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lunedì 21 maggio 2018

Quando dirsi addio è inevitabile


Qualche giorno fa discutevo con un mio lettore circa l'evitabilità del divorzio.
"Basterebbe sposarsi con meno leggerezza", sosteneva lui.
Eppure, in tantissimi casi, non vi è traccia di incoscienza.

Conosco coppie, fidanzate da circa dieci anni, che si sono dette addio dopo soli sei mesi di matrimonio.
Altre, all'indomani della nascita di un figlio.
Certo, con molta probabilità il problema dell'era moderna è che si pone fine alle relazioni con troppa superficialità.
Una volta, infatti, si restava sposati sopportando situazioni ben più complesse di quelle attuali.
Ma a quale prezzo?
Donne infelici e sottomesse che facevano figli con lo stesso ritmo con cui, oggi, si cambia il cellulare. Mariti nervosi che, spesso, le maltrattavano.

Non so cosa è giusto, ma sono certa che nella vita si possa sbagliare, e che tutti abbiamo diritto ad una seconda possibilità per essere felici. Anche in presenza di figli.
Immagino, infatti, che tra l'avere dei genitori che litigano furiosamente ogni giorno, ed averne due da poter vedere in armonia separatamente, persino i bambini sceglierebbero la seconda opzione.

In ogni caso, basterebbe imparare a non giudicarsi, per vivere in una società migliore.
Se avete un partner che amate e venerate da vent'anni, buon per voi.
Se, invece, avete scelto di non divorziare solo per il bene dei figli, ma non provate più alcun sentimento, spero ci avrete riflettuto bene.
Se, infine, avete interrotto il vostro matrimonio, vi auguro di incontrare presto una persona che vi ami davvero, che vi rispetti e che vi renda felici.
Cercate solo, se ne avete, di non perdervi in logore guerre per l'affidamento esclusivo dei figli, poiché a soffrire saranno soprattutto loro.

21 commenti:

  1. Il nocciolo della questione, nel confronto tra ieri e oggi, è proprio quello che tu sottolinei: una volta ci si sposava e si proseguiva il matrimonio anche se all'interno di esso si verificano delle criticità. In passato il matrimonio era anche magari una convenienza. Da qui maltrattamenti e tradimenti: quindi non è vero che una volta si stava meglio e che i legami erano più saldi.

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    1. Esatto. Vallo a spiegare a chi continua ad accusare noi giovani di mancanza di valori...

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  2. No. La differenza tra ieri e oggi è enorme.
    Quando non era possibile divorziare prima di sposarsi era necessario pensarci 1000 volte, mentre oggi uno dice: "Vabbè, tanto c'è il divorzio".
    Claudia prima. E' sposata, vede uno che lo attira e cerca di levarsi il pensiero dalla testa e gira al largo.
    Claudia oggi, nella stessa situazione, lascia sviluppare nella sua mente il pensiero di quell'uomo così attraente fino a innamorarsene.

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    1. Ma stai dando per scontato che il matrimonio finisca per colpa di una terza persona.
      E invece no. Molte volte la responsabilità è delle mancanze.. Di amore, di rispetto, di dialogo, ecc....

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  3. Bene bene. Ora dimmi perché le due persone sposate che certamente si amavano (se così non fosse ci sarebbe un imbroglio iniziale) a un certo punto ( la media è dopo 15 anni di matrimonio) vedono frantumarsi il rispetto, il dialogo e quindi l'amore. Nel caso di un incontro speciale c'è l'elemento imprevedibile, nel caso dell'afflosciamento c'è una sola spiegazione e deduzione: l'amore è a tempo e il per sempre è una menzogna. Quindi, perché sposarsi, meglio convivere in attesa che si spenga la candela.

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    1. Ahimè devo riconoscere che la seconda parte del tuo pensiero è inappuntabile.
      L'amore è sicuramente a scadenza, anche se 15 anni mi sembrano persino troppi.
      Il segreto sta nell'accontentarsi di quel che resta quando il sentimento finisce, sopportandosi come perfetti coinquilini, oppure lasciarsi e non vivere nella menzogna.
      In ogni caso, in un'altra vita sceglierei la convivenza anch'io.

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  4. Tanto per fare una citazione... "Lo dico sempre, io: non sposatevi, semmai sponsorizzatevi!"

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    1. Citazione molto simpatica ma, ahimè, non la conosco. E' tua?

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  5. Argomento spinoso.
    Sono convinto che prima si reagiva di più e si cercava di uscire dalle crisi. Può essere, purtroppo, che spesso succedeva ciò a prezzo di donne infelici (a rimetterci erano loro, perlopiù).
    Però oggi di contro davvero c'è troppa leggerezza... sembra che anche noi comuni mortali viviamo in una Hollywood dove ci si sposa e ci si lascia a seconda di come cambia il tempo.
    Forse abbiamo scoperto che non siamo davvero così sociali da dover stare insieme... forever?^^

    Moz-

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    1. Il paragone con Hollywood è troppo simpatico. Meglio non diffondere la notizia, però, altrimenti molti potrebbero desiderare di essere fashion.. 😜

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  6. L'amore non finisce, si trasforma. E siamo noi a trasformarlo in base a quanto ci teniamo all'altro o alla famiglia. E vero, in passato le donne erano sottomesse, dovevano accettare anche il tradimento perché era normale. Ora certo non è più così, ma ciò che si sta perdendo è la capacità di sacrificio e e il rispetto della promessa. Io ho detto " prometto di amarti e onorarti nella gioia e nel dolore, in salute e malattia, in ricchezza e povertà. Secondo me, non si riflette bene su queste parole. Oggi le pronunciamo perché fa scena. Il matrimonio non è una passeggiata, ma bisogna partire col piede giusto dall'inizio. Se tutto finisce, è perché non è mai cominciato. L'amore eterno esiste, ma nn è quello delle favole. Io poi sono convinta che noi donne a giusta ragione, abbiamo voluto la parità e non accettiamo più un tradimento, però stiamo passando il segno. Ora ci crediamo onnipotenti. Lo sapete questo atteggiamento come influisce sulla crescita e la maturazione dei nostri figli? Cosa gli stiamo insegnando? Come li trattiamo? Donne che mettono al "primo posto" la realizzazione personale, non dovrebbero fare le madri. Se non li educhiamo all'amore, non sapranno amare.

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    1. Ma tu vedi un po' stamattina che bella sorpresa. La mia amica dotta.. 😜
      Hai ragione in tutto, tranne che sull'amore che non era mai nato.
      Ho visto con i miei occhi coppie molto innamorate che, dopo anni, si sono dette addio.
      Forse la questione del "finché morte non ci separi" pesa solo sulle coscienze dei super cattolici.
      Per me, infatti, diventa "finché amore e rispetto non vengano a mancare".....

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    2. No perché così già dai spazio all'idea che vengano a mancare o ti trovi una giustificazione. Non considerare tutto ciò che dico solo sulla base della mia fede, forse per me quelle parole sono Non un peso ma uno stimolo maggiore è vero, ma per tutti,sono frasi che sottintendono al rispetto reciproco. Anche perché in chiesa ci andiamo tutti a sposarci, quindi un po' di coerenza ogni tanto non guasterebbe.

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  7. Senza sacrificio non ci può essere verità in un rapporto d’amore, perché vuol dire che l'altro non è valorizzato secondo la sua natura. E’ invece affermato per il tuo gusto, per il tuo istinto. Affermare una presenza è amore, afferrarla vuol dire piegarla a te, renderla schiava. Il sacrificio non è il non andare con un'altra donna, il sacrificio è respingere tutte le negatività che sono dentro di te.
    La fedeltà è solo la conseguenza dell'affermazione dell'altro, dell'amore verso l'altro.
    Il sacrificio non è sospendere la volontà di qualche cosa, ma arrestare la volontà che non è secondo la natura di un rapporto. Il sacrificio è andare contro la menzogna, fare la cosa in modo vero, leale, sincero, giusto.
    Per fare il vero, occorre il sacrificio: devi strapparti alla menzogna.
    La fedeltà è una promessa spontanea, leale e impegnativa verso un'unione frutto di una libera scelta.
    E' la conseguenza del dono di se stessi che gli sposi si fanno l'uno all'altro. Può sembrare difficile, persino impossibile, legarsi per tutta la vita a un essere umano. Bisogna superare lo scetticismo della società. Un’esperienza che la mentalità comune disistima e talvolta censura. Si ritiene che l’amore debba cessare e quindi la separazione tra gli sposi finisca per diventare inevitabile. E’ un modo per sfuggire ad una realtà che può essere fatta anche di sacrifici e rinunce. L’amore coniugale comporta una totalità in cui entrano tutte le componenti della persona. Richiamo del corpo e dell’istinto, forza dell’affettività, aspirazione dello spirito e della volontà. La fedeltà coniugale è un’esperienza ragionevole e piena di fascino. Dà un senso compiuto alla tua vita. Potrei anche affermare che è una vocazione.



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  8. @Gus: in effetti mi hai messo in crisi :D, nel senso che effettivamente oggi ci sono matrimoni "frettolosi". Però una volta c'erano molti matrimoni di convenienza.

    Ecco sì, allora forse ho errato nel dire che oggi non sono cambiate le cose :D (peraltro sul tema avevamo anche ragionato sul tuo blog).

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    1. dovremmo riflettere sul fatto che una volta duravano di più I matrimoni combinati e adesso che scegliamo noi non dura niente.

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    2. Ahah
      Già il fatto che fossero combinati significa che venivano considerati un contratto, un lavoro. E a tempo indeterminato..

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  9. rispondo con una mia citaziobe: Il matrimonio è tomba ma se non muori al meno una volta non ci credi.

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    1. Bella. Mi piace!
      Breve e concisa. Cruda ma realistica.
      Benvenuta "a casa mia".
      A presto.

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    2. Anna è severa ma giusta ^-^

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