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giovedì 28 luglio 2022

'Niente di vero': le confessioni di un'infanzia negata e di una sessualità opinabile

 
Cercavo una lettura leggera e veloce. Poco impegnativa, insomma.
Il signor Google, allora, mi ha indirizzata sull'ultimo libro di Veronica Raimo, "Niente di vero" (edito Einaudi), vincitore del premio "Strega" 2022, nella sezione giovani.
Ho riso fino alle lacrime in alcuni passaggi, mi sono sentita mortificata in altri e mi sono persino arrabbiata in altri ancora.
Insomma, di sicuro quest'autobiografia regala delle emozioni, buone o brutte che siano.

Veronica racconta col suo sarcasmo pungente la sua vita, partendo da un'infanzia negata a causa dell'eccessiva apprensione dei suoi genitori.
Lei e suo fratello Christian, infatti, trascorrono lunghi pomeriggi chiusi in casa ad annoiarsi, mentre i loro coetanei giocano in giardino.
Persino in vacanza al mare gli è proibito scoprirsi troppo o fare il bagno, per paura che anneghino, prendano un'infezione ics, vengano rapiti dagli alieni, ecc.
Ne consegue che la protagonista, una volta divenuta adolescente, proverà varie volte a scappare di casa, ma senza successo.

Quello che, però, non manca in queste pagine è l'amore di una madre e un padre che, forse, non si rendono nemmeno conto di soffocare i figli e di privarli di tutto quello che caratterizza le varie fasce d'età (Veronica non imparerà a nuotare, ad andare in bicicletta, a guidare, ecc.), ma che saranno sempre presenti per aiutarli a rialzarsi in caso di cadute accidentali.

La protagonista, inoltre, non riuscirà ad instaurare con loro un dialogo costruttivo scevro da pregiudizi e tabù, tanto da non ricevere mai una corretta educazione sessuale.
Il risultato sarà che perderà la verginità senza nemmeno capire che il sesso è esattamente ciò che sta facendo con quel ragazzo conosciuto per caso. Si masturberà frequentemente, ma senza conoscere il senso dell'orgasmo.
Vivrà una serie di tumulti dell'anima che, però, non avranno mai un nome, una definizione esplicita.

In "Niente di vero" l'autrice si mette letteralmente a nudo e affronta il lutto per la prematura perdita di suo padre, l'amicizia interrotta con Cecilia, l'aborto e la sua ferma volontà di non avere figli.
Insomma, in questo libro si trattano temi cruciali per la vita di ciascuno di noi, ma narrati con un distacco quasi imbarazzante.
Sembra che l'autrice stia raccontando le gesta di una terza persona, o di un personaggio mai esistito, e invece narra di sé, ma senza mai lasciar trapelare emozioni, paure, fragilità.
Veronica Raimo

Ho apprezzato "Niente di vero" perché la sua lettura scorre velocemente, tanto che l'ho terminata in due pomeriggi.
Però, non è un'opera adatta a me.
Troppo sesso, troppe parolacce, troppa masturbazione.
Ok, sarò bigotta e non lo nego, ma ritengo che ci siano modi e modi di parlare di argomenti così intimi. Non occorre scadere nella volgarità per descrivere minuziosamente un amplesso sessuale. Anche se questo è avvenuto senza la minima traccia di romanticismo.

L'autrice lo sa, e ne fa quasi un vanto,
Sostiene che sua madre la rimproveri sempre per l'eccesso di turpiloquio scritto e parlato, ma che lei continua a preferire un vaffanculo a un va' a quel paese.
Punti di vista che non condivido, ma tant'è.

Resta che, come detto, il libro è scorrevole e tecnicamente ben scritto.
I capitoli sono brevissimi (4 o 5 pagine), dunque ti spingono a leggerne un altro e un altro ancora, anche se magari hai fretta di uscire, o di metterti a cucinare.
"Tanto bastano altri cinque minuti", che poi diventeranno dieci, venti e mezz'ora.
Perché sì, ti viene voglia di scoprire cos'altro è accaduto a Veronica, quale strana malattia s'inventerà suo padre, emblema dell'ipocondria compulsiva, dove arriveranno le doti investigative di mamma Francesca, che beccherà sua figlia in qualsiasi nascondiglio segreto in giro per il mondo.
Empatizzerai con lei e con la sua famiglia pur magari, come me, non condividendo tante cose.
O forse sì, chissà.
Chi leggerà, vedrà.

19 commenti:

  1. Diciamo che anch'io non sarei felice se avessi una figlia adolescente intenzionata a leggerlo.
    Anche perché si parla pure con molta disinvoltura di droga.

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  2. Finalmente posso commentare!Buona giornata Claudia.

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    1. Speriamo che i problemi nel campo dei commenti siano definitivamente risolti.

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  3. Grazie per gli utili consigli di lettura.
    Sereno giorno.

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  4. Io non sono bigotta ma sempre stata pudica .
    No , questo libro non mi invita proprio a comperarlo .
    Qui sempre caldo afoso , non ne posso più e mi deprime pensare
    che le prossime Estati saranno sempre così , o peggio ?
    Buenos dia . Laura ***

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    1. Ecco, hai usato l'aggettivo giusto. Anch'io sono moooolto pudica, e non so se è un limite o una virtù.

      Ieri qui ha piovuto per dieci minuti ed è stato un miracolo, ma fa ancora un caldo boia, anche se almeno si è alzato un po' di vento.
      Bacione.

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  5. Devo aver sentito parlare del libro da qualche parte ma sinceramente non ricordo dove. Penso che come tematiche in sé sia interessante anche se capisco che non a tutti piaccia un genere di narrazione così. Anche io sono dell'idea che ci siano modi e modi per dire le cose, non è necessario essere volgari per parlare di sessualità e dintorni. Tuttavia potrebbe comunque essere interessante e quindi anche se lo stile potrebbe non fare proprio al caso mio (anche io faccio parte del team pudiche) penso che proverò comunque perché mi hai incuriosita molto! ❤️

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    1. Se sono riuscita a suscitare curiosità con questa recensione ben poco felice, vuol dire che sei un po' masochista, oppure che il libro merita davvero. Chissà. 😂😂

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  6. Io l'ho letto perché l'incipit mi ha conquistata e la lettura non mi ha deluso: per me è stato proprio un bel libro. Il linguaggio colorito, se non è fine a se stesso, a me non disturba. L'aspetto che più mi è piaciuto è l'elaborazione dei ricordi, la memoria manipolatrice e il fatto che alla fin fine le verità ce le raccontiamo come piacciono a noi

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    1. E quale sarebbe il fine ultimo di questo linguaggio colorito, se non la semplice volgarità?

      Comunque è bello sapere che lo stesso libro può essere apprezzato tantissimo da alcuni, e bocciato da altri. 😉

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  7. Cercherò il libro, che invece potrebbe piacere a me.
    Non ho problemi con il sesso, con il turpiloquio, con un linguaggio colorito e così via :D
    Grazie per averne parlato, non lo conoscevo. Un abbraccio.

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    1. Infatti, mentre lo leggevo, pensavo proprio che a te sarebbe piaciuto un sacco.
      Non solo per questi motivi. Ma il resto lo scoprirai leggendolo. 😉

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  8. Credo che il mio commento sia finito in spam, purtroppo.

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    1. Sì. Stamattina Blogger è impazzito. Mi ha messo quasi tutti i tuoi commenti in spam.

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    2. Probabilmente perché li scrivo tutti insieme.
      Apro il pc quando ho tempo e recupero i post insieme, quindi mi giudica una spammer.

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    3. No. Succede a tanti. È proprio Blogger che ha problemi, da mesi, con i commenti.
      A me capita di finire in spam sul blog di Daniele Verzetti, ad esempio.
      Eppure leggo la sha poesia, la commento e stop.

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  9. finito di leggerlo oggi, l’ho sostanzialmente divorato. Non conoscevo la Raimo e ora credo non la mollerò più, mi piace molto il suo modo di scrivere e anche il coraggio di trattare argomenti legati alla sua famiglia, davvero difficile credo parlarne così.
    Ma poi possiamo anche dire che il mistero rimane che effettivamente non ci sia nulla di vero.

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    1. Ma no, dai. Non credo che abbia inventato tutto per scrivere un libro più avvincente.
      Si tratta di un'autobiografia e presumo che sia fedele in toto alla realtà.

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