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giovedì 5 novembre 2020

'Lettera a un bambino mai nato' di Oriana Fallaci


La prima volta che ho letto questo libro avevo 19 anni.
Non sapevo ancora di essere atea, né tantomeno credo che mi fossi mai soffermata a riflettere sul tema dell'aborto.
Sul ruolo della donna in società, però, ci riflettevo eccome, poiché le discriminazioni di genere e il maschilismo imperante mi danneggiavano in prima persona.

Il libro mi piacque. Mi sentii compresa dall'autrice, vicina a lei e alle sue sofferenze.
Un diario scritto nel 1975, ma oggi attualissimo, all'indomani delle ennesime restrizioni sull'aborto decise dal governo polacco.
Quello che mi fa rabbrividire, però, è che ancora oggi, proprio come cinquant'anni fa, la donna venga considerata un'incubatrice che permetta ai figli di venire alla luce e crescere, per il perpetuarsi della specie umana, senza curarsi del suo volere, dei suoi sentimenti, delle sue paure.

La protagonista di questo libro é, infatti, del tutto invisibile.
Non sappiamo quanti anni abbia e, addirittura, non conosciamo nemmeno il suo nome.
L'unico aspetto noto è che è una donna in carriera che rimane incinta in seguito ad una notte d'amore con un partner occasionale.
Sin dalla scoperta della gravidanza, affiderà i suoi dubbi sulle sorti di questo percorso di vita ad un diario, dedicato direttamente a suo figlio.
Tutti i suoi cari le chiederanno di abortire, ma man mano che la gestazione procederà lei sceglierà di tenere il bambino, instaurando con lui un rapporto comunque molto conflittuale e sempre sul filo del rasoio.
Non accetterà, però, di rinunciare al suo lavoro, alle sue abitudini per difendere la potenziale vita di quello che, a tutti gli effetti, è soltanto un embrione e non un essere vivente.

Secondo la donna, infatti, bisognerebbe tutelare maggiormente la salute della madre, persona già ben che fornata, piuttosto che agire in funzione di una creatura che potrebbe non nascere mai.
Eppure, la donna sentirà forte sulle spalle il peso del giudizio di chi la circonda. Dei due ginecologi che la seguiranno, del padre del bambino, dei suoi genitori, della sua amica più cara e del suo datore di lavoro, immaginando di essere processata da questi sette giudici che decideranno se è colpevole o meno nel non aver accettato di buon grado il ruolo di madre.

Quando ho letto questo libro la prima volta, ero così giovane che non desideravo ancora dei figli. Però, ripeto, mi ha colpita.
Oggi, che sono madre devota di Lorenzo, l'ho riletto e ne sono felice. Perché nonostante la mia condizione continuo a condividerne ogni singola sillaba.
Perché io, donna, esigo di essere libera davanti alla legge e anche all'opinione pubblica di non dare alla luce un figlio.
E non parliamo di metodi contraccettivi perché, purtroppo, nessuno di essi è davvero infallibile.
Parliamo, invece, della dignità di decidere, di fare una scelta che ti cambierà la vita forse per sempre, ma che spetta solo e soltanto a te.
Perché prima di essere madre sei donna, e prima ancora di essere femmina sei un essere umano, dotato di sentimenti che andrebbero rispettati sopra ogni cosa.

Io sto con Oriana, con questa protagonista senza nome, e con tutte le donne che rivendicano il proprio diritto di scegliere.
E voi?

32 commenti:

  1. Come già detto in altre occasioni, la decisione sulla prosecuzione di una gravidanza è diritto primario della madre. Tuttavia ritengo un aborto non giustificato da rischi per la salute della madre un delitto legalizzato.
    Non a caso, tra le domande che faccio quando sono interessato a una ragazza, c'è "Cosa ne pensi dell'aborto?"

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    1. Allora non potremmo mai frequentarci.
      Perché io risponderei: "prendo la pillola per evitare gravidanze indesiderate, ma qualora fallisse abortirei senza esitare".

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    2. Quindi se uno guida sotto l'effetto di stupefacenti e ammazza qualcuno, tu lo giustifichi perché incapace di intendere e di volere al momento dell'incidente, anche se ha assunto la droga consapevolmente e volontariamente? 🙄

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    3. Perdonami Gaspare, ma devo essere volgare.
      MA CHE CAZZO STAI DICENDO?!?!?!?!
      Le droghe vanno condannate A PRIORI. La pillola abticoncezione è un farmaco che in alcuni casi limite può non essere efficace.
      In questi casi, chi lo assume, non è responsabile del suo fallimento e può scegliere di non mettere al mondo un figlio, per un errore sicuramente non suo.
      Chi si droga e uccide per me non merita alcuna scusante, altro che!
      Mi pare che tu abbia fatto un esempio totalmente fuori luogo e non pertinente.
      Proprio a me, poi, che ho sempre condannato chi uccide, senza se e senza ma.

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    4. *anticoncezionale.

      P.S. Va detto che per me le donne sono libere di abortire anche per la sola paura di riempirsi di smagliature. Non mi interessa giudicare, né ritengo che l'aborto debba essere scelto solo in casi estremissimi.
      Come dicevo a Moz, non approvo che venga considerato una sorta di contraccezione di emergenza, ma qualsiasi donna deve poter decidere per se stessa, per la sua vita e per la sua serenità senza subire il giudizio della società.

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    5. Ok paragone infelice o forse male interpretato: non capisco perché usare un contraccettivo di dubbia efficacia se si ha la certezza di non volere figli. Così come non capisco chi accampa attenuanti perché mentre ha commesso un reato era "fatto".

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    6. La pillola anticoncezionale è, al momento, il metodo contraccettivo più sicuro in commercio ma, ripeto, può fallire. Dipende da molteplici fattori, ma non sono un medico e non voglio fare una lezione scientifica.
      Se ti interessano i dettagli, potrai trovare centinaia di risposte su Google.

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  2. Sono d'accordo. Neanch'io ho mai avuto rapporti occasionali.
    Ma sono stata fortunata. Perché capita spesso che gli uomini (soprattutto da giovanissimi) fingano di amarti e venerarti solo per portarti a letto, ma ottenuto quel che desiderano spariscono.
    Ecco, non viviamo nel mondo delle favole e dobbiamo guardare in faccia alla realtà.
    Così come esistono molte donne che fanno sesso per il piacere di farlo, con chi capita.
    Comunque una gravidanza arrivata con queste modalità non è sicuramente sana, anche e soprattutto per il nascituro, che non verrà amato nella giusta misura.
    Quanti abbandoni, infanticidi, ecc avvengono ogni giorno?
    Beh, se quelle donne avessero abortito, sicuramente il frutto del loro corpo non avrebbe sofferto.

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  3. Ci sono anche coppie disposte ad adottare ma la burocrazia che c'è da passare è scoraggiante: adozioni italiane lunghissime e scoraggianti; internazionali costringono ad andare più volte a incontrare i responsabili della struttura che ospita i bambini e le prime volte li mostrano soltanto in fotografia. I bambini abbandonati o orfani soffrono anche per colpa di questo sistema eccessivamente restrittivo e diffidente verso l'Amore.

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  4. Il sistema di adozioni in Italia è penoso, sono d'accordo, ma francamente credo che abbia poco a che vedere con l'aborto.
    Parlo per me e non per altre, ma uno dei vari motivi per cui abortirei è proprio evitare la gravidanza e il parto che, sulla mia pelle, sono stati devastanti.
    Quindi, se devo affrontare entrambi e riesco a sopravvivere, sicuramente mi tengo mio figlio e non lo dono a terzi.

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  5. Una mia cara amica e collega ha adottato qualche anno fa, è stato un travaglio...
    Quindi la vedo come Gas, adozioni più facili poi renderebbero forse meno problematico il dover decidere di abortire...

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  6. La vedo come Gas sul discorso delle adozioni, nel senso che invece sulla questione dell'aborto deve decidere assolutamente la donna.
    A me non danno fastidio né la donna a favore dell'aborto, né quella contro (rispondendo a quello che ha scritto Gas nel suo primo commento).

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  7. Un libro che fece scalpore e ebbe il meritato successo, famosissimo ancora oggi.
    L'aborto è una cosa che solo le donne possono comprendere, e pure con estremo dolore. Non ci metto becco.
    Ma è una libertà che va data, anche se -secondo me- regolata: nel senso, inutile affidarsi all'aborto quando sei una ragazzina cretina che con un ragazzino ancora più cretino avete fatto sesso senza protezioni; insomma, non come un oggetto da buttare via per riparare al danno.

    Moz-

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    1. Sicuramente l'educazione sessuale e la cultura della prevenzione andrebbero instillate in maschi e femmine, sin da giovanissimi.
      Resta, come detto, che purtroppo gli imprevisti accadono e non me la sentirei di costringere una ragazzina di 16 anni a sobbarcarsi la responsabilità di una maternità, ad esempio.
      Poi ogni caso è a sé, ma la libertà di scelta è fondamentale.

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    2. Certo, ma manco dev'essere preso come scusante del tipo: scopiamo, tanto se resto incinta mi ficcano l'aspirapolvere in figa e via, tutto risolto.
      E no!

      Moz-

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    3. D'accordo con Moz: il miglior contraccettivo è l'astinenza. Se volete giocare a fare "i grandi", prendetevi anche le relative responsabilità qualora arrivano.

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    4. Moz, assolutamente no.
      Per questo insistevo sull'educazione sessuale che nelle scuole italiane è ancora un'utopia.

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    5. @Gas: no, astinenza no. Perché? Esistono mezzi per praticare sesso in sicurezza. E infatti ci vuole educazione, sia al sesso, sia alla vita.

      Moz-

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  8. Ognuna di queste donne avrà avuto valide ragioni per fare la propria scelta e spero che adesso sia serena.
    Hai fatto bene a conservare il libro per Michelle. Credo che tutte le donne dovrebbero leggerlo.
    Un bacio.

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  9. Nessuna donna dovrebbe essere giudicata per le decisioni che prende, l'aborto è sicuramente una scelta dolorosa che può lasciare anche strascichi non indifferenti. Serve comunque una maggiore consapevolezza nella prevenzione, soprattutto nelle nuove generazioni

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    1. Sono pienamente d'accordo con te.
      In qualsiasi caso, la donna ha un fardello pesante da portarsi sulle spalle e sul cuore, per tutta la vita.

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  10. Ma io do pieno diritto alla donna di decidere se interrompere o meno la gravidanza. Solo che una donna disposta ad abortire perde un requisito di amorevolezza e comprensione verso il prossimo, oltre che di accettazione del diritto alla vita, che per me è fondamentale in un rapporto di coppia.

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  11. Mi considero fortunato per non essermi mai trovato in situazioni simili.
    Conosco donne che hanno abortito e che sono tuttora combattute e tormentate chiedendosi se hanno fatto la cosa giusta (come sarebbe ora? sarebbe diventato qualcuno di grande? quanti anni avrebbe adesso? sarei fiera di lui/lei? potevo fare diversamente?); ne ho conosciuta una che con nonchalance ha detto "...beh, per quest'anno ho avuto solo due aborti".
    Questa, però, mi ha fatto venire la pelle d'oca. Per come l'ha detto.

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    1. Oddio, la seconda avrebbe fatto venire la pelle d'oca anche a me.
      Io, invece, ne conosco una che vent'anni fa diventò madre per la prima volta e lì iniziarono dei seri problemi coniugali.
      Dopo soli diciotto mesi, lei restò incinta nuovamente e scelse di abortire, poiché non se la sentiva di crescere due figli "da sola".
      A distanza di pochi anni marito e moglie tornarono a comprendersi e ad amarsi e solo molti anni dopo scelsero di fare un altro figlio.
      Insomma, a distanza di vent'anni lei dice che abortire è stata la scelta più saggia che abbia mai fatto nella vita.

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  12. Il punto qui non è quello che Gas e Riky mettono in campo, (Gas l'esempio che hai fatto a Claudia è assurdo, degno dei peggiori preti antiabortisti scusa se te lo dico e volto a far sentire una donna che vuole abortire un'assassina) ma il fatto che una donna ha pienamente diritto di decidere se vuole o meno portare avanti, e ripeto anche solo portare avanti una gravidanza a prescindere dalle adozioni o meno. Qui non stiamo parlando di una passeggiata per le donne, e non credo che ci sia una donna che consideri l'aborto come un qualcosa da praticare a cuor leggero. Quello che poi mi fa incazzare, scusa Claudia il francesismo, è che In tutte queste tematiche dall'aborto all'eutanasia, abbiamo sempre da un lato chi come me e te lascia libertà di scelta e chi invece vuole imporre la sua scelta. Allo stato attuale, una donna può scegliere quindi anche chi non vede l'aborto di buon occhio ha la sua scelta, invece con il divieto si impedisce una scelta. È questo che non si comprende la contrapposizione non è tra volere un diritto o non volerlo ma tra avere il diritto di scegliere tra due opzioni e dall'altra parte volertene concedere una solo, la loro

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    1. Ho sempre pensato che il cattolicesimo (anzi, le religioni in generale) non andassero a braccetto né con la libertà di scelta è di azione, né con la lucidità mentale.
      Sarà per questo che noi atei siamo più aperti al confronto e, tendenzialmente, non imponiamo la nostra visione delle cose agli altri?
      Ma mi pare di averne già parlato troppe volte, quindi non voglio ripetermi.
      Sono felice, però, che a schierarsi con la libertà di scelta sia proprio un uomo.
      Grazie.

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  13. Sai che non ho mai letto nulla della Fallaci? Io sono favorevole alla libertà di scelta delle donne, anche per questo sto seguendo con angoscia la situazione in Polonia.

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    1. Allora non dovresti perderti questo libro. È composto da appena cento pagine e scorre via in un baleno.
      Io l'ho acquistato usato su Ebay e l'ho pagato solo tre euro. Sono certa che lo troveresti anche in biblioteca.

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  14. Libro letto tantissimi anni fa, ma dovrei rileggerlo. Ricordo solo a grandi linee il contenuto, e tu mi hai fatto venire la curiosità di riprenderlo in mano. Grazie.
    Mafi

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    1. Grazie a te per aver apprezzato la mia recensione.
      È un libro che non dovrebbe mai mancare nelle librerie delle donne (e non solo).
      Buona giornata.

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  15. Ieri il mio PC ha fatto i capricci , non si collegava ad internet .
    Poco fa è venuto il tecnico e l'ha sistemato .
    Ho letto , molti anni fa il libro della Fallaci , mi è piaciuto molto ,
    me lo ricordo poco , dovrei rileggerlo .
    Come cattolica praticante dovrei essere contro l'aborto ma , non me la
    sento di condannare chi lo fa se per buone e valide ragioni . Poi mi dico
    che ogni donna è libera di fare la propria scelta .
    La mia amica Berlinese , dopo due figlie , si è fatta tagliare le tube .
    Credo di avertelo già scritto che la seconda figlia è mancata giovane di
    tumore . (Non certamente per la scelta che aveva fatto) .
    Personalmente avrei abortito solamente se il feto presentava forti
    anomalie oppure se io ero a rischio .
    In definitiva , lascio il diritto di scelta .
    Ben venga l'educazione sessuale nelle scuole .
    Ciaociao Laura ***

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    1. Io mi sarei fatta chiudere le tube già dopo la nascita di Lorenzo, ma in Italia sotto una certa età e con un solo figlio non ti operano nemmeno se li paghi a peso d'oro. E anche questo è abbastanza squallido.
      Perché una donna non può scegliere di avere un solo figlio o, addirittura, di non averne affatto?!
      Bacio a te.

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