Ancora un caso del padre di uno studente che picchia un docente per futili ragioni (non che sarebbe giustificabile se i motivi fossero seri).
E' accaduto a Foggia, qualche giorno fa (clicca qui), ma, negli ultimi mesi, è almeno il quinto caso, in Italia.
Quando, esattamente, siamo passati da "il professore ha sempre ragione e fa bene a darti le bacchettate sulle mani", a "se il docente si permette di dirti arrivederci, invece di ciao, lo ammazzo di botte"?!
Ricordo che, quando frequentavo le medie, nella mia classe c'era un ragazzo abbastanza maleducato, che insultava, spesso, docenti e compagni.
Non nascondo che, quasi tutti, lo evitavamo, per sottrarci ai guai. Anche i docenti, nella maggior parte dei casi, avevano smesso di rimproverarlo e si limitavano ad ignorarlo.
Tutti, eccetto uno.
Era un professore alto e robusto. L'avevo sempre guardato con occhi d'affetto, poiché era stato docente di mio padre e me ne parlava spesso bene, nonostante ricordasse ancora tutte le sue marachelle.
Insomma, lui, dall'alto della sua autorità, minacciava il ragazzo di dargli due sberle e, ahimè, capitava che gliele desse sul serio, senza che nessuno fiatasse.
Ecco. A quei tempi, era quasi normale che, se mancavi di rispetto al professore, questo ti potesse picchiare. Nella migliore delle ipotesi, invece, ti beccavi una nota e, una volta a casa, i ceffoni li prendevi da mamma e papà.
Ora. Sono sempre stata contraria alla violenza, tant'è che, ancora, non riesco a dare uno sculaccione a mio figlio, quando lo merita, ma all'autorità assolutamente no.
Se un docente non può sentirsi libero di rimproverare un alunno, è perché questo, sicuramente, non viene sgridato neppure tra le mura domestiche. E che tipo di uomo potrà venirne fuori? Un anarchico che sfuggirà la legge, probabilmente.
Ma, peggio, se un padre prende a pugni il vicepreside perché contrario al suo modo di ammonire il figlio, quale esempio potrà dargli? Che i problemi si risolvono con la violenza?
Brutta storia la modernità.
Pessima, i genitori che perdono il proprio ruolo, diventando supporter dei figli, quasi come della propria squadra di calcio.
Forse, a volte, basterebbe conservare un po' di umiltà.
Nell'essere padri e madri. Figli. Docenti.
Lunga vita alla scuola fatta bene e alle famiglie che vi ripongono fiducia.
E' accaduto a Foggia, qualche giorno fa (clicca qui), ma, negli ultimi mesi, è almeno il quinto caso, in Italia.
Quando, esattamente, siamo passati da "il professore ha sempre ragione e fa bene a darti le bacchettate sulle mani", a "se il docente si permette di dirti arrivederci, invece di ciao, lo ammazzo di botte"?!
Ricordo che, quando frequentavo le medie, nella mia classe c'era un ragazzo abbastanza maleducato, che insultava, spesso, docenti e compagni.
Non nascondo che, quasi tutti, lo evitavamo, per sottrarci ai guai. Anche i docenti, nella maggior parte dei casi, avevano smesso di rimproverarlo e si limitavano ad ignorarlo.
Tutti, eccetto uno.
Era un professore alto e robusto. L'avevo sempre guardato con occhi d'affetto, poiché era stato docente di mio padre e me ne parlava spesso bene, nonostante ricordasse ancora tutte le sue marachelle.
Insomma, lui, dall'alto della sua autorità, minacciava il ragazzo di dargli due sberle e, ahimè, capitava che gliele desse sul serio, senza che nessuno fiatasse.
Ecco. A quei tempi, era quasi normale che, se mancavi di rispetto al professore, questo ti potesse picchiare. Nella migliore delle ipotesi, invece, ti beccavi una nota e, una volta a casa, i ceffoni li prendevi da mamma e papà.
Ora. Sono sempre stata contraria alla violenza, tant'è che, ancora, non riesco a dare uno sculaccione a mio figlio, quando lo merita, ma all'autorità assolutamente no.
Se un docente non può sentirsi libero di rimproverare un alunno, è perché questo, sicuramente, non viene sgridato neppure tra le mura domestiche. E che tipo di uomo potrà venirne fuori? Un anarchico che sfuggirà la legge, probabilmente.
Ma, peggio, se un padre prende a pugni il vicepreside perché contrario al suo modo di ammonire il figlio, quale esempio potrà dargli? Che i problemi si risolvono con la violenza?
Brutta storia la modernità.
Pessima, i genitori che perdono il proprio ruolo, diventando supporter dei figli, quasi come della propria squadra di calcio.
Forse, a volte, basterebbe conservare un po' di umiltà.
Nell'essere padri e madri. Figli. Docenti.
Lunga vita alla scuola fatta bene e alle famiglie che vi ripongono fiducia.
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