Spero di non sbagliare e di non offendere nessuno, ma una volta mi hanno spiegato che il termine "autistico" non è carino, e che sarebbe più corretto dire "persona con autismo".
Pertanto, ho sempre cercato di utilizzare questa espressione.
La storia che vi propongo oggi è meravigliosa, e spero davvero che possa fare il giro del mondo ed essere da esempio.
Il protagonista si chiama Nico Acampora, padre di Leo (bambino speciale con autismo).
Nel 2018 decide di creare un progetto per aiutare suo figlio e altri ragazzi accomunati dalla stessa condizione.
Vuole aprire una pizzeria gestita esclusivamente da loro.
In tanti gli danno del pazzo sognatore, ma lui non si arrende.
Grazie ad una campagna di crowdfunding, Nico raccoglie ben 115mila euro, che saranno preziosi per avviare l'attività.
Molti ristoranti si offrono, inoltre, di far fare pratica ai ragazzi, in modo da formarli.
Nel frattempo, però, il Covid scombina i piani e il progetto è costretto a subire una battuta d'arresto.
Ma nulla è perduto per chi ci crede davvero.
Lo scorso primo maggio, infatti, alla presenza eccezionale del presidente del Senato Elisabetta Casellati e di tanti intervenuti, nel pieno rispetto delle norme vigenti, PizzAut è aperta ufficialmente al pubblico, a Cassina De’ Pecchi, nel Milanese.
Si tratta di un locale studiato per il benessere dei suoi dipendenti, ma che non trascura nemmeno l'impatto sul cliente.
Poche semplici regole bastano per renderlo speciale, e possono essere lette all'ingresso.
Il progetto è studiato con molta accuratezza.Il soffitto è insonorizzato, per contenere i rumori e permettere ai ragazzi di non spaventarsi.
Per la stessa ragione, tutti i mobili sono dotati di rallentatori, dimodoché sia assolutamente impossibile sbattere un'anta o un cassetto.
Le luci sono studiate per non creare zone d'ombra e garantire una luminosità costante e rilassante.
Le stoviglie sono di poli propilene infrangibile, perché il vetro o la ceramica sarebbero stati troppo rumorosi, e la plastica non sana per l'ambiente.
I colori tenui ed uniformi.
Ma non solo. Persino il forno è speciale, poiché un forno a legna avrebbe potuto compromettere la salubrità dei ragazzi. Dunque ecco un forno a nastro, che permette di impostare tempo di cottura e temperatura direttamente da un computer, e senza alcun pericolo per chi lo utilizza.
Insomma, nulla è lasciato al caso.
I ragazzi sono felicissimi di affrontare questa nuova avventura.
Lo scopo di Nico è poterli assumere tutti a tempo indeterminato, non appena gli incassi permetteranno di coprire i costi contrattuali e contribuitivi.
Per il momento alcuni di loro, infatti, hanno un contratto da apprendista o tirocinante.
Cosa possiamo fare per contribuire a questa nobilissima causa?
Chi è della zona può assaggiare la loro pizza che, giurano, è squisita.
Per tutti gli altri, c'è un'opportunità semplicissima.
In questi giorni, infatti, partono le dichiarazioni dei redditi per l'anno corrente.
Sarebbe bello che ciascuno di noi donasse il suo 5x1000 a PizzAut.
Che ne pensate?
Questo progetto ha dell'incredibile! 😍
RispondiEliminaTanto genio e tanto cuore nel signor Nico! E basta così che mi sto commuovendo...🤗
Felice di farti commuovere.
EliminaFa bene al cuore. 😉
E ricordati di Nico quando fai la dichiarazione dei redditi. 😘
Una bellissima iniziativa,ce ne fossero altre simili.Buona giornata!
RispondiEliminaInfatti Nico spera che il marchio che ha registrato possa diventare un franchising.
EliminaBuona giornata a te.
Avevo letto di questa pizzeria, ottimo progetto.
RispondiEliminaSereno giorno.
Un'iniziativa degna del migliore dei successi.
EliminaBuona giornata.
Buongiorno di pioggia Claudia
RispondiEliminaBella iniziativa de seguire anche se la concorrenza e l'aggressività renderanno dura la vita dell'attività nel futuro. Sai che abbiamo la memoria labile, non solo noi ma anche la pubblica amministrazioen
Auguri sinceri
Non credo, sai?
EliminaGli Italiani sono molto generosi.
Se vivessi nel Milanese, di sicuro andrei a mangiare la pizza da questi ragazzi tutte le settimane.
bellissima iniziativa ,prova a vedere su Fb Monia Gabaldo
RispondiEliminaè una mamma che ha 3 figli autistici ..beh fa di quelle cose con loro eccezionali ed ha avuto dei buonissimi risultati ..
fà parte di quei genitori che non si arrendono MAI !
ciao
Quei genitori che meritano tutto il mio rispetto e la mia ammirazione.
EliminaBravi!
ah e guarda il suo post della festa della mamma .mi ha fatto piangere
RispondiEliminaVado subito a guardarlo.
EliminaA Roma c'è La locanda dei girasoli, gestita con alterne vicende da ragazzi con la sindrome di Down, ma non ci sono mai andata. Qualsiasi iniziativa che dia lavoro a persone con situazioni particolari va sostenuta; un grande in bocca al lupo a Nico.
RispondiEliminaConosco la Locanda dei Girasoli.
EliminaUn'altra bella realtà, sebbene gli incassi non siano eccezionali.
Spero sempre che queste attività funzionino.
Bellissima iniziativa, e tutt'altro che facile, quindi ancora più meritevole di elogi, spero abbia tutto il successo che merita!
RispondiEliminaLo spero anch'io, cara Carmen.
EliminaTutti noi, nel nostro piccolo, possiamo contribuire. Forza PizzAut!
Davvero una grande iniziativa, una pizzeria davvero speciale e finalmente un lieto fine, lieto fine che è e spero sia anche un luminoso inizio per un futuro radioso di questa pizzeria.
RispondiEliminaUn progetto che, oltretutto, serve a dar forza a tanti genitori di figli speciali che si sentono soli e pensano che il futuro dei ragazzi sia spacciato.
EliminaAnch'io gli auguro di trovare il lavoro dei loro sogni, e di integrarsi perfettamente in questa società spesso crudele con loro (e non solo).
RispondiEliminaBuona giornata.
Un bacio.
Bellissima storia che già conoscevo ma è sempre un piacere leggerla. Mi spiace vivere tanto distante dalla zona perché considerato quanto io e la mia ragazza amiamo la pizza saremmo stati dei clienti fissi.
RispondiEliminaPiù che persona con autismo, negli ambienti si parla di persona con disturbo dello spettro autistico o, quella che penso sia migliore, persona nello spettro. Io preferisco comunque chiamare tutti per nome senza altro tipo di etichette. A studio faccio così.
Beh, di sicuro chiamarli per nome sarebbe la scelta migliore. Ma non conosco l'identità di questi ragazzi, dunque ho scelto la definizione che mi è sembrata più delicata.
EliminaGrazie per gli altri suggerimenti che ignoravo.
Davvero nulla è stato lasciato al caso e trovo ci si debba complimentare con chi creduto fortemente in questo bel progetto fino a portarlo alla luce, anche in mezzo a così tante difficoltà. Ora dobbiamo sperare che le restrizioni diminuiscano o cessino e che questi ragazzi possano finalmente lavorare in modo sereno.
RispondiEliminaUn abbraccio.
Credo che entro i primi di giugno, le restrizioni per il settore ristorativo saranno completamente scomparse, incluso il coprifuoco.
EliminaDunque, mi vien da pensare che lavoreranno alla grande!
Bene, e se è buona...meglio! ;)
RispondiEliminaDicono che lo sia.
EliminaNoi, purtroppo, non possiamo assaggiarla. ;)
Ho fatto leggere il tuo post a marito , purtroppo , da bravo ragioniere ,
RispondiEliminaha già compilato la Dichiarazione Redditi . Terrò presente x il prossimo
anno .
Un'idea geniale quella di Nico , speriamo decolli alla grande .
A noi piace molto la pizza , se fossero più vicini ci andremmo spesso .
Spero che con la pubblicità sui social e passa parola arrivino molti clienti.
Augurissimi a questi ragazzi speciali .
Complimenti a te che ti occupi spesso di farci conoscere storie di solidarietà . Kusses . Laura
Grazie Laura.
EliminaAdoro questo genere di iniziative, e nel mio piccolo mi piace divulgarle.
Tutti possiamo e dobbiamo dare un contributo.
Peccato per la dichiarazione dei redditi di Roberto. E' stato velocissimo. :))
Un bacione.
L'amore dei genitori può compiere miracoli!
RispondiEliminaÈ proprio vero.
EliminaUna splendida iniziativa, bellissima. Ciao e buona settimana, Angelo.
RispondiEliminaUn progetto molto positivo.
EliminaBuona settimana a te.