Accumulare oggetti o conservare ricordi?

 

Una delle mie manie è l'ordine, nonché l'amore per gli spazi grandi, luminosi e semivuoti.

A casa, infatti, ho scelto un arredamento molto minimal che lasci spazio alla luce ed ai pensieri.

Non ho mai amato, inoltre, accumulare oggetti.

Come vi avevo già accennato, infatti, quando mi sono sposata, ho buttato quasi tutte le mie collezioni anni Novanta.

Il motivo è presto spiegato.

Nell'appartamento di mia madre non vi è uno sgabuzzino, né un garage. Dunque, lei aveva necessità che portassi via tutte le mie cose.

Fu così che libri scolastici, giocattoli, diari, lettere, vestiti, e chi più ne ha più ne metta finirono in discarica.

In realtà, la mia casa è abbastanza grande e ha ben due ripostigli, ma preferisco usarli per contenere provviste e oggetti utili.

Anch'io non ho il garage, dunque accumulare eresie mi scoccia.

In questi giorni sto liberando la stanzetta di Lorenzo da tutta la mia roba, poiché ormai la utilizza abitualmente per dormire e non solo.

Finora avevo usato i suoi armadi per contenere documenti, giubbotti e i miei ricordi di ragazza, o quantomeno quel poco che avevo salvato nel trasloco verso la casa coniugale.

Inutile dirvi che ho ripreso a buttare tutto, tra cui persino i referti di vecchie visite mediche.

In una vetrinetta avevo un salottino con cinque Barbie, conservate nell'eventualità che avessi avuto una figlia. Adesso, però, mi sono offerta di regalarle ad un'amica blogger. Peccato che poi mi abbiano fatto venire i sensi di colpa, sostenendo che siano minuscole e che possano stare in una scatola di scarpe, pertanto è davvero crudele disfarsene.

Insomma, ho conservato tutte le mie pagelle e foto scolastiche, un quaderno di prima elementare, due lavoretti dell'asilo e svariati peluche. Non basteranno per ricordare a mio figlio la bambina che sono stata?

Eppure, ho sempre vissuto con dolore il fatto di non avere ricordi della giovinezza di mio padre.

Sin da piccola, infatti, desideravo possedere almeno uno dei suoi infiniti trofei vinti durante i tornei di calcetto, ad esempio. Ma niente. Mia nonna aveva sempre conservato TUTTO in una stanza chiusa del suo immenso appartamento.

Peccato, però, che essendo una famiglia molto numerosa, e avendo tutti e sette i maschi la passione per il calcio, era impossibile risalire ai proprietari dei singoli cimeli. Quindi, avrei rischiato di venerare la coppa di zio Gianni, piuttosto che quella di un altro.

Per amore di verità, preferii non prendere nulla.

Chissà se anche Lorenzo, da adulto, desidererà toccare le mie cose, mostrarle alla sua compagna, ascoltare le storie a cui sono collegate.

Chissà se davvero sarebbe stato felice di sfogliare i miei vecchi diari.

Ma che importa. In fondo, fino ad allora, nonostante un milione di ulteriori "pulizie" qualcosina l'avrò conservata e farò in modo che gli basti.

Voi, invece, tendete ad accumulare tutto, facendo leva sui ricordi, o conservate lo stretto indispensabile?