'La musica nel cuore', uno dei miei film preferiti

Mi sono occupata pochissime volte di recensioni di film e posso garantirvi che vengono lette pochissimo, almeno sul mio blog.

A volte, però, una determinata pellicola mi emoziona così tanto che sento l'esigenza di condividerla con voi che mi seguite con affetto.

E' il caso de "La musica nel cuore", che ho rivisto per l'ennesima volta qualche sera fa su La5.

"La musica nel cuore (August Rush) è un film del 2007 diretto da Kirsten Sheridan. Il protagonista è interpretato da Freddie Highmore mentre Keri Russell e Jonathan Rhys-Meyers sono madre e padre del piccolo, Terrence Howard è un assistente sociale e Robin Williams indossa i panni di un cinico chitarrista." (Fonte Wikipedia).

Ho voluto copiare le specifiche tecniche del film perché, come ben sapete, preferisco concentrarmi su tutt'altro.

Perché amo molto questo film?

Perché coniuga in un'unica storia la musica, l'amore e la genitorialità, ovvero aspetti a cui sono molto legata per ragioni più o meno prevedibili.

Comincerò raccontandovi la trama in breve, a modo mio.

Lei giovane promessa del violoncello, figlia di famiglia benestante con un padre super esigente.

Lui cantante e chitarrista in una band da strapazzo. 

Una notte si incontrano e si innamorano, ma le loro strade si divideranno irreversibilmente l'indomani mattina.

Mesi dopo lei si scopre incinta. Il padre le chiede di abortire. I due litigano furiosamente, finché la ragazza corre via e viene investita.

Si risveglia in ospedale, dove le dicono che ha perso il bambino.

Dieci anni dopo sarà proprio il padre pentito a confessarle di aver dato il piccolo in adozione per non rovinarle la carriera. Così Lyla inizierà una corsa contro il tempo per cercare di ritrovare suo figlio.

Contestualmente, il giovane Evan scapperà dall'orfanotrofio per cercare i suoi genitori, spinto da un inspiegabile talento ed amore per la musica.

Seguendo le note del caos cittadino, infatti, giungerà dal Mago (Robin Williams) che riconoscerà subito il potenziale del ragazzino e spacciandosi per suo amico e mentore cercherà di sfruttarlo per arricchirsi, attribuendogli il nome d'arte di August Rush.

Per fortuna, però, il giovane protagonista capirà le sue intenzioni e riuscirà a sfuggire al suo diabolico piano, entrando alla Juilliard e riuscendo ad ottenere un'importante esibizione durante un concerto con una rapsodia composta interamente da lui.

Sarà proprio durante questo evento che la musica e l'amore ricongiungeranno i pezzi di un puzzle che attendeva solo di essere ricomposto.

Lyla e Louis si rincontreranno sotto al palco e si riscopriranno innamorati come molti anni prima, nonché pronti per abbracciare August in un tripudio di note e di colori.

Perché amo questo film, dicevo...

Perché credo ancora che l'amore per la vita, per l'arte e per la famiglia possano risollevare le sorti del mondo.

E sì, adoro il lieto fine.

Almeno al cinema o davanti alla tv voglio sognare di trovarmi in un contesto in cui "vissero tutti felici e contenti", proprio come nelle favole che mi raccontavano da bambina e che oggi leggo a mio figlio.

Non so se questo post servirà ad indurre anche solo uno di voi a guardare questo film, ma so che leggendo queste righe sarà come se lo aveste fatto tutti, attraverso i miei occhi, e forse vi sentirete un pochino più ricchi e chissà.... anche felici.

Mi sbaglio?