Tante, troppe volte, molte più di quanto desiderassi, ho dovuto affrontare su questo blog il tema degli hater e del cyberbullismo, tanto da creare addirittura una apposita rubrica in cui pubblicare tutte le volte in cui sono rimasta vittima di attacchi da parte di imbecilli anonimi (e non solo).
Chi mi conosce sa che mi sono rivolta alle autorità in più occasioni, ma mi pare che a parte il blocco di qualche profilo, le mie denunce non abbiano sortito gli effetti sperati.
Ho spesso pensato che questo dipendesse dalla mia scelta di non voler assumere un legale, per evitare di spendere anche un solo euro nella caccia ai fantasmi.
Eppure, ieri ho appreso dai giornali che nemmeno chi ha molti soldi da investire in queste battaglie ne viene facilmente a capo.
E' il caso della showgirl Elena Santarelli che ha affidato alla sua pagina Instagram un appello disperato.
Nel 2017, suo figlio Giacomo (allora 11enne) si ammalò di tumore al cervello, e solo due anni dopo riuscì a vincere la sua battaglia contro il cancro.Potete solo immaginare il dolore e la preoccupazione di questa madre (e di suo marito) che, però, nel momento più felice della sua vita (all'indomani della guarigione del figlio) ha dovuto spendere tempo ed energie per difendersi da un hater spregevole.
Si tratta di un utente che, da allora, crea profili su profili Instagram per il semplice scopo di augurare la morte di Tommaso sulla pagina di Elena.
La Santarelli ha sporto regolare denuncia più volte, e ha anche segnalato i vari profili al social network, ma senza ottenere nulla.
A differenza di quanto si possa pensare, infatti, l'autore di questi commenti spregevoli continua a postarne indisturbato, cambiando ogni volta identità.
Dunque, in questi giorni, la showgirl, esasperata, ha chiesto ai suoi follower aiuto nel segnalare in massa il profilo intestato a "giuliamancin2021" che è stato effettivamente chiuso.
Ciò non toglie, però, che entro pochi giorni l'hater continuerà a colpire con un nome diverso.
Inutile chiedersi perché questo/a psicopatico/a odi tanto la Santarelli dal non avere pietà nemmeno per un ragazzino che ha già dovuto affrontare un terribile calvario. La verità è che non esiste una spiegazione logica a tanta follia.
Moltissimi amici famosi e non hanno espresso la loro solidarietà ad Elena e Bernardo.
Tra i molti commenti letti mi ha colpita quello del giornalista Marco Liorni che si domanda perché Instagram (e simili) non chiedano la registrazione di un documento di identità per poter aprire un profilo. Di sicuro il fenomeno degli account fake o anonimi cesserebbe di esistere.
Va detto che la Santarelli ha anche chiuso i suoi profili social per un lungo periodo, sperando di liberarsi del problema, ma non è bastato. Difatti, l'hater è tornato alla carica più agguerrito che mai, non appena gli account sono stati ripristinati.
Quindi cosa dovrebbe fare questa donna per proteggere virtualmente se stessa e la sua famiglia?
Arrendersi alla cattiveria di chi la perseguita e barricarsi in casa?
Perché la polizia postale e i maggiori social network non adottano misure serie contro chi si macchia di questi reati?
Intanto, spero che Elena possa presto dimenticare questa orribile vicenda, e che si goda la sua serenità familiare.
Così come auguro all'hater di farsi curare. A quello della Santarelli, s'intende, e a tutti gli altri. Inclusi i miei.
Oramai i social sono il rifugio dei più vigliacchi tra i disagiati sociali.
RispondiEliminaE sono convinto che i gestori dei social un po' ci marcino su queste vicende che innescano tutto un sottobosco di link, chiavi di ricerca, accessi alle loro pagine.
Sicuramente ci marciano un sacco, altrimenti li bloccherebbero all'istante e non dopo migliaia di segnalazioni!
EliminaLa mia idea è che la Santarelli dovrebbe cominciare a indagare nel suo circolo di conoscenze, inclusi i vicini di casa. Per essere così insistente, dev'essere qualcuno che la conosce bene e che ha qualche suo motivo per volergliela far pagare.
RispondiEliminaQuanto agli odiatori in generale, sono malati, sì, ma incurabili.
Quando ho denunciato i miei hater, la prima domanda che mi hanno fatto gli agenti è stata se sospettassi che fosse qualcuno molto vicino a me, e l'ho escluso a priori.
EliminaMa nel mio caso si tratta solo di qualche imbecille senza vita sociale che si rifugia nella blogosfera (visto che su Fb non ho mai avuto mezzo problema).
Dunque è fuori discussione che sia qualcuno che abbia anche solo fugacemente potuto incontrarmi per strada mezza volta.
Mentre, nel caso della Santarelli, non lo escluderei, come tu dici.
Penso che un hacker bravo riuscirebbe a risalire a questa persona. Da parte mia, ritengo Instagram inutile e persino dannoso (su forum e gruppi leggo di coppie che si lasciano per mancati like/follow o likes di troppo, ma che è?), e mi esporrei il meno possibile. E questo hater non merita nemmeno il mio disprezzo.
RispondiEliminaTutti i social sono potenzialmente pericolosi. Beato chi ha una vita "vera" così intensa da poterne stare alla larga, o al più consultarli soltanto da lettore/lettrice o per lavoro. 😌
EliminaMi permetto di dissentire: la colpa non è dei social, ma dell'uso che se ne fa. Se due si lasciano per colpa di qualche like, evidentemente il loro rapporto non era solido e reale, non è certo colpa di Instagram XD
EliminaBeh, se due si lasciano per un like oltre a non avere un rapporto solido, sono pure stupidi, perdonatemi. ;)
EliminaPer il resto, sono d'accordo con Guchi.
I social non hanno nessuna colpa se vengono utilizzati da dementi violenti, ma di sicuro dovrebbero adottare misure più rigide per ovviare a questi problemi.
Hai ragione pure te Guchi :) vedi il gossippone Icardi-Wanda, prima a postare culi su sfondi di lusso e ora a lanciarsi stracci sempre su IG... bah, tutta fuffa erano...
EliminaChe poi si lanciano tutti sti stracci (come dici tu) ma poi restano insieme, cornuti e mazziati.
EliminaE allora non sarebbe meglio lavare i panni sporchi in casa, invece di fare una figura barbina davanti a mezzo mondo?
Ma no, come diceva Oscar Wilde "bene o male, purché se ne parli"...
Certo, il problema è nel controllo. Come quando, un po' di tempo fa, all'ennesima tragedia in cui sembrava che c'entrasse l'influenza di TikTok, improvvisamente il social pretese che tutti gli tenti si registrassero di nuovo e chiese l'età... anche se poi tutti sono buoni a scrivere che hanno 13 anni e invece ne hanno 10, ahimè!
EliminaNessun commento ..
RispondiEliminasolo ma che vita orrenda hanno certe per..no persone no ..tizi..persone troppo per loro , per aver questi comportamenti ???
non ti piace non guardare ..
la miseria umana non ha limiti
Una vita vuota ed inutile.
EliminaSenza giri di parole.
Ma che persona ORRIBILE è questo hater ? Meriterebbe che il cancro
RispondiEliminavenisse a lui...
Quando la mia bimba aveva 18 mesi ho dovuto portarla all' ospedale
pediatrico Gaslini di Genova . L'hanno operata (non di tumore) e il
suo problema è stato risolto . Purtroppo vedevo Mamme tristi con il
figlioletto in braccio , senza capelli per la chemio . Mi si stringeva
il cuore , chissà quanti sono guariti e altri volati lassù .
Pensavo alla sofferenza dei genitori . Come si può augurare una malattia
del genere a un bimbo innocente ?
Buona giornata . Oggi c'è il sole . Laura ***
Una malattia del genere non si dovrebbe augurare nemmeno ad uno stupratore seriale, figuriamoci ad una persona (giovane o adulta) che non si è mai macchiata di nessun reato.
EliminaE' follia pura.
Molto pericolosa.
Nel caso della Santarelli l'hater gode anche del fatto che può avere una maggiore anonima notorietà purtroppo. Disgustoso.
RispondiEliminaMa notorietà in che senso?
EliminaNessuno sa chi sia. Dici che gongola all'idea che tutti ne parlano e nella sua malattia mentale si sente importante per questo?
Che squallore.
Di sicuro resterà sempre il signor Nessuno, perché il giorno in cui verrà individuato potrà essere famoso solo... in carcere!
Non sapevo nulla di questa storia, né della malattia di questo bimbo né degli attacchi esasperanti che i suoi genitori hanno dovuto subire.
RispondiEliminaCerta gente non sta bene e non merita di poter utilizzare impunemente i social network. Massima solidarietà per la coppia. Spero riescano a far luce sulla vicenda e a liberarsi di questo infame.
Lo spero anch'io, anche se l'appello di Elena dimostra che, nonostante tutte le premure del caso, questo idiota riesca ancora a perseguitarli.
EliminaL'imbecillità non ha proprio confini. Servirebbero sì misure serie.
RispondiEliminaQuesta è una vera malattia, altro che.
EliminaNessuna persona sana di mente se la prenderebbe con un bambino.
Ma per la polizia postale è così difficile arrivare alla vera identità di questo essere immondo?
RispondiEliminaCredevo anch'io fosse più semplice, ma a quanto pare non è così. 😔
EliminaAl peggio non c'è mai fine, sui social ci sono tanti vigliacchi repressi, esprimo la mia solidarietà ad Elena Santarelli.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Purtroppo questi vigliacchi si incontrano anche al supermercato, ma almeno lì se ne guardano bene dall'aprire la bocca a sproposito...
EliminaAlcuni di questi così detti haters sono casi psichiatrici, altri sono soltanto persone infelici a caccia di visibilità e interesse da parte degli altri. Nel primo caso è giusto porre la giusta attenzione al caso avvertendo le autorità, nel secondo è meglio scegliere la totale indifferenza.
RispondiEliminaSicuramente queste situazioni la dicono lunga su come, spesso, la rete, disumanizza.
Un saluto.
Il problema è come fare a capire se alla base vi è un serio disturbo psichiatrico?
EliminaPer me è una condizione propria a chiunque perseveri in questa condotta molesta e pericolosa.
Io farei un programma in TV, sistematico, dove questa gente viene rintracciata e sputtanata.
RispondiEliminaUn tempo c'era Far Web, oggi non lo fanno più...
Moz-
Io guardavo sempre Catfish su Mtv.
EliminaMi piaceva tantissimo. Anche se era basato sugli amori virtuali tra gente che non si era mai incontrata dal vivo e mentiva spudoratamente sulla propria identità.