Dal prossimo mese di luglio farà il suo esordio la Barbie con l'apparecchio acustico, a completare la famiglia delle bambole con disabilità (vitiligine, protesi alla gamba, sedia a rotelle, ecc).
La domanda che mi pongo è: era davvero necessario?
Posto che le disabilità sono infinite, perché rappresentarne una piuttosto che un'altra? Davvero una bambina speciale può trarre giovamento dal vedere la propria malattia rappresentata da una bambola? E cosa ne penserebbe, invece, la sua amichetta altrettanto disabile, ma probabilmente considerata di serie B da Mattel?
I quesiti sono volutamente provocatori perché, per quando mi riguarda, queste Barbie rientrano nell'ossessione del politically correct che, come vi ho spiegato più volte, mi ha letteralmente stufata.
Perché, almeno nel mondo dei giochi e dell'innocenza non possiamo lasciare i bambini liberi di essere quello che desiderano?
Se lo scopo di Mattel è permettere loro di inventare storie sempre più realistiche con le bambole, non gli sarà venuto in mente che, magari, una bambina non udente preferisce abbandonare la propria condizione almeno durante il gioco?
Essendo sorda dall'orecchio sinistro, avrei dovuto apprezzare questa nuova Barbie, perché mi ci potrei riconoscere?
E dove li mettiamo tutti i miei chili di troppo, l'assenza di make-up e un sacco di altre caratteristiche che mi rendono l'esatta antitesi di una bambola?
Sarcasmo a parte, ritengo che sia del tutto inutile immettere sul mercato giocattoli considerati inclusivi quasi, paradossalmente, a rimarcare la differenza tra una persona normodotata e un disabile.
Per me, semplicemente, siamo tutti uguali.
Quindi posso accettare la diffusione delle bambole curvy, per allontanare bambini e adolescenti dall'idea che la magrezza sia la perfezione per antonomasia. Vada anche per le Barbie con i capelli mori o rossi, perché bionde hanno pure stufato. Ma non sarà eccessivo, adesso, pretendere di rappresentare le disabilità per sembrare originali?
Quale sarà la prossima genialata di casa Mattel per la linea Barbie Fashionistas?
Io voto per la bambola con l'acne. Voi?
Secondo me tutto questo è solo un modo per far soldi approfittando di quanto il politicamente corretto sia diventato fondamentale per la gente. Sono certa che quella bambola verrà molto acquistata come anche le future destinate a qualsiasi altro tipo di inclusione. ^^
RispondiEliminaEsatto. Verrà molto acquistata perché i genitori penseranno che sia giusto così, o perché vorranno fare bella figura con amici e parenti?
EliminaChissà...
In questa discussione ci dovrei rientrare in pieno, ma avendo passato l'età dei giochi non so dirti se come bambina avrei apprezzato. Dovrei sbirciare nel forum delle famiglie di sordi se dicono qualcosa in proposito. Ricordo che in passato, quando uscirono altre bambole disabili, dei genitori testimoniarono quanto fossero stati contenti i figli di sentirsi rappresentati.
RispondiEliminaOra parlo solo per me stessa: da piccola sorda in una famiglia udente sono stata spinta all'oralismo col mantra che siccome ero intelligente potevo fare tutto e così via, ma proprio i miei non hanno mai capito un tubo di certe mie esigenze. Se confabulavano fra di loro, chiedevo cosa stessero dicendo e mi rispondevano "te lo dico dopo" quando avrebbero potuto semplicemente parlare verso di me; prima dell'avvento del televideo se vedevamo un film iniziavano a tradurmi le prime frasi per poi immergersi e scordarsi di proseguire. Mio padre ANCORA ADESSO che ho 47 anni in videochiamata non si inquadra la bocca. Stando così le cose, sai che ti dico? A pensarci bene, ringrazio la Mattel perché forse quella Barbie l'avrei vista come l'unica in grado di comprendermi.
Mi dispiace così tanto per la tua esperienza.
EliminaMi chiedo come sia possibile non venire compresi nemmeno dai propri genitori.
Io farei duemila sacrifici per migliorare il tenore di vita di mio figlio, qualora fosse in difficoltà, figuriamoci inquadrarmi la bocca durante una videochiamata!
Perdonami, ma ritengo che qui si tratti proprio di sensibilità e mi pare che nei tuoi genitori scarseggi. :(
Sai cosa penso? Bhe', che in realtà non ci sia, di fondo, un vero interesse inclusivo, ma proprio nessuno. Queste sono solo trovate commerciali, punto. Non discriminare è ben altra cosa. Un po' come il " boom" del bio nei cosmetici negli ultimi anni. In realtà le aziende vanno dove tira il mercato. Punto. Hanno capito che i consumatori non sono più " sprovveduti" e adesso tirano l' acqua al loro mulino. A prescindere dal reale beneficio, nel caso di questo tipo di prodotti, innegabile..il loro intento è commerciale.Ah, poi, tu mi insegni, basta parlare di una " provocazione" tipo questa Barbie, anche giustamente esserne contrari ( sono d' accordo con te) e le aziende hanno ottenuto il loro scopo.Aumento delle vendite!!! Alleggerendo, io voto per la Barbie con gli occhiali da vista. No dai, senno' mi sento discriminata!!!! :D Un abbraccio
RispondiEliminaCon gli occhiali da vista mi sa che esiste già.
EliminaDevi essere più fantasiosa. ;)
Non avevo idea che sul mercato ci fossero Barbie disabili .
RispondiEliminaNon approvo . Nora gioca con le Barbie della Mamma , quindi
Normodotate . (si dice) ?
Ai bambini si insegnano e si dicono solo cose positive , man mano
che crescono avranno tutto il tempo di vedere , ascoltare , apprendere
le brutture che la vita impone .
Un abbraccione Laura
In realtà i bambini potrebbero giocare con qualsiasi bambola, senza necessariamente attribuirle un significato profondo, come vogliamo a tutti i costi fare noi adulti.
EliminaBacione.
La mia domanda è più estesa: è davvero necessario produrre ancora delle Barbie, dato che non si producono più dei Big Jim per i maschietti?
RispondiEliminaBlogspot sempre peggio: stamattina impossibile commentare da smartphone, ho dovuto aspettare di accendere il pc...
Strano. Io sto rispondendo da cell, e non ho problemi.
EliminaQuanto a Big Jim, davvero è fuori produzione? E perché?
Avranno aggiustato... Ho visto che adesso l'area dove scrivere scorre, non resta bloccata in cima...
EliminaDella fine di Big Jim pare sia stata una scelta della Mattel, a favore di altre linee rivolte ai maschietti, tipo i Masters, più cartooneschi...
Ora Big Jim è oggetto di collezione, come anche Barbie, solo che di quest'ultima (zokkola...) continuano a produrre varianti, di Big Jim no.
Meno iniziative commerciali, più fatti reali contro le discriminazioni.
RispondiEliminaSereno giorno.
Esatto.
EliminaSi fa presto a dire inclusione...
Esatto.
RispondiEliminaMoltissimi bambini neppure notano gli apparecchietti acustici. Allora, perché enfatizzare la loro presenza?
Bè, la Mattel è americana, che cosa ti aspetti dalla patria del politicamente corretto? XD Come sai, ho ripreso a giocare con le bambole da più due anni e apprezzo molto il fatto che la Barbie non sia più solo bionda con gli occhi azzurri, però nel mio mondo di fantasia preferisco cullarmi nel sogno che tutti siano in perfetta salute, non comprerò la Barbie con l'apparecchio acustico, così come non ho comprato quella con la vitiligine (benchè avesse un viso molto bello) e quella con la gamba artificiale. Quelle su sedia a rotelle (Ken compresi) sono invece molto utili come donatrici di corpi, visto che sono tutte in versione "made to move", mentre le fashionistas sono in quello che scherzosamente chiamo rigor mortis ^__^
RispondiEliminaAhahahahhahaha
EliminaLe Barbie rigor mortis mi mancavano ma, in effetti........ 😂😂
Io ho visto le Barbie curvy, basse, troppo alte... devo dire che non mi sono piaciute !! Io , personalmente, sono legata alla Barbie tradizionale, bella e snella. Belle anche quelle con i capelli alla moda, corti, colorati, ecc... Ho una piccola collezione di Barbie, due sono giapponesi, una ha la pelle nera, una ha i capelli rosa, però non mi piacciono le barbie che vogliono imitare chi ha problemi , non mi sembra neanche bello porre l'accento sulle disabilità. Per me la Barbie deve restare quella che è sempre stata. Ciaooo
RispondiEliminaEsatto.
EliminaUna Barbie disabile serve appunto a mettere in evidenza la sua condizione, anziché dimostrare che è esattamente identica alle altre.
si voglio la bambola con l’acne!!!
RispondiEliminaAhahah
EliminaMagari la Mattel ci legge, chissà. 😂😂😂
Non assolutamente necessario, e nessuna bambola con acne o altro, ma concordo con il tuo punto di vista.
RispondiEliminaLunga vita ai giochi classichi, privi di inutile politically correct.
EliminaSono all'antica Claudia quando vedo giocare le mie nipoti amichette di 5, 6, 7 anni con le bambole con le Barbie e anche altre bambole non pensano assolutamente che quelle sono grasse, quelle magre, quella è vestita tecno.... giocano a cuoche, a donne di casa e fanno mangiare con i cuccioli sul muretto chi inboccano e qualcuno li porta a passeggio con il passeggino qualcuno le cambia il vestito
RispondiEliminaÈ bene che sviluppino più fantasia è possibile che sono tutti slanci di cuore
È giusto.
EliminaDevono sviluppare fantasia nell'inventare mille storie. Ma perché devono scontrarsi anche con la disabilità?
io sto aspettando la Barbie ,Tissi!! ..con qualche kg di troppo ..ah noooo fighetta ,ma capelli rossi che non conoscono il pettine..arruffati..jeans e sneakers ..e rompiballe ..la vedi dall'espressione viso (non dolce e soave)...se la fanno avvisatemi ..
RispondiEliminaok scherzi a parte son bambole ..non corrispondono alla realta ..son giochi dunque tipo favole ..anche perche dove mai s'è vista una donna come la Barbie ?? dunque ok magari colore pelle bianca o nera o gialla ..cosi magari chi ci gioca la vede più attinente ..ma il resto perchè ?? solo come marketing..non si spiega il perchè...stan giocando non realtà ..
la Barbie mai avuta..avevo bambole tipo BAMBOLE !! quelle tipo bambino in miniatura ..ah cicciobello!! e non uscivano mai di casa stavano sul letto ..tutte belle ..poi fuori ;bici ,pallone arco, fionda ..cose così ..prettamente femminili
;))
La Barbie Tissi sarebbe troppo figa per essere sul mercato. Ahahahaha
EliminaE comunque, diffidiamo dalle imitazioni.
Io preferisco l'originale! 😉
Io le trovo inutili tutte queste Barbie qui. Non ne comprendo il senso fino in fondo, è un mio limite. Baci.
RispondiEliminaNon sei la sola a non comprenderle. Mi unisco al club.
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