Una vita di corsa. Ma ne vale davvero la pena?

 

Oggi Max Pezzali compie 54 anni.

Non me ne vogliano tutti gli altri personaggi noti nati o morti in questa giornata, ma Max è il mio idolo di adolescente e resta uno dei miei cantanti preferiti. Dunque, non ho esitato un solo istante nel dedicargli il mio almanacco della domenica.

Per l'occasione, ho scelto dei versi di una canzone che non avevo mai ascoltato, sebbene io conosca a memoria quasi tutta la sua discografia.

Si tratta de "I filosofi", del 2007.

"E chissà se vale la pena di passare

La vita a correre

O se invece la migliore mossa non sia

Di starmene immobile

E tanto

Se l'onda arriva arriva e basta

Non serve perderci la testa

E allora tanto vale

Sorridere...".

Questo passo mi ha portata a riflettere sul fatto che, effettivamente, trascorriamo la vita sempre di corsa, perdendoci il vero senso delle cose, per paura di non essere o di non fare mai abbastanza.

Ma davvero ne vale la pena?

Lavoriamo dieci ore al giorno, facendo crescere i nostri figli sotto la cura di terzi.

Non abbiamo il tempo nemmeno di goderci un tramonto con la persona amata, o una semplice passeggiata scacciapensieri.

Guardiamo i film col velocizzatore, facciamo zapping alla radio e in tv per saltare la pubblicità.

Prepariamo ricette veloci, dimenticando il vero gusto dei nostri piatti preferiti.

Insomma, rincorriamo parametri imposti dalla società che, però, nulla hanno a che vedere con la felicità. Quella autentica.

Perché in fondo, come scrive Max, "tanto vale sorridere" e prendere la vita con più leggerezza.

Siete d'accordo?

Intanto, buona domenica a voi e auguri a lui.