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lunedì 9 aprile 2018

Dodicenne trovato morto: si ipotizza suicidio



Da quando i bambini considerano il suicidio un'opzione?
Non dovrebbero occuparsi solo di bambole, macchinine, videogiochi e favole?
Eppure le cose non vanno esattamente così.
E' accaduto ieri a Torino.
Un bambino di 12 anni è stato ritrovato nella sua cameretta, con un laccio attorno al collo, che gli è costato la vita. La famiglia non vuole pensare ad un suicidio, pertanto si ipotizza possa trattarsi di un gioco finito in tragedia, sebbene le premesse portino ad altro.
Solo pochi giorni fa, la giovane Beatrice decideva di porre fine ai suoi giorni, lasciandosi investire da un treno (leggi qui).
A febbraio, invece, un bambino di otto anni fu trovato morto in un armadio, con una sciarpa stretta attorno al collo, in seguito ad un rimprovero del padre.
Insomma, da quando i bambini hanno iniziato a pensare al suicidio?
Ai miei tempi ci si concentrava su ben altre cose. Eppure il bullismo esisteva già, e con lui le delusioni scolastiche, d'amore, d'amicizia. Ma mai capitava che un bambino decidesse arbitrariamente di farla finita.
A quale mondo stiamo consegnando i nostri figli?
Alcuni sostengono che parlare di queste tragedie possa provocare il rischio di emulazione, invitando altri giovani creature a compiere gesti estremi.
Altri, come me, ritengono, al contrario, che questi episodi possano aiutare i genitori a prestare maggiore attenzione ai problemi dei figli, e ad instaurare con loro un dialogo aperto e consolatorio.
Perché le tragedie non accadono solo agli altri, e il malessere si cela in ciascuno di noi.
Cercate di preferire sempre un abbraccio ad un rimprovero.
Per le lezioni di vita il tempo non mancherà mai...

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