Tinge il pelo al suo cane: amputato un orecchio a Diffy

Alcuni mi accusano di non amare gli animali soltanto perché, per ragioni di igiene, non potrei vivere con un gatto o un cane domestico, né tantomeno accarezzo quelli dei miei amici, pur rispettandoli.

La cosa che proprio non tollero, però, è quando queste creature a quattro zampe vengono trattate come persone.

Mi capita spesso di incontrare, ad esempio, cani che indossano abiti paiettati, fermagli, scarpe.

Allo stesso modo, inorridisco quando assisto a coloro che li baciano sul muso, o che si lasciano leccare in pieno viso.

Io non mi lascerei leccare neppure da mio figlio, sia chiaro.

Quindi, il mio non è assolutamente un pregiudizio rivolto agli animali, bensì una scelta personale dovuta esclusivamente ad abitudini igieniche.

Ciò detto, vorrei raccontarvi la storia di Diffy, un povero cagnolino di Bangkok a cui la sua padrona ha deciso di tingere le orecchie.

Difficile capire perché lo abbia fatto. Magari per gioco, per noia, o per insoddisfazione personale da riversare nel suo cucciolo ma, tintura alla mano, la ragazza ha proceduto con la colorazione.

Peccato però che il cane abbia riportato una grave allergia al prodotto, e che il suo veterinario sia stato costretto ad amputargli un orecchio.

Secondo la giovane donna, la responsabilità sarebbe delle sostanze chimiche presenti nel cosmetico, ma io darei la colpa esclusivamente a lei.

Spero, infatti, che associazioni contro il maltrattamento degli animali possano insorgere contro questa ragazza e tutti coloro che utilizzano i propri amici a quattro zampe come giocattoli, invece di proteggerli ed amarli.

Chissà se esiste un codice etico da seguire anche con gli animali.

Chissà se la strana sono io, o coloro che si ostinano a trattarli come bambini.

E adesso linciatemi. Tanto ci sono abituata.

Pensate che ho persino un parente che non mi rivolge la parola sostenendo che non ho rispetto per il suo cane, soltanto perché preferisco non andarlo a trovare dato che il cucciolo abbaia continuamente e mi lecca, senza che i suoi padroni se ne preoccupino.

Eppure io che ho un figlio e non un cucciolo, quando ricevo visite sto ben attenta al fatto che possano infastidirsi per alcuni suoi atteggiamenti e, se è il caso, lo tengo in braccio per non rischiare di disturbare i miei ospiti.

Ma vabbè, l'obiettività non è da tutti, no?