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venerdì 15 gennaio 2021

Ristoratori uniti con #ioapro1501: basta serrande abbassate

 
La campagna #ioapro1501, lanciata nei giorni scorsi, prende avvio ufficialmente oggi.
Migliaia di ristoratori (e non solo), coordinati da Umberto Carriera (che vedete nel video) hanno, infatti, deciso di riaprire la propria attività commerciale per sostenere le spese di gestione della stessa, e scongiurare il rischio di fallimento.

Va detto, infatti, che uno dei settori più penalizzati dalla pandemia (assieme a palestre, piscine, teatri, cinema e spettacolo) è sicuramente quello della ristorazione.
Migliaia di locali, per rispettare le norme anti-contagio, hanno dovuto ridurre notevolmente il proprio lavoro, organizzandosi con le consegne a domicilio e le ordinazioni da asporto, orari di "apertura" sempre più risicati, e un inevitabile ed immenso calo della domanda.

Insomma, le entrate di queste attività sono scese drasticamente, ma lo stesso non è avvenuto per canoni di locazione, spese per le utenze e per le tasse, fornitori, personale, ecc.
E no, i ristori promessi non possono certo bastare a coprire i costi di un'attività commerciale.

Pertanto, il movimento pacifico #ioapro1501 ha radunato circa 50mila piccoli imprenditori italiani che, a partire da questo weekend, rialzeranno la serranda negli orari pre-pandemici, esponendo sui social e dal vivo l'hashtag dedicato (dopo aver aderito compilando gli appositi moduli).
L'ideatore dell'iniziativa, Umberto Carriera, spiega però che questa organizzazione non rende i commercianti immuni ai controlli delle forze dell'ordine che, sicuramente, porteranno all'elevazione di multe che saranno poi contestate da diversi legali che hanno offerto il patrocinio gratuito a tutti coloro che aderiranno.
A tal proposito, Umberto ha tenuto a precisare che anche le forze dell'ordine fanno il proprio lavoro, e non meritano di essere aggredite o contestate, in quanto si spendono per far rispettare una legge che non hanno sicuramente scritto o condiviso.
Pertanto, invita i suoi seguaci ad accettare la multa senza protestare.
Insomma, si tratta di un movimento nato per far rispettare l'inviolabile diritto al lavoro, messo in ginocchio nell'ultimo anno come mai prima d'ora.

La tutela legale offerta agli esercenti, si estende ovviamente a tutti i clienti che raggiungeranno le attività interessate dall'apertura, e che potrebbero essere multati mentre, ad esempio, consumano il proprio pranzo al tavolo di un ristorante.

Una situazione delicatissima, che non può assolutamente restare statica.
Un governo che non può più chiudere gli occhi davanti al grido disperato di migliaia di attività che continuano ad accumulare debiti e che non sanno nemmeno come sfamare le proprie famiglie.

Io sono dalla parte dei commercianti, e se avessi un'attività aprirei sicuramente.
E voi?

61 commenti:

  1. Io sono dell'idea che debba valere per tutti i settori, non soltanto la ristorazione. Se possono esserci due persone allo stesso tavolo, ce ne possono essere anche due (o tre) nella stessa fila di una sala cinematografica, per dire... Che cambia tra un cinema e una chiesa?

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    1. Non cambia assolutamente nulla.
      E non parlarmi di chiese che ho il dente avvelenato...
      Comunque l'iniziativa è aperta a tutti. Possono aderire anche palestre, teatri, ecc.
      È stata condivisa più che altro tra i ristoratori, in quanto l'ideatore appartiene alla categoria, ma abbraccia qualsiasi settore.
      Spero davvero per tutti loro che possa funzionare.

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    2. Ok, allora perfetto: uniti pacificamente per sopravvivere! 💪
      Probabilmente non ho letto attentamente tutto il post. 🙄

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    3. Ma no. Non l'ho approfondito troppo, perché ho preferito che guardaste il video, e apprendeste la notizia e tutti i suoi dettagli direttamente dalle parole dell'ideatore.

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  2. Sono molto contrario a questa iniziativa.
    Il momento è drammatico per il settore, la politica ha dato dei ristori che sono delle mance, però con i contagi in crescita, le terapie intensive sature, ci si auspicherebbe maggiore responsabilità, tanto più che al ristorante si abbassa la mascherina per consumare i pasti, e questo fa veicolare il virus. Poi puoi fare anche tavoli da due a dieci metri di distanza, ma il rischio c'è.

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    1. Delle mance è riduttivo.
      Il governo avrebbe dovuto bloccare le tasse su tutte le attività commerciali che non stanno lavorando, e dare loro bonus anche per pagare gli affitti.
      Invece no. Li fa chiudere e pretende comunque di incassare tutti gli oneri previsti dalla legge.
      E comunque, come dicevo a Gaspare, qui non si parla SOLO di ristoranti.
      Spiegami, ad esempio, perché chiudere un cinema, invece di contingentare gli ingressi, e al contempo lasciare aperte le chiese, tenendo conto soprattutto che quest'ultime vengono frequentate prevalentemente dalla categoria più a rischio, ovvero gli anziani.

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    2. Io avrei chiuso anche le Chiese, infatti.
      Comunque nel video dice: "Le chiusure non sono servite a bloccare i contagi".
      Certo, immagina senza chiusure quanti contagi avremmo avuto...
      I ristoranti sono sicuri al 100% in linea di massima, ma allo 0% nel momento in cui a tavola degli amici si tolgono la mascherina. L'asintomatico può infettare gli altri.
      Ecco perché i ristoranti sono chiusi, fine.

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    3. E tu credi che quegli amici non si incontrino comunque per strada o, peggio, nelle loro abitazioni, creando pericolosi assembramenti?
      Quindi meglio che lo facciano in pubblico, tracciando i loro spostamenti e mantenendo le opportune distanze.

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  3. Pur comprendendo il momento legato alla pandemia, anch'io sono con loro infatti ho messo su fb quello stesso video e tra l'altro mi ha colpito la civiltà con cui sono state esposte le loro tesi e come hanno detto nel caso entrassero forze dell'ordine per multarli, di non fare scenate ma di.rispettarli perché fanno il loro dovere, salvo poi ricorrere. Chi l'avrebbe mai detto che una mini - rivolta si sarebbe fatta un giorno non sparando ma ordinando un piatto di pasta. Insomma guardando il video a me non sono sembrati dei sovversivi ma solo persone che per necessità devono lottare per sopravvivere.

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    1. Sono perfettamente d'accordo con te.
      Ecco perché, nel mio piccolo, ho voluto diffondere l'iniziativa.
      Perché le rivoluzioni si possono e si devono fare anche pacificamente, facendo rispettare i propri diritti senza inutile spargimento di sangue. In senso metaforico e non.

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  4. La salute pubblica prima di tutto mi dico. Sono tanti i settori che soffrono ma è guerra. Emergenza nazionale nn dimentichiamo le centinaia di morti. È atroce salutare un amico sulla barella e nn rivederlo più x mesi e ritrovarlo in un cofanetto cenerario. Pensiamoci.

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    1. E' atroce, hai ragione.
      Ma non è giusto che a pagare siano solo alcune categorie.
      Se lockdown deve essere, che chiudano tutti. Ma proprio tutti.
      Inclusi i tabacchini e le chiese!

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  5. Ho amici che gestiscono un agriturismo e so bene quanto sia difficile il momento. Sul problema della ristorazione sento notizie contrastanti e confuse, le istituzioni dicono di aver erogato ristori e cassa integrazione tempestivi, ma i miei amici (che in primavera hanno ricevuto 600 euro mensili, briciole) in questo ultimo lockdown mi dicono di non aver ricevuto nulla e la cassa integrazione i loro dipendenti non l'hanno mai ricevuta, neanche in primavera.
    Mi chiedo se loro siano stati particolarmente sfortunati, in ogni caso il settore necessita di maggiori aiuti. E le tasse andrebbero azzerate perché non si può pensare di pagare le tasse se l'incasso è zero.

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    1. Non sono stati affatto sfortunati.
      I ristori sono stati distribuiti random, e in misura del tutto inefficiente.
      Mio marito che lavora nel settore, ha ricevuto un solo bonifico di 600 euro a marzo e dopodiché il buio, perché gli bastava lavorare anche solo tre giorni al mese, per non aver diritto a nulla.
      Ma di cosa stiamo parlando? E' normale che uno cerca di lavorare più che può (fosse anche solo un giorno al mese), invece di fare affidamento a questi ristori che forse arriveranno o forse no.
      E' tutta una farsa, insomma. Quando si tratta di dare, lo Stato sa stringere i rubinetti in una maniera vergognosa. Quando invece si tratta di ricevere, non fa sconti a nessuno.

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  6. Sono felice che tu abbia lasciato questa testimonianza diretta. Il Covid-19 non si è certo diffuso a causa dei ristoranti (così come dei cinema, delle palestre, ecc.).
    Con i dovuti accorgimenti tutti dovrebbero avere la possibilità di lavorare, in un Paese che non sta aiutando proprio nessuno.
    Ti danno un ristoro minimo solo se non hai incassato nemmeno un euro.
    Se "guadagni" cento euro in un mese grazie all'asporto (cifra indicativa) non puoi accedere agli aiuti, quando invece nella migliore delle ipotesi hai comunque un paio di migliaia di euro di spese mensili.
    Spero davvero che il governo si metta una mano sulla coscienza e chieda alle forze dell'ordine di non sanzionare questi piccoli imprenditori, né i clienti che si siederanno per consumare.

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  7. Hanno ragione,ma la salute è al primo posto.

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    1. La salute, è vero. Ma anche la possibilità di arrivare alla fine del mese è una priorità.

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  8. Proteste meno rischiose quali sarebbero?
    Rifiutarsi di pagare le tasse ad uno Stato che non li tutela minimamente, accumulando debiti su debiti?

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  9. Hanno ragione sì, ma bisogna mettere in conto che tornare alla normalità adesso è impossibile, e comunque quelli che in questo momento andrebbero al ristorante sono pochi.

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    1. Pochi, dici?
      Secondo me gli Italiani non aspettano altro che tornare ad una pseudo normalità.
      Basta guardare i bar. Anche se aprono per due giorni e poi lo richiudono, in quelle poche ore sono pieni di gente. Com'è giusto che sia.

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    2. E' una situazione delicata, meglio la salute, le tasche o entrambi? Purtroppo la terza è complicata..

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  10. "Io Apro" e sto con loro per solidarietà . Non incassano , non guadagnano
    e quindi non dovrebbero pagare nulla , nemmeno l'affitto del locale .
    Lasciamoli lavorare o il Paese diventerà sempre più povero .
    Certo , mi dispiace per chi si ammala , allora facciamo più attenzione NOI.
    Laura ***

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    1. Bravissima.
      Facciamo più attenzione a non lasciarci contagiare.
      Stando al ristorante, seduti con nostro marito, e a debita distanza da tutti gli altri, cosa rischiamo?

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  11. E' una situazione difficilissima e chi non ci sta dentro non la può capire.
    Sono le 12:39 di venerdì e non so ancora se domani potrò servire le colazioni o meno. Ti pare una cosa possibile? ti pare umanamente accettabile?

    Io capisco questi ristoratori, penso a loro sempre, ne conosco tanti. Io non andrei al ristorante sapendo di non poterlo fare, sinceramente. Se mi si impone di non uscire, io non esco. Soffrendo, stando male, dando le testate al muro...ma avranno clienti, pur alzando le serrande? chissà.

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    1. Come dicevo a Pietro, credo che i clienti li avranno eccome, perché la gente è stanca di stare chiusa in casa come i topi.

      Che tu non sappia cosa potrai fare domani al lavoro è umanamente inaccettabile.
      Magari il decreto sarà diffuso a mezzanotte, come al solito, e noo dovremmo addormentarci tranquillamente? È una barbarie.

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    2. Ma poi secondo te io non devo ordinare merce, dire alla dipendente di venire a lavorare oppure no?
      Quando c'è stato il lockdown abbiamo dovuto gettare via tanta merce scaduta che nessuno ci ha rimborsato.
      E potrei continuare per ore.

      E le palestre? Prima gli hanno chiesto di mettersi in condizione di lavorare in sicurezza, quando poi questa gente lo ha fatto, gli hanno detto di chiudere.
      No comment.

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    3. Bravissima. Lo stesso i ristoranti. Pannelli tra un tavolo e l'altro, igienizzazioni dei locali, gel per le mani in ogni angolo, e poi? Chiudete.
      Una mia amica ha un bar e mi racconta che a Marzo ha perso un sacco di soldi per aver ordinato un numero importante di uova di Pasqua.
      Le uova arrivarono quando il bar era chiuso e, al momento della riapertura, non le ha più vendute perché ormai Pasqua era passata.
      Roba da matti.

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    4. "Sono le 12:39 di venerdì e non so ancora se domani potrò servire le colazioni o meno. Ti pare una cosa possibile? ti pare umanamente accettabile?"

      Questo perché siamo malgovernati e perché gli scienziati fanno il bello e il cattivo tempo.
      Servirebbe più lucidità.

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    5. Vallo a dire a chi difende a spada tratta l'operato del governo, manco fosse la parola di Dio...

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  12. Hanno ragione e li capisco. I ristoratori, come i gestori di cinema, palestre, ecc...Capisco anche i problemi legati alla salute. E' difficile dire cosa è giusto o sbagliato in questo momento !! Io, anche potendo, non andrei al ristorante, preferisco mangiare a casa mia, però loro hanno bisogno di lavorare per vivere... Non so cosa dire è una situazione troppo difficile. Ciao Claudia.

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    1. È un cane che si mangia la coda, purtroppo.
      Anch'io esco pochissimo, ma per fortuna non ho una partita Iva. Non oso immaginare cosa ne sarebbe di me e della mia famiglia se ne avessi una.

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  13. È un argomento piuttosto "scomodo", nel senso che da parte mia sarebbe troppo facile dire "è sbagliato" ma anche troppo ipocrita dire "è giusto". Posso dirti che mi limiterò a fare come mi sento, cioè continuando a frequentare posti non affollati e rispettando tutte le regole.
    La cosa certa (di cui posso tranquillamente parlare) è che una roba simile prima o poi sarebbe accaduta. Sentivo che ci sarebbero state iniziative simili: adesso spetterà a loro affrontare tutto nel migliore modo possibile

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    1. Secondo me iniziative del genere sono assolutamente inevitabili ed era ora che fossero prese, per dare uno scossone al governo e anche agli Italiani.
      Non possiamo più subire restrizioni illogiche, random e comunicate all'ultimo minuto.
      Gli imprenditori hanno il diritto di ricominciare a lavorare, e noo di vivere.
      Rispettando le norme di distanziamento, ovviamente, ma tornando quanto più possibile ad uno stile di vita "normale".

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  14. Mi stao dicendo che tenere le luci accese avrebbe un senso? Oltre ad aumentare le spese delle utenze per i commercianti?
    Ma dai. Sembra una barzelletta.

    Sono certa che Umberto sappia il fatto suo e credo proprio che questo movimento potrà avere successo.

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  15. I soldi del governo non possono certo bastare perché si basano su quanto dichiarato dall'esercente durante l'anno :p
    Comunque, spero che la situazione possa tornare abbastanza tranquilla anche proprio per riaprire queste attività, che poi sennò le riapri e la gente non ci va comunque perché giustamente ha paura.

    Moz-

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    1. Magari i ristori fossero proporzionali a quanto dichiarato (e dunque pagato) dai commercianti.
      Invece sono ridicoli e irrisori per tutti. Anzi, per i pochi eletti che li hanno ricevuti davvero.

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  16. direi che non è proprio il momento per un’iniziativa del genere, sicuramente hanno diritto agli stanziamenti da parte del governo e tutto il resto fino all’ultimo centesimo ma questa non è la strada giusta. Non è nemmeno il momento di fare a gara chi è stato più danneggiato di altri perché se proprio la vogliamo dire tutta quelli che sono stati totalmente dimenticati sono i lavoratori della cultura, teatro etc… dimenticati. Detto questo tutti hanno diritto al sostegno ma ripeto questa non è la strada giusta a mio modo di vedere. Tutto il mio sostegno alle persone che in questo momento stanno patendo la situazione, famiglie dipendenti tutti… mentre tutto il mio disappunto per quelli che anche questa estate non hanno rispettato i protocolli a discapito invece di quelli che da sempre lo hanno fatto (su una decina di ristoranti in cui sono stato questa estate 1 solo mi ha chiesto il nome per il tracciamento). Qualcuno purtroppo lo ha fatto ancora nelle settimane passate, ho visto gente stipata in alcuni ristoranti.

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    1. Gente stipata nei ristoranti?
      Ma se non aprono da mesi. Eccetto l'asporto, il servizio ai tavoli mi pare sia ancora vietato.
      Forse nelle zone gialle possono aprire a pranzo, adesso? Qui non ha riaperto nessuno, quindi non saprei.
      Purtroppo non esiste una gara a chi sta peggio, ma la situazione è delicatissima e il governo non può più fare finta di niente, curandosi più della poltrona che dell'emergenza medica ed economica.

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    2. in Liguria nei giorni subito dopo Epifania erano aperti e ti assicuro che più di una volta ho visto robe che non avrei voluto vedere e anche prima quando si poteva. Questo non vuol dire che tutti siano così, è il governo deve intervenire con aiuti veri, non è mio abitudine generalizzare ma ripeto io questa estate anche per dare una mano sono andato a mangiare nei ristoranti ma come ho scritto prima ho visto cose…

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  17. Lo sai, vero, che per parlare di terza ondata, bisognerebbe che la seconda si concludesse e che i contagi scendano vertiginosamente, quasi fino ad annullarsi (come accaduto in estate)?
    E invece i numeri continuano ad essere costanti e importanti. Dunque, la seconda ondata non potrà certo concludersi.

    Piuttosto, invece di preoccuparti per l'operato di Carriera, perché per una volta non critichi il tuo governo che non è stato capace di sedare il mal di pancia di un imbecille che ha aperto una crisi politica nel bel mezzo di una pandemia? Come se non ci fossero problemi ben più importanti di cui occuparsi.
    Ma no, diamo la colpa al Carriera di turno se il Paese va a rotoli!

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  18. Penso che il problema fondamentale sia gestire i ristori in modo ottimale, più che correre il rischio di far marcia indietro. È vero che le esigenze di molte categorie di lavoratori e la necessità di contenere i contagi son due cose che fanno a pugni fra loro, ma se la situazione dovesse sfuggire di mano e ci dovessimo trovare nella situazione di dover fare un triage SUL SERIO (scusa il maiuscolo, ma intendilo in corsivo) a causa della saturazione degli ospedali, sarebbero caxxi.
    Sai bene che il triage - a certi tragici livelli - si traduce con "tu vieni curato perchè hai la possibilità di salvarti, tu invece no". Ecco, questo va evitato. Teniamo presente, inoltre, che le 80.000 vittime (finora) lo sono state nonostante il meglio delle cure a disposizione in un sistema sanitario ancora efficiente: che succederebbe in caso di collasso delle strutture sanitarie?
    Dal mio punto di vista piuttosto che misure nè carne nè pesce preferirei qualcosa di più drastico (possibilmente più limitato nel tempo, se possibile) e una gestione migliore degli indennizzi.
    Per questi motivi non sono d'accordo con l'iniziativa.

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    1. Bravissimo. Parliamo di misure che non sanno né di carne e né di pesce e che si trascinano da ormai un anno.
      Davvero pensiamo che i contagi siano partiti nei ristoranti o nelle scuole (visto che sono i settori più bersagliati dall'opinione pubblica)?
      Chiudere entrambe le cose ha cambiato qualcosa? No. I contagi c'erano, ci sono e, se continuiamo di questo passo, ci saranno ancora.

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  19. Non è vero che possiamo farci poco.
    Assolutamente.
    Un governo serio non dovrebbe prestarsi a simili teatrini e perdere tempo prezioso per il bene del Paese.
    Un Presidente del consiglio degno della maiuscola sa come arginare questi malumori che sono sempre esistiti ma, guarda caso, solo negli ultimi anni hanno creato tanti disagi.

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  20. Sin dal mese di novembre, quando ancora la seconda ondata stava solo per iniziare, io ho sempre sostenuto che bisognasse chiudere nuovamente tutto (come a marzo - aprile) per 15-20 giorni in modo, come suggerivano quelli che studiano i numeri e le statistiche, da far fermare la curva dei contagi ed evitare di arrivare a questa quantità di contagi. Era un fatto matematico, né politico né sanitario. Invece è rimasto tutto aperto col risultato di far impennare i malati, intasare gli ospedali e dover far chiudere a singhiozzo determinate categorie. Ora stiamo (giustamente) pagando da 3 mesi i ristori a chi ha subito perdite; ma penso che se avessimo chiuso tutti avremmo 'speso' molto di meno (pur dovendo risarcire più gente) e, soprattutto, avremmo avuto meno contagiati e meno morti. Aggiungo solo che dico questo pur essendo un commerciante che non ha lo stipendio assicurato a fine mese.

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    1. Di sicuro 15 o 20 giorni di chiusura TOTALE (ripeto, anche chiese e tabacchini) avrebbero dato più frutti di quattro mesi e chissà quanti altri di chiusure random e a singhiozzo.

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    2. TOTALE vuol dire totale: in cielo, in terra e in ogni luogo!

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  21. Di sicuro Conte è un ottimo politico, e fosse anche solo per la sua giovane età, in confronto ai tanti dinosauri che ci governano da sempre, meriterebbe il mio appoggio.
    MA la gestione di questa pandemia fa acqua da tutte le parti, ma tu sei troppo accecato d'amore per rendertene conto. Peccato.

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  22. La crisi ha colpito tanti settori, si poteva anche alternare, ma sempre rispettando le regole. Una soluzione va trovata, ma bisogna sempre regolarsi che c'è un epidemia in corso.
    Saluti a presto.

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    1. Alternare l'apertura delle attività mi sembra una buona opzione.
      E invece il governo ha deciso di penalizzare solo determinati settori, dando agli altri carta bianca, come se nulla fosse.

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  23. Ciao Claudia, spero che questo 2021 sia iniziato bene per te :-D
    Forse lo avevo scritto proprio da te, ma nella mia città non hanno più chiuso da quando hanno riportato la Calabria alla zona rossa. Hanno fatto bene a mio avviso, apprezzo che hanno comunque sempre mantenuto alta l'attenzione: sempre fatto rispettare le distanze, tutto sempre igienizzato ecc.
    Ma d'altronde come si fa a vivere, dopo tutti questi mesi di chiusura?!

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    1. Non ricordo se ne avevi parlato qui.
      Ma com'è possibile che i ristoranti non abbiano proprio chiuso, se le disposizioni sono nazionali?
      Non mi risulta che si possa aprire con deroghe locali. Ma mi informerò in merito alla situazione in Calabria.

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    2. Non c'è stata nessuna deroga ufficiale, infatti. Quando a Novembre hanno riproposto la chiusura di attività come i negozi di abbigliamento, per esempio, il giorno dopo nella mia città molti di questi hanno comunque aperto il proprio negozio.

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    3. Caspita. Coraggiosissimi.
      Quindi hanno anticipato questo movimento, in sostanza.
      Hanno fatto bene. Resto convinta che rispettando tutte le misure del caso, si possa comunque continuare a vivere e a lavorare.

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  24. Non sarò mai favorevole alla disobbedienza delle leggi. Se tutti disobbedissimo si creerebbe un precedente pericoloso, sarebbe il caos totale. Se la legge è sbagliata (ammesso che lo sia) si fa in modo che la legge venga cambiata. Ma senza farsi giustizia da sè altrimenti è anarchia.
    Detto questo, i ristoratori e baristi sono solo una delle categorie colpite dalla crisi, e nemmeno quella messa peggio. Loro almeno, seppur a singhiozzo, hanno potuto quasi sempre stare aperti, a differenza di altri: che dire di cinema, teatri, musei, mostre, che sono chiusi da quasi un anno? Il governo ha fatto quello che ha potuto con le risorse che aveva a disposizione: secondo me ha sbagliato, perlappunto, a cedere troppo spesso a questa o quella lobby (ritengo sarebbe stato meglio un lockdown totale anche in autunno, sulla falsariga di quello di primavera, anzichè questi provvedimenti a singhiozzo) ma non scordiamoci che il vero nemico è il virus...
    Un virus che ancora circola ed è pericoloso. E finchè non ci saranno i vaccini per tutti, l'unico modo per non beccarlo è stare in casa il più possibile ed evitare ogni assembramento. Bisogna capire che prima si sconfigge il virus e prima si tornerà alla normalità

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    1. Hai ragione, ma come già dicevo a marzo, se non ci ucciderà il virus, lo faranno i debiti e la fame.
      Non possiamo permettere che milioni di famiglie rimangano disoccupate per mesi, e che al contempo debbano continuare a pagare le tasse ad un governo che, col pretesto dell'emergenza mondiale, continua ad ignorare i problemi economici del Paese e a non allentare la pressione fiscale.

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    2. Non sono un particolare sostenitore di questo governo (che in ogni caso pare ormai al capolinea) ma devo dire che finora, pur avendo commesso errori, a mio avviso ha gestito la situazione come meglio poteva. Non mi sembra che anche le altre nazioni a noi affini si siano comportate molto diversamente...
      Il problema, certo, sono i ristori. E' chiaro che in Germania e in Svizzera se la passano meglio, ma sono paesi molto più ricchi di noi, che non hanno un debito pubblico che sfiora il 120% e di cui l'attuale governo certo non ha colpa.
      E comunque: io lavoro in banca e ti assicuro che a chi si è comportato onestamente i soldi sono arrivati, i bonifici li ho visti: i ristori sono stati dati in base al fatturato... chi ha avuto poco è perchè ha fatturato poco. Ergo: o quell'attività era in crisi anche prima (e quindi il Covid c'entra poco) oppure quell'attività ogni tanto, diciamo così, si "dimenticava" qualche scontrino.
      Perchè sarà pure vero che la pressione fiscale è troppo alta, ma il "popolo delle partite Iva" fosse un po' più onesto pagheremmo tutti meno.

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    3. Un'attività può essere sicuramente in crisi già prima del Covid-19, ma tra incassare anche solo cinquanta euro al giorno e zero, c'è comunque differenza. Perché con quella cinquanta euro, magari arrivi a pagare le bollette e l'affitto, ma senza i debiti ti faranno annegare inevitabilmente.
      E non pensiamo solo agli imprenditori che magari hanno dichiarato meno di quanto abbiano effettivamente guadagnato.
      Pensiamo alle famiglie di tutti i dipendenti a cui la cassa integrazione non è ancora arrivata. E chissà se arriverà mai.
      In questo caso, che colpa ne hanno delle lungaggini di un sistema sbagliato?

      Il governo a me piaceva, pur non essendo espressione del popolo, ma gli errori a cui fai riferimento, per me sono ogni giorno più osceni.
      Che senso ha emettere un decreto ogni quindici giorni e fino alla mezzanotte del quattordicesimo lasciare gli Italiani sul filo del rasoio, senza sapere nemmeno se il giorno seguente potranno andare a lavorare.
      Che rispetto è questo? Siamo uomini o burattini?
      E cosa si aspettano, che entro cinque ore arrivi la Fata Turchina e porti via il virus?
      In un Paese che funziona le comunicazioni devono essere chiare e, soprattutto, diffuse per tempo.
      Qui ormai si rasenta la follia.
      Senza considerare, poi, la totale inutilità di queste chiusure settoriali.

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  25. Capisco che non ci fossero clienti, perché al di là del fatto che le multe possano essere contestate gratuitamente, purtroppo non è detto che il ricorso venga vinto, e nessun cliente vuol pagare trecento o più euro per una pizza.
    Spero comunque che il governo venga incontro alla categoria, senza false promesse, ma con i fatti.

    Io oggi pomeriggio vado a trovare mia madre e pare che non potrò più farlo per le prossime due settimane.
    Come al solito attendiamo la sera per decidere, proprio perché non sappiamo quale nuova legge si inventeranno. Siamo al limite del ridicolo.

    Buon lavoro e buona giornata. 😘

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  26. Noi finora siamo sempre riuscite a vederci almeno una volta ogni sette/nove giorni.
    Adesso in teoria la situazione dovrebbe migliorare, macché.
    Qui precipitiamo ogni giorno più a fondo. 😔
    Spero che potremo tornare tutti ad abbracciarci molto presto.
    Con lei per fortuna non ho mai smesso, perché è giovane (51 anni) ed entrambe conduciamo uno stile di vita mooooolto casalingo, quindi non abbiamo contatti con nessuno.
    Un abbraccio a te.
    A presto. 😘

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  27. A parte tutto, io ho l'impressione (e la speranza) che nei prossimi anni le dichiarazioni dei redditi saranno un po' più vicine alla realtà. Insomma... non si sa mai quali altre emergenze potrebbero colpirci, e visto che i ristori si basano (e si baseranno) su ciò che si dichiara, forse qualche furbetto comincerà a pensarci un po' su.
    Detto questo: ho visto alcuni video nei locali dei signori aderenti all'iniziativa. Distanze ridicole, mascherina abbassata (ovvio, si mangia, ma è questo uno dei punti importanti di questa situazione per quanto riguarda i ristoratori), e grazie mille per il contributo alla nuova ondata.

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    1. Io ho visto oggi un servizio al tg in merito a questa iniziativa.
      Le persone intervistate abbassavano la mascherina per parlare (e già questo è gravissimo), ma fra i vari tavoli mi è sembrato vi fosse un opportuno distanziamento.
      Poi è ovvio che i conviventi stiano appicciati. Ma va detto che molti commensali potrebbero non esserlo senza dichiararlo o, peggio, dichiarare il falso.
      Non saprei, ma dubito fortemente che un'eventuale impennata dei contagi possa dipendere da qualche cena al ristorante.
      Altrimenti saremmo già fuori dall'emergenza, visto che è un lusso che non ci concediamo da mesi.

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