Oggi mi sento particolarmente positiva (più del solito, s'intende) per due ragioni.
La prima è che la mia Puglia è finalmente diventata zona gialla, dunque potrò andare a trovare mia madre tutte le volte che vorrò, senza la paura di essere multata.
La seconda è che, da ieri, grazie ad un'ordinanza del ministro Speranza, le RSA hanno riaperto le porte ai visitatori, che non vedevano i propri cari da mesi.
Premetto che non ho mai avuto parenti ricoverati in case di cura, ma sono sensibile al tema della solitudine degli anziani (e non solo).
Più volte, poi, negli ultimi tempi, mi è capitato di imbattermi in notizie di anziani costretti a contattare le forze dell'ordine per fare la spesa o, semplicemente, per chiacchierare con qualcuno.
Nei giorni scorsi, inoltre, una notizia molto triste mi ha toccato il cuore.
Siamo a Pavia, nella casa di riposo "Galtrucco" di Robbio.
Giuseppe Carluccio è ricoverato da alcuni mesi. Ha 91 anni ed è originario della Puglia, ma risiede in Lomellina con la figlia da molto tempo.
Sua moglie è deceduta da poco. Era ricoverata con lui, nella stessa stanza.
La figlia non può andarlo a trovare, ma lo sente quotidianamente in videochiamata, in quanto lui è ancora lucido al punto di usare lo smartphone da solo, ed è anche benvoluto da pazienti e personale sanitario.
Nel primo pomeriggio di lunedì 3 maggio, però, Giuseppe decide di fuggire, senza dare spiegazioni a nessuno.
Attraverso un tubo di gomma utilizzato dal personale, l'uomo prova a calarsi dal primo piano della struttura. Giunto a poco più di due metri da terra, si lascia andare e, nella caduta, riporta lesioni gravissime che lo condurranno alla morte a distanza di un giorno.
A chi lo ha soccorso ha chiesto scusa per il suo folle gesto.
Chissà cosa ha spinto quest'uomo ad agire in un modo così irrazionale.
La nostalgia della sua terra lontana? Il vuoto lasciato da sua moglie? L'impossibilità di riabbracciare sua figlia?
Non possiamo saperlo, ma mi vien da pensare che, da ieri, gli ospiti delle RSA si sentiranno meno soli grazie alla presenza dei propri parenti.
Ricordiamo che questi potranno accedere alle strutture solo mostrando il Green Pass che attesti di essere stati vaccinati (con entrambe le dosi), di aver sviluppato gli anticorpi al virus essendo guariti dal Covid-19, o di aver effettuato un tampone negativo nelle ultime 48 ore.
Bene sono contenta che tu possa rivedere tua mamma!Speriamo che la situazione rimanga come ora.Buona giornata!
RispondiEliminaLo spero anch'io.
EliminaBuona giornata a te.
Finalmente questa persone potranno riabbracciare i loro figli coniugi ed altri parenti la loro sofferenza è durata an he troppo
RispondiEliminaInfatti.
EliminaÈ disumano tenerli isolati tanto a lungo.
Blindare le RSA è stato necessario per ovvie ragioni, sebbene abbia rappresentato una privazione enorme cui ospiti e parenti sono stati sottoposti.
RispondiEliminaNon sono d'accordo.
EliminaGli ospiti delle RSA sono completamente vaccinati da mesi.
Inoltre, con le dovute precauzioni, le visite sarebbero potuto riprendere anche prima dei vaccini.
Bastava un po' di fantasia e umanità.
Ad esempio, come ho trattato qui sul blog, basti pensare alla cabina per i visitatori, agli abbracci incellophanati, ecc.
bene! sia per il tuo "giallo" che per le visite ai nonni .
RispondiEliminaio rimango poi dell'idea (magari sbagliata) che i nonni delle RSA siano stati più contagiati da chi ci lavorava dentro che dai parenti in visita ..anche perchè se sei un pò malato ,anche piccolo raffreddore mica vai dal nonno col rischio di contagiarlo ..poi anche le RSA sono posti con persone "fragili" se stessero bene sarebbero a casa ..e dovrebbero esser tenuti +/- come in ospedale ..igiene /sanificazione/cure ..invece a volte ..a volte vero non sempre !..questo non funziona , poi se se ne ammala 1 a domino visto che son sempre insieme si ammalano tutti ,ed essendo "fragili" succede ciò che purtroppo abbiamo visto .
comunque dai :nonni arrivano i parenti a trovarvi!
ciao
Effettivamente hai ragione.
EliminaLa maggior parte dei focolai scoppiati nelle RSA sono stati causati da qualche dipendente positivo. Poi vi sono state anche le reazioni ai vaccini, ma in misura molto più moderata.
Era ora finalmente. Non poter vedere i genitori è stato un dramma.
RispondiEliminaUn abbraccio
Maurizio
Un dramma da entrambe le parti.
EliminaBuon inizio di settimana.
La storia che hai raccontato mi ha molto toccato e colpito. Io penso che si sentisse così solo, così distante dai suoi affetti e dagli amori della sua vita, da voler provare a fuggire, a ricongiungersi ad essi in qualche modo.
RispondiEliminaChe tenerezza pover'uomo :(
Buon lunedì a tutti.
E' vero.
EliminaE' una storia tristissima.
Spero che una vicenda del genere non si ripeta.
Era solo questione di tempo, ma finalmente qualcosa si muove, dispiace tuttavia sapere di questa triste storia.
RispondiEliminaInfatti.
EliminaSe la sono presa fin troppo comoda.
E' una bella notizia e sono contenta per i parenti che finalmente possono andare a trovare i famigliari nelle RSA.
RispondiEliminaMia nonna, che purtroppo è venuta a mancare a settembre, era in RSA da poco più di un anno e stava molto meglio di come stava da sola a casa sua (ormai non era più autosufficiente per via delle complicazioni dovute al diabete). Seppure avesse la compagnia degli altri ospiti un po' risentiva della mancanza della famiglia anche se le mie zie cercavano di passare a trovarla il più possibile (covid permettendo). Sono contenta di averla vista un ultima volta, quando le restrizioni non erano così stringenti. Purtroppo capisco cosa deve aver provato quel signore, non è facile per le persone anziane soprattutto dopo un lutto dover affrontare tutto questo in solitudine e durante una pandemia.
Mi dispiace molto per tua nonna.
EliminaSpero che si sia spenta senza dolore e col cuore sereno.
Di sicuro avrebbe preferito farlo tra le vostre braccia, ma per fortuna potevate ancora vederla. ❤️
Ciao Claudia! Una triste storia, senza dubbio...
RispondiEliminaSperiamo che questa sia la volta buona che le RSA restano aperte!
Beh sì. E non solo loro.
EliminaSpero che rimanga tutto aperto.
È ora di tornare alla normalità ed imparare a convivere col virus.
Pensa quanto deve essere stato infelice Giuseppe per cercare di fuggire
RispondiEliminadalla RSA e che tristezza la sua fine , toccante .
Allora , oggi da Mamma ? Io ho fatto la nonna a tempo pieno . Ora sono
stanca ma felice e domani nuovamente qui . Le piace più dai Nonni
che a casa sua . E già , noi la accontentiamo anche perchè non fa capricci ,
lei chiede sempre e le sta bene la risposta qualunque sia .
Good Night Laura ***
Siiiiii.
EliminaSono appena tornata, giusto in tempo per rispettare il coprifuoco.
Abbiamo cenato insieme.
Non accadeva da mesi.
Furbetta la Nora a voler stare coi nonni, ma la capisco bene, perché le mancate molto quando stain Germania.
Buonanotte a voi.
Bacione one one.
piano piano si sta tornando alla "normalità" e questo è un bene, non è un bene invece che tanti si siano già dimenticati di quello che è successo.
RispondiEliminaIl problema è che forse non se ne sono mai interessati o resi conto...
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