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lunedì 5 agosto 2019

A che età dare lo smartphone ai propri figli?

La domanda è tra le più ricorrenti nelle famiglie.
Quando è giusto comprare il primo smartphone per i figli?
Qualche giorno fa ne parlava una mia amica sul suo blog, e non ho potuto fare a meno di continuare a pensarci.
Per fortuna Lorenzo è ancora piccolo, ma chissà se sarò preparata a rifiutare le sue richieste di ottenere un telefonino, fra qualche anno.
Nella teoria sia io che mio marito siamo bravissimi, ma si sa.... E' la pratica il problema!

Per fortuna, nell'educazione di nostro figlio siamo sempre d'accordo.
Certo, lui è più rigido e severo, ma io seguo la sua linea, seppur con la super dolcezza che mi contraddistingue nel rapporto madre-figlio.
Di sicuro sono più "moderna", in quanto mi piace stare al passo con i tempi, perché Lorenzo non soffra le eccessive diversità con i suoi coetanei.
Leo, invece, tende a pensare che lui debba crescere seguendo le tappe che i nostri genitori hanno adottato con noi.
Ma quando arriverà il momento saprò fargli cambiare idea.

Intanto, siamo entrambi contrari alla tecnologia.
Lorenzo ha quasi quattro anni, ma non possiede un tablet da gioco, non sa cosa sia Youtube e prende raramente il telefono del papà solo per ammirare le foto dei paesaggi che scorrono nello screensaver.
Conosce i selfie (lo ammetto), perché amo scattargli fotografie da custodire in un hard disk o da stampare all'occorrenza per impreziosire le pareti dell'appartamento.
Fine.

E no, non m'importa se i suoi coetanei riescono a cercarsi autonomamente dei giochi o dei cartoni su Youtube per coprire i tempi morti.
Lui, di solito, s'intrattiene con le macchinine, i peluche, gli amatissimi Lego, gli acquerelli, la palla. Stiamo anche provando ad insegnargli ad andare in bici, ma fa il pigrone e vuol essere spinto... Proprio lui che non sta fermo per più di venti secondi, si irrigidisce e non vuole pedalare. Chiamalo scemo!

Insomma, la prima volta che i miei genitori mi regalarono un telefonino avevo 12 anni (era il 1999). Fummo costretti a togliere il telefono fisso per un trasloco, e scegliemmo di passare ai cellulari.
Certo, all'epoca a parte che perdere qualche minuto con i giochini preinstallati, non potevi farci granché. Quindi, i pericoli rasentavano lo zero.
Oggi, invece, tra internet, fotocamere, registratori vocali e simili i rischi sono davvero infiniti.
Perciò credo che i bambini dovrebbero poter utilizzare uno smartphone solo nel momento in cui acquisiscono la piena consapevolezza dell'arma che intendono maneggiare.

Sicuramente impedirò a mio figlio di ottenere il telefono come regalo della prima comunione (9 anni). Di certo, però, non potrò costringerlo ad attendere sino alla cresima, quando il più "povero" dei suoi amichetti ne avrà già cambiati almeno un paio.
Sarà dura, l'ho già detto. Ma ce la farò. Anzi, ce la faremo.

Secondo voi, invece, qual è l'età giusta per assecondare questo genere di richiesta?
Se volete approfondire il tema, vi consiglio di leggere questo studio in materia, pubblicato dall'Ansa.

39 commenti:

  1. l'età giusta è mai. :-)

    al di là di quello che dicono pedagoghi (novantenni) e psicologi dell'età evolutiva il discorso è puramente educativo: non a che età ma per quanto tempo e in che modalità.

    non conta (secondo me, eh) consentire un primo approccio a un dispositivo mobile a 5 o a 7,8 anni, ma la componente educativa. così come educhiamo i nostri figli all'uso della tv, vanno educati all'uso delle tecnologie che - peraltro - permeerà tutta la loro vita.

    lo studio ansa che hai linkato è poco esaustivo (non è una critica) sono i pareri dei genitori italiani (quelli convinti di non usare internet perché usano solo facebook). più interessante la questione dei privilegi: dopo i compiti, mezz'ora di dispositivo mobile, che è e resta un privilegio e non un diritto.

    i privilegi si guadagnano e, come tali, devono comportare un piccolo sacrificio e una parte pedagogica: i bambini devono abituarsi da subito a comportarsi online così come si comportano offline: ciò che non diresti a una persona guardandola negli occhi, non lo scrivi neppure online. (tutto quello che ti scrivo, claudia, te lo direi guardandoti in faccia) :-)

    c'è, non da ultimo, la prospettiva scolastica: sogno un modello di scuola orientato all'uso delle tecnologie a complemento dell'istruzione classica. nel nord europa sta entrando nelle aule, in italia i docenti che sponsorizzano questo modello educativo sono pochissimi.

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    1. In realtà non sono molto a favore dell'uso della tecnologia a scuola.
      Da studentessa, seppur molto diligente, ricordo che per distrarmi bastava un attimo.
      Persino delle semplici diapositive trasmesse col proiettore mi deconcentravano.
      Quindi, non so cosa accadrebbe se ai nostri figli dessimo tablet anziché libri e spero di non dovermene occupare di qui a mai.
      Il progresso non è sempre positivo per la qualità della vita e dell'educazione.
      Perciò, sia a scuola che in famiglia, vorrei che mio figlio imparasse a non vivere in funzione della tecnologia, ma magari ad usarla quando serve e quando lo merita (il premio che tu dicevi), restando padrone di se stesso, senza schiavitù.
      Insomma, è un argomento ampio ed arduo, ma immagino che ne uscirò viva.. 😉

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  2. Cara Claudia, un quesito molto delicato, oggi diventa un problema, se si ascolta i bambini dobbiamo fare ciò che desiderano, se ti rifiuti saranno un po emarginati.
    Credo che bisogna stare hai tempi che ci siamo, cercando di frenare un po.
    Ciao e buona settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. E' vero Tomaso.
      Il rischio che vengano emarginati è altissimo, purtroppo.
      Buon inizio di settimana a te.
      Un bacione

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  3. Io l'ho dato a 14 anni in prospettiva del liceo e me ne sono pentita perché mi è sembrato che sia cambiata in modo poco positivo pur rimanendo una brava figliola.

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    1. Magari il suo cambiamento non è legato allo smartphone, ma all'adolescenza.
      Lo siamo state anche noi, e chissà quante ne abbiamo combinate..... ;)

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    2. sicuramente... ma il periodo è coinciso con quello dello smartphone

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  4. Non credo ci sia un'età giusta, quindi la risposta è la classica "Dipende".
    Dipende dalla curiosità del bimbo, dal suo interesse al tecnologico, dall'uso che vede fare ai genitori dello smartphone, più che del fatto che i suoi coetanei ne abbiano già uno.

    In ogni caso, su ogni smartphone (credo!!!) è possibile impostare un blocco per certe attività (app) e quindi puoi decidere di creare una sorta di "account bambino" dove per esempio può sfogliare le foto, vedere Youtube, fare un giochino innocuo (dove non ci sono potenziamenti da acquistare, per esempio), ma non accedere a tutto il resto! Su Windows Phone si poteva creare apposta una schermata, l'unica accessibile senza password, dove l'adulto trascinava le sole icone delle app che voleva fare utilizzare al figlio (o a un eventuale utilizzatore non proprietario...), bloccando tutto il resto. Credo con Android ci sia qualcosa di simile.

    Certo è deplorevole quel genitore che mette in mano al figlio in età da passeggino lo smartphone per non farlo piangere e basta: scena vista più volte...

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    1. Scena vista più volte persino in attesa nello studio del pediatra.
      Credo che almeno lì dovrebbe esserci una legge che imponga di tenere gli smartphone spenti.
      Quanto alla curiosità che dicevi, i bambini sono delle spugne ma anche degli specchi. Fanno quel che vedono.
      Lorenzo sa benissimo che io lavoro al pc, e che uso spesso lo smartphone, ma che è "roba da grandi".
      Non mi chiederebbe mai di poter utilizzare i miei dispositivi.
      Diversamente, se io gli proponessi un paio di volte di farlo, per tenerlo a bada, sono certa che poi pretenderebbe di poter continuare ad usare il telefono e tutto il resto.
      Capisci?
      Dipende tutto solo da noi...

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    2. Capisco e confermo.
      Comunque il "mio" primo telefonino è stato un cellulare Panasonic GD-30, che in realtà era di mio padre e che ci prestava quando stavo via l'intera giornata: facevo l'università.

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    3. Vabbè, ma erano altri tempi.
      Il mio primo telefono fu invece un Mitsubishi con l'antenna rigida e "lo sportellino".
      Che emozione quel "clac".
      Altro che touch... Erano quelli i veri telefonini! ;)

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    4. Io sono sempre stato attratto dai Blackberry: non ho mai visto di buon occhio la tastiera su schermo, che copre il già poco spazio che c'è. Che poi mi ci sono abituato è un altro conto.

      Il primo cellulare del tutto mio è stato l'Alcatel OT 565, tutt'ora funzionante (a differenza degli smartphone, che sono già al terzo...), se non fosse che è pigro nell'aggiungere contatti in rubrica, nel senso che se li inserisci ma non gli fai almeno uno squillo, li cancella. Comunque display a colori, fotocamera, gioco incorporato e altri acquistabili, Internet in GPRS, infrarossi...

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    5. Non ho capito la questione dello squillo...
      Praticamente se tu volessi memorizzare il nuovo numero della tua ex, per "stalkerarla", saresti costretto a farle uno squillo?
      Bella fregatura.. ;)

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  5. Non do il mio smartphone hai bimbi, perchè ho il terrore me lo rompano e ormai lo uso tanto per lavoro. Glielo lascio per fare foto o a volte gli metto su dei video o canzoni. Usano alcuni giochi del tablet di papà e ci guardano i cartoni quando sono da lui al lavoro per necessità. Non credo che gli comprerò un loro smartphone personale molto presto ma non demonizzo la tecnologia, internet è utilissimo per imparare e togliersi dubbi, per anticipargli posti dove andremo ecc. Abbiamo messo in camera loro il mio vecchissimo pc senza connessione e se si comporteranno bene avranno il permesso per usarlo. A loro piace giocare a lavorare e scrivere al computer come me.
    La tecnologia è parte della vita quotidiana, inutile e controproducente vietargliela.
    Il cellulare nel passeggino mai nella vita però, non ce la posso fare

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    1. Io non uso nemmeno il passeggino, perché Lorenzo si definisce "abbastanza grande", sin da quando aveva due anni.
      Eppure quanto mi farebbe comodoooooo!!
      Fra pochi giorni ricorre il suo onomastico ed una mia amica mi ha chiesto se poteva regalargli un giochino elettronico. Ho preferito di no, consigliandole di acquistare i Lego che adora terribilmente e che, secondo me, sviluppano meglio la sua fantasia e la creatività.
      Col tempo, però, sicuramente lo farò approcciare anche a questo genere di giochi.

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    2. No il passeggino dopo i due anni dovrebbe essere vietato per legge! Bravo Lorenzo.
      I lego/duplo sono fantastici. I lego iniziano ad arrivare ora ma vedo che preferiscono ancora i duplo. Ci costruiscono qualsiasi cosa, e quando invece chiedono a me di costruire con loro... Il vuoto. Sono negata :D

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    3. Sì sì. Mi riferivo proprio ai Duplo. Li ha già ma si lamenta perché son pochini e non può creare il trenino lungo. Allora con due confezioni potrà sbizzarrirsi di più.

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  6. Purtroppo di questi tempi penso sia difficile non darglielo, sia per una questione di controllo, sia perché ci sarà sempre qualche amico viziato che ha l'ultimissimo modello di iPhone...certo lo farei usare con moderazione, e se lo prende usato e "scassabile" tanto meglio

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    1. Ahahah
      Come minimo deve accontentarsi di un modello base, dai.
      Se ne desidera uno migliore può fare lavoretti dentro e fuori casa e comprarlo con i "suoi" soldi.. 😉

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  7. Onestamente non saprei perché non ho figli o grandi contatti con i bambini ma penso che sia cmq una cosa inevitabile. Ormai tantissimi ragazzini lo hanno, la maggioranza direi; chi non ce l'ha poi è sempre un po' emarginato dagli altri e cerca di mettersi al pari.

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    1. Anhe tu hai toccato un tasto dolentissimo.. L'emarginazione.
      Purtroppo, se non sei uguale alla massa vieni discriminato, a tutte le età.
      È buffo, poi, come queste cose accadano già tra i bambini.
      Mi viene la pelle d'oca.

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  8. Quando te lo chiedono ...che domande?
    Con le giuste restrizioni ( parental control attivato):
    Mia figlia all’inizio giocava con il telefonino.
    Poi le abbiamo regalato un mini tablet ...una cazzata infatti ha continuato a giocare con il mio iPhone.
    A ottobre è arrivato un tablet più serio ( ma dice che è lento) e l’altro ieri una sim :
    Così può fare le videochiamate con le amiche senza consumare la batteria del mio telefono o quello di sua madre.
    Inoltre mia moglie ha scaricato un up che rende rintracciabile la bimba se tiene il telefono con se.
    Per me è una bella cosa.
    L’importante con il telefonino è non abusarne.
    Infatti mia figlia legge , fa sport , è brava a scuola non fa difficoltà a socializzare e se mi chiede il telefono per giocare non sto la a farmi tante seghe mentali.
    Poi i ragazzini di oggi viaggiano a mille all’ora con la tecnologia.
    Faccio fatica io a starci dietro
    Se vuoi una data credo che sia dalla prima elementare ha cominciato a giocare con il mio telefonino.
    Ciao

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    1. Non avevo dubbi che tua figlia fosse una bambina a modo ed intelligente.
      Però non sempre accade questo.
      Molte volte bisogna essere meno permissivi con i bambini, altrimenti crescono pensando di avere il mondo ai propri piedi.
      Dipende molto dal loro carattere.
      Io sono una madre fortunata, quantomeno per ora.
      Poi magari con l'adolescenza mi ritroverò un figlio teppista.
      Brrrrrr.
      Meglio non pensarci.. 😉

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  9. Ho avuto il mio primo cellulare a 15 anni. I miei amici lo avevano già, sono stata una delle ultime.
    Comprarlo troppo presto non lo trovo utile, ma non essendo genitore non so cosa farei nel caso di una richiesta di questo tipo.

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    1. Sono certa che riusciresti a gestire la situazione in modo adeguato.
      15 anni ai nostri tempi era un'età perfetta. Adesso sarebbe credo troppo tardi.

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  10. Per i 2 grandi è arrivato all'inizio della seconda media, come regalo della cresima.
    Anche con il terzo sarà così ma è più fortunato perché hanno anticipato di un anno il sacramento.
    Non è il cell il problema, ma le mila e mila applicazioni che si installano.
    Wapp nelle mani di ragazzini inconsapevoli è una miccia accesa. Non sai i disastri che possono combinare: ne sono stata testimone! Fortunatamente i miei non erano coinvolti direttamente.
    Quindi: a che età?
    Ti rispondo: senza la connessione dati anche appena nati!
    E' l'internet che frega!

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    1. Infatti il problema è proprio internet.
      Nei gruppi Whatsapp gira di tutto, e i bambini sanno essere molto incoscienti.
      Quindi è sempre meglio tentare di limitare i danni...

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  11. Bella domanda, proprio non saprei rispondere.
    Perché oggi è imprescindibile: è essenziale essere rintracciati, e subito, una cosa che prima non potevi fare.
    Per me quarta, quinta elementare potrebbe essere il momento giusto, ossia quando i ragazzini iniziano a essere indipendenti. Togliere però Youtube o altro no, alla fine se ci pensi è come se a te, da piccola, ti avessero vietato la televisione.

    Moz-

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    1. Diciamo che almeno su quella sono moooooolto morbida.
      Lorenzo non ha un tempo massimo per guardare la tv.
      Fa un sacco di attività ogni giorno, e se mi chiede di guardare i cartoni non avvio il cronometro.
      Devo dire, però, che quasi sempre perde subito interesse e torna a giocare.

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  12. Secondo me l'età giusta è quando iniziano ad andare a scuola da soli, ma solo telefoni con chiama e rispondi niente altro, buona serata

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  13. Io direi , quando sono alle medie e con qualche paletto da parte dei
    genitori. Penso che mia figlia lo regali a Nora per l'esame di Maturità.
    Già ora niente TV niente telefonino , niente di tutto ciò che è
    tecnologico . Vediamo quando è più grandina se non si ribella...
    Un abbraccione . Laura

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    1. Certo che si ribellerá. A meno che non vivano in una città in cui questo è normale.
      Ma non credo.
      Bacione

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  14. Ciao Claudia, come sai il tema mi tocca da vicino ed io per prima non so come rispondere. Fai bene a tenere Lorenzo lontano da smartphone e YouTube, purtroppo vedo tanti suoi coetanei ai quali l'uso del telefonino viene concesso per tenerli buoni. Io se tornassi indietro, eviterei proprio di far conoscere l'esistenza di tablet e telefoni ai miei figli per un po' in modo che trascorrano più tempo a sporcarsi di terra o a macchiarsi di colori. Purtroppo a volte mi sembra che l'uso smodato della tecnologia impedisca ai ragazzi di conoscere la vita vera. Ma, come dici tu, non possono vivere in un Medioevo casalingo che li isoli dai coetanei e dal mondo. Per cui ognuno di noi deve armarsi di pazienza e coraggio, fare le sue scelte e non perdere il controllo della situazione. Grazie del tuo post. Un abbraccio.

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    1. Effettivamente vedo tanti bimbi vestiti come bomboniere col naso all'ingiú su tablet e simili.
      E mi dispiace, perché con acquerelli, sabbia e giostrine al parco si diventerebbero molto di più.
      Quindi nel mio piccolo cerco di boicottare il sistema e lasciarlo crescere a contatto con i suoi amati animali e con i giochi manuali.
      Un bacio a te.

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  15. Io a mio figlio l'ho dato a 16 anni, quando ha cominciato ad uscire la sera con gli amici. A dire la verità a lui non è mai importato molto dello smartphone e ancora adesso ne ha uno che non è dell'ultima generazione. A lui interessa che funzioni, che gli permetta di prendere appuntamento con gli amici e dare un'occhiata a facebook e Instagram,ma anche lì non scrive più di tanto. ( adesso è adulto) In ogni caso, i miei alunni a scuola ce l'hanno tutti fin dalla prima media, quindi non credo si riesca a vietarlo dopo i dieci anni...l'importante è insegnare loro ad usarlo e, soprattutto, si abbia la possibilità di controllarlo e di leggere i messaggi. Lo so che non è bello, ma di questi tempi è meglio prevenire che curare!

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    1. E sì... Non è bello, ma mi pare sia inevitabile.
      Basti pensare ai casi in cui gli adolescenti vengono sedotti da profili fake dietro ai quali troppo spesso si nascondono adulti con pessime intenzioni.
      I pericoli sono molti più di quel che crediamo, quindi il controllo è opportuno..

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  16. Sono tempi diversi, di tecnologia e di società, quando feci la comunione neanche c'erano, lo ebbi un po' più tardi ma non avevo utilità e lo teneva papà, dalle superiori uno mio personale, che serviva solo per chiamare i miei se avessi avuto bisogno di loro. Ora detto questo, visto il momento direi che faresti la scelta giusta, però io penso che dalle medie è il momento più giusto, principalmente ovvio per un bisogno necessitario, non per gioco.

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    1. Le medie mi sembrano un buon compromesso, ma la prima comunione non ci penso neppure! ;)

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