Chi scrive ancora lettere d'amore (a mano)?

 

Leggevo che George Clooney e Amal si scrivono (ancora) frequenti lettere d'amore, e trasmettono ai loro figli questa abitudine per certi versi anacronistica, ma meravigliosa.

Mi sono chiesta quanti di voi scrivano ancora lettere, a maggior ragione a mano.

Immagino che la cosa non sia poi così comune.

Personalmente, ho sempre amato le lettere, ma non solo d'amore.

Da adolescente, infatti, ne scrivevo al fidanzato di turno, ma anche al mio migliore amico, ai miei genitori.

Chiunque abbia avuto con me un rapporto speciale, ha sicuramente ricevuto almeno una letterina d'auguri.

Tuttora, quando faccio un regalo, scrivo un biglietto (più o meno lungo), rigorosamente a mano.

Allo stesso modo, quando ricevo un dono, spero sempre che chi me lo ha fatto mi abbia anche dedicato due righe che, per me, sono molto più preziose del contenuto del pacchetto.

La mia migliore amica conserva tutti i miei post-it, che ritrovo spesso affissi nella bacheca della sua cucina, o del negozio che gestisce.

Mio padre, portava sempre nel portafoglio le mie letterine. Quelle sì che erano d'amore. Indubbiamente.

Quando Lorenzo imparerà a leggere, sicuramente regalerò dei preziosi pezzi di carta anche a lui, e chissà se li conserverà con gelosia. Ma soprattutto, chissà se avrà la voglia e la sensibilità di scrivere a sua volta parole d'affetto con la mano che trema un po', perché ormai disabituata a tenere la penna e a scorrere sul foglio.

L'era del digitale ha rubato emozione a molti gesti che fino a vent'anni fa erano del tutto spontanei.

Adesso, tendenzialmente, ci dobbiamo accontentare delle vignette scaricate da Google, per gli auguri, o al più di un messaggino ricevuto sullo smartphone.

Ma il profumo della carta, il calore dell'inchiostro e le sfumature di una calligrafia densa di sentimenti, per me non hanno eguali.

Allora, fate come George. E anche come me.

Impugnate la vostra penna preferita e scrivete quello che vi comanda il cuore, senza pudore alcuno.

Perché nel dare amore, sono certa, c'è sempre e solo da guadagnare, a prescindere che a distanza di tempo ci si possa rendere conto di averne concesso anche troppo alla persona sbagliata.