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venerdì 27 settembre 2019

Com'erano i viaggi senza il navigatore satellitare?

Qualche giorno fa sono andata a trovare Palma in ospedale, perché ha dato alla luce Alessio.
La clinica dista circa quaranta chilometri da casa, quindi abbiamo attivato Google Maps per non sbagliare strada.
Mi è venuto in mente che quando questi servizi non esistevano (nemmeno i navigatori satellitari modello TomTom e simili) i viaggi erano persino più "divertenti" o quantomeno avventurosi.

Vi ricordate l'Atlante per viaggiare? Nella libreria di mia madre ce n'è ancora uno, quello classico con la copertina verde.
E le cartine ripiegate su se stesse mille volte che, una volta aperte, non sarebbero mai più tornate in ordine?
Se penso a quanti chilometri ha macinato mio padre in lungo e in largo per l'Italia senza nemmeno sapere cosa fosse una mappa, mi viene da ridere.
Per lui l'importante era avere il serbatoio e il portafoglio pieni. Tutto il resto si risolveva chiedendo indicazioni per strada, o seguendo i cartelli.
Era capace di partire dalla Puglia per Milano, senza conoscere il percorso, ma del tutto privo di ansia.

Io, invece, riesco a perdermi persino seguendo Google Maps.
Per forza... "Alla rotonda prenda la quarta uscita".
Ma che cacchio mi devo mettere pure a contare mentre guido?! Per me si va dritto, oppure si svolta a destra o a sinistra.
Per non parlare, poi, di tutte le volte che sbaglio e quel "ricalcolo" dura venti secondi. Che faccio nell'attesa? Mi inchiodo a centro strada? Ahahah
Insomma, detesto i navigatori perché mi distraggono dalla guida e preferisco sbrigarmela alla vecchia maniera, proprio come papà, sebbene lui fosse una cartina vivente e da abile camionista qual era, non sbagliava mai strada.

Voi, invece? 
Avete nostalgia delle care vecchie mappe, o preferite lasciarvi guidare da quella vocina femminile che vi comanda a bacchetta, spesso sabotandovi?
Secondo me lo fa apposta.
Immagino una donzella seduta in ufficio satellitare che ci guarda dai monitor e ride a crepapelle nell'indicarci il percorso sbagliato.
Per solidarietà, però, dovrebbe danneggiare solo gli uomini.....  ;)

55 commenti:

  1. Diciamo che con bussola e cartina vai dove vuoi, al limite chiedi indicazioni agli indigeni del luogo, ai villici, agli autoctoni!
    Non uso il navigatore, tranne un paio di eccezioni (e non era il mio). Di solito con una occhiata a Google Maps mi oriento abbastanza bene e non mi serve altro.

    ciao!

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    1. Ma quanto sono belle le indicazioni agli abitanti del luogo?
      "Non sono del posto", oppure "Vada sempre dritto. Al secondo incrocio giri a destra e vedrà che lo trova".
      E puntualmente ti ritrovi in una zona opposta a quella che cercavi, perché gli indicatori non sono sempre onesti. Ahahah
      Però a me diverte.

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    2. Sì le informazioni ricevute chiedendo non sempre sono affidabili, soprattutto se chi le fornisce si muove soprattutto a piedi, e quindi ignora sensi vietati, scalinate, ZTL...

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    3. Sei troppo buono col genere umano.
      Altro che a piedi...
      Per me molti di loro si divertono a mandare la gente nel posto sbagliato per puro sadismo, altro che! 😂

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  2. Buongiorno Claudia! :-)

    Non potevo non rispondere a questo tuo post. Perché come te, riesco a perdermi a prescindere. Anzi... forse il mio senso dell'orientamento è ben peggiore del tuo (detto ovviamente con ironia), visto che i miei più cari amici e Francesca in certe circostanze mi chiamano "Ryoga". (e chi conosce Ranma 1/2...può immaginare il perché). Due anni fa, da turisti ad Amsterdam Francesca mi aveva chiesto se potevo fare una tappa in un supermercato perché non stava troppo bene. "Te la senti? Sicuro che non ti perdi? Devi solo andare dritto e poi girare a destra". Ho girato a piedi non so quanti quartieri e visto mulini che, gli altri giorni, non avevo visto.
    Sul tram, i giorni seguenti (percorrendo la strada giusta) mi hai sentito esclamare "Era così vicino??"
    Le altre volte, sempre ad Amsterdam, lei: "Per l'hotel bisogna andare..." si lo so (e giravo a destra)" "no!! a sinistra, dove vai!! 😂"

    Per non parlare di quando ero andato da solo in Salento, la prima sera mi sono ritrovato non mi ricordo dove, durante la mia passeggiata.

    L'elenco delle mie disavventure merita effettivamente un post d'eccezione sul mio blog ora che mi ci fai pensare. Il primo tom tom aveva portato me e dei miei amici in un campo di patate (quando dovevamo andare ad un concerto di un nostro amico). Tom tom regalato da mia madre nel sentirmi dire un giorno "mi sono perso in questo comune" (10 km da casa).

    Se guido poi...non ti dico! Per andare a Roncade (Treviso) a vedere i concerti, 3/4 delle volte sbaglio l'uscita della statale e finisco in una filiale del mio punto vendita! (ormai la strada l'ho imparata a memoria, però, anche se la prima volta che sono andato da solo...avevo sbagliato si l'uscita, sulla via del ritorno...e stavo andando a Milano!)

    https://www.youtube.com/watch?v=pigQ6nSxJ1M che dire... sotto sotto mi "merito" questo soprannome! :-P E lo dico con il sorriso e tanta autoironia ;-)

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    1. "Eterno disperso". Ahahah
      Mi sa che hai ragione. Io non sto messa così male, anzi.
      Quando vado all'estero, cartina della metro alla mano, mi sposto senza la minima sbavatura.
      Il problema accade quando guido. Preferisco concentrarmi sulla strada e sulle auto, quindi perdo di vista i segnali o il maledetto Maps. 😅
      Ancora, però, non mi hanno mai data per dispersa.. 😂😂

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    2. No no, la cosa positiva è che devo fare la strada quelle tot volte per ricordarla a memoria.
      Quest'estate, la prima volta che andavo a Grado da solo in macchina da Francesca e suo padre (mi aspettavano per pranzo) CON IL NAVIGATORE son riuscito a perdermi. Avevo memorizzato mentalmente una strada sbagliata "Loro di solito girano qui". Son passato vicino a fabbricati di agricoltori, villeggiature in pineta, campi... e tra un'imprecazione e l'altra mi son detto "Ma dove ca**o son finito, sul set de "La isla minima??" Morale...sono arrivato per pranzo (conoscendomi, sono partito IN LARGO anticipo). Anche se mezz'ora dopo l'orario che avevo stabilito.

      Sono irrecuperabile.

      Come quando a 12, 13 anni andavo a zonzo in bici con un mio amico che aveva dei nonni qua in paese. Mi diceva "ti porto io, seguimi!" Una volta siamo finiti in un campo di mais (con le bici, degno del film Sings), l'altra all'interno di un torrentino. Ma si sa...a 12 anni l'essere eccentrici è un must. E lui era il re della stravaganza!

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    3. Non ho capito se il tuo amico era peggio di te, o se lo faceva apposta a sbagliare strada, per farvi divertire.. 😄

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  3. La mia patente è nata in un'epoca in cui non solo non esistevano i navigatori satellitari, ma nemmeno il servosterzo (se non su auto di stralusso). Ancora adesso uso il navigatore il meno possibile; solo in casi in cui devo fare un tragitto complicato in mezzo a una città - e quando quel tragitto diventa abituale, il navigatore rimane spento. Anche perché sentirsi dire "Alla rotonda prendi la Xa uscita" è una stronzata: se chi li programma fosse furbo farebbe dire al software "Alla rotonda prendi l'uscita verso Blablabla"; incartarsi alle rotonde coi navigatori succede veramente a tutti.
    N. B.: Al mio Tomtom avrei potuto anche assegnare una voce maschile, sai com'è - anche se mi suona meglio la voce della donzella.

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    1. Wow che bello.
      Mi sento meno incapace. Questa storia delle rotonde non affligge solo me, allora.. 😅
      Quanto alla voce maschile, finisce che spacchi lo schermo a tempo di record. Almeno con la donzella devi essere gentile per galateo, no? 😂😂😉

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    2. Vero: se mi sentissi una voce maschile dirmi "Alla rotonda prendi la Xa uscita" probabilmente scaglierei il Tomtom fuori dal finestrino appena dopo la rotonda in questione. :D

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    3. Bravissimo.
      Quindi sai quanti TomTom e smartphone ha salvato quella vocina? 😂😂😂

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  4. Cara Claudia, io che per oltre 30 anni ho fatto l'autista capisco oggi che era una pena cercare la strada giusto, oggi con un semplice navigatore potrei dire che è una pacchia!!!
    Ciao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Eppure scommetto che ci riuscivi benissimo anche senza.
      Buona giornata a te.
      Un bacio

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  5. quando viaggiamo la pacchia per me è: il marito che commenta con navigatore : all'incrocio a destra ..ma perchè devo andare a destra ?? e altre menate di questo tipo ..se son rilassata rido ...se mi girano ..ma perchè non lo spegni e vai dove cavolo ti pare ??
    io di solito vado a "occhio" ;)) ..guardo cartelli e segni di riferimento ..se mi perdo se è tardi smoccolo ..altrimenti sganasso !!!
    e a mali estremi chiedo ! essendo donna ho l'umiltà di chiedere ..ehi mi son persa dove devo andare ..non come uomini che non chiederebbero mai manco morti ..e poi girano il deserto 40 anni per non chiedere informazioni ;)))
    serenità

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    1. Ahah
      Immagino tuo marito a vagare nel deserto per trent'anni, col barbone bianco e gli occhi stanchi.. 😂😂
      Io, invece, chiedo senza pudore. Tanto ad una ragazza sorridente rispondono tutti con gentilezza.
      Sai quante volte mi hanno detto, addirittura, "seguimi, così facciamo prima"? E mi hanno accompagnata fino al punto esatto.. 😂😂😂😂

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  6. Non ho mai fatto percorsi nuovi usando mappe e cartine cartacee, quelle erano prerogativa di mio padre, che comunque memorizzava ogni percorso fatto almeno una volta.

    Dei navigatori detesto, oltre alla conta delle uscite alle rotonde, il fatto che, nei centri abitati, dica il nome della via su cui svoltare, come se io le conoscessi tutte o avessi tempo di cercare i cartelli per leggerli.
    Poi Google Maps fa ridere per come accenta certi nomi: prova a usarlo per andare a Conversano. 😂 Oppure l'uscita per San Vito la dice "Esse Vito"...

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    1. Gli accenti fanno proprio ridere.
      Infatti noi eravamo su via Noicattaro che per Google diventa via Noicattáro.
      Quanto ai nomi delle strade, c'è da dire che spesso non sono neppure indicati, perché le targhe si trovano solo all'imbocco e alla fine della strada, non ad ogni intersezione.
      Quindi si va un po' a tentoni.
      Insomma.. Arrivare a destinazione senza errori è un terno al lotto. 😅

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  7. Prima dell'avvento dei navigatori, semplicemente non andavo fuori Roma (solo in posti che già conoscevo). A meno che non guidasse qualcun altro, e in tal caso non ricordo se guardavamo le mappe o solo i cartelli stradali.
    Mai avuto il tomtom, per un compleanno mi regalarono un navigatore talmente schifoso che quando mi aprirono la macchina me lo lasciarono là. Grazie a Google Maps, se devo viaggiare da sola di solito mi studio bene il percorso, aprendo con StreetView i punti in cui devo svoltare per poterli riconoscere, e poi eventualmente mi fermo per strada a guardare sul cell. Se viaggio con mio figlio, faccio tenere il navigatore di Google a lui. Ma tuttora non mi butto in viaggi superiori ai 60 km...

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    1. Bello l'aneddoto del navigatore lasciato lì dai ladri.
      Mi ricorda i vecchi televisori da venti pollici che pesavano dieci chili e non venivano mai rubati.
      Poverino tuo figlio che deve reggerti il navigatore.
      Per me tenerlo in mano da passeggera è persino più stressante che guardarlo da guidatrice.. 😅

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    2. Ma no, a lui non dispiace indicarmi la strada, tanto è già impegnato a criticare come guido!
      Dimenticavo: anni fa mi accodai alla macchina di mia sorella per andare a casa di mio padre in un infimo paesino abruzzese. Loro avevano il tomtom e lo impostarono. Finimmo su una mulattiera dove a ogni scossone bestemmiavo temendo per la coppa dell'olio e le frasche ci entravano dai finestrini, terminando il viagio in un'aia fra le galline. Fanc*** ai tomtom va'.

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    3. Ahahaah
      Basta, non ce la posso fare.
      Vi volevo proprio vedere in mezzo alle galline a bestemmiare in ostrogoto. :)))

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  8. Wow.
    Viaggiare in camper è davvero il top.
    Che bello poi conservare le cartine "per ricordo".
    Quasi meglio delle cartoline..

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  9. Più di una volta, seguendo il navigatore satellitare, sono finita agli antipodi rispetto a dove dovevo andare. Questo succede anche perché nei nostri paesi la toponomastica è una scienza strana, ed esistono vie dai nomi quasi uguali che poi sul navigatore non si trovano nemmeno.
    Potendo farlo, preferisco sempre dare un'occhiata al percorso prima di salire in macchina, così da sapere che strada percorrere. Diciamo che mi fido di più della mia memoria ;-)

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    1. Pensa che l'anno scorso, qui a Monopoli, una coppia di anziani turisti inglesi finì con l'auto letteralmente nel porto, perché il navigatore li condusse nelle viuzze più anguste del centro storico, fino a farli precipitare in acqua.
      E non erano neppure ubriachi..
      Quindi.. 😉

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  10. Io proprio non uso i navigatori non li amo affatto, Vecchia maniera, cartina, cartelli stradali e chiedere se necessario.

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  11. Era utile e bello quando per cercare una via, chiedevi aiuto al tizio in tuta e ciabatte col sacchetto della spazzatura in mano... e lui rispondeva: "Non saprei, non sono del posto”.😊
    Felice weekend
    enrico

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    1. Ahahha
      Verissimo. Quelli che "non sono del posto" ma sono nati e cresciuti in quel preciso quartiere. 😂😂😂
      Buon weekend a te. 😗

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  12. La nostra auto ha un navigatore integrato, che ti fa evitare le strade trafficate...peccato non ti avverta.
    Morale: ci ha fatto deviare dalla strada principale, mentre tornavamo dalla zona del Garda, spedendoci in una splendida frazioncina semi-disabitata, con vicoli talmente stretti, ripidi e pini di curve che la macchina passava togliendo la polvere dai muri.
    Per fortuna non è un navigatore permaloso, non sai cosa gli abbiamo detto!!

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    1. Ahahaha
      E non siete anziani turisti inglesi (vedi la mia risposta ad Hermione).
      Allora accade davvero, molto più spesso di quanto non si creda.... :)))

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  13. Stavo per scrivere la stessa cosa. Noi ci perdevamo allora e ci perdiamo pure adesso, infinite volte :D

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    1. Non saranno proprio quegli errori di percorso a rendere i viaggi più interessanti? 😉

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  14. È solo da un paio di anni che uso maps dallo smartphone. Prima non ero dotata e via di cartelli. Un giorno di nebbia devo essermi persa un paio di indicazioni perché mu sono trovata a Venezia parcheggio san marco invece che jesolo

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    1. Se sei qui a scriverne, mi sembra evidente che a questa storia ci sia stato comunque il lieto fine, quindi perché preoccuparsi.. Ahaha ;)
      Evviva i cartelli.... persi!

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  15. Erano i viaggi più belli, ci si fermava a chiedere informazioni (a volte trovavi anche chi ti mandava dalla parte sbagliata), erano bei tempi.
    Buon venerdi.

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    1. A volte...... molto spesso direi.
      Ma quanto ci si divertiva?
      Buon venerdì a te.

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  16. In auto dei miei, pensa, ancora sopravvivono le cartine.
    Ma comunque oh, alla fine avere il navigatore è solo un vezzo, perché tutto è segnalato e con un po' di attenzione si viaggia.
    Poi, hai ragione: è pure più avventuroso.

    Moz-

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    1. Tutto è segnalato?
      Dai, dipende dall'importanza del luogo in cui ti stai recando.
      Metti, poi, che devi venire a Monopoli a trovarmi, mica sui cartelli stradali vorrai trovare "Casa di Claudia"..... :P

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  17. Custodisco gelosamente alcune vecchie cartine, sicuramente più affascinanti del navigatore.
    Saluti a presto.

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  18. Ho uno spiccato senso dell’orientamento, però le prime volte chiedo l’aiutino del navigatore. Capirai, a Roma è impossibile orientarsi a occhio. Una cosa che faccio è andare per tentativi: sbaglio, ma imparo in fretta. Mi piace conoscere le strade, andare in modo sicuro senza sentire il disagio dello smarrimento. A casa, poi, tengo una cartina, di quelle che dici tu, che si srotolano e prendono un tavolo intero e che non sai più ripiegare (come i bugiardini): lì, ogni volta che vado da qualche parte, segno il percorso, mi piace vedere dov’è il posto in cui sono stata e cosa c’è attorno.

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    1. Bella la cartina con le crocette sui posti visti e non visti, ma non mi parlare dei bugiardini.
      Lo fanno apposta a stamparli chilometrici? Ogni volta devo scegliere se conservare il libretto o il medicinale nella confezione apposita. Una volta srotolato, infatti, è impensabile che lasci spazio anche al farmaco.. 😤😤

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  19. Io ho ancora vecchie cartine.. ho addirittura quella di Bari perché da ragazzina per me era un labirinto e trovare le vie era un incubo! xD
    Onestamente ora uso sempre il cellulare se mi occorre.. ^^

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    1. I primi tempi a Bari per l'università non possedevo ancora lo smartphone, né le cartine. Facevo affidamento solo sui Baresi e, per fortuna, ho sempre incontrato quelli giusti.. 😂

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  20. Sono rimasto parecchio indietro nei viaggi, nessun navigatore mi ha mai portato da qualche parte, ma appunto le vecchie cartine, che mi piacevan sempre sfogliare, bei tempi ;)

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  21. I tempi che citi, delle cartine stradali, erano quelli della mia infanzia, quando i miei genitori viaggiavano spesso, con gli amici.
    Non ci si perdeva mai: ci è successo solo in Corsica, nell'entroterra - mi pare - di Bonifacio. La colonna sonora di quella vacanza fu "Nord Sud Ovest Est" degli 883.
    Una delle canzoni più belle era "Rotta per casa di Dio".
    Direi colonna sonora perfetta di quel pomeriggio :D.
    Venendo a oggi, è capitato a me di dare indicazioni. Mi beccano sempre quando vado a lavorare a piedi XD. Ma come si fa a perdersi arrivando nel mio paese? ahahahah.

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    1. Fortunati quelli che beccano te, perché sei così onesto che non daresti mai indicazioni a casaccio pur di toglierteli dai piedi... 😅

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  22. Vero che con le mappe cartacee e i cartelli stradali prima o poi si arriva dappertutto, ma si spreca anche un sacco di tempo che si potrebbe impiegare in altro modo. Abbiamo la tecnologia? Usiamola.

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    1. Quindi mi stai dicendo che quella donnina non ti confonde appositamente le idee?
      Complimenti. 😉

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    2. Il volume del navigatore si può abbassare, se la voce della donnina risulta insopportabile.

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    3. Non hai colto la mia ironia.
      La voce non mi dà nessun fastidio. Semplicemente sbaglio sempre strada e mi diverto ad immaginare un sabotaggio ai miei danni da parte della signorina. 😜

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  23. Sono cresciuto nell'era di Google Maps, lo uso anche semplicemente per orientarmi in città. Torino è grande, mi capita spesso di trovarmi in zone che non conosco e, contando che già mi perdo guardando Maps, non oso immaginare come farei senza in zone nuove. Solo che, siccome ho cellulari da 20 euro e uno sputo in un occhio, la geolocalizzazione del mio telefono funziona malissimo: quando vado in bici e ascolto con un auricolare le indicazioni del navigatore puntualmente queste mi arrivano quando ho appena superato il punto di svolta. Utilissimo.

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    1. Ahahah
      Se può consolarti il mio cellulare è super moderno, ma maps mi fa sbagliare strada lo stesso.
      Quindi...... 😉

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