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giovedì 21 maggio 2020

Che rimpianti hai?

 
Torna la mia rubrica "La parola a voi".
Oggi tocca alla richiesta di Laura Andrighetto che mi ha chiesto di raccontarle il mio più grande rimpianto.
Purtroppo, non potrò accontentarla, ma spero che dai vostri commenti nascerà un dibattito interessante.
La verità è che io non ho rimpianti (ancora), perché la mia massima di vita è sempre stata "meglio fare e poi pentirsi che pentirsi di non aver fatto".
Non a caso, infatti, una delle mie canzoni preferite degli 883 è proprio "Nessun rimpianto". La conoscete, vero?
Se parlassimo di pentimenti per azioni commesse, un paio li avrei, ma rimpianti proprio no.
Persino quando ho perso mio padre non ho avuto l'ansia di non avergli detto abbastanza volte che gli volevo bene, o di non averlo abbracciato sufficientemente, perché lo facevo ogni giorno.

Chi mi conosce superficialmente, infatti, mi ha spesso accusata di essere troppo impulsiva, senza sapere, però, che rifletto sempre un sacco prima di agire, ma preferisco non tirarmi indietro mai, per paura di non so chi o non so cosa.
Infatti, di cazzate sciocchezze, nella mia vita, ne ho commesse pochissime e, per quanto mi era possibile, vi ho sempre posto rimedio.

Ma, se proprio dovessi pensare a qualcosa che non ho fatto, seppur non sia dipeso da me, mi vengono in mente i viaggi studio all'estero.
Quando frequentavo le medie, infatti, capitava spesso che le mie amiche più strette si trasferissero per qualche settimana in una scuola londinese (ad esempio) e mi chiedessero di accompagnarle.
Onestamente, ho sempre rifiutato perché si trattava di una spesa non indifferente, e non volevo gravare sulle tasche dei miei, ma mi sarebbe piaciuto un sacco.
Per lo stesso motivo, non ho mai frequentato lezioni private di canto o pianoforte, nonostante fossi portata per entrambe le cose.
Va detto, però, che da adulta ho sempre viaggiato moltissimo, ma non ho più coltivato la passione per la musica.

Insomma, rimpianti molto "metaforici", se vogliamo.
Voi, piuttosto, ne avete uno in particolare per cui non riuscite ancora oggi a perdonarvi?
Un amore perduto per una parola di troppo, ad esempio?
Sono tutte orecchie. Anzi, occhi...

E ricordatevi che sarei sempre felice di accogliere i vostri suggerimenti, qualora ne aveste.

55 commenti:

  1. Il passato non può essere cambiato di conseguenza nutrire rimpianti non ha alcuna utilità. Quello che ciascuno di noi è oggi dipende in parte dalle scelte fatte in passato, perfino l'acquisizione del senno di poi rispetto a ciò che oggi riteniamo di avere sbagliato, ma allora era prima e quindi...

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    1. Sicuramente è inutile avere rimpianti, ma in molti casi c'è un piccolo rammarico che ci si porta nel cuore per sempre.

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  2. Cara Claudia, tu ai inventato un post che rispondere è molto difficile, il passato non si può cambiare, e credo che bisogna essere felici di come oggi siamo, solo così sarai felice.
    Ciao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Chissà se tu hai mai avuto il rimpianto di aver costruito la tua vita fuori dall'Italia, anche se in Svizzera stai benissimo.

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    2. Cara Claudia, qualche volta ci ripenso, ma poi vedendo ciò che succede, dico che per i miei figli e nipoti ho fatto la scelta giusta!!!
      Ciao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
      Tomaso

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    3. Sono d'accordo con te.
      In fondo in Italia potete tornare in vacanza.
      Baci.

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  3. Rimpiango di essermi fossilizzato per troppi anni nella stessa azienda. Sono cresciuto, questo è vero, ma oggi l'esperienza non conta più niente... e te ne accorgi quando vendi gente che ha vent'anni di meno entrare con stipendi già più alti del tuo.

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    1. La meritocrazia nel mondo del lavoro ormai non esiste più.
      Però guardala in un'altra ottica. Aver lavorato molti anni in un'azienda è già un successo, considerando che c'è gente che per sopravvivere deve cambiare occupazione ogni anno.

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  4. Rimpianti veri e propri probabilmente no. Sicuramente se tornassi indietro forse non farei parecchie cose, ma alla fine siamo ciò che diventiamo anche per le azioni che compiamo.
    O almeno credo sia così.

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    1. Lo credo anch'io.
      Se non avessimo commesso determinati errori, ne avremmo fatti altri. ;)

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  5. Magari ti ci iscriverai fra una decina d'anni.
    Quando frequentavo Lettere c'era una signora di 70 anni in facoltà con me, sai? Diceva che voleva regalarsi il sogno di diventare dottoressa, dopo una vita dedicata ai suoi figli.

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  6. Rimpianti..nessuno.Rifarei tutto nuovamente alla stessa stregua
    del mio presente.
    Buon giovedì Claudia
    Un abbraccio forte
    Maurizio

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  7. Curerei di più la mia chioma .
    Probabilmente li avrei persi lo stesso...ma io son sicuro che con troppo gel , lozioni industriali e fai date ..più frizioni in gioventù ho fatto da catalizzatore alla tragedia -:)

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    1. Effettivamente avresti potuto conservare almeno il ciuffo. :P

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  8. Uhhh, ci potrei scrivere un romanzo io coi miei rimpianti! Uno l’ho raccontato di recente, ricordi? Il non avere fatto il corso di specializzazione in diritto internazionale, in cui ero entrata dopo avere superato un esame di ammissione, perché i miei genitori hanno sottovalutato il mio desiderio.

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    1. Per te andrebbe bene la stessa risposta che ho dato a Valeria.
      Perché non riprendere gli studi ora che i ragazzi sono grandi?
      Aver lasciato l'università è una scelta di cui non mi sono mai pentita. Se invece rappresentasse un cruccio per me, sicuramente ci riproverei.

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    2. No, per carità! Adesso non ne ho in più voglia, ma poi era quel corso lì che volevo fare, era a Palermo ed era all’indomani della laurea, qualcosa che avrebbe potuto aiutarmi a costruire un futuro lavorativo che ora non m’interessa più. Ho fatto altre scelte e questa è rimasta lì dove l’ho mio malgrado lasciata.

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  9. Bellissima canzone, per prima cosa (e notevole anche il video, quante bellezze :D)
    Sai che alla fine davanti a un rimpianto faccio sempre un ragionamento, banale, che è quello del film Sliding Doors.
    Cambiando le azioni, si sarebbero innescati cambiamenti a catena.
    Quindi alla fine le decisioni presente al momento sono le più giuste, perché bene o male sono state ponderate. Non possiamo sapere lo sviluppo del nostro futuro, cambiando quelle scelte.
    Certo qualche rimpianto sul piano pratico c'è.
    Magari comportarsi in maniera diversa in determinate occasioni.
    Cose che non avrebbero cambiato "la storia". Ma certo mi avrebbero portato più felicità in quel momento :D

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    1. Dovresti avere rimpianti sentimentali, nel non esserti dichiarato a quella persona speciale, quando magari era vicinissima.
      Perché certi momenti non tornano più. Bisogna coglierli.

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  10. Non essermi imposto per mollare l'università quando quel settore professionale non mi interessava più. Ce ne sarebbero altri, ma questo credo abbia condizionato molto gli eventi...😢

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    1. Quindi non avresti voluto laurearti?
      E che progetti alternativi avevi?

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    2. Due obiettivi non per forza incompatibili.
      Sfruttare il talento narrativo che la professoressa di italiano di 3° e 4° superiore notò e mi guidò a migliorare, e diventare un autore seriale affermato, di romanzi o anche di sceneggiature per fumetti.
      Specializzarmi in campo informatico, quando avevo ancora la freschezza mentale per imparare in tempi competitivi.

      In entrambi i casi avrei dovuto forzare i vincoli familiari, abbandonare il mio luogo di comfort, e senza qualcuno accanto a incoraggiarmi non ce l'ho fatta; del resto mi era impedito lasciare gli studi perché era una facoltà scelta da me della quale pagavano le tasse i miei genitori. Quindi ho speso lì i miei anni ed energie migliori. 😢

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    3. Mi dispiace molto.
      Ma considerando che il mondo dell'editoria è stracolmo, (probabilmente anche nel campo dei fumetti) ti sei perso solo una laurea in informatica che sì sarebbe stata utilissima e con maggiori sbocchi occupazionali.

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    4. Vero per quanto riguarda l'editoria, ma forse un venti anni fa lo era meno...

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  11. Anche io, davvero, nessun rimpianto nessun rimorso.
    Rimorso men che meno. Si vive male.
    Rimpianti minimi forse sì, ma non ragiono mai col senno di poi perché pensare al passato ci si fa solo del male...

    Moz-

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  12. La vedo più o meno come te.
    Avrei dovuto essere più accomodante con mia madre invece di cercare continuamente lo scontro perché non sopportavo certi suoi atteggiamenti. Ma ormai...
    Forse non avrei dovuto scegliere il liceo scientifico. Ma all'epoca nessun'altra scuola mi convinceva. Ormai...
    Sapendo come era fatto il mio ex, non avrei dovuto sposarlo. Però non avrei avuto mio figlio.
    Avrei dovuto sforzarmi di guidare in scioltezza col cambio manuale invece di fossilizzarmi sull'automatico, ma qui c'è la fobia di mezzo. Meno male che c'era l'alternativa, altrimenti starei a piedi.
    Su ciò che avrei potuto o dovuto fare in campo educativo preferisco non soffermarmi. Quancosa di buono ci sarà, se la mamma della ragazza di mio figlio gli ha scritto dei bellissimi complimenti.
    Sull'aver mollato l'università, zero rimpianti ma proprio zero!
    Nuovi argomenti... mmmm fammi pensare.
    Figli di separati: avreste preferito che i vostri genitori fossero rimasti insieme? (troppo spinoso?)
    Sindrome della capanna: è comprensibile non aver più voglia di uscire neanche con l'allentamento delle restrizioni?
    Disabilità in famiglia: come l'affrontate, vi sentite soli?
    Gelosia: quanto lo siete?

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    1. Ma quante cose abbiamo in comune io e te?
      Ho odiato il liceo scientifico, pur essendo bravissima.
      E non ho mai guidato col cambio manuale. Mi riprometto sempre di imparare a farlo, ma poi ho paura di distruggere l'auto di mio marito e mi accontento di sfrecciare con la mia Smart.
      Gli spunti sono sempre molto interessanti.
      Li annoto e grazie. 😗

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  13. Cara Claudia,
    di rimpianti forse qualcuno si. Uno che mi viene in mente è quello di aver seguito l'amore al posto dei miei sogni. Amore che ora si è concluso. Io fortunatamente ho avuto la possibilità di studiare due lingue all'estero però avevo la possibilità di seguirne una terza ma avendo conosciuto da poco il mio ex ho preferito abbandonare quella scelta. Il secondo rimpianto è il fatto di aver sempre seguito l'amore al posto di trasferirmi per un anno in un altro posto per acquisire esperienza lavorativa e migliorare una lingua che già conoscevo. Non avendo la famiglia a consigliarmi mi sono lasciata consigliare dal mio ex il quale non accettava che io mi trasferissi per quale mese. Nel secondo caso eravamo appena andati a convivere. In entrambe le scelte ero sull'orlo di compierle ma poi si sa, l'amore vince su tutto e i miei sogni li ho accantonati. Di esperienze come già detto ne ho fatte prima di conoscerlo ma mi sarebbe piaciuto averne qualcuna in più ma mi sono lasciata trascinare dai suoi sogni e non i miei.
    Di rimpianti c'è anche il fatto di non essermi goduta mia mamma come dovevo prima che se ne andasse ma avevo 10 anni e anche se mi avevano detto di dargli quel bacio che poteva essere l'ultimo, io non volevo accettare l'idea e non gliel'ho dato come avrei voluto adesso. Ma ero piccola e ogni bambina pensa che la propria mamma sarebbe tornata a casa come sempre. Invece no. Questo è il mio più grande rimpianto anche se non me ne faccio una colpa perchè forse ero troppo ingenua. Non mi avevano spiegato come stavano realmente le cose.

    Laretta

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    1. Mi dispiace terribilmente che tu abbia dovuto dire addio a tua madre a soli dieci anni.
      Io almeno ne avevo 24, per quanto fossero comunque pochi.
      Per il resto, adesso che quell'amore è finito, mi pare tu abbia tutto il tempo per esaudire qualche sogno.
      Non è mai troppo tardi, dicono.
      Ed io ci credo.

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    2. Non penso che ci sia un età "giusta" per veder volare via un genitore. Ho visto volare via la nonna del mio ex e ho visto com'è stato terribile per suo papà. Nonostante c'era una lunga malattia di mezzo. Si ha un altra consapevolezza ma non si è mai pronti a dire addio.
      Hai ragione che non è mai troppo tardi per i sogni ma alcuni ormai sono passati, i momenti giusti non ci sono più. Ora con il lavoro fisso, l'appartamento e tutto non sarebbe facile ma chi lo sa che un giorno non ci sia di nuovo un'opportunità e sicuramente non me la farò sfuggire via di nuovo, se capiterà.
      Grazie, un abbraccio,
      Laretta

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    3. Hai ragione. Non si è mai pronti a dire addio ai genitori, ma di sicuro nel nostro caso è più ingiusto, perché tutti i figli dovrebbero vederli quantomeno invecchiare.
      Da qualche giorno mio figlio di 4 anni mi chiede se le mamme e i papà muoiono ed è triste.
      Avrà visto qualche cartone che affrontava la morte, e ne è rimasto turbato. Allora gli racconto una bugia buona.
      "No, amore mio. Le mamme e i papà dei bambini bravi non muoiono mai. Te lo prometto". <3

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  14. Come te non ho fatto viaggi all'estero, se non 4 giorni in Spagna a quasi 19 anni. Certo ho avuto meno favolose esperienze rispetto a tanti miei coetanei che hanno viaggiato molto, visto posti bellissimi e via dicendo. Ma che dire... soldi da spendere in viaggi costosi non ne ho mai avuti e se spendere meno significa accontentarsi di alloggi di fortuna...beh, preferisco stare a casa mia.
    Non li definirei neanche rimpianti perché a dire il vero non ne ho mai sentito il peso.
    La canzone è bellissima, una delle mie favorite. Baci.

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    1. In realtà io ho viaggiato moltissimo, ma da "adulta", ovvero quando ho potuto pagarmi le vacanze senza chiedere un solo euro ai miei.
      Ho iniziato a 19 anni e smesso quando è arrivato Lorenzo.
      Ma prima o poi riprendo. 😉

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    2. Quindi vedi, io ho più rimpianti di te :D
      Io ho viaggiato un po' in Italia ma fuori no, mai avuta la possibilità.
      Forse in futuro, chissà.
      Un bacione.

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  15. No, nessun rimpianto nessun rimorso, soltanto che certe volte capita che appena prima di dormire tanti ricordi affollano i miei pensieri, e mi fa male un po'.

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  16. Ho fatto pace con i miei rimpianti il giorno che ho capito che il senno di poi non ha alcun senso. Difatti quando agiamo lo facciamo nel presente, con il senno di quel momento lì, è stupido giudicare a ritroso comportamenti che in quel momento lì non potevamo tenere differentemente. Detto questo, il mio rimpianto è di non essermi emancipata dai miei genitori appena sono diventata maggiorenne. Sono figlia unica e loro, soprattutto mia madre, hanno sempre avuto la pretesa di guidare ogni mio passo. So benissimo che in quel momento non avrei potuto fare diversamente perchè una delle conseguenze di come mi hanno allevato è stato l'azzeramento della mia autostima, eppure ancora adesso, dopo tanti anni, penso a che persona sarei diventata se me ne fossi andata di casa, avendo il coraggio di scegliere liberamente.

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    1. Mi dispiace che tu abbia subito l'oppressione (seppur in buona fede) dei tuoi genitori.
      Io, al contrario, ho sempre fatto dell'indipendenza il mio mantra, e questo ha reso difficoltose le mie relazioni amorose e amicali, ma tutto sommato me la sono cavata bene anche lì.
      Spero che non sia troppo tardi per risollevare la tua autostima e, quantomeno, vivere in pace con te stessa.
      Un abbraccio.

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  17. Grazie Claudia per aver pubblicato il mio suggerimento .
    Rimpianti ne ho , uno in particolare , non essere rimasta a vivere a
    Londra . Erano gli anni della swinging London ; Beatles , Rolling Stones,
    Mary Qant lanciava la mini-gonna , Carnabey Street ecc....
    Avevo un lavoro , vivevo in una casa con altre ragazze di varie nazionalità
    la vita mi sorrideva . Dopo il diploma di Cambridge decisi di tornare in
    Italia . Come dice Miky , vorrei vedere la MIA SLIDING DOOR . Chissà come
    sarebbe andata se fossi rimasta...
    Vabbè , ho avuto e ho la vita che mi sono scelta e va' bene anche così .
    Soprattutto penso alle mie due figlie e nipotina che non avrei avuto .
    Un grande abbraccio . Laura

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    1. Infatti.
      Magari dietro quelle porte scorrevoli scopriresti una Laura libera e affermata donna in carriera, ma senza marito né figli. Chi può saperlo.
      Quindi, tanto vale godersi quello che di bello si ha.
      Un bacione a te.

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  18. In questa quarantena mi sono mancati molto la pizzeria Il ristorante la Spa del Helvetia a Porretta gli amici lontani che periodicamente visitavo e la Sicilia dove quando posso scappo e mi rimane di lei qualche Pala di ficodindia ceramiche e poi lascio a voi quello che può essere via alimentare

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    1. Appena sarà possibile, allora, spero che tornerai in Sicilia.

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  19. Per carattere raramente mi guardo indietro.
    A che pro cruciarsi di quello che avrebbe potuto essere e non è stato??
    Non è meglio concentrarsi su quello che sarà??
    Guardare sempre avanti!

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    1. Bravissima.
      La penso proprio come te. Tanto vale investire le proprie energie lavorando per migliorare il futuro, se proprio qualcosa non ci soddisfa appieno.

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  20. Ho letto il post e tutti i commenti prima di me. Forse, essendo piuttosto "piccola" rispetto a molti altri che hanno scritto, non ho lo stesso numero di rimpianti perchè ho molte meno scelte e anni alle spalle. Un piccolo rimpianto ce l'ho: mi sarebbe piaciuto sapere come sarebbe finita se a tredici anni avessi confessato al ragazzo di cui ero stata innamorata per tutte le medie cosa provavo per lui! Penso che non sarebbe cambiato molto per il resto della mia vita, ma a volte mi fermo a pensare chissà cosa sarebbe successo se avessi avuto un po' di coraggio in più!

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    1. Che dolce.
      Quanti anni hai?
      Magari è stato giusto così e presto incontrerai il vero amore.
      Difficilmente le storie nate tra i banchi delle medie riescono a durare negli anni.
      Di solito i primi veri amori si incontrano al liceo e alcuni sfociano persino nel matrimonio.

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  21. di non aver studiato..
    ma secondo i miei genitori ,nonostante intervento di insegnante che
    insisteva che proseguissi studi ..NIENTE ..ero FEMMINA ..che serviva farmi studiare ?? ah fratello maggiore ingegnere informatico ..fratello minore ,che non ne voleva sapere di scuola ..ha fatto commerciali a sforzo ..io NIENTE ..han preso al balzo che in quel periodo ero ammalata ?!?!?..grande scusa ..e nonostante grandi pianti NIENTE scuola ..però nonostante malattia a 14 anni ero già al lavoro ...poi negli anni ho fatto vari corsi serali ..dopo il lavoro ..
    ah ..vedendo il film l'amica geniale ..c'è scena che ricorda i miei vissuti ..io che piango voglio andare a scuola ,loro NO!!..
    beh dai mi è andata bene ..nel film il padre quando Lila insiste per andare a scuola la lancia dalla finestra e le rompe braccio ..a me a parte qualche sonore ceffone ..nient'altro

    quanto ho pianto vedendo quel film ..quante cose in comune con Lila bambina ..
    ciao

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    1. Non ho visto quel film, ma ne conosco la storia e, effettivamente, è molto forte.
      Mi dispiace che tu abbia avuto un'esperienza simile, ma è anche vero che a quei tempi gli studi costavano molto e il maschilismo ancora troppo imperante.
      Non che adesso non esista, anzi, ma almeno la scuola dell'obbligo è estesa a tutti, indipendentemente dal sesso e dal ceto sociale a cui si appartiene.

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  22. Ma io sì, forse un rimpianto ce l'ho... Non aver amato abbastanza una persona che è contata molto nella mia vita finché era possibile. Però ne ho fatto tesoro, è stato un grande insegnamento. E siccome credo che non sia mai troppo tardi per rimediare, ho convogliato quella mancanza in altre faccende della vita. Per il resto: ho sempre fatto, pure d'impulso, senza pensarci troppo... Tante cose, col senno di poi, le avrei fatte diversamente. Ma pentimenti, mai. Ogni azione compiuta ha il suo perché, porta a nuove strade e a nuove ricchezze.
    Mi piace molto questa tua rubrica, Claudia *_*... come funziona di preciso?

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    1. Funziona che tu mi suggerisci una tematica, ed io ne scrivo un post.
      Mi pare che tu abbia già partecipato consigliandomi qualcosa che aveva a che fare con i gruppi di Whatsapp. O con altro. Smemorate come siamo, non lo sapremo mai. Ahahah
      Comunque accetto nuovi spunti. 😘

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  23. Ho preferito cominciare a lavorare invece che tentare la strada del dottorato. Era uno dei miei sogni, ma che fai, rifiuti un contratto? Per anni mi sono mangiata le mani. Oggi il fastidio è minore, a volte lo dimentico. Ma rimane il "che peccato".

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    1. Anche a te dico quello che ho detto ad altri.
      Non hai mai pensato di iscriverti di nuovo all'università nel tempo libero? Posto che probabilmente ne avrai pochissimo.

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