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martedì 26 gennaio 2021

Cellulare sequestrato a scuola: papà denuncia la preside

 
L'episodio che vi racconto oggi ha del surreale, ma purtroppo è realmente accaduto.
Siamo a Carmagnola, nel Torinese, precisamente in una scuola media.
Durante l'ora di arte, un'allieva viene beccata mentre utilizza lo smartphone ed è, dunque, costretta a consegnarlo alla docente.
Il regolamento d'istituto, sottoscritto da tutti i genitori, infatti, specifica che durante le lezioni è severamente vietato utilizzare il telefono cellulare. In caso contrario, il dispositivo verrà sequestrato e tenuto sotto chiave, finché non sarà un genitore ad andarlo a ritirare, dopo opportuno colloquio con la preside, o con un insegnante.

Pertanto, Alessia (nome di fantasia) deve dire addio temporaneamente al suo telefono.
Il problema sorge quando suo padre si dice impossibilitato a ritirarlo nell'immediato, e chiede per telefono alla preside di riconsegnarlo a sua figlia.
La dirigente scolastica, però, si oppone, per non creare un precedente con gli altri genitori, e precisa che non vi è nessuna fretta di recuperare lo smartphone, in quanto questo potrà essere custodito al sicuro anche per diversi giorni, come già accaduto in precedenza con altri apparecchi.

Il papà, però, non ci sta.
Va a prendere il telefono e, subito dopo, si reca in caserma per denunciare la preside Carla Leolini per appropriazione indebita.

Che esempio dà questo padre a sua figlia?
Una volta, davanti ad un episodio del genere, i nostri genitori ci avrebbero sgridati (nella migliore delle ipotesi) per aver infranto il regolamento scolastico, e di sicuro non avrebbero addossato la colpa all'insegnante o alla preside.
Adesso, invece, assistiamo ogni giorno a padri che prendono a pugni i docenti, madri che deridono sui social i presidi, e figli che, per una ragione o per l'altra, la fanno franca.

Quando a fargliele passare tutte, senza avere più alcun controllo o autorità su di loro?
Non lo so, ma di sicuro non è la condotta che ho e avrò con mio figlio.

Restituiamo alla scuola il proprio ruolo formativo ed educativo per i nostri figli, ed impariamo anche a dire di no e ad ammonirli, invece di lasciargli credere che alla loro età tuto sia lecito.
Solo così potremo responsabilizzarli ed insegnargli davvero a vivere.
Siete d'accordo?

46 commenti:

  1. Purtroppo la scuola non ha più nessuna autorità,quando andavo a scuola io i miei genitori davano sempre ragione agli insegnanti anche se avevano torto.I ragazzi sono sempre accontentati.Buon martedì.

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    1. Gli eccessi non vanno mai bene, ma di sicuro a scuola si stava meglio prima!

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  2. Francamente il comportamento del padre è assurdo. Come scrivi tu, nel regolamento d'istituto, che in quanto genitore il signore avrà firmato, è specificato l'iter da seguire in caso i ragazzi violino le regole e usino il telefono in classe. Deve essere il genitore a ritirare il cellulare sequestrato e il padre che, ribadisco, deve aver firmato il regolamento, ha accettato questa regola. Altro che appropriazione indebita. Che poi se aveva tempo di andare in commissariato a fare la denuncia poteva pure ritirare sto benedetto telefono senza farla tanto lunga.

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    1. Infatti.
      Ma invece molto meglio fare il supereroe ed insegnare alla figlia che potrà sempre infrangere la legge, tanto ci sarà papino a salvarla.
      Che amarezza.

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  3. Avendo sempre saputo che mio figlio non è portato per starsene buono e tranquillo a scuola, né per studiare, ho subito i colloqui coi prof con rassegnazione "è intelligente ma non si applica" e l'unica volta che gli sequestrarono il cellulare andai a riprenderlo senza fiatare. Spero che i carabinieri abbiano riso in faccia a quel padre.

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    1. Lo spero anch'io.
      Non solo quest'uomo ha dato un pessimo esempio ha sua figlia, ma ha fatto anche perdere tempo a dei carabinieri che sicuramente avevano di meglio da fare.

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  4. Quello non è un genitore, è uno deficiente. Punto.

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  5. Mi ritrovo pienamente nel commento di Nyu😂
    Ciao

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  6. Detesto questo genere di genitori: ai colloqui, i miei dicevano agli insegnanti che, se necessario, erano autorizzati a darmi uno scappellotto, una tirata di orecchie... Quindi trovo quanto meno ingiusto che gli studenti di oggi debbano godere di questo appoggio familiare contro la scuola, realizzando una zona di comfort che poi, nel mondo del lavoro, rende questi attuali studenti degli emeriti cogl****!

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    1. Lo scappellotto mi pareva eccessivo all'epoca e lo stesso mi sembrerebbe oggi, ma l'autorità della scuola e dell'insegnante non dovrebbe mai essere messa in discussione.
      I genitori sono liberi di monitorare i propri figli, ma dovrebbero intervenire soltanto in casi gravi, e questo sicuramente non rientra tra di essi.

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    2. Sinceramente per meglio uno scappellotto di una tirata d'orecchie, per esperienza. Una volta subii una tirata d'orecchie da un bidello delle elementari che mi aveva confuso con un altro bambino colpevole di qualcosa combinata in bagno. Stetti per tre giorni con l'orecchio dolorante.
      Il bidello, dopo avermi condotto in aula, a vedere che la maestra affermava che non potevo essere io il colpevole né era della mia classe, mi chiese subito scusa e mi fece anche una carezza dicendo "Perdonami."; non so quanto fu giusto poi rincarare la dose per il suo errore di fisionomia sul vero bambino da punire, dato che quando lo beccò aggiunse - da quanto mi hanno riferito - tre o quattro ceffoni prima di condurlo nella sua aula tenendolo per l'orecchio.
      E, morale della favola, non ricordo che i genitori del bambino discolo siano mai venuti a protestare. Stiamo parlando di un episodio dei primi anni '80, mica dei cosiddetti "altri tempi" dei nostri genitori o nonni!

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    3. Sicuramente ai nostri tempi episodi come questo avvenivano frequentemente, ma non li condividevo allora che ero solo una studentessa e non lo faccio oggi che sono madre.
      Proprio perché sono molto rigida con mio figlio e non lascio mai nulla al caso, non ho bisogno che terzi mi scavalchino.
      Le punizioni e le eventuali tirate d'orecchie restano affare dei genitori e basta. La scuola dovrebbe limitarsi a descrivere le colpe degli studenti.
      Ecco, su questo non transigo.

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  7. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  8. Ho cancellato commento troppo polemico
    Concludevo augurando tante cose belle a ragazza e babbo

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    1. Non ho fato in tempo a leggere il tuo commento, perché non avevo il telefono sottomano.
      Comunque se hai reputato opportuno eliminarlo, hai fatto bene.

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  9. La mela non cade lontana dall'albero..son una vecchiacci.. ok!
    Penso che la scuola serva a educare oltre che a insegnare..come i genitori .
    Sei a scuola ..che ti serve cell?
    Ok portalo ..metti che scoppia bomba ti devo chiamare..ma lo tieni silenzioso..anche perché stai imparando ..e gia fai fatica spesso a seguire lezioni se poi segui anche cellulare..non combini niente .
    Poi andiamo anche con rispetto insegnante..anche quello manca ..spesso senti genitoriche non hanno nessun rispetto per corpo insegnante..invece dovrebbe esserci..son li che ti danno una mano ad educare tuo figlio ..invece niente anzi..maleducati..e se son cosi genitori...immagina figli..io sarei anche per il buon giorno e dare del lei agli insegnanti..mica son tuoi partenti..perché tra qualche anno andrai al lavoro..e se entri e dici ciao vecio al titolare ..lui ti indica uscita ..giustamente ..ma son una vecchiacci eh!!
    Poi li abituiamo che qualsiasi cosa fanno ..noi li difendiamo e risolviamo..ok tan sequestrato cell..sta li ..!! Se commetto infrazione pago..anche scuola..poi pe ndo che se stai senza mezza giornata non muori !! Anzi ..

    Ma ripeto son vecchiaccja🤣🤣🤣🤣
    Cjao

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    1. Il problema non è che tu sia vecchia o giovane.
      hai semplicemente espresso una sacrosanta verità.
      Le cose dovrebbero funzionare in questo modo, proprio come accadeva ai tuoi tempi.
      Adesso i giovani sono alla deriva, ma di sicuro non è colpa loro, bensì dei genitori che non sono più capaci di educarli!

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  10. Quando leggiamo di episodi di questo tipo, io e mio marito ripensiamo sempre a quando eravamo bambini noi, che se fossimo tornati a casa raccontanto che la preside ci aveva sequestrato il cellulare, i nostri genitori ci avrebbero dato il resto privandocene per una settimana per punizione. Che poi quando eravamo piccoli noi il cellulare manco esistesse è un altro discorso, il succo è che una volta c'era rispetto per il ruolo ddei docenti, mentre adesso i genitori sono diventati tutti esperti sia di didattica che di regole scolastiche e questo è il risultato. Mi dispiace per la ragazzina perchè con un padre simile non verrà certo su bene.

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    1. Effettivamente non so se dispiacermi più per lei o per suo padre.
      Di sicuro entrambi non stanno messi benissimo...

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  11. Lo sbaglio è che certi genitori non fanno l'interesse dei figli, facendo in questo modo, rovinano ancora di più i propri figli.
    Ciao e buon pomeriggio con un forte forte abbraccio.
    Tomaso

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    1. La rovina di certi figli sono sempre i genitori.
      E' un'amara realtà.

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    2. Saggia considerazione quella di Tomaso. 👏

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  12. Che dire sono d'accordo, ma che modi sono questi? E comunque non ha senso la denuncia, il regolamento è chiaro.

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    1. Il regolamento è così chiaro che basterebbe insegnare a padre e figlia di rispettarlo.

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  13. Siamo alla frutta Claudia.
    Ormai i genitori son più prepotenti dei figli nei confronti dell'autorità.
    Il regolamento parla chiaro, che si adeguino.
    Buona giornata.

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  14. Ai miei tempi , cellulare era parola sconosciuta .
    Se litigavo con le mie amiche e andavo a casa piangendo , mia Madre mi
    dava una sculacciata e mi diceva :Stai a casa tua . Mai dato ragione .
    Questo Padre , almeno avrebbe dovuto sgridarla e scusarsi con il Preside .
    Padre prepotente , figlia come crescerà ?
    Buona giornata . Laura ***

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    1. Infatti.
      Che la figlia avesse torto ad utilizzare il telefono durante l'ora di arte è assolutamente indiscusso.
      Dunque, perché addossare la colpa alla preside invece di mettere la ragazza in punizione?
      Assurdo!

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  15. Parlo da professionista dell'apprendimento che collaborando con scuole e genitori di cose ne ha viste e anche più assurde di quella che racconti in questo post.

    A me è successo anche in studio (mio) che un genitore mi intimasse di restituire al figlio un oggetto che gli avevo tolto perché gli avevo chiesto di non tirarlo fuori dallo zaino. Mi è stato detto: e chi lo sente mio figlio a casa? Con un sorriso mellifluo da adulto che ha perso il controllo del suo ruolo all'interno della famiglia. Su questo sono abbastanza netto: il genitore deve fare il genitore, anche sbagliando, ma non può scendere al livello di un adolescente.

    Hanno sequestrato il telefono a tua figlia? Bene: le serva da punizione per la prossima volta. Il padre in questione invece ha delegittimato il regolamento scolastico e tutti i professori agli occhi della figlia che da oggi, piena del potere così acquisito, infrangerà di sicuro altre regole.

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    1. Infatti, io avrei lasciato il telefono a scuola per almeno una settimana.
      Così la prossima volta mia figlia ci avrebbe pensato due volte prima di utilizzarlo durante le lezioni!

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  16. Sto pienamente con la preside e non ho altro da aggiungere rispetto a quanto detto. Mi è venuto un ghigno a leggere della denuncia per "appropriazione indebita"...se la faranno anche in Procura, spero...

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    1. Io, invece, mi auguro che denuncino il padre per, (com'era?) interruzione di pubblico servizio?

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  17. Troppi genitori fanno gli amici dei figli, no va bene assolutamente. Bisogna ritornare a fare i genitori, insegnando educazione e valori.
    Saluti a presto.

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    1. Mia madre è sempre stata la mia migliore amica, ma ha saputo educarmi con rigore.
      Ecco qui l'amicizia conta poco. Il problema è la totale perdita del ruolo genitoriale.

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  18. Che tristezza.....cosa posso imparare questi ragazzi con esempi così?

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    1. Tu scommetto che l'avresti tenuta in punizione per un mese, altro che!

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  19. Credo che ogni notizia abbia dei risvolti a noi inaccessibili, perciò faccio fatica a indignarmi. Dimostrare ai figli che possono fare ciò che vogliono è diseducativo, ma insegnare loro che il ruolo va rispettato sempre in quanto tale non sarebbe questo gran messaggio, a mio parere. Credo che la preside abbia fatto bene a seguire le regole, in prima battuta; quando però i genitori erano già stati avvisati e il padre ha chiesto di rendere il cellulare alla figlia, che significato aveva rifiutarsi? Il suo ruolo di preside lo aveva già interpretato nel modo che riteneva giusto; il resto spettava ai genitori, nel bene e nel male. Cosa poi sia successo in famiglia, se ci siano stati rimproveri e di quale entità, non possiamo saperlo. A parte il caso specifico, però, credo anch'io che certi comportamenti di tutela dei figli a priori siano troppo diffusi.

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    1. Fatico a credere che un padre che denuncia la preside per un motivo tanto ridicolo sia consapevole del fatto che sua figlia abbia sbagliato, e magari la abbia anche redarguita.
      Davvero. Per me è impossibile. Purtroppo.

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  20. Subito cacciare la ragazza da ogni scuola d'Italia e avviare le pratica per sottrarla a quella famiglia (nonni e zii inclusi).
    Il padre deve pagare caro queste stronzate irrispettose delle istituzioni.
    Deve perdere tutto e bisogna colpire anche la ragazza, solo così certe menti comprendono qualcosa.

    Moz-

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    1. Sei sempre il solito catastrofista.
      Ovviamente i provvedimenti che citi sono del tutto esagerati e fuori luogo per il caso di specie, ma di sicuro padre e figlia meriterebbero una punizione esemplare.

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  21. Accipicchia...Carmagnola è a mezz'ora di macchina dalla mia città! Non ne sapevo nulla. Anche nella mia scuola il regolamento prevede che venga un genitore a riprendere lo smartphone. Come ha detto giustamente qualcuno, se quel padre ha avuto il tempo di andare dai carabinieri avrebbe pure potuto andare a scuola a riprendere lo smartphone della figlia! Siamo alla pazzia più pura! Ma mi hanno detto che a Carmagnola c'è parecchia brutta gente...

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    1. Non saprei se il problema sia circoscritto alla qualità della gente del posto.
      Di sicuro questo episodio denota una forte superficialità e arroganza di questo padre che, prima di ogni cosa, dovrebbe ricordare di essere un educatore.

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  22. Si dice che la famiglia debba essere la prima scuola, il primo posto dove i bambini e poi i ragazzi imparano. Purtroppo questo non è vero (o almeno non imparano a vivere) e i risultati si vedono. Non posso dire di chi sia la colpa, non sta a me analizzarlo perché non ne ho le competenze; ma vedo i risultati. E poi, ma questo è un altro discorso, oggi la scuola non da più una formazione, al massimo da delle in-formazioni, come se i ragazzi fossero delle macchine che devi riempire di dati, formule, nozioni. Anche per questo io aborro la DAD, anche se mi rendo conto che la scuola in presenza non è il massimo della sicurezza. La DAD fatta così è solo una cura palliativa, come quella che si da al moribondo per fargli trascorrere gli ultimi giorni di vita.

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    1. La DAD è il completo fallimento dell'istituzione scolastica.
      Migliaia di genitori vengono costretti a reinventarsi docenti, e va detto che molti di essi non ne hanno la capacità, dunque soprattutto i bambini rimangono indietro, o apprendono concetti errati.
      In un Paese che funziona, il diritto all'istruzione è prioritario.
      In Italia, invece, è un optional.

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