Jukebox: 'En el muelle de San Blas' dei Manà

Buon sabato amici.

Torna l'appuntamento col jukebox di Chi scrive non muore mai.

Questa settimana tocca ad Andrea Sacchini del blog "Il blog di Andrea".
La sua scelta è caduta su un brano del 1997, "En el muelle de San Blas" dei Manà.

Quando ho ricevuto la sua richiesta, credevo di non conoscere questa canzone, poiché il titolo non mi diceva nulla, ma non appena l'ho cercata su YouTube mi si sono accese mille lampadine.

E' impossibile non averla mai ascoltata, dai.

"En El Muelle De San Blas" è contenuta nell'album "Sueños líquidos" dei Maná.

Il significato del testo è molto malinconico, poiché ispirato alla storia d'amore interrotta tra Rebeca Mendez Jimenez di Puerto Vallarta e il suo amato Manuel.

I due, da giovani, erano fidanzati e decisero di sposarsi.

Nel 1971, però, pochi mesi prima del matrimonio, Manuel partì per una battuta di pesca, e il peschereccio su cui viaggiava non fece mai ritorno al porto.

Rebeca, rifiutandosi di credere che il suo immenso amore fosse morto durante la navigazione, prese ad aspettarlo, ogni giorno, al molo, vestita da sposa.

Lo attese, invano, per tutta la vita, fino alla sua morte sopraggiunta nel 2012.

Nel corso di un viaggio nella cittadina di Puerto Vallarta, Fernando Fher Olvera, voce dei Maná, conobbe Rebeca, ormai anziana, e dopo aver appreso la sua storia, decise di scriverne una canzone.

Davvero può esistere un amore così forte e determinato o, per certi versi visionario, da durare una vita intera anche senza nessuna corrispondenza?

A pensarci mi viene la pelle d'oca.

Eppure, conosco vedove che, per scelta, non si sono sposate mai più, né accompagnate con altri uomini.

In fondo, l'esperienza della povera Rebeca non sarà un po' la stessa cosa?

Sebbene nel caso della vedovanza, dubito che le mogli scelgano di non rifarsi una vita con un altro compagno, per la speranza che il marito possa tornare da loro.

Insomma, una storia molto dolorosa, ai limiti dell'inverosimile che, però, ci permette di riflettere, ancora una volta, sull'immensità di quel sentimento chiamato amore.

Ringrazio Andrea per avermi permesso di scoprire il significato profondo di questa canzone che, finora, avevo solo ascoltato come si fa con i brani di enorme successo, senza soffermarmi sul senso delle parole.

E ricordo a voi che il jukebox è sempre aperto.

Aspetto le vostre richieste.
Bacioni.