Non solo Salento: la provincia di Taranto tra le meraviglie della Puglia

Da Pugliese sono sempre stata consapevole del fatto che la mia meravigliosa regione sia famosa, soprattutto, per il Salento, e che in tanti ignorino le infinite altre bellezze che il territorio offre.

Io stessa, pur avendo visitato la Puglia praticamente in ogni suo angolo, non avevo mai dato lo giusto spazio alla provincia di Taranto.

Facendo delle ricerche sul web, però, lo scorso mese di novembre, ho trovato un agriturismo che mi ha subito conquistata, invitandomi a recarmi sul posto.

Purtroppo, però, come ben sapete, a causa dell'arrivo della zona arancione, ho dovuto rinunciare al mio desiderio di partire.

Ma, per fortuna, la scorsa settimana, approfittando del clima primaverile e della possibilità di spostarsi nel territorio regionale, io, Leo e Lorenzo abbiamo messo l'indispensabile in valigia, e siamo partiti alla volta di quella che sarebbe diventata una vacanza da sogno.

Curiosi di scoprire perché? Ve lo spiego subito.

Il merito va, principalmente (o addirittura esclusivamente) al caro Luigi, titolare dell'agriturismo "Valle delle rose", a Massafra.

Lui che ha messo su una vera bomboniera, arredata con gusto, in cui, grazie alla preziosa collaborazione della cuoca Caterina, offre agli ospiti piatti tipici pugliesi, realizzati con ingredienti locali di ottima qualità.

 

Ma, come detto, al di là di ogni meraviglia strutturale o culinaria, l'asso nella manica di questo posto è indubbiamente Luigi.

Lui che, dopo venti minuti, sembrava un nonno acquisito per nostro figlio, e lo conduceva mano nella mano, ad esplorare le bellezze della sua tenuta, nonché a visitare decine di animali, per assecondare quella che è la più grande passione di mio figlio, tra cui i due cagnoloni Olivia e Popeye.

E allora ecco il nostro piccolo tesoro trasformarsi in un pastore, e avventurarsi in vastissimi terreni non troppo distanti dalla struttura, in cui incontrare allevamenti di mucche, capre, pecore, galline, cavalli e asini martinesi, senza mai lasciare la mano del suo, ormai, fedele amico, che aveva tutte le sembianze del nonnino di Heidi.

E come se non bastasse, ogni sera, nella hall, dopo cena, Lorenzo si tratteneva a giocare con Luigi, preparandogli ricette a dir poco opinabili, quali i wurstel alla banana (finti s'intende), che lui divorava in un istante.

Il tutto con addosso una stanchezza infinita, dato che abbiamo percorso almeno nove chilometri al giorno (a piedi), senza dormire nemmeno mezz'ora.

Pertanto, ci perdonerete per i volti sfatti nella foto che segue, scattata proprio da Luigi tra un boccone plasticoso e l'altro.

Veniamo, adesso, ai tanti chilometri macinati.

Cosa si può vedere nella provincia di Taranto, oltre ai numerosissimi allevamenti a cielo aperto e alle distese di prati verdi che danno l'impressione di essere immersi in un enorme campo da golf?

Il primo giorno, abbiamo deciso di recarci proprio nel capoluogo, per lasciare spazio all'arte.

Eccoci, quindi, in visita al meraviglioso castello aragonese in cui, gratuitamente, un marinaio ci ha accompagnati in un tour della durata di circa 45 minuti, raccontandoci le origini del luogo e le vicende storiche che lo hanno visto protagonista fino ad oggi.

Castello Aragonese

 

Poco distante dal castello, attraversando il celebre ponte girevole di Taranto, abbiamo deciso di visitare il museo archeologico Marta, al costo di 8€ a testa (i bambini entrano gratis).

Non è stato facile convincere Lorenzo ad ammirare i reperti contenuti nelle varie teche, senza che ci chiedesse ogni sette minuti di andarcene, ma comunque siamo rimasti nel museo per poco più di un'oretta, e abbiamo ammirato tutto quello che i suoi tre piani di esposizione offrono.

 

Il giorno seguente è stata la volta di Mottola, invece, con i suoi insediamenti rupestri.

Una dolcissima guida di nome Vita, ci ha accompagnati per circa due ore in un sito denso di storia e di mistero, al costo di 10€ a testa (solo adulti), e di Castellaneta.

Chiesa rupestre di San Nicola - Mottola

Gravina di Castellaneta

Infine, tra le varie escursioni campestri, Luigi ci ha accompagnati nella masseria Sant'Elia, che si erge sull'omonimo monte (a Massafra), oasi WWF, nonché epicentro del parco regionale delle gravine.

Qui abbiamo passeggiato tra i tipici trulli, ormai abbandonati, che speriamo verranno restaurati al più presto, e la vegetazione selvatica.

Insomma, una vacanza perfetta all'insegna della natura e della storia locale, che ci ha permesso, però, di allargare la nostra famiglia, adottando un nonno speciale.

E' proprio omaggiando il caro Luigi che voglio concludere questo breve diario di viaggio, regalandovi un'immagine di quello che ho scritto sul suo libro degli ospiti, poco prima di partire.

Premetto che ho fotografato la mia dedica per poterla rileggere ed evitare di ripetermi, scrivendo questo post.

Poi, invece, ho capito che sarebbe stata perfetta anche qui, per chiudere con l'amore che ha contraddistinto la nostra vacanza, una pagina indimenticabile della nostra vita.

Grazie Luigi.

Grazie Puglia che ci rendi ogni giorno più orgogliosi di essere nati nel posto più bello al mondo.

E grazie a voi per aver letto questo post, condividendo con me questo viaggio speciale.