Quella che vi racconto oggi potrebbe essere la trama perfetta per un film di avventura, e invece è una vicenda realmente accaduta pochi giorni fa.
Siamo in Nuova Zelanda, a bordo di una nave mercantile.
Vidam Perevertilov, capo ingegnere di 52anni, attorno alle quattro del mattino del 16 febbraio scorso, al termine del suo turno nella sala macchine, avverte un leggero malore, e decide di uscire sul ponte per prendere una boccata d'aria e riprendersi.
Di quello che accadrà da lì in poi, l'uomo non ricorda nulla.
Quel che è certo è che precipiterà in mare aperto, senza il giubbotto di salvataggio ma, per fortuna, riuscirà a restare a galla.
Il mattino seguente, poco dopo l'alba, scorgerà un oggetto galleggiante e lo raggiungerà a nuoto.
Si tratta di una boa di quelle impiegate nelle reti da pesca oceaniche, che gli permetterà di aggrapparsi e riposarsi, in attesa dei soccorsi.
Solo sei ore dopo la caduta di Vidam, però, sulla nave si accorgeranno della sua assenza e potranno lanciare l'allarme e dare avvio alle ricerche.
L'uomo verrà ritrovato dopo ben 14 ore di permanenza in acqua, per fortuna ancora vivo.
Suo figlio Marat ha raccontato la vicenda al sito di notizie neozelandese Stuff.
La storia ha, quindi, letteralmente fatto il giro del mondo.
Insomma, per una volta un pezzo di plastica abbandonato in mare ha salvato la vita ad uomo, anziché inquinare l'ambiente e portare alla morte della fauna marina.
Ciò non toglie, ovviamente, che abbandonare rifiuti in mare (così come sulla terraferma) sia gravissimo e vietato.
In ogni caso, auguri a quest'uomo che ha potuto, per fortuna, riabbracciare la sua famiglia.
Chissà se tornerà a navigare o se lo spavento gli impedirà di rifarlo.
Storia incredibile! 14 ore ed a quell'età sono un periodo lunghissimo. È proprio vero che l'istinto di sopravvivenza può farci fare cose incredibili e resistere per tempi impensabili. Vero una volta tanto questa odiata plastica ha fatto qualcosa di buono ma questo non giustifica certo l'abbandonare in mare questa sostanza deleteria.
RispondiEliminaEffettivamente l'acqua sarà stata gelida, e chiunque sarebbe morto congelato.
EliminaBravo questo marinaio a non arrendersi.
E sì. Nessuna giustificazione per la plastica in mare. Ma almeno una magra consolazione.
Ottima notizia, che riporterò nella mia rubrica settimanale.
RispondiEliminaSereno giorno.
Onorata di darti spunti per il tuo pollice all'insù.
EliminaBuona giornata a te.
Una storia a lieto fine che l'ingegnere dimenticherà difficilmente.
RispondiEliminaDue parole sulle sostanze inquinanti: paradossalmente, a parità di peso, la plastica inquina meno della carta. La plastica infatti, essendo sostanzialmente non biodegradabile, non consuma l'ossigeno disciolto nel mare, quindi non lo sottrae ai pesci e agli altri organismi che ci vivono; cosa che avviene invece per la carta.
Ciò non giustifica l'abbandono di rifiuti in mare, peraltro spesso pericolosi per animali o persone che possono ferirsi, rimanere impigliati... La boa in questione, più che un rifiuto direi che è stata una dimenticanza dei pescatori, dato che lì l'hanno usata e non gettata.
Sai che non ne avevo idea? Credevo che la plastica fosse molto più pericolosa della carta.
EliminaSì, nel caso di specie non si tratta esattamente di un rifiuto, ma anche le dimenticanze non dovrebbero verificarsi, per il bene dell'ambiente (e non solo).
L'esame di "Chimica applicata alla tutela dell'ambiente" è servito a qualcosa. 😀
EliminaUna storia finita bene.Buon fine settimana.
RispondiEliminaUn vero miracolo.
EliminaBuon venerdì a te.
c'è il proverbio non tutto il male vien per nuocere ..
RispondiEliminainsomma quello che noi riteniamo un male supremo a quest'uomo ha salvato la vita ..!!
son d'accordo con te per non abbandonare rifiuti in giro ..dappertutto!! anche buttar fazzoletti per strada ..e non parliamo adesso delle mascherine !! ..se non si abbandonassero in giro tanti rifiuti si potrebbero riciclare ..quasi tutti ,anche la plastica si ricicla non all'infinito come il vetro ..ma si recupera ..!!
buona vita a questo signore
ciao
Non parlarmi delle mascherine abbandonate in ogni dove, che mi fanno venire una rabbia!
EliminaLa scorsa settimana abbiamo portato Lorenzo a fare un'escursione in collina, e c'erano mascherine persino in aperta campagna. Assurdo!!!
Noi nemmeno l'abbiamo indossata, visto che non c'era nessuno nell'arco di un chilometro.
Quindi perché inquinare se passi in mezzo alla natura incontaminata?!
Che brutta esperienza, mamma mia.
RispondiEliminaLe vedi nei film e non pensi che a qualcuno certe cose possano accadere davvero.
Sono contenta che si sia salvato, ma certo ricorderà questa cosa per sempre. Un calvario.
Infatti
EliminaNon oso immaginare il panico del momento. L'idea di essere spacciato e di non aver altra scelta che morire di freddo o di fame.
Mi vengono i brividi.
Resistente questa persona , e coraggiosa per non essersi lasciata andare .
RispondiEliminaMi ricorda che parecchi anni fa , avevo letto che un piccolo aereo era
caduto sui ghiacci del Polo Nord . Non ricordo come hanno fatto a sopra
vivere . Li hanno trovati dopo UN MESE , malpresi ma vivi .
Lorenzo ha ripreso la scuola materna ? Contento ? Un bacione a lui .
A te buona giornata con abbraccio . Laura
Sì. Lorenzo ha ricominciato ieri a frequentare, anche se oggi è stato assente, perché mia madre questa settimana era libera soltanto il venerdì, e dunque siamo venuti a Fasano.
EliminaDa lunedì dovrebbe tornare a scuola regolarmente, ma il condizionale è sempre d'obbligo, ormai.
Bacione a te.
Gli è andata bene e sono contenta per questo uomo, che ha vissuto una disavventura incredibile. La trama perfetta per un film . Ciao Claudia.
RispondiEliminaUna disavventura che, per fortuna, potrà raccontare ai suoi figli e ai nipoti.
EliminaÈ un vero miracolo che sia sopravvissuto.
Buon fine settimana.
Una storia incredibile finita bene per fortuna, il mare è la nostra risorsa principale nel bene e nel male, questa volta ha salvato una vita. Ciao Claudia e buon fine settimana, Angelo.
RispondiEliminaPer fortuna è finita bene.
EliminaBuon fine settimana a te.
Che cosa orribile deve essere stata; pensa il terrore di essere da solo in mezzo al nulla...davvero da film horror...
RispondiEliminaComunque solo io ho pensato che, se fossi su una nave in mare aperto e stessi poco bene, tutto farei meno che avvicinarmi ai bordi della nave stessa? La mia mente automaticamente assocerebbe lo stare male alla mancanza di controllo e, quindi, al pericolo di cadere in acqua.
Ovviamente è una riflessione fine a se stessa, non un "se l'è cercata", poverino...
Beh sì, l'ho pensato anch'io.
EliminaAl suo posto sarei scesa nella mia cuccetta a sdraiarmi sul letto.
Ma forse il marinaio non pensava di stare così male, oppure gli era già accaduto in passato. Chi lo sa.
Tutto il mondo? Eppure la scopro adesso questa notizia...comunque fortunato e coraggioso, un film è molto probabile ;)
RispondiEliminaNe hanno parlato Il Messaggero, Il Corriere della Sera, Tgcom24 e altri.
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