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mercoledì 17 luglio 2024

'Mi raccomando, a mamma!': il mio amico Marco si racconta

Mercoledì 10 luglio, il mio caro amico Marco Mancini ha presentato in anteprima il suo libro "Mi raccomando, a mamma!".
Avrei potuto pubblicare questa recensione la mattina seguente, perché ho impiegato soltanto tre ore per divorare il libro, ma preso dall'emozione e dalle tantissime persone intervenute alla serata, Marco ha dimenticato di scattare con me una foto ricordo, dunque mi sono rifiutata di recensirlo finché non ne avessi ottenuta una.
E sì, son cattivella. Fortuna che lo conosco da vent'anni e sa perfettamente quanto gli voglia bene.
Foto di Francesco Schiavone

Veniamo al libro, autobiografico.
Nel 2018 alla mamma di Marco, Laura, viene diagnosticato un cancro ai polmoni al quarto stadio.
Da qui inizia la corsa contro il tempo per sé e per tutta la famiglia.
Perché certi mali, si sa, possono annientarti in sei mesi, così come in due anni o poco più.
Per non perdere un solo minuto di quelli che rimangono a sua madre, Marco, che ormai vive a Roma, dove lavora come assistente parlamentare, decide di fare ritorno a Fasano e di autoproclamarsi caregiver h24.
In un momento in cui i rapporti con Laura si erano a dir poco raggelati, a causa delle parole non dette o di quelle urlate con troppa rabbia, il cancro rappresenta per madre e figlio una seconda possibilità.
Il perdono, tra le loro anime, giunge inevitabile.
La malattia fa il suo corso e, dopo poco meno di cinque anni, porta via questa combattente caparbia e tenace.
Lei che, per tutto il tempo della convalescenza, non ha mai lamentato un solo dolore, una paura, se non quella di lasciare i suoi adorati figli per sempre, procurandogli una ferita eterna.
Foto di Francesco Schiavone

In queste pagine, Marco ci spiega la sua grammatica della rinascita, come si possa andare avanti dinanzi ad una tragedia così cruda, restando sempre ancorati ad un passato denso di ricordi speciali.
Prova a descriverci il dopo.

Marco vede, ancora oggi, sua madre priva di vita, nei sogni.
Io, invece, ho sempre sognato papà in normali scene quotidiane, forte ed energico, allegro e sorridente.
Eppure, non ho subìto il calvario di assisterlo in una lunga malattia, ma l'ho tenuto tra le mie braccia mentre se ne andava, implorandogli di restare.

Però, se chiudo gli occhi e penso a lui, non sono i suoi ultimi istanti ad apparirmi, ma un'infinità di momenti bislacchi vissuti insieme. Felici.
Non credo che sia nemmeno una questione di tempo, perché penso a lui oggi allo stesso modo in cui lo facevo tredici anni fa.

Dunque, mi sento di augurare a Marco di riuscire a superare questo trauma, e a sognare la bellissima Laura mentre lo abbraccia, con i suoi lunghi capelli scuri profumati.

Con la sua penna delicata ed intimistica, l'autore (mi riesce difficile chiamarlo così, perché è davvero un membro della famiglia, per me), dà consigli di sopravvivenza a chiunque si trovi costretto, suo malgrado, ad intraprendere il ruolo di caregiver, e al senso di vuoto che si prova quando, colui o colei a cui hai dedicato ogni istante della tua vita negli ultimi anni, si spegne inesorabilmente.
Marco si mette a nudo per regalare agli altri quello che la vita gli ha insegnato, a suon di lacrime e ceffoni.
Questo è il senso del suo libro.
Un atto di generosità, nonché l'ultimo saluto a sua madre, che ironizzava sempre sul fatto che lui scrivesse parole bellissime per chiunque, eccetto che per lei.
Beh, chissà se si accontenterà di un libro intero.

Io, Laura l'ho conosciuta e sono assolutamente certa che sia fiera di un figlio sensibile e speciale.
Lui che nel libro, pur avendole dato tutto, si interroga sulla possibilità di non aver fatto abbastanza.
E si chiede se lei riesca ancora a sentirlo o vederlo.
Per me la risposta è sì. Marco lo sa, gliel'ho detto mille volte.
In ogni mia giornata avverto sulle spalle la mano di mio padre e percepisco la sua essenza.
Così stesso sarà per lui e Laura.

10 commenti:

  1. Questa tua splendida recensione è il più bel regalo che tu potessi fare a Marco per questo suo "approdo" editoriale. 🤗
    Sono d'accordo con te sul fatto che ognuno "sopravviva" a un lutto familiare (ma anche di vera amicizia) in modo personale... Nel mio caso, anche se entrambi i miei genitori si sono spenti in una lenta e progressiva demenza, non c'è giorno senza che li ricordi attraverso battute o aneddoti divertenti e dolci vissuti con loro, sebbene con entrambi abbia avuto delle situazioni di contrasto dettate dal mio crescere non sempre ben guidato, e dal loro carattere non sempre "a misura di figlio"...
    E' compito di chi resta ricordare le qualità di chi ci ha lasciati, perché il distacco dura un momento o alcuni mesi/anni, ma c'è tutto un prezioso pregresso che merita memoria.

    Auguri a Marco per il suo libro.

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    1. In realtà questo è il secondo libro di Marco.
      Il primo lo scrisse quando aveva circa vent'anni.

      Sono felice che anche tu, come me, conservi ricordi felici e non il trauma degli ultimi giorni.

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  2. Hai fatto una bellissima recensione di questo libro. Credo che possa aiutare le tante persone che stanno attraversando momenti simili. Io sono stata vicino ai miei genitori fino alla fine, a volte mi tornano in mente dei bei momenti , più spesso li ricordo negli ultimi periodi della vita, sono questi che mi sono rimasti maggiormente impressi. Ciao e buona giornata.

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    1. Quindi i tuoi ricordi ti accomunano a Marco.
      Mi dispiace così tanto.
      Un forte abbraccio.

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  3. I lutti spesso ti segnano per una vita intera, non è facile superarli. Ottima la tua recensione e in bocca al lupo a Marco.

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    1. Ti ringrazio da parte sua.
      Il libro è nella top ten dei più venduti su Amazon, questa settimana. ❤️

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  4. grazie per queste parole e grazie per questo libro. In questi anni ho conosciuto il dolore della perdita di un'amica per il cancro, sto vivendo la malattia degenerativa di mia madre... servono le parole, serve parlare, scrivere e scriversi, leggere e leggersi
    grazie

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    1. Io non mi tiro mai indietro, quando si tratta di queste tematiche.
      Ma per il bene che voglio a Marco, avrei letto e recensito il suo libro anche se fosse stato un mattone fantasy, di quelli che detesto.
      No, dai. Non esageriamo. 😅

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  5. Una bella recensione davvero . Come te non amo i film italiani a parte
    qualcuno che mi è piaciuto molto . Sono anni che non vado al cinema .
    Questo libro forse lo comprerò . Ultimamente leggo poco .
    Cosa vuoi , l'età.....
    Quasi tutte le sere , quando sono a letto penso alla mia famiglia . Sono
    l'ultima viva e spero di andare a raggiungerla presto . Sono stanca .
    Ti abbraccio con tanto affetto . Laura

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    1. Pensa che la famiglia che hai generato ha ancora tanto bisogno di te.
      E chissà quanti altri. ❤️

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