Si è parlato molto negli ultimi giorni di eutanasia e di diritto alla vita.
Premetto che, come nel caso dell'aborto, ciascuno dovrebbe avere secondo me la libertà di scegliere, senza impedimenti legislativi.
Perché lo Stato dovrebbe vietare ad un malato terminale o ad uno in stato vegetativo di porre fine alla propria esistenza?
Resto dell'idea che vivere sia tutt'altra cosa, ben diversa dall'esistere...
Siete d'accordo?
Premetto che, come nel caso dell'aborto, ciascuno dovrebbe avere secondo me la libertà di scegliere, senza impedimenti legislativi.
Perché lo Stato dovrebbe vietare ad un malato terminale o ad uno in stato vegetativo di porre fine alla propria esistenza?
Resto dell'idea che vivere sia tutt'altra cosa, ben diversa dall'esistere...
Siete d'accordo?
Sull'eutanasia pienamente d'accordo. 😉
RispondiEliminaPiuttosto mi fa strano che proprio dal cristianesimo, che parla di vita dopo la morte, ci sia questa ostruzione e condanna di chi vorrebbe porre fine alle sofferenze proprie e, di riflesso, dei propri cari.
Sull'aborto la penso un po' diversamente: non si può decidere della vita o non vita di un altro essere, a meno che la gravidanza non metta a rischio la vita della madre.
Io, invece, resto dell'idea che sia meglio abortire che dare alla luce un figlio non voluto e, di conseguenza, potenzialmente maltrattato.
EliminaQuante "donne" abbandonano, picchiano o addirittura uccidono i propri figli?
Sicuramente alla base di questi atteggiamenti c'è molto altro, ma se avessero interrotto la gravidanza avrebbero ucciso un embrione e non un bambino..
Fermo restando che, se succedesse, accetterei la scelta della donna che porta in grembo il mio futuro figlio, anche se tra noi non sarebbe tutto come prima... Esistono le adozioni, così come esistono coppie che amerebbero dei figli che non riescono ad avere... Di puro raziocinio, meglio adottare un bimbo non voluto che ostinarsi con fecondazione assistita e altri supporti della medicina moderna.
EliminaPoi c'è la parte emotiva, che è personale e che accetto sebbene spesso, a riguardo, non condivido. Capendone un minimo di sessualità, i figli "non voluti" da un rapporto consenziente, non esistono...
Meglio non uccidere.
Gravidanze non desiderate (in tutti i sensi) ce ne sono e ce ne saranno sempre.
EliminaI metodi anticoncezionali non sono infallibili e, spesse volte, chi li adotta è molto superficiale.
Per quanto riguarda l'adozione, anche qui le leggi fanno schifo.
Basti pensare che con gli orfanotrofi pieni, in Italia è più semplice sottoporsi a costosissime cure per l'infertilitá che adottare un bambino.
Dimentichi che in Italia esiste una libertà di pensiero sui generis e, in questi casi di azione, avvelenata fin dai primi anni di scuola.
RispondiEliminaCristiana
Ti riferisci all'indottrinamento di matrice cattolica?
EliminaSull'eutanasia e sull'aborto penso che debbano decidere gli interessati.
RispondiEliminaBuona domenica.
Sicuramente.
EliminaSerena domenica a te.
Dico solo che la vita è una e bisogna viverla fino in fondo.
RispondiEliminaAl meglio delle proprie possibilità..
EliminaOgnuno deve sentirsi libero di scegliere.
RispondiEliminaSaluti a presto.
La penso proprio come te.
EliminaBuona domenica.
D'accordissimo.
RispondiEliminaSu questi argomenti devono decidere coloro che ci si trovano dentro, con anche tutto il peso morale che ne consegue (specie nel caso degli aborti fatti tanto per, giusto perché hai allargato le cosce a caso)
Moz-
Certo.
EliminaLe conseguenze di una scelta del genere dovrebbero riguardare solo i diretti interessati.
Non vedo cosa importi alla gente di quello che fanno gli altri e perché ciascuno si senta in diritto di elargire lezioni di vita.
Cara Claudia l'amore conta.
RispondiEliminaIl mio abbrsccio
Maurizio
Proprio come dice Liga.
EliminaBuona domenica
Son favorevole all’eutanasia.
RispondiEliminaPer quanto riguarda l’aborto pure .
È la donna ad avere la decisone finale e non possiamo giudicare la sua scelta.
Però..c’è un però: mi piacerebbe che una donna che decide di interrompere la gravidanza ( non per motivi “medici”legati a varie patologie e sopravvivenza del nascituro o della madre) avesse la possibilità di scegliere comunque di portare avanti il parto e poi dare il bimbo in adozione .
Mi sembra che sta cosa sia già possibile o no?
Ciao e buona domenica
Certo che è possibile.
EliminaMa onestamente non conosco la normativa in materia.
So che adottare un bimbo in Italia è assai difficile. Quindi ipotizzo che anche darlo in adozione non sia una passeggiata..
Buona serata.
La dignità di un essere umano viene prima di tutto, buona domenica.
RispondiEliminaMolti però non le danno più peso.
EliminaBuona serata a te.
Io posso dire di aver avuto un aborto spontaneo, molti anni fa, quindi non dipendente dalla mia volontà, e di averlo vissuto come un evento terribile.
RispondiEliminaHo potuto capire come non sia facile decidere la morte di un bambino potenzialmente sano, pur se in embrione.
Diverso è scegliere di non far nascere un bambino sicuramente con gravi menomazioni e breve aspettativa di vita. Lui non ci chiede di venire al mondo per soffrire e per morire dopo continue sofferenze. Partorire e poi dare il bimbo in adozione si può fare, così come non esiste obbligo di riconoscerlo, ma anche in questo caso non so con quale coraggio una madre, una volta visto il proprio figlio dopo nove mesi di gestazione, riesca ad abbandonarlo in mani estranee. Sicuramente una situazione economica molto disagiata dovrebbe avere il suo peso su questo, ma il pentimento e il desiderio di vedere come sia diventato quel bambino dopo anni è sicuramente dietro l'angolo.
Insomma, sono tutte soluzioni che non possono essere considerate alla stregua di un contraccettivo e che devono essere valutate molto attentamente, con il rischio di un grave sconvolgimento psicologico.
Diverso è il caso dell'eutanasia. Quando una persona non ha più una vita degna di essere vissuta, quando vive tra atroci sofferenze, incapace di fare qualsiasi cosa, è giusto che possa decidere di interrompere questa tortura, con l'aiuto di tutti i mezzi della scienza.
I cattolici direbbero che qualsiasi vita è degna di essere vissuta e che i malati terminali non sono pazienti di serie b.
EliminaIo, invece, sono d'accordissimo con te.
Anch'io preferirei che i miei parenti fossero liberi di lasciarmi andare senza inutili sofferenze.
RispondiEliminaNon capisco l'accanimento di chi si lega ad un corpo, ben sapendo che l'anima ormai è a chilometri da lì..
A me sembra strano il concetto secondo il quale una persona, che dovrebbe essere padrona della propria vita, debba chiedere permesso ad altri di come usufruirne. E' illogico.
RispondiEliminaInfatti.
EliminaIn fondo, chi ha la capacità di movimento non chiede a nessuno il permesso per suicidarsi.
Non vedo perché coloro che sono costretti a letto non possano fare altrettanto.