo, o mi porto libri o fumetti ma il più delle volte aspetto veramente poco e quindi neppure ho il tempo per aprirli!
Ciao
Ma che fortuna!!!
EliminaChe dottore hai?
Io ne ho cambiati 4 ultimamente, ma il tempo medio di attesa è sempre di una o due ore.. 😭😭😭
Si sì devo ammettere che non ho mai fatto la fila dal dottore ...massimo mezz’ora 40 min di attesa.
EliminaMa vale anche per il dentista ...ad esempio.
Forse alle poste ho atteso ma non ho mai superato l’ora.
Solo al pronto soccorso ho aspettato tanto più di un’ora per un morso di un cane🤣😀😘
Beato te.
EliminaQui l'attesa media al pronto soccorso è di 8-12 ore.
Alle poste di un paio d'ore e idem dai medici.
Poveri noi!
In realtà, con un Nokia 3310 in mano non vi era bisogno di far finta di stare al telefono... quel telefono è un'arma da lancio indistruttibile :)
RispondiEliminaDevo esser sincero... non lo ricordo, non ricodo come si passava il tempo apparentemente morto. Sicuramente chiacchierando (io non sono una persona che attacca bottone, ma non mi son mai sottratto ad un dialogo, indifferentemente da chi sia l'interlocutore occasionale).
Effettivamente era come avere sempre la famosa caffettiera nella borsa. Ahaha
EliminaMa per fortuna non ho mai avuto bisogno di difendermi fisicamente da nessuno. 😉
Questa mattina il PC. faceva i capricci , Internet scollegato .
RispondiEliminaChissà perchè . Dopo averlo spento x un paio di ore, funziona .
Pensa a tutti i viaggi e attese che ho fatto io . Non c'era lo
Smart-Phone e allora ? Un libro e un giornale . In treno poi
trovavo sempre qualcuno con cui chiacchierare . Su un treno per
Roma ho conosciuto un romano , parecchio più grande di me , amicizia,
ci siamo scritti e poi è arrivata la proposta di matrimonio ,fine
dell'amicizia . Te ne potrei raccontare assai di piacevoli
avventure , altro che Smart-Phone....Ormai sono tutti drogati .
Buona serata . Besos . Laura
Ma dai, questa storia della proposta di matrimonio epistolare è bellissima.
EliminaAmore d'altri tempi.
Chissà quanti altri cuori hai infranto da ragazza.
Prima o poi aprirò una rubrica intitolata "I racconti di Laura". 😉😘
Buona serata a te.
Avevo poca pazienza, leggere dal medico, ascoltare la radio quando aspettavo in macchina e vedere la tv quando non avevo niente da fare...ed ora stessa cosa :D
RispondiEliminaLa poca pazienza e le attese non vanno esattamente a braccetto.. 😉
EliminaDal medico, alle Poste, in Banca, in metro, quando aspettavo l’uscita dei ragazzi da scuola, in qualsiasi situazione di attesa io ho sempre avuto un libro con me. Non sto nemmeno al cellulare: leggo.
RispondiEliminaMa tu sei il top del top, con una cultura invidiabile.
EliminaIo, umile comune mortale, mi limitavo a fissare il vuoto e.... pensare. Ah che tempi quelli in cui ancora si pensava un sacco.. 😉😗
No, macché cultura: il mio passatempo migliore è leggere. Il tempo vola nel modo migliore con un libro in mano; per questo, faccio in modo di averne sempre uno dietro. Non che non mi sia mai capitato di fissare il vuoto e pensare... quando malauguratamente dimenticavo il libro a casa!
EliminaSai che io tuttora, dal medico, sfoglio le riviste?😅
RispondiEliminaDal mio medico non ci sono.. 😭😭
EliminaIl cellulare toglie i momenti di noia. Però, ecco, questo nel bene e nel male: oltre che nei momenti di attesa come dal medico (chiacchierare con perfetti sconosciuti sinceramente mi piace molto poco, invece con conoscenti molto molto), io per primo mi ritrovo a prenderlo in mano ogni volta che mi annoio, anche quando dovrei stare comunque attento... Ecco, mi sfuggono alcuni appunti alle lezioni universitarie per colpa di questa tendenza :P
RispondiEliminaE poi comunque i momenti morti, di noia, sono utili per ragionare con sé stessi, prendere il cellulare ogni volta che non si ha nulla materialmente da fare temo sia un po' controproducente da questo punto di vista. Per questo durante i momenti morti come viaggi e attese ultimamente sto cercando di prenderli per stare con la mia mente o leggermi qualcosa, evitando il cellulare. Dovrei però evitarlo anche durante le lezioni noiose, sigh...
O magari dovresti evitare le lezioni noiose. Ahahah
EliminaPurtroppo non si può.
Quindi un occhio alla cattedra ed uno allo smartphone mi sembrano un buon compromesso.. 😅
Alla fine faccio così, infatti
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