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lunedì 6 dicembre 2021

Il difficile rapporto genitori - figli - scuola

 
Mercoledì scorso ho partecipato ai colloqui con le maestre di Lorenzo. Per la prima volta, ho dovuto ascoltare parole non assolutamente lusinghiere sotto molti aspetti, ed è stata per me una vera pugnalata.
Da sempre, infatti, mio figlio è il più generoso della classe, sempre attento e volenteroso, solare e perspicace.
Da quando ha iniziato la scuola elementare, però, è diventato distratto e svogliato. Sembra quasi un altro bambino.

Premetto che sono certa si tratti soltanto di una fase iniziale e di passaggio, ma di sicuro ho concluso il mio incontro online con un nodo in gola, e il sapore amaro della delusione.
Dove sono finiti tutti i miei insegnamenti? E' possibile che lui li abbia rimossi così, dall'oggi al domani?
Abbiamo dialogato a lungo, con - confesso - una punta di rabbia da parte mia, e mi ha promesso che tornerà quello di sempre e che si impegnerà di più.

L'ho visto triste all'idea di deludermi, e questo mi ha fatto male.
Combinazione, poche ore dopo, ho letto sull'Ansa la notizia di uno studente che, a Ruvo di Puglia, si è gettato dalla finestra dell'aula del suo liceo, pare per un brutto voto.
Non è la prima volta che accade un episodio del genere.
Mi sono chiesta, allora, quanto gravi sulle spalle dei nostri figli, il peso delle aspettative genitoriali.

Così, mi è tornata in mente una filastrocca di Enrica Tesio che avevo letto alcuni anni fa, e che trovo perfetta per il momento.
"C’era una mamma, una madre madrona,
la mano a saetta, la voce che tuona.
Più che un bambino voleva un soldato
Ma poi crebbe un hippie tutto arruffato.

C’era una mamma, un po’ mamma e un po’ chioccia,
di libertà ne lasciava una goccia,
le nacque una bimba paracadutista
adesso è una stuntman professionista.

C’era una mamma vegana e pittrice,
viveva di tofu col figlio, felice.
“Quanti bei posti dipingerai?”
Ma invece il suo Adolfo guidò il Terzo Reich.

Filastrocca del figlio perfetto
Scolpito, pensato come un angioletto
Tu lo volevi un po’ simile a te
e invece “sorpresa!” decide da sé.

C’era una mamma, femminista di razza,
mutande bruciate e tette giù in piazza,
ma ebbe una figlia, un clone di Barbie
che va da Intimissimi e spende i miliardi.

C’era una mamma ingessata e ingegnera
sinapsi a quadretti, compita ed austera,
ma il figlio non legge ogni giorno i listini
compila gli oroscopi, descrive destini.

C’era una mamma Bocca di Rosa,
si dice puttana, io dico sciantosa,
il figlio giurò per la castità,
un frate trappista, in povertà.

C’era una mamma, una santa, una suora,
conosce l’amore, ma il piacere lo ignora,
crebbe un bambino, un chierichetto,
fa il pornoattore, un artista del letto.

Filastrocca del figlio perfetto
Scolpito, pensato come un angioletto
Tu lo volevi un po’ simile a te
e invece “sorpresa!” decide da sé.

Filastrocca della mamma imperfetta.
La mamma perfetta un figlio lo accetta".

Ecco, cerchiamo, allora, di metterci un po' di più nei panni dei nostri bambini, senza assolutamente giustificare le loro malefatte, ma senza neppure pensare che alla loro stessa età noi eravamo più bravi, più belli, o qualsiasi altro comparativo.
Di sicuro, fra qualche anno, rileggerò queste righe e sorriderò ripensando al fatto che Lorenzo non volesse fare i compiti da solo, mentre di lì a poco si sarebbe chiuso nella sua cameretta per terminarli in un baleno.
Perché, come detto, il momento difficile passerà, ma come si può essere buoni genitori sempre, senza avere un manuale d'istruzioni per l'uso?

Io ci provo. Tutti i giorni della mia vita. E so che, in un modo o nell'altro, sarò ripagata.

21 commenti:

  1. Credo che nel mezzo ci sia la giusta misura. La scuola, l'istruzione sono importanti e lui deve impegnarsi al massimo delle sue possibilità e qualità e se non lo fa e devia da questa strada è giusto dialogarci e confrontarcisi anche in modo deciso per far arrivare al. bambino l'importanza di quello che è in gioco. Diverso è "aggredire" verbalmente il proprio figlio, farlo sentire un reietto, fargli sentire quanto si è delusi dal suo comportamento magari anche senza indagare un attimo per capire se ci sono altre ragioni magari per questo cambiamento. Ovvio ho parlato in generale, venendo a te credo che sia stato giusto fargli capire quanto sia importante lo studio e come anche per te debba impegnarcisi, il tutto senza dargli ansie sulle aspettative cosa che non mi sembra tu abbia fatto; mi spiego meglio un conto è dire, parlo per iperbole "Luca tu sei figlio nostro noi a scuola eravamo fenomeni tu non devi deluderci devi superarci, tu devi sempre essere il primo in tutto". un conto è dire" Giorgio, lo studio è importante, tu devi impegnarti al 100% e fare il meglio che puoi, ma la scuola è importante ed il tuo impegno e la tua grinta nel studiare al meglio di quello che sai fare, è assolutamente un tuo dovere sapendo che su mamma e papà puoi sempre contare e fare pieno affidamento" Il tutto detto nei modio in cui un bambino capisca anche se già alle elementari a sei anni i ragazzi di oggi sono molto più svegli di quello che eravamo noi.

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    1. Hai colto nel segno.
      I modi sono importanti in qualsiasi tipo di dialogo, a maggior ragione con i bambini.
      Io cerco sempre di non ferirlo, sebbene a volte sia molto severa e lui ne risenta.
      Però, credo che imporre l'autorità genitoriale sia fondamentale, senza degenare s'intende.
      Quando diversi studenti si suicidano, o provano a togliersi la vita, infatti, è perché probabilmente il peso delle aspettative genitoriali è eccessivo e i modi di mamma e papà esagerati.
      Ma, come ripeto spesso, non dovremmo cadere nel tranello di giudicare un genitore, perché certe cose possono accadere a chiunque.

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  2. Al leggere "colloqui" mi è partito un conato. Dai 6 ai 20 anni, mai sentito nulla di lusinghiero eccetto "è intelligente ma non si applica", a parte forse gli ultimi due anni alla paritaria. Lorenzo credo sia ancora "bambino" e soffra il fatto di non poter alzarsi a giocare o sfogare la logorrea, inoltre se la sua classe è turbolenta seguirà l'onda.
    La filastrocca non mi è nuova, ma se non ci fosse stata la strofa su Bocca di rosa avrei creduto fosse di Rodari! Però è difficile non proiettare aspettative sui figli. Credo che il buon esempio lo mettano in pratica quando iniziano a farsi una vita loro.

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    1. Adoro Rodari, ma effettivamente quella strofa non sarebbe stata nel suo stile.
      Io, francamente, non ero pronta a sentire delle lamentele in merito alla condotta o al rendimento di Lorenzo, perché è un bambino così a modo (e non lo dico certo solo perché è mio figlio).
      Sicuramente l'andamento della classe lo condiziona molto, ma imparerà a badare a sé e ad essere diligente.
      Così come io saprò rispettare i suoi tempi.

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  3. La scuola inevitabilmente "rifinisce" il lavoro fatto dai genitori fino a quel momento. 😕
    L'importante è non fare sentire il figlio tra due fuochi: occorre un dialogo scuola-genitori che la prima deve proporre e i secondi devono pretendere.
    Soltanto se la scuola (insegnanti ma anche compagni) diventa un po' famiglia, e la famiglia un po' scuola, la crescita di un figlio è la più serena possibile. Ma attenzione: crescita include un probabile cambiamento.
    Io ho ancora tutte le pagelle scolastiche, le primissime sono sconcertanti poiché vivevo la scuola come un luogo che mi teneva lontano da casa e che mi sottraeva tempo e creatività. E anche se progressivamente meno traumatico, a ogni cambio di grado di istruzione, mi chiedevo inconsciamente "E adesso questi che vogliono da me?"
    Ecco, forse Lorenzo cerca una risposta a una domanda simile, che spesso scuola e genitori si delegano a vicenda di dare.

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    1. Io non ho avuto questo problema, perché ho sempre adorato la scuola (eccetto al liceo, ma lì ero troppo grande per dare la colpa al gioco, ahahaha). Quindi, considerando che Lorenzo è la mia fotocopia, nei tratti, nelle passioni, negli atteggiamenti, ecc, mi aspettavo che sarebbe stato felicissimo all'idea di cominciare questo percorso, e invece così non è stato.
      Ma avrà modo di apprezzare la scuola elementare. Con i suoi tempi.

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  4. I genitori devono parlare molto con i figli e si sa che quando sono in compagnia si fanno influenzare dagli altri.Mi è capitato molte volte di scoprire che un alunno a scuola era tutto diverso che a casa.Abbi pazienza,vedrai che tutto andrà bene!

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    1. Sì, sono certa che si sistemerà tutto.
      In fondo sta frequentando da soli due mesi, e viene da due anni di didattica a distanza o integrata a causa della pandemia.
      Quindi non è che possa essere così scolarizzato. Sebbene lui, a differenza di altri, sappia stare tutto il tempo seduto al banchetto e con la mascherina alzata. Il problema è che non sa stare zitto per più di dieci minuti.......

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  5. Purtroppo il manuale d'istruzione non c'è... I miei genitori erano di quelli che pretendevano il massimo a scuola e il massimo - o quasi - hanno sempre avuto, il mio momento di ribellione l'ho avuto solo negli ultimi anni del liceo. Per questo, quando i miei figli hanno cominciato ad andare a scuola, mi è venuto naturale pretendere lo stesso, tanto più che sapevo che erano svegli e intelligenti. I miei figli però non sono me, quindi anch'io non sai quante ne ho sentite dalle maestre, e mica solo al primo colloquio! E' stato un coro continuo di "potrebbe fare di più" per anni. All'inizio ci rimanevo male, li rimproveravo, eccetera, poi ad un certo punto, visto che non cavavo un ragno da un buco - a parte mangiarmi il fegato - ho lasciato perdere. Il paradosso è che ora il minore - che ha fatto un istituto tecnico perchè non aveva voglia di studiare - si sta laureando in storia con ottimi voti agli esami. Che dire? L'unica cosa che mi sento di aggiungere è che spesso la scuola non riesce a motivare i ragazzi; si dovrebbe andare oltre la logica del "bel voto", ma temo che ci vorrà ancora molto.

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    1. Io credo che la scuola di oggi deleghi troppo lavoro alle famiglie, perché così è più comodo.
      Mi sono sentita dire, ad esempio, che nel pomeriggio potrei insegnare a Lorenzo a leggere e a scrivere in corsivo, visto che in classe non si può fare granché, dato che i bambini sono parecchio irrequieti.
      Cioè, ma stiamo scherzando? E cosa lo mando a fare a scuola se poi devo fare tutto da sola?!
      Ma non voglio essere frettolosa nei giudizi e concedere sia a mio figlio che alle maestre i giusti tempi.
      Di sicuro, però, non intendo sostituirmi al ruolo del docente. Né oggi e né mai.

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  6. Semplicemente sono con te, e credo che questo momento passerà presto, Lorenzo deve ancora ambientarsi penso.

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    1. E sì. Magari gli ci vuole più tempo, considerando che compirà sei anni solo fra due giorni.

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  7. Un mestiere difficile quello dei genitori, un continuo combattere per il futuro dei figli, ma fortunatamente nella maggiornza dei casi finisce bene, non hai niente da rimproverarti con il tempo e i vostri insegnamenti diventerà un uomo e diventerà gemitore a sua volta, e la ruota continua... ciao Claudia un bacione e buona settimana, Angelo.

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    1. Grazie Angelo.
      Tu, sicuramente, hai più esperienza di me. Resta che sono sempre molto ottimista, e quindi sono certa che dopo questa fase iniziale, andrà tutto per il meglio.
      Buona settimana a te.
      Un abbraccio.

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  8. Le mie due figlie sono completamente diverse . Una bionda , capelli lunghi
    lisci e occhi verdi , poca voglia di studiare anche se è riuscita ad avere
    un diplomino . L'altra , bruna , riccia , capelli corti e interessata allo
    studio . Stessi genitori ma , forse cromosomi diversi .
    Non ti preoccupare per Lorenzo , mi sembra un bambino sveglio , giudizioso
    e sicuramente intelligente come i genitori . Dagli tempo , deve solo
    crescere un pochino e maturare .
    Buonanotte . Laura ***

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    1. Lui è molto intelligente. Lo dicono anche le maestre. Ma al momento si applica lo stretto indispensabile, e nemmeno spontaneamente.
      Insomma, dobbiamo costringerlo.
      Pare che nella maggior parte dei casi sia così in prima elementare, ma io speravo in un inserimento più fluido.
      Bacione a te. Notte.

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  9. Noi ci facciamo un film su come sarà il nostro bimbo..e fino a che sta nel nido tutto ok ..il cucciolo ..meraviglia!
    Poi esce dal nido ovattato ..scuola..e comincia a relazionarsi anche con piccoli doveri che magari non gli piacciono ..anche noi abbiamo cose che non ci piace fare..ma essendo più maturi le facciamola meglio..loro magari lo fanno controvoglia e male ..ma con questo non vuol dire che son cattive persone ..anche se non sono come noi avevamo immaginato..sono nostri figli nati da noi ..ma altra persona !!..ricordiamo ..ah con questo non dico di non fare ramanzina.
    Colloquio insegnante Andrea..anni fa.. istituto tecnico :ah la mamma di Andrea? Si.beh signora le devo confessare una cosa ..e li ti attorcigli le mani..allora io insegno matematica e insegnassi solo matematica le direi che Andrea ha grossi problemi e le direi che deve esser seguito da un tutor ed uno psicologo..MA insegno anche informatica!! E li Andrea è un genio ..spesso quando non riesco a farmi capire dai compagni ..chiamo Andrea in cattedra e lui spiega ai compagni e loro capiscono tutto..a volte mi son trovata con problemi ostici informatici e lui me li ha risolti..allora ho capito che lui fa quello che più gli piace ..informatica a mille ..matematica il minimo minimo indispensabile..e li le mani si attorcigliano di più..alla fine finito scuola bene..benin
    Adesso ha un ufficio..si occupa di gestione software ed hardware per i sistemi operativi delle aziende..
    Ma se gli dici di far somma ..prende cell.e te la fa🤨
    Gli dico ma se ti levo cell che fai?? Ride !!
    Figli degeneri!!!🤣
    La cosa che mi aveva imbestialire a me non mi han fatto studiare ..e i pianti fatti li so solo io ..e lui per farlo studiare sudato 7 camice

    Ciao

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    1. Ahahahha
      Beh dai, almeno ha fatto fruttare la sua passione per l'informatica.
      Ma se poi non ricorda le tabelline, è un bel problemino.
      Quando ti renderà nonna, insegnerai ai tuoi nipoti a sgridarlo. 😉

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  10. Grazie tesoro.
    Ero certa che avresti compreso la mia posizione.
    Le maestre sembrano giudicare i bambini come numeri, forse perché non li conoscono ancora.
    Se solo si sforzassero di andare oltre l'apparenza, resterebbero rapite dall'animo buono e generoso di Lorenzo. Ma sono certa che prima o poi accadrà.
    Un abbraccio.

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  11. tema complicato, del resto per un genitore è impossibile non avere aspettative. Siete umani, lo sei anche tu. Hai fatto delle giuste riflessioni, ma penso sia preferibile una madre che chiede di tenere un certo tipo di comportamento ad una che se ne frega totalmente o che difende a spada tratta il figlio come un principino.
    Baci.

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    1. Io non ho mai nascosto di essere molto severa con Lorenzo, quindi non lo difenderei mai a spada tratta.
      Però stavolta mi sento di concedergli delle attenuanti, proprio perché lo conosco meglio di chiunque altro e so che non è un bambino indisciplinato come tanti suoi coetanei, ma deve solo imparare a seguire le norme scolastiche, che sono ben diverse da quelle dell'asilo.

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