Pagine

giovedì 5 gennaio 2023

'La figlia unica': l'istinto materno di chi non vuole figli

Diciamolo chiaramente, se una donna a trent'anni non è ancora diventata madre e non progetta neppure di mettere al mondo dei figli, per la società ha qualcosa che non va.
E' come se ciascuna di noi nascesse al solo scopo di far proseguire la specie.
Se, peggio, decidi di convivere o sposarti, ma di non allargare la famiglia, allora sicuramente starai lottando contro il buio dell'infertilità.

E se, invece, una donna semplicemente non volesse figli? Se preferisse vivere nel massimo della libertà da sola, o col proprio partner, dedicandosi al lavoro, ai viaggi e al divertimento assoluto, senza catene?
Perché quello che in tante non ammetteranno mai è che avere un figlio cambia irreversibilmente la propria esistenza.
E forse non tutte le donne si sentono pronte per qualcosa del genere.

A spiegarlo ai suoi lettori è Guadalupe Nettel che, nel romanzo "La figlia unica", ci racconta la storia di Laura e Alina, amiche sin dall'adolescenza e accomunate dal rifiuto della maternità.
Ad un certo punto, però, Alina cambierà idea e dopo tanti e disperati tentativi di restare incinta anche grazie alla fecondazione assistita, darà il benvenuto ad un pancione che facendosi via via più rotondo le regalerà infinite sorprese, ma non tutte belle.
Presto, infatti, scoprirà che sua figlia Inés ha il cervello più piccolo della norma e sarà destinata a morire al momento del parto, o poco dopo.
Ciononostante, Alina e il suo compagno sceglieranno di non interrompere la gravidanza e di godersi appieno ogni respiro della loro piccola, sia pure esso faticoso.

Nel frattempo, inspiegabilmente, Laura che si era fatta legare le tube intorno ai trent'anni, per non correre il rischio di restare incinta, si affezionerà al figlio della sua vicina, Nicolas, riscoprendo un istinto materno che mai avrebbe creduto di possedere. Proprio lei che aveva sempre detestato i bambini, e che non sopportava neppure l'idea di guardarli al ristorante o in aereo.

Le vite di Laura e Alina continueranno, quindi, ad essere legate da un comune denominatore, seppur di natura diversa.
La loro amicizia resterà inossidabile, permettendo ad entrambe di non perdere la bussola in un momento così tempestoso.

Cosa ne sarà della piccola Inés? Riuscirà a sopravvivere, nonostante lo scetticismo dei medici?
E del rapporto simbiotico tra Laura e Nicolas?

Questo romanzo che definirei semplicemente fantastico, ci insegna che esistono mille modi per essere madri, pur senza concepire un figlio.
Lo si può essere accudendo un genitore infermo, regalando sorrisi a chi si incontra per strada, tendendo la mano al prossimo.
Perché maternità fa rima con generosità, e con mille altre meraviglie.

Laura non potrà mai cullare un figlio frutto del suo ventre, né desidererà farlo, ma troverà la sua dimensione grazie all'affetto per Nicolas. E non le mancherà nulla per essere felice. Anzi, continuerà a sostenere le sue battaglie femministe e la ferma convinzione che non sia la maternità a dare un senso alla vita di una donna, poiché esiste così tanto altro da poter dire e fare che ricondurlo alla semplice prosecuzione della specie sarebbe solo riduttivo.

Avevo 28 anni quando ho dato alla luce Lorenzo che, ad oggi, rimane indubbiamente il mio successo più grande, la mia massima realizzazione. Tornando indietro, lo farei persino prima.
Ciò non toglie, però, che non mi sognerei mai di giudicare le donne che scelgono di non avere figli. Anzi, quasi le stimo se l'alternativa sarebbe farli crescere a terzi, continuando a godersi imperturbabili il lavoro e il tempo libero.
La verità è che mettere al mondo una creatura è un lusso che non tutti possono permettersi. E non parlo sicuramente di ragioni finanziarie.

Sono felice di aver iniziato l'anno leggendo un romanzo sincero e così ben scritto, che apre a riflessioni bellissime.
L'ho letteralmente divorato in un giorno e ritengo che tutti dovrebbero sfogliarlo.
Le donne che desiderano un figlio, quelle che non lo vogliono affatto, gli uomini che accolgono le prime o criticano le altre.
Chiunque si senta pronto ad abbandonare i luoghi comuni in cui si è sempre cullato, e a guardare il mondo con occhi nuovi.
Come ho fatto io.

49 commenti:

  1. Grazie del suggerimento letterario, mi ha incuriosito la trama...
    Pensa che pure io, uomo, sono stato criticato da qualcuno per non aver fatto figli in 10 anni di convivenza: per qualcuno non ha senso una famiglia a due. Gente che tutt'oggi continua a dire che se ci fosse stato un figlio, la relazione continuerebbe ancora; gente che, ignara di un quadro d'insieme della situazione, non si è resa conto di certe realtà che l'arrivo di un figlio avrebbe devastato, oltre al fatto che sin dall'inizio avevo espresso volontà di non averne.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Forse davvero l'arrivo di un figlio vi avrebbe uniti di più, ma se il progetto comune è sempre stato di non volerne, allora non sarebbe cambiato nulla.

      Elimina
    2. Essere genitori è difficile permetterselo quando sei figlio unico e devi occuparti di entrambi i genitori non più autosufficienti come nel mio caso: conosco molti che delegano queste incombenze ai fratelli/sorelle rimasti coi genitori perché loro "hanno dei bambini", ma sono pronti a chiamare baby sitter, vicini di casa, e prenotare aerei quando c'è da andare aprire il testamento...
      Da parte mia fui comunque chiaro da subito, anche quando i miei genitori stavano ancora bene: avrei accettato una gravidanza inattesa perché sono contrario all'aborto (per quanto la scelta spetti alla donna) ma non l'avrei pianificata assolutamente.

      Elimina
    3. Quindi hai scelto di non avere un figlio per dedicarti completamente ai tuoi genitori, o per evitare che questo fosse costretto in futuro ad annullare la sua vita per prendersi cura di te?

      Elimina
    4. Le esperienze fatte come figlio hanno rafforzato la mia convinzione che piuttosto che un figlio solo, non ne voglio proprio. Inoltre mi mettono estrema ansia i bambini piccolissimi in termini di responsabilità, e la mia ex è una ansiosa cronica...

      Elimina
    5. L'ansia è una condizione seria che non riesco a comprendere, per carattere, ma che non giudico.
      Quanto al figlio solo, inteso come unico, trovo che sia soltanto un pregiudizio.
      Chi ti dice che, pur avendo un fratello, questo non avrebbe abbandonato te e i tuoi genitori per godersi la sua famiglia? Allo stesso modo, ti garantisco che esistono amici che sanno essere ben più vicini di parenti. La consaguineità non è affatto una garanzia.

      Elimina
    6. Vero sugli amici, ma non puoi dargli responsabilità che non gli spettano, avendo già le loro... Un fratello resta prezioso in vari momenti della vita, e anche se mio papà veniva da una famiglia di 5 fratelli "dispersi", avrei almeno tentato di fare di meglio. Invece mi sono legato "troppo" agli amici, i quali poi hanno spesso seguito le rispettive famiglie anche cambiando città, venendosi a spezzare dei legami che per me all'epoca erano preziosi, e il tenersi in contatto dopo un po' sfuma, evolve in altro...

      Elimina
  2. Felice di sapere che per la società "ho qualcosa che non va" :D
    E vabbè, me ne farò una ragione.
    Sono sicura di averne tante di cose che non va, mica solo questa. Di averne io e che ne abbia la società stessa. Perciò siamo sicuramente pari :D
    Un abbraccio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ahah
      Magari tutti quelli che hanno qualcosa che non va fossero come te... ❤️

      Elimina
  3. Rispetto la scelta di chi decide di non fare figli, ho comunque più rispetto per queste donne che sono consapevole di quello che vogliono. Grande tristezza invece per chi fa figli per dovere, ovvero per accontentare le aspettative della società, e poi non è in grado di allevarli decentemente.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bravissima.
      Non voler fare figli è una scelta super legittima, ma farli per facciata è squallido e molto pericoloso.

      Elimina
  4. Probabilmente, chi giudica le donne che non vogliono figli, è abituato ad esprimere giudizi su qualsiasi cosa, facendosi ben poco i fatti propri.
    E noi non rientriamo in questa categoria di persone. 😉😘

    RispondiElimina
  5. Nulla da obiettare se una donna non desidera figli (lo stesso per un uomo). Però farsi legare le tube io non lo farei. È un qualcosa di estremo per cui non si può tornare indietro... meglio usare altri tipi di contraccettivi.
    Io da piccola i bambini non li sopportavo e non avevo alcuna idea di diventare madre. Il mio modello era la mia maestra elementare che era nubile e non aveva figli... una gran brava maestra. Nessuno la riteneva strana, anzi, un tempo era accettato che una donna non avesse figli se rimaneva "da sposare".
    Poi io sono cresciuta e sono anche diventata madre. E lì non ho avuto alcun dubbio, io amo i miei figli.
    Non credo che nessuno pensi che un figlio non ti cambi la vita... te la cambia eccome. Però, come dice una amica di mia madre, "I bambini riempiono la casa. Portano gioia ovunque." ed è vero. Non sono solo gioie, anche preoccupazioni, passata una sotto un'altra, un genitore non finisce mai, anche quando i figli sono grandi. Per conto mio, io non tornerei mai indietro, avere dei figli mi ha reso diversa e migliore, mi ha insegnato molto, tutt'ora sto imparando. Chiaramente questo non significa che mi ritengo il genitore migliore dell'universo, ma cerco di fare il meglio per i miei figli.

    Forse un giorno leggerò questo libro, anche per capire meglio alcune frasi che usi per descriverne il contenuto. Per esempio, "il rapporto simbiotico tra Laura e Nicolas". Io sono madre e quando un figlio è piccolo è abbastanza vero, le vite sono intrecciate moltissimo, ma non credo sia bene che un genitore sia in "simbiosi" con il proprio figlio. I figli prima o poi crescono e un genitore deve prepararsi a lasciarli liberi, deve insegnar loro a volare da soli... "Simbiosi" è sbagliato. Mia madre, che pure è protettiva anche ora che sono più che adulta e lei è molto anziana, mi ha sempre lasciato libera, sempre rispettato. Non mi ha mai trattenuto o "intrappolato" in una sorta di rapporto simbiotico. Lo stesso mi propongo di fare io con i miei figli, anche se adesso lo so che è dura, è dura. Occorre tanto amore per lasciarli liberi, è più facile cercare di trattenerli "dipendenti"... ma questo va contro lo spirito dell'essere genitori, secondo me.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Forse non sono riuscita a spiegare bene il concetto, nel post, ma Laura e Nicolas non sono madre e figlio, bensì semplici vicini di casa.
      Dunque, il loro rapporto simbiotico è ancora più... insolito.
      Anch'io sono una fervente sostenitrice della libertà ed educo mio figlio alla totale autonomia, sin da quando era molto piccolo, quindi comprendo bene il tuo punto di vista.
      Allo stesso modo, condivido la tua contrarietà verdo la chiusura delle tube. Davvero una donna può essere certa di non volere figli per il resto della sua vita? Probabilmente no, ma qualora cambiasse idea sarebbe ormai troppo tardi.

      Elimina
  6. È ancora oggi molto diffuso il pregiudizio secondo cui una donna che non diventa madre è una donna a metà. Credo sia il retaggio culturale e mentale di un certo passato di stampo patriarcale in cui la funzione della donna era solo quella di fare figli e stare in casa a fare faccende. Va detto che anche la chiesa ci ha messo del suo in tutto questo.
    Sogno di poter vivere un giorno in una società dove chiunque può gestire la propria vita come crede, senza essere vittima del biasimo o del (pre)giudizio altrui.
    Interessante, il libro, me lo segno.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bravo. Tu che ami così tanto la lettura, lo finirai in due giorni e tornerai a ringraziarmi. 😉
      E sì, anch'io sogno un mondo in cui nessuno agisca per costrizione, ma soltanto per amore di causa.

      Elimina
  7. Grazie per aver segnalato questo libro che mi sembra una bellissima lettura, di quelle che arricchiscono e aiutano a capire le tante scelte e situazioni della vita. Io credo che una donna deve essere libera di decidere se diventare madre o meno, l'importante è che sia consapevole delle proprie scelte.Buona Epifania.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono d'accordo.
      L'importante è che sia libera e consapevole, nonché onesta col proprio partner.
      Buona Epifania a te.
      Un bacio.

      Elimina
  8. Ero da un medico con amica..lei :mi son state levate ovaie(tumore)..dovessi incontrare un uomo che gli dico???
    Medico donna+/- sbraitando: gli dici che ti sei salvata vita..poi noi donne mica siamo fattrici seriali..buone sole per riproduzione..c'e sempre questo pensiero sopratutto tra noi donne ..di noi donne .. donna =mamma ..se non lo sei sei ;strana/malata/diversa/perché?/con qualcosa che non va..e non sfiora neanche che il pensiero che è una scelta esserlo ..sei donna==MAMMA!!
    ammiro chi semplicemente dice : non voglio!!
    L'ho detto più volte sono favorevole all'aborto..senza se senza ma..chi sono io per decidere della vita di un'altra persona? Anche un semplice non voglio mi va bene.. poi meglio una mamma che ha voluto ,che una mamma costretta..poi secondo me si può esser mamma ..se una vuole..in tanti modi..ho amica che no figli+/- per scelta..che però ha allevato un ragazzo..storia lungae faticosa ,sopratutto per lei ..e quando ne parla dice ..vado da mio figlio a ..
    Comunque ogni donna deve decidere da se ..se lo vuole ..bene ..se non lo vuole ..bene..e basta !
    Io l'ho voluto ..la"cosa" migliore che ho fatto..ho lottato per averlo ..sopratutto contro i medici..ho anche ingannato
    .alla fine ..è arrivato con grande apprensione e spaventi degli altri ..io ero sicura 😉🤣+/-
    Ma difenderei a spada tratta chi non lo vuole

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anch'io ho desiderato fortemente Lorenzo e non mi sono mai pentita.
      Eppure, fino ai 26 anni, non avevo mai sopportato i bambini, sai?
      Ma poi, crescendo, ho cambiato idea. 😅

      Elimina
    2. Invece a me sempre piaciuti..per questo nonostante a volte stanchezza faccio laboratori creativi ..quanta energia buona mi danno ..
      Ah e al mercato ..dove vendo frutta ..conosco e ricordo TUTTI i nomi dei bambini /ragazzi e ...cani che vengono al mio banco...le persone grandi spesso mi sfuggono 🤣🤣🤣🤣🤣🤣

      Elimina
    3. Ahahahah
      Fantastica!
      "Buongiorno mamma di Antonio. Cosa posso darti?". 😂😂😂

      Elimina
  9. "Figli o Lavoro?"

    Irene
    Questo il mio nome
    Ho 34 anni e non ho figli

    Questo mi limiterei a dire
    Se mai un giorno
    In un distopico futuro
    Dovessi essere presa
    Tradotta in carcere
    Ed interrogata come le "streghe"
    Ai tempi dell'Inquisizione.

    Sono Irene
    ho 34 anni non ho figli
    E non ne voglio

    D'altronde anche te
    Mia cara ipocrita società
    Sei "lievemente"stronza
    Ci vorresti mamme e manager:
    E se lavoriamo solo
    Siamo come e peggio degli uomini
    Se facciamo soltanto le mamme
    Siamo mantenute e retrograde
    Se invece facciamo entrambe le cose
    Siamo sicuramente pessime madri
    Che non dedicano ai loro figli
    Tutto il tempo che meriterebbero

    Insomma
    Come scegliamo, sbagliamo.

    Figli, lavoro o entrambi?
    Curioso
    Con tutti i problemi che ci sono al mondo
    Sembra essere questo
    Il dilemma Shakespeariano del terzo millennio

    Sono Irene
    Ho 34 anni
    Non voglio figli
    Anche se mi piacciono i bambini
    E mia ipocrita società
    Se ti avvicini
    Ti confido un piccolo segreto all'orecchio:
    Scegliere se essere solo madre
    Solo lavoratrice
    O entrambe le cose
    È una decisione solo nostra
    Ed il perchè l'abbiamo presa
    Sono solo fatti nostri.

    DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi sembra di aver già letto questa poesia tempo fa. È così?
      È lo specchio perfetto della società in cui viviamo.

      Elimina
    2. No è nuova ma altre le ho scritte sulla condizione delle donne.

      Elimina
  10. La scelta di avere figli è individuale e deve essere rispettata .
    Mesi prima di sposarmi dissi a mio marito che io volevo avere figli ,
    lui fu d'accordo e così dopo la prima femmina cercai anche la
    seconda . Non mi pento , malgrado i sacrifici e le ansie per svariate
    malattie (la seconda fece 4 mesi di ospedale) sono felice .
    La maggiorenne non ha potuto avere figli e la seconda mi ha resa
    nonna di una meravigliosa bambina . Io non ho mai interferito .
    Come ho già detto , a ogni una la sua scelta .
    Un abbraccio a te e a tutte le donne , Mamme o no .
    Laura

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Di sicuro, però, la tua vita è più bella con la piccola Nora.
      Anche se sarebbe stata ugualmente fantastica senza i suoi occhioni meravigliosi. 😍

      Elimina
  11. Errata corrige : maggiore , non maggiorenne .

    RispondiElimina
  12. Ciao Claudia! Credo che questo libro mi piacerebbe. Anche io non sento (almeno al momento) istinto materno, ed ho sentito un po' di frasi spiacevoli sulla maternità in questi anni: "Ma solo perché sei single, sicuramente cambierai idea"; "Da insegnante prima o poi vorrai diventare anche madre"; il classico "Non puoi capire"... insomma le solite cose che immagini. Comunque questa lettura mi incuriosisce!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Credo che il fatto di essere single influisca molto sul pensiero di non desiderare figli. Spesso, quando si è molto innamorati, diventa naturale voler allargare la famiglia.
      Resta, però, che non deve assolutamente essere un obbligo.

      Sono felice che la lettura ti incuriosisca. Io ho preso il libro in biblioteca. Potresti fare altrettanto. Buona serata.

      Elimina
  13. Sono contenta che il libro ti sia piaciuto. Mi hanno detto che anche gli altri libri della stessa autrice sono molto belli. Approfondirò!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Devo confessare che non la conoscevo. Ma la sua penna è molto scorrevole, per quanto il merito vada anche alla traduttrice.
      Quindi magari cercherò informazioni sulle altre sue opere.

      Elimina
  14. Un libro molto interessante, sono sempre stata dell'idea che se tutti quanti vivessimo la nostra vita lasciando gli altri vivere la propria come preferiscono staremmo tutti meglio. Personalmente penso che non ci sia nulla di male nel non volete figli o nel non volere/volere qualsiasi altra cosa, soprattutto in un ambito così delicato. Sicuramente leggerò il libro, non lo conoscevo e se non fosse stato per te me lo sarei persa❤️

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono d'accordo con te.
      Saremmo tutti più felici se la smettessimo di osservare gli altri per giudicarli o, peggio, invidiarli.

      Elimina
  15. E' stato detto: che in Italia le nascite sono a quasi a zero ........ al di la se una donna vuole o non vuole figli, entrambi le vaci hanno validi argomenti per averli o non averli questi figli ............Entrambi le donne hanno deciso ......che in Italia le nascite siano a quasi zero. Non capisco cosa c'entra la società con la decisione già presa, ed oggi con questi risultati=0
    In entrambi i casi sono scelte di una donna(solo lei ha il dono di generare altra vita umana) ma sono certo che da qui a una diecina di anni la scienza fara in modo che possa fare una gravidanza assisita con parto cesario solo per l'uomo ........L'essere umano è bravo a sconvolgere e capovolere la natura, anche quella dell'essere umano.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il tuo commento mi fa molto sorridere, perché sono convinta al cento per cento che per quanto sia faticoso e doloroso portare avanti una gravidanza e partorire, se questo compito spettasse agli uomini, ci saremmo già estinti da secoli. Ti ricordo che l'uomo medio, con la febbre a 37.5 sta già morendo, mentre la donna continua a far tutto anche con 39. 😜

      Elimina
  16. Sono contento che tu abbia riso nell'ultima parte del commento. in effetti nella prima parte nascita zero non c'è da ridere, così come non c'è da ridere sulle scelte della donna ........... e poi ricordo a me stesso, che la colpa non è mia se la donna potendo generare altre vite(non specie) sia più forte dell'uomo che già muore con 37,5, così come non ti ha fatto ridere giustamente sconvolgere e capovolere la natura di un creato. Si, sono convinto che la donna è più forte

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eh no, la donna non è più forte. Semplicemente fa meno storie. 😉
      Quanto alla tua preoccupazione sull'azzeramento delle nuove nascite, ti ricordo che siamo in troppi su questa Terra...

      Elimina
    2. No Claudia Turchiarulo l'Istat si ferma sul territorio Nazionale. Credimi sono molto vecchio ....... mi auto definisco preistorico, ed ancora la debbo conoscere una donna che non fa storie, ma sono molto convinto che la Donna è molto più forte di un uomo, e non mi riferisco alla forza fisica. .......

      Elimina
  17. Finalmente ho la possibilità di stare due minuti al pc (altrimenti è di monopolio di mio figlio che lo usa per studiare), l'unico che non mi ha fatto sparire l'account (non ne verrò mai a capo evvabbè).
    Posso dirlo? Una storia che tratta un tema molto attuale e dunque di successo anche per questo. Ormai si discute sempre più spesso di maternità e di relativo istinto e io mi trovo d'accordo solo sulla sospensione di giudizi verso la donna che esprime il non desiderio di avere figli, perché sono meno sicura del fatto che la maternità possa avere molti risvolti: l'affetto per altre persone che non siano figli in senso stretto è possibilissimo, ma il legame che si crea non credo possa essere lo stesso. Ho dei pregiudizi, insomma, per fortuna smentiti da store come quelle del romanzo di cui parli. :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Aggiungerei che é molto più logico, coerente e non pericoloso che una donna scelga di non avere figli, invece di mettere al mondo una creatura che non saprà o potrà crescere ed educare con l'opportuna dose di amore.

      Elimina
  18. Eccomi a commentare il libro avendolo appena terminato. Ha soddisfatto le mie aspettative e mi ha anche sorpreso per la semplicità della narrazione che resta comunque ricca di sostanza, non trascurando descrizioni di luoghi e di umori.
    Il romanzo è diviso in due parti, nella prima mi ha intrigato di più la vicenda di Inés e dei genitori, nella seconda ha preso in me il sopravvento quella di Doris e Nicolàs.
    Di quelle storie che vorresti continuassero dopo l'ultima pagina, perché ormai i personaggi sono diventati una piacevole compagnia. 🤗

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono felice che questo libro ti abbia conquistato, e lo sono ancor di più per avertelo consigliato.
      Io, purtroppo, non lo ricordo più, e questo è il motivo per cui tengo traccia scritta delle mie letture. Perché i ricordi vanno via velocemente, nel giro di pochi mesi o settimane.

      Elimina
    2. Ti ringrazio per la recensione che mi ha convinto alla lettura. 🤗
      Nemmeno io ricordo i dettagli di alcuni romanzi letti tempo prima, proprio negli ultimi mesi ho "rimesso sul comodino" alcuni libri che leggevo quando ero pendolare universitario, accorgendomi che non li ricordavo quasi per nulla, e soprattutto che i miei gusti sono un po' cambiati dato che alla rilettura mi sono piaciuti meno di quanto ricordassi.

      Elimina
    3. Questo è capitato anche a me, ma non credo che dipenda dal cambiamento dei gusti della lettura, bensì dalla propria maturazione personale.
      È come guardare un film d'amore con l'innocenza dei quattordici anni, e rivederlo a quaranta.

      Elimina
    4. Ma io sono conservo quella innocenza adolescenziale ancora a 49 anni suonati! 😅

      Elimina
    5. Sì sì. Come no.
      Ti credo moltissimo. 🤣🤣🤣🤣

      Elimina

Per colpa di chi ne ha abusato, minando l'atmosfera familiare che si respira su questo blog, sono vietati i commenti anonimi, così come quelli polemici e offensivi.
Se non prendi la vita con filosofia e ami mettere zizzania, sei nel posto sbagliato.