Festa della mamma e del papà nelle scuole: sì o no

Negli ultimi giorni ha fatto molto scalpore la notizia che un asilo romano avrebbe cancellato dai programmi la ricorrenza della festa della mamma, su suggerimento della comunità gay.

Eppure, secondo alcuni politici, si tratterebbe di una discriminazione al contrario, nei confronti degli etero.

Ho già espresso, in passato, la mia opinione in merito, ma l'occasione mi è ghiotta per tornare a farlo.

Sono assolutamente d'accordo con la proposta di eliminare dai calendari scolastici la festa della mamma e quella del papà, per sostituirle con la giornata della famiglia.

Questo, però, non per difendere i diritti degli omosessuali, o di qualsiasi altra categoria di persone, ma per tutelare, semplicemente, i bambini.

Quanti orfani di madre o padre si ritrovano a dover festeggiare una ricorrenza che non potranno dedicare a nessuno?

Quanti bambini non hanno mai neppure conosciuto i propri genitori?

Ecco, trovo che dovremmo pensare solo ed esclusivamente a loro, senza generare polemiche per ogni singolo starnuto proposto, per ragioni più o meno nobili.

E non lo dico soltanto perché mi sento chiamata direttamente in causa, in quanto orfana di padre in età giovanissima, ma perché nel mio percorso scolastico ho sempre conosciuto diversi casi di cui sopra e ho notato la profonda amarezza con cui affrontavano le giornate del discorrere.

Quindi, insegniamo ai nostri figli ad amare e venerare i loro genitori ogni giorno, non solo una volta all'anno, e liberiamo tutti coloro che non ce li hanno dal dolore che queste celebrazioni comportano.

Lunga vita alla famiglia, quella tradizionale e quella moderna.

Famiglia è dove c'è amore.