Pagine

venerdì 25 ottobre 2019

Basta morti innocenti a scuola!

Avevo deciso di non scrivere nulla in merito alla morte del piccolo Leonardo, avvenuta a Milano, in seguito ad una rovinosa caduta dalle scale di una scuola materna.
Ieri mattina, però, ho appreso dai giornali di un nuovo decesso, a  Monterotondo. Stavolta a spegnersi è stata una bambina di otto anni, soffocata dal cibo della mensa o da una reazione allergica.
Quel che certo è che i suoi genitori non potranno abbracciarla mai più.

L'avevo deciso, lo so, ma ho cambiato idea. Perché non posso tenere a freno i polpastrelli e le emozioni pensando che, da madre, faccio seimila meravigliosi sacrifici per crescere mio figlio in salute e serenità, ma divento nulla davanti a queste tragedie, a mio avviso, evitabili.

Quando la scuola ha smesso di essere il nido sicuro a cui affidare i nostri figli per permettergli di crescere dal punto di vista culturale, relazionale e persino educativo?
Forse quando i tetti degli edifici scolastici hanno cominciato a crollare, e le pareti a sgretolarsi per la totale assenza di manutenzione? O quando lo Stato ha preso a tagliare i fondi per l'istruzione pubblica, rendendo gli istituti sempre più poveri di materiale e persino di collaboratori?
Dove sono finite, ad esempio, le bidelle dei nostri tempi?

Io ho solo trent'anni, ma ricordo bene che per ogni piano dell'edificio ce n'erano due, o a volte persino tre.
Riuscivano a controllare che nessuno si facesse male andando in bagno e durante la ricreazione.
Oggi, se ne ritrova al massimo una per piano o, addirittura, per scuola.
E non so come possiamo pretendere che supervisioni quel che accade in ogni angolo dell'edificio.
Ma la colpa di queste tragedie non è solo dei tagli al personale.

Allora con chi dobbiamo prendercela?
Chi dovrebbe biasimare quella madre che non potrà mai più godere del respiro di suo figlio sul collo, ogni sera? Chi le asciugherà le lacrime per il resto della sua vita, dandole la forza di andare avanti?
Sono sempre stata molto fatalista, ma queste tragedie non devono capitare.
Mi dispiace, non transigo!

Stamattina ho abbracciato Lorenzo più forte del solito prima di affidarlo alle sue maestre.
Con la consapevolezza nel cuore di non poterlo proteggere da tutto. Purtroppo.

Ai genitori di questi due angeli e di tutti gli altri di cui non si occupano i giornali giunga la mia solidarietà.
Perché perdonatemi, ma certe cose può capirle solo una madre. E un padre, ovviamente.

41 commenti:

  1. Cara Claudia, fosse possibile fermare questa casi, io direi che ci vorrebbe più sorveglianza.
    Ma si fa presto ha dirlo, ma farlo sono direi imprese impossibili...
    Ciao e buon fine settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sicuramente sarebbe d'aiuto, ma bisognerebbe tutelare anche lo stato di sicurezza dei luoghi.
      Buona giornata.

      Elimina
  2. Assurdo affidare i figli a una scuola senza la certezza di rivederli. Tutta la mia comprensione ai genitori; una persona un minimo ansiosa finirà per negare l'istruzione ai figli di questo passo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Per fortuna che non sono ansiosa, infatti.
      Ieri parlavamo delle chiese, oggi delle scuole.
      Assurdo non potersi più fidare di quella che è proprio la base della vita di ciascuno di noi!

      Elimina
    2. Mi chiedo se è stata abrogata quella regola secondo cui quanto accade a un alunno durante la permanenza a scuola è innanzitutto responsabilità dell'insegnante che sta nella classe in quelle ore, salvo poi rivalersi su carenze strutturali o altro di cui è responsabile il dirigente scolastico. Anche se un procedimento penale non ridarà la vita a questi sfortunati innocenti, mi chiedo se qualcuno pagherà per queste morti, o se finirà come per il bidello di Gioia Tauro...

      Elimina
    3. Con alta probabilità questi casi vengono classificati come "incidenti" e, quindi, nessuno paga.
      Altrimenti si finisce a scarica barile.
      I docenti danno la colpa ai bidelli, questi la danno a loro volta al dirigente scolastico, e via discorrendo.
      Hai ragione, stabilire i colpevoli non ridará la vita a questi bambini, ma quantomeno (forse) restituirà ai loro genitori un minimo di fiducia nelle istituzioni.

      Elimina
    4. Su Monterotondo posso dirti con una certezza che l'intero corpo docente deve conoscere eventuali intolleranze di ciascun alunno, e anche se i genitori hanno trascurato di comunicarlo (ormai basta essere vaccinati...), un docente che se ne accorge deve segnalarlo immediatamente alla famiglia, ai colleghi e agli addetti alla mensa. Le varie scuole dovrebbero invitare le famiglie a compilare questionari su ogni intolleranza alimentare degli alunni, in modo da prevenire episodi tragici.

      Elimina
    5. In realtà noi genitori siamo tenuti a segnalare le intolleranze alimentari dei figli al momento dell'iscrizione alla mensa.
      Come diceva Daniele, però, potrebbe trattarsi di un intolleranza di cui i genitori non erano ancora a conoscenza (e di conseguenza la scuola).

      Elimina
  3. Concordo con te in linea generale. Sul fatto di Monterotondo ho letto che la bambina dopo pranzo stava bene e di colpo mentre tornavano in classe si è sentita male. Qui bisognerà vedere lo sviluppo dell'indagine a cosa porterà, perché un'ipotesi potrebbe essere allergia a qualche sostanza nel cibo, ma potrebbe anche essere che quell'allergia ancora non si fosse manifestata o non fosse conosciuta neanche dai genitori e quindi la scuola, in questo caso, non avrebbe colpa non potendo immaginare un'allergia verso qualcosa che fino al giorno prima la bambina magari mangiava normalmente. Non voglio con questo difendere la scuola, ci sono situazioni davvero terribili, come ad es. scuole fatiscenti, personale tagliato, molti docenti incompetenti, per carità molto si può dire sulla scuola che non funziona, ma in questo specifico caso le cause di un accadimento così grave e devastante sono ancora da accertare. Massima vicinanza ovviamente alle famiglie, sia quella di questa bambina che del bambino morto a Milano.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io, invece, ho letto che la bambina si è sentita male proprio durante la mensa, mentre i compagni ancora mangiavano.
      Ovviamente i giornali scrivono "quello che vogliono" ed è difficile arrivare ad una verità univoca.
      Di sicuro, attraverso l'autopsia, gli investigatori sapranno dare una spiegazione a questa tragedia.
      Spero che si tratti, come tu dici, di allergia, perché sarebbe davvero assurdo morire per soffocamento in una scuola dove tutti i collaboratori ed i docenti dovrebbero essere formati sulle manovre di disostruzione.
      Io, da semplice madre, ho frequentato il corso ben due volte, per essere "certa" di saper come aiutare mio figlio in caso di necessità.
      E' triste che gli insegnanti non abbiano la stessa premura. Quantomeno non tutti, perché poi per fortuna ci sono quelli che svolgono in maniera eccellente il proprio lavoro, e che fanno continui corsi di aggiornamento, a prescindere dal fatto che la legge glielo imponga o meno.

      Elimina
  4. Purtroppo queste situazioni sono molto più comuni di quanto non si creda.
    Le scuole cadono a pezzi e nessuno fa niente.
    Io per prima faccio spallucce e "prego" che vada tutto bene. <3

    RispondiElimina
  5. Hai ragione, non si può stare mai tranquilli.
    Purtroppo bisogna anche capire che le tragedie accadono, e spesso non c'è nemmeno colpa.
    Se una bambina si scopre allergica a un cibo (e magari i genitori manco lo sapevano, o non lo hanno comunicato) non può essere colpa della mensa.
    Se un bambino cade dalle scale è una tragedia (a meno che non abbia eluso sorveglianze, o ci sia dell'altro), potrebbe avvenire anche in palestra... ci vorrebbe un bidello (o un angelo custode, in questo caso) per ogni persona...
    Ma purtroppo le tragedie avvengono, e non possiamo farci nulla.

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Pensa che nel caso di Leonardo pare che il bambino sia morto salendo su una sedia posta proprio davanti alla tromba delle scale.
      Sono fatalista, l'ho detto, e sono d'accordo con te, ma in entrambi i casi in questione mi pare che le mancanze da parte del personale scolastico ci siano state eccome. Purtroppo.

      Elimina
    2. Non ci vuole un bidello per ogni persona, ma un bidello per ogni zona sensibile del plesso scolastico. Quando facevo le elementari i bidelli erano due, con una loro postazione all'incrocio dei due lunghi corridoi, per monitorare tutto quanto avvenisse fuori dalla portata delle maestre in aula.
      Alle scuole medie ricordo almeno dieci bidelli, e la struttura si sviluppava su un unico piano lungo un corridoio a L, più la palestra.
      Oggi, girando per scuole, vedo generalmente meno personale e quindi presumo meno controllo. Magari ci sono telecamere e una persona che controlla tutto dalla portineria, ma non è come essere sul posto per intervenire.

      Elimina
    3. Nella scuola di Lorenzo c'è una sola bidella per turno, ma per fortuna l'edificio è a pian terreno (su un unico livello) e quadrato, quindi si ha una buona visuale e non vi sono pericoli strutturali.

      Elimina
  6. C’è superficialità e ci si preoccupa poco delle evenienze: se è vero che c’era una sedia vicino alle scale, qualcuno doveva stare attento che quella sedia non fosse lì. A scuola dei miei figli ed è un liceo, dunque con ragazzi e non bambini, è vietata l’apertura nei corridoi dei finestroni; hanno proprio messo un blocco per evitare qualunque cosa, anche una bravata o un incidente casuale.
    La superficialità si paga, l’irresponsabilità fa danno.
    Per il caso della bambina a scuola, aspetto l’esito delle indagini: di fronte a un’allergia alimentare, se non ne sei consapevole, c’è ben poco da fare: ne so qualcosa avendo un figlio che gira con dietro l’adrenalina dopo avere scoperto, a sei anni, per caso, di essere allergico alla frutta a guscio. Abbiamo avuto il tempo di intervenire, allora, ti dico solo questo, ma certe volte non si ha questa fortuna. (Tutte le volte che ne parlo mi vengono i brividi.)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi dispiace molto per tuo figlio, anche considerando che tracce di frutta a guscio sono presenti in moltissimi alimenti.
      Comunque, mi risulta difficile credere che un'allergia così grave possa essere scoperta a scuola, anche in virtù del fatto che il menu proposto è sempre molto basilare.
      Sono portata a credere che si sia trattato di soffocamento e che la scuola cerchi di sviare con la stampa, per non assumersi le proprie responsabilità. E no, non sono complottista né troppo maligna.
      Diciamo che, come dico sempre, ho il vizio del pragmatismo.

      Elimina
  7. Sono indubbiamente delle tragedie, fa rabbia poi che si potevano forse evitare, soprattutto nel primo caso. In quest'ultimo do la colpa più che alla scuola, all'edificio, secondo me non idoneo. Io all'asilo, elementari e pure medie niente scale, tutto su un piano, dovrebbero essere tutte così innanzitutto, e poi il personale tanto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io, invece, avevo le scale sia alle elementari che alle medie, ma i bidelli c'erano (tanti) e sapevano far bene il loro lavoro.

      Elimina
  8. Notizie che non dovremmo leggere, purtroppo accadono troppo spesso.
    Buon venerdi.

    RispondiElimina
  9. Le disgrazie capitano. La scuola non è un posto sicuro in assoluto, come non lo è nessun luogo purtroppo.
    Sarebbe bello avere una bolla entro la quale far crescere i propri figli pensando di poterli tenere sempre al sicuro. Solo che questa bolla non esiste.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sarebbe bello ma ingiusto.
      Quindi, se anche esistesse, non me la procurerei.
      Però, almeno a scuola, si dovrebbe fare il massimo per evitare simili tragedie.
      E invece si dorme.

      Elimina
    2. Intendevo "bolla di protezione".
      Invisibile ma presente.
      Non una sorta di gabbia ;)

      Elimina
    3. Credevo alludessi alla classica "campana di vetro" in cui crescono i figli dei genitori iper protettivi ed ansiosi.

      Elimina
  10. Ai miei tempi c'erano intere squadre di bidelle e bidelli come se piovesse, dalle elementari fino alle superiori e all'universitá i commessi al piano.

    Il fatto che oggi ci sia un solo bidello o bidella per 1 piano è una cosa deplorevole ed è il risultato di decenni di tagli "falcidianti" e francamente al limite del criminale operati dai vari governi italioti : pero lo piu' dagli anni 90 a oggi pendenti verso la destra populista e incompetente del nano merdusconi. La assenza di una reale opposizione ( il pd era complice nello scempio ) ha fatto si che nel tempo i servizi pubblici essenziali di cura alla persona, gli asili nido, le scuole, gli ospedali, le case di cura, la ricerca universitaria di base, la assistenza medica e sanitaria, previdenziale, pensionistica ecc ecc sia stata massacrata.

    Peraltro come si discuteva anche in un altro blog le scuole sono talmente in deficit per via dei tagli, da essere costrette a chiedere dei contributi integrativi alle famiglie perché spesso non ci sono nemmeno i soldi per i costi della copertura assicurativa e la manutenzione degli edifici.

    Avete votato per prima per il nano ( e poi per renzi ) ...?

    Arrangiatevi !

    Cordialmente,
    Vedetta

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Pensa che in alcune scuole i genitori forniscono persino la carta igienica.
      Ecco, mi pare che questo basti per farci un chiaro quadro dello scempio.

      Elimina
  11. Adesso la colpa ricadrà, sbagliando, sulla maestra che ha da guardare 26 alunni o più, sulla bidella che deve seguire 10 classi o sul dirigente che deve fare magheggi con il budget risicato che ha a disposizione.
    Sono d'accordo con te: certe cose non devono capitare, mai!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il gioco delle colpe è inevitabile ma, effettivamente, inutile.
      I veri responsabili non pagheranno mai...

      Elimina
  12. fatico davvero a leggere notizie come queste, mi creano proprio una fatica fisica, una sorta di rifiuto. Davvero una notizia sconvolgente come il loro dolore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti capisco bene.
      Sono un colpo al cuore per noi genitori e non solo.

      Elimina
  13. Innanzi tutto il mio dispiacere e solidarietà va' alle famiglie che hanno
    perso i due bambini e a tutte quelle che hanno perso dei figli .
    Non è naturale che un figlio manchi PRIMA dei genitori .
    Se fossi io a perdere una figlia , credo non reggerei al dolore .

    Qui è lo Stato che è carente , tagli alla scuola e alla sanità .
    Perchè i ministri e deputati non si tagliano i mega-stipendi ?
    E perchè non rinunciano a tutte le loro agevolazioni che NOI
    paghiamo a suon di tasse ?
    Non vado oltre perchè incomincio ad arrabbiarmi .

    Lunga vita a Lorenzo e a tutti i bambini .
    Besos*** Laura

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Arrabbiati pure, ma qui la situazione non fa che peggiorare.
      Si taglia su quelli che sono i servizi essenziali per i cittadini senza alcun pudore e rispetto.
      Buona serata. Un bacio

      Elimina
  14. Non saprei dire quando la Scuola ha smesso di essere un luogo sicuro, forse è tutto quanto ci circonda che è diventato più pericoloso. Ricordo che da bambino andavo tranquillamente a piedi a Scuola nonostante non fosse poi così vicina a casa. Oggi quante madri si fiderebbero a lasciare i figli andare a piedi specie in una grande città?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il problema è che oggi non potrebbero farlo per legge.
      Una volta, invece, era assolutamente naturale.
      Ricordo che a sei anni andavo da sola all'alimentari a pochi isolati da casa mia per comprare il pane e le mozzarelle.
      Oggi, alla stessa etá, avrei il terrore di farlo fare a mio figlio.
      È proprio come dici tu. Ai nostri tempi non era solo la scuola ad essere più sicura, ma tutto.
      Quanta nostalgia!

      Elimina
  15. Ti posso assicurare che per quel poco che ho visto il personale è tagliato e troppo spesso incompetente (ho in mente di farci dei post, perciò non mi dilungo in dettagli). Incompetente o non preparato. E tagliato. Un mix che davvero può essere letale. Io stessa in una scuola sono stata lanciata allo sbaraglio su un corridoio dopo 5 minuti dalla convocazione (ho dovuto disdire degli impegni importanti per non perdere il lavoro) perché non avevano personale essendosi ammalata una collega. Una. Non dieci. Una aveva messo in Ginocchio e senza sorveglianza una scuola. Non mi hanno spiegato nulla salvo poi sgirdarmi perché non avevo controllato che le finestre in bagno non erano chiuse e qualche bimbo si poteva affacciate e cadere. Peccato che non ci ero ancora entrata nel bagno e non sapevo come fosse fatto! Questa è la scuola del 2020.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non vedo l'ora di leggere il tuo post.
      Proprio perché racconterà la scuola vista dall'interno e, sono certa, avvalorerá la mia tesi.
      È assurdo che una bidella venga messa lì senza alcuna formazione, né direttiva.
      Vedi? Come dicevo sopra tu probabilmente non sai nemmeno cosa sia la manovra di Heimlich ed è grave. (Non ti sto dando la colpa, sia chiaro).
      Insomma, attendo il tuo post per i preziosi dettagli che vorrai aggiungere e grazie.

      Elimina
  16. Ho scritto in un italiano pessimo, perdonami, sto crollando dal sonno ma il tema, mi capirai, era sentito e volevo commentare subito.

    RispondiElimina
  17. Ci vorrebbero mille occhi e non sarebbero mai abbastanza.
    Perdere un figlio in quella maniera è devastante.
    Purtroppo non sono casi isolati.
    L’anno scorso un pulmino della scuola che procedeva a passo duomo ha investito un bimbo di 8 anni ( che si era distratto) sotto gli occhi della madre.
    Angosciante.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Perdere un figlio è devastante in qualsiasi modo avvenga, ma a scuola, nel luogo sicuro per antonomasia, è forse persino peggio.

      Elimina

Per colpa di chi ne ha abusato, minando l'atmosfera familiare che si respira su questo blog, sono vietati i commenti anonimi, così come quelli polemici e offensivi.
Se non prendi la vita con filosofia e ami mettere zizzania, sei nel posto sbagliato.