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martedì 3 settembre 2019

Donna muore mentre fa acquisti: il supermercato rimane aperto

Lo scorso weekend ho letto una notizia che mi ha fatta impallidire per il suo squallore.
A Torino, un'anziana 74enne è morta al supermercato per un malore ed il suo corpo è rimasto a terra, coperto da un lenzuolo bianco, per circa un'ora, in attesa delle disposizioni del pm.
Nel frattempo, l'esercizio è rimasto aperto e alcuni clienti hanno continuato tranquillamente a fare la spesa, nonostante le rimostranze di molti altri.

Si dice, come leggete nell'immagine che ho scelto per queste righe, che lo spettacolo debba andare avanti nonostante tutto, (ovviamente in senso metaforico), ma perché non ci si rende conto quando è davvero il momento di fermarsi?
Come si può essere tanto indifferenti dinanzi alla morte di una donna e continuare ad effettuare i propri acquisti come se nulla fosse?
Dov'è finita l'empatia? E il rispetto?

Sembra di parlare di argomenti ormai lontanissimi da noi, quando invece dovrebbero essere prioritari, in qualsiasi epoca.
Se fossi stata presente ad un evento del genere, sicuramente avrei manifestato il mio sdegno nei confronti dei titolari del supermercato!
Perché non hanno chiuso al pubblico? Per paura di perdere qualche centinaio di euro?
Eppure la dignità non ha prezzo. Quantomeno per me.

Insomma, voi cosa avreste fatto al posto dei clienti presenti?
Sareste riusciti a completare gli acquisti come se non fosse accaduto niente? La vita di quella povera donna vale davvero meno di mezz'ora di shopping?
Spero proprio di no.
Intanto, che riposi in pace.

49 commenti:

  1. E tu cosa avresti fatto?
    Io sarei rimasta scossa ma che faccio abbandono il carello e me ne esco dal market?
    Dovevano chiudere l'esercizio come minimo.

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    1. Sì. Mi sembra una buona idea.
      In fondo di supermercati è pieno il mondo, figuriamoci una città come Torino.
      Quindi avrei fatto la spesa altrove, o ci sarei tornata dopo un paio di giorni, superato il "trauma".

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  2. "The shop must go on", direi... E magari qualcuno a fare pure foto a quel lenzuolo bianco...

    Voglio pensare che il titolare del supermercato abbia avuto le sue ragioni per restare aperto, magari ha applicato un regolamento su cosa fare in caso di - come vogliamo catalogarli? Incidenti? - che tuttavia non mettono a rischio l'incolumità di clienti e personale. Ma il discorso non regge comunque: basta aver letto un'indagine di Topolino per sapere che così facendo si contamina la scena.
    E se la signora fosse stata con un familiare? "Lasci qui sua madre/zia/sorella, e prosegua la sua spesa..."

    In quel supermercato ci sarebbe da non metterci più piede!

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    1. Se avessi scritto "The shop must go on" su Facebook avrei taggato la pagina #CommentiMemorabili.
      Mi dispiace che il contesto sia molto delicato, ma la battuta è fantastica.

      Quanto alle ragioni che hanno spinto il titolare a lasciare il supermercato aperto, non le conosco ma mi sembrano comunque illogiche e prive di umanità.
      Non avevo pensato alle foto del corpo sotto al lenzuolo.
      Chissà quante storie su Instagram. Che schifo. Mi vengono i brividi..

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  3. Direi che questi sono fuori di testa. Probabilmente non avendo mai visto uba persona morta avrei vomitato e poi me ne sarei andata. Senza considerare che giro sempre con i bambini, come credo molte persone. Questi se ne sono fregati non solo della signora, ma anche della sensibilità delle altre persone

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    1. Come lo spieghi ai bambini che mentre una persona muore il resto del mondo se ne frega e continua a correre come se nulla fosse.
      Squallore assoluto.
      L'ho già scritto, ma non trovo altri termini per descrivere la vicenda..

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  4. ricordo lo tsunami in Thailandia di qualche anno fà ..disastro ..tantissimi morti ..e alcune foto di turisti che prendevano il sole incuranti del disastro alle spalle..insomma ho pagato per ferie e me le godo !!!
    mahhh

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    1. Che coraggio.
      Io invece rimasi molto turbata dalla notizia dello Tsunami e ricordo che donai qualche euro tramite gli sms solidali.
      Chissà se quei soldi sono mai giunti a destinazione..

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  5. Cara Claudia, lo squallore di questa notizia ci fa capire che l'interessi copre ogni sentimento.
    Purtroppo questo succede ovunque, non resta che costatare con tristezza che è così.
    Ciao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Con molta tristezza.
      Sperando, però, che la gente empatica come me, te e molti altri, non sia una specie in completa estinzione.
      Un abbraccio

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  6. Ci manca solo più che qualcuno sia andato a farsi un "selfie" col cadavere. Almeno, voglio proprio sperare che lo squallore non sia arrivato a questo punto.
    Quanto al resto, il Dio Denaro vince su tutto. Il "The shop must go on" di Gas75 è tremendamente azzeccato: non si può fermare la macchina del profitto.

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    1. Spero anch'io che almeno abbiano avuto rispetto per il corpo, senza che i presenti si sentissero protagonisti per un giorno di una puntata di CSI....

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  7. La mancanza di rispetto non è degli avventori, che potevano non saperne nulla, erano semplicemente andati a fare la spesa.
    Il problema è che certi esercizi commerciali pensano solo a macinare denaro e tener chiuso un'ora, per loro, era inconcepibile.
    Mi dispiace per questa donna a cui non è stata neanche concessa la privacy di morire oltre gli occhi indiscreti della gente. Che squallore e che amarezza.

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    1. Sono certa che il tuo negozio sarebbe stato chiuso anche per l'intera giornata.
      Ma l'onestà e il rispetto non sono più così comuni. Purtroppo.

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    2. E' più facile trovare l'umanità nei piccoli negozi che nella grande distribuzione in cui contano solamente i numeri.
      Qui ci sono supermercati che non hanno alcun riguardo neppure per i propri dipendenti.

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  8. Innanzitutto il negozio doveva momentaneamente chiudere e non fare entrare nessuno, e al massimo pregare i clienti ad una "veloce" corsa alle casse (io avrei fatto così, sia se fossi esercente o compratore, in questo caso sarei andato di spontanea volontà via), non è accaduto ed è abbastanza triste.

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    1. Diciamo che sarebbe stata una procedura corretta.
      "Il supermercato chiude per cause di forza maggiore. Tutti i clienti sono pregati di recarsi subito alle casse con gli acquisti già effettuati, o all'uscita. Grazie".

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  9. Cara Claudia , si vende l'anima al diavolo per "Quattro danari" .
    Vuoi fermare lo "show business" solo perchè una cliente è volata via ???
    Condanno il gestore del supermercato così indifferente e cinico .
    Io avrei lasciato il mio carrello e me ne sarei andata , e per sempre .

    Penso a me , al mio corpo lasciato a terra mentre la gente continua imperterrita a fare shopping . Mi vengono i brividi pensare a tanta
    indifferenza . Rispetto , dove sei ?
    Laura

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    1. Voglio pensare che molti presenti non si siano resi conto di nulla, altrimenti se ne sarebbero andati.
      Ma forse sono solo un'ingenua...

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  10. Un mondo senza più rispetto, la società ha preso una strada molto buia.
    Saluti a presto.

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  11. Morire in un supermercato....che cosa strana!
    Potendo scegliere, dove mi piacerebbe accada?
    Sa che non ci ho mai pensato?
    La morte è l'unica cosa sicura della nostra vita....pensiero truce ma vero!

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    1. Io spero di farlo tra le braccia di mio figlio, proprio come sognava mio padre, ma magari molti anni dopo rispetto a lui..

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  12. Con i tempi che corrono e la mentalità di oggi è già tanto che non l'abbiano calpestata in quanto ingombrava il passaggio per la cassa. Vergognoso che i titolari del supermercato non abbiano preso la decisione di chiudere subito e riaprire dopo almeno un paio di giorni.

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    1. Un paio di giorni mi sembrano tanti. In fondo non si è trattato di un omicidio con necessitá di indagini.
      Il giusto sarebbe stato, a mio avviso, chiudere quel giorno, per rispetto alla vittima e per permettere alle forze dell'ordine di fare il proprio dovere.

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  13. Il fatto mi ha ispirato questa poesia che mi permetto di lasciarti qui e che posterò anche domani sul mio blog. Spero di non invadere così facendo il tuo spazio

    HORROR MOVIE

    E' in coda come ogni mattina
    Poca spesa nel carrello
    Quello che la pensione le permette.

    È una buona persona
    In fondo lei stessa si dice "Anche Dio sa che sono una buona persona".

    Anche questa mattina è in fila come sempre
    Due cestelli d'acqua naturale, un po' di verdura
    Carne e gelato, una piccola ghiottoneria che non può mancare.

    Sta per arrivare il suo turno
    Un capogiro
    Vista che si annebbia
    sviene a terra
    "Non sarà nulla, ora mi rialzo"
    Ma la vista si oscura e perde conoscenza.

    Tutti intorno a lei subito si preoccupano del suo stato di salute
    Cercano un medico
    Lei però ci ha lasciati
    Dio l'ha presa con sè forse proprio perchè era una brava persona.
    Tutti sgomenti e scioccati sono attoniti intorno a lei altri piangono.

    Questo è quanto tutti voi immaginate sia accaduto ed invece...
    Dopo queste poche righe degne di una romantica sceneggiatura
    Vediamo davvero come si sono svolti i fatti.

    Perde conoscenza
    Vista che si annebbia
    sviene e muore.

    Da qui in poi il film è diverso da quello cbe vi ho raccontato
    Nessuno la considera
    Ignorata e da alcuni quasi considerata un impiccio
    Un ostacolo tra loro e la cassa
    Un fastidio doverla scavalcare.

    Molti continuano come se nulla fosse successo
    Nonostante alcuni si indignino e restino sgomenti da quello a cui assistono

    In questo bel riquadro
    Sembra fortunatmente
    Sia mancato il selfista professionista
    Pronto ad immortalarsi con la vecchina morta
    sdraiato con lei magari mostrando anche
    La marca di un prodotto del supermercato.

    D'altronde immaginate quanta pubblicità
    "Venite a vedere e comprate nel supermarket dove è morta
    L'anziana donna!".

    Ed ecco che ancora una volta
    La nostra società ha perso un'occasione
    Invece di mostrarci un film drammatico
    Ma dai risvolti sentimentali di solidarietà e rispetto
    Ci ha proposto un horror movie di serie B
    Di quelli volgari ed indicative soltanto
    Di una sempre maggiore perdita di coscienza individuale.

    La verità è che quel giorno
    Con il corpo di quella vecchina
    Sono decedute centinaia di anime forse neanche mai esistite
    O forse solo composte di vuoto a perdere
    Non Anime fragili ma Anime già morte.

    DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

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    1. Caspita!
      Altro che se non invadi il mio spazio.. Al massimo lo impreziosisci, come al solito.
      Sarebbe stato bello se la tua poesia fosse finita con la parte "romantica". E invece la realtà ci racconta tutt'altro.
      Grazie per questi versi toccanti che trasudano veritá e squallore.
      Spero che i tuoi lettori, domani, li apprezzeranno.
      Io l'ho fatto sicuramente.

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  14. Ciao Claudia, è una notizia che ha impressionato molto anche me. Però bizzarro il destino, morire in un supermercato sotto gli occhi di tutti e passare inosservata, o peggio ancora suscitarne magari la curiosità. Credo che il minimo che si potesse fare fosse sospendere le vendite per qualche ora in rispetto della povera donna morta.
    Buon inizio di settembre e ben ritrovata. Stefania

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    1. Effettivamente uno teme di poter morire in un luogo isolato e di dover restare lì per giorni, prima che altri rinvengano il corpo, quando invece in un supermercato in centro si resta comunque invisibili.
      Davvero molto triste.
      Ben ritrovata a te.
      Buona serata.

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  15. Viviamo in un'epoca in cui le saracinesche sono alzate nei giorni di festa e certe catene di food tengono aperto 24 ore tutti giorni, incluso Natale e Capodanno. Non c'è da stupirsi. Siamo noi che lo abbiamo voluto.

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    1. Verissimo.
      Ma davvero il consumismo non si ferma nemmeno davanti alla morte?!

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    2. Non cadere nella trappola del "consumismo". Quello è un luogo comune. Non voglio difendere nessuno, ma bisognerebbe anche capire l'impatto che una chiusura di qualche giorno potrebbe avere sul bilancio di un'attività commerciale che, oggi più che mai, vive in un equilibrio sempre più sottile tra il proseguire e il chiudere bottega. E poi chi paga? I lavoratori, di sicuro. E chi glielo spiega? E ai clienti chi glielo spiega che devono abbandonare il carrello e andarsene, che magari anche loro sono strozzati da orari di lavoro sempre più lunghi e che non hanno altro momento che quello per fare la spesa.
      Posso dirti quello che avrei fatto io (cioè avrei abbandonato il carrello) ma non posso aspettarmi lo stesso dagli altri perché non vivo la loro vita.
      Biasimo invece molto di più il cosiddetto "carrozzone della formula uno" che, molto un pilota il sabato, non rinuncia a correre la domenica... Ma anche lì, bisognerebbe capire le conseguenze, le panali da pagare per il mancato show..... chi paga? Bernie Ecclestone? Non credo. Tranquilla che alla fine chi ci rimette sono sempre quelli che devono fare i conti con le bollette alla fine del mese...

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    3. Con "consumismo" mi riferivo alla corsa dei negozi a restare aperti h24.
      Ripeto, per me la responsabilità non è stata dei clienti, ma dei titolari del supermercato.

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    4. Probabilmente sarebbe bastato chiudere fino alla fine della giornata e l'avvenimento non avrebbe avuto alcuna eco. Così come non ci sarebbe stata alcuna notizia se la donna fosse deceduta nel parcheggio dello stesso supermercato anziché tra i barattoli di conserva e le merendine...(il che fa riflettere sul come noi percepiamo la gravità delle cose)

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    5. Beh, nel caso in cui fosse accaduto nel parcheggio magari "i soccorsi" si sarebbero mossi prima, per tutelare l'ordine pubblico. Non so.
      Non credo che, però, agli occhi dei presenti la vicenda sarebbe apparsa più o meno grave.

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  16. Leggendo i versi di Daniele e pensando a questa vicenda, mi viene in mente ciò:

    "Sappiate che la morte vi sorveglia
    gioir nei prati o fra i muri di calce,
    come crescere il gran guarda il villano
    finché non sia maturo per la falce".

    Così recitava una delle più belle (e toccanti) canzoni di Fabrizio De André...Ci penso spesso. Era un invito all'uomo ad avere pietà: compassione verso il prossimo, amore e rispetto. La pietà è invece dimenticata in luogo dell'indifferenza...e questo vale non solo per chi non si è scomposto davanti al lenzuolo che copriva quella signora.

    E' anche questa società utilitaristica e individualistica che ci ha reso indifferenti..Non c'è tempo per fermarsi e avere pietà.
    Non ci si ferma mai, il supermercato infatti non ha chiuso.

    Riscopriamo il valore della pietà e riempiremo le nostre anime, per rispondere a Daniele :)

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    1. E poi mi chiedi perché ti voglio così bene.
      Perché hai sempre la parola giusta al momento giusto, con una compostezza ed uno spessore rari persino più del rispetto per gli altri, di cui abbiamo ampiamente parlato in questa pagina.
      Non conosco la canzone di De André, ma devo dire che ci calza a pennello.
      E spero anch'io che si possano riscoprire i valori. Della pietà e non solo..

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  17. Boh
    Mah
    Non so!
    Ti dico la verità: per me hanno fatto bene a non chiudere il supermercato.
    Non vuol dire mancanza di rispetto per il morto.
    Da quello che ho letto il responsabile ha cercato di circoscrivere la zona dove c’era la donna deceduta.
    Quindi non credo che tutti stessero la a passare e farsi selfie con il morto o a curiosare morbosamente.
    Sinceramente asserire che ci sia gente che pensi di farlo o l’abbia fatto contestualmente al fatto che racconti mi sembra una cazzata.
    Parlando con mia moglie esercizi del genere chiudono o si fermano se succedono rapine e omicidi ..poi cosa vuoi che facciano una camera ardente nel reparto surgelati ( lo dico a caso non so dove e’morta la anziana )
    Spero Daniele non si offenda se non mi riconosco nella poesia che ha scritto....ispirato dalla vicenda .
    Buona notte...e non sono insensibile ma in sti casi lo shop must Go ...che poi non è shopping ( che scrivi?) ,non ho mai sentito il termine inteso con il fare la spesa al supermercato..!
    Vado a prendere il latte e la carta igienica ...vado a far shopping...ma dai!
    Che cazzo ...Claudia!


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    1. Gas ha usato "shop" per una certa assonanza con "show".
      Testualmente "shop" significa "negozio", oppure se inteso come verbo, "comprare".
      Quanto alle ragioni gravi che portino alla chiusura di un supermercato, per me la morte di una donna è gravissima, a prescindere dalla sua età e dalle cause che l'hanno provocata.
      Ora vai a comprare il latte. E non scattarti selfie con eventuali defunti.. (Sdrammatizzo)..

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  18. Non era riferito a lui .
    "La vita di quella donna vale davvero meno di mezz'ora di shopping?"
    Fare la spesa al supermercato dove in genere si vendono beni di prima necessità per me non è fare shopping!punto.

    Poi ti dirò una cosa ...ormai ci siamo "abituati" alla morte quando non colpisce persone con le quali siamo coinvolte direttamente ma c'è un fattore che per me fa la sua differenza:l'età.

    Se fosse stato un bambino il protagonista di questa triste vicenda son sicuro che le cose sarebbero andate in maniera molto diversa ma ne son sicurissimo davvero!
    E ripeto (leggendo anche i vari commenti sopra)è facile idealizzare il mondo in una certa maniera attraverso una canzone o una poesia ma poi la realtà dei fatti quando le cose ti capitano davanti è ben diversa.
    Valgono tutte quelle cose che ha scritto Severino riguardo alle complicazioni legate al fatto di tenere o meno aperto l'esercizio...poi la pietà e lo sconforto per quella donna comunque rimangono al di là che si continui o meno a fare la spesa.
    Sul discorso dei selfie con il morto non ti rispondo.
    Mi sembra na cazzata te l'ho già scritto ...ma se te in rete trovi foto di sta cosa ..pubblicale e son prontissimo a rimangiarmi tutto quello che ho scritto ;)
    Buona giornata


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    1. Quella dei selfie era solo un'ipotesi, considerando che in passato è accaduto molte volte.
      Ricordo di un uomo deceduto in spiaggia e di tanti curiosi a fotografarlo, ad esempio.
      Per quanto riguarda, invece, l'età della vittima, hai assolutamente ragione.
      Purtroppo.
      La vita degli anziani "vale meno" di quella dei giovani anche in senso pratico. Basti pensare alle vittime degli incidenti stradali. Il risarcimento assicurativo è sempre direttamente proporzionale all'età del defunto o del ferito.

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  19. Max, giusto ciò che dici riguardo al fatto che non si debbano idealizzare le cose.
    Il mio è un discorso generale, però, che riguarda la coscienza di ognuno di noi.
    Noi non eravamo lì e sicuramente lì c'erano persone che sono state indifferenti, altre dispiaciute, altre che magari, come hai sottolineato tu, hanno fatto la spesa, ma con enorme dispiacere dentro.
    Però non sottovalutare la normalizzazione della morte..che si tratti di un anziano o di uno più giovane (i bambini non li considero, hai pienamente ragione a sottolineare la differenza). La normalizzazione della morte ad esempio ha portato a un passo successivo, quella componente morbosa chespinge ad avvicinare la morte..come dice Claudia, nel caso di chi si avvicina al bagnante senza vita per vedere (non dico neanche per fotografare).
    Il mio era semplicemente un richiamo generale, perché ho il sentore che la nostra società sia afflitta da una certa indifferenza...
    Poi chiaro che il mondo non può fermarsi per una morte (ma aggiungo purtroppo). Non possiamo certo chiudere una strada perché c'è morto qualcuno in un incidente.

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    1. Dici bene..
      Purtroppo.
      Il mondo va e deve andare avanti a priori, ma l'indifferenza è un'altra storia e tinge tutto di amarezza.

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    2. Non la sottovaluto...diciamo che fa meno paura di una volta.
      Sempre se non ti coinvolge direttamente.
      Che poi temere è pure una forma di rispetto ma quando non temi vuol dire che hai pure superato la paura , non so se riesco a spiegare il concetto?
      Mi sto aggrappando ad un ossimoro, credo.

      Lascia stare le foto o la semplice curiosità di osservare (quest'ultima per me non è negativa)pensa a come negli anni siamo stati "violentati" da tragedie dove la morte è l'assoluta protagonista e poi abbiamo coscientemente voluto continuare a farci travolgere.
      Penso alle varie stragi e omicidi (Avetrana insegna ad esempio)che hanno avuto un forte impatto mediatico nella gente.
      Non credo che si possa parlare di mancanza di rispetto verso i famigliari e il loro dolore in quei casi.


      Rapporta il tutto ad uno sfortunato malore di una 74enne in un supermercato..non mi meraviglio che la gente abbia continuato a fare quello che stava facendo , ma non mi sento di giudicarli male o scandalizzarmi per questo.
      Lo penso coscientemente :)
      Ciao a tutti e due

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    3. Io lavoro nell'ambito dei media, quindi sicuramente la morte la vedo e la racconto..
      Cerco di non anestetizzarmi...

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    4. E fai bene.
      Poi ognuno reagisce alla sua maniera di fronte alla morte.

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  20. Non so in realtà come avrei io agito ma so come dovrei averlo fatto; poi,... tutti siamo in un fuime e non vogliamo mica che niente ci tragga dal corso d'acqua e questo fiume ci fa meno umani...

    PODI-.

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