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mercoledì 30 ottobre 2019

Selfie sui binari: quando i giovani hanno perso il senno?

Sulla bacheca Facebook di una mia amica ho trovato, ieri pomeriggio, un articolo in cui si denunciava l'abitudine spericolata dei giovani di scattarsi selfie sui binari, con il treno in arrivo.
A Bologna, infatti, le telecamere di videosorveglianza della stazione hanno immortalato quattro ragazzini (risultati poi minorenni) che attendevano il treno ad alta velocità per scattarsi una fotografia da urlo.

Mi ero già occupata lo scorso anno dei "morti per selfie", ma la situazione continua a peggiorare.
Perché rischiare la propria vita per ottenere dei banalissimi consensi su un social network? Davvero i giovani son diventati così frivoli e superficiali?
Anzi, imbecilli. Perché diversamente sarebbe troppo riduttivo.

Una volta, per provare il brivido della paura e del proibito, si citofonava al campanello di un estraneo e si correva via. I più audaci, invece, suonavano direttamente alla porta del vecchio burbero del paese e scappavano a gambe levate mentre questo li minacciava di morte.
Quand'è esattamente che si è cominciato a perdere il contatto con la realtà?
Forse, se i social fossero esistiti già a quei tempi, pur di immortalare l'anziano furente in un video, ci si sarebbe beccati una bella padellata in fronte.
Eppure, faccio fatica a credere che sia (solo) colpa di internet.

Ho la presunzione di pensare che mio figlio non farebbe mai una cosa del genere.
Certo, ha quattro anni... Facile, no?
Eppure, voglio credere che non lo farà neppure fra dieci o venti.
Perché gli ho insegnato il valore della vita, del rispetto e persino il senso del pericolo.
Ritengo, infatti, che i social siano solo il fine ultimo della demenza dilagante tra giovani e non.
Il vero problema sorge in famiglia e a scuola.

Insomma, posate il telefono e parlate con i vostri figli. Spiegategli che la vita vale molto di più di una manciata di like e che, una volta sottoterra, quegli apprezzamenti non si trasformeranno in fiori né in preghiere.
Allora, tanto vale accendere il cervello, a tutte le età, ed evitare che l'incoscienza del momento si trasformi in tragedia.

Lo volete un consiglio per un selfie davvero da urlo?
Provate a scattarvi una fotografia mentre abbracciate vostra nonna, ad esempio, dedicandole un semplice cuoricino. Scommetto che vi tempesteranno di like e sarete doppiamente felici.
Tentar non nuoce, no?

40 commenti:

  1. Diciamo che una bella infornata di minorati mentali che gareggiano per il Darwin Award non può mancare. Magari riescono anche a entrare in massa in classifica!

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  2. D'accordissimo: il problema inizia in famiglia e a scuola, dove spesso c'è uno scaricabarile di responsabilità per quanto riguarda certi argomenti... A casa si aspettano che certi concetti siano spiegati a scuola "perché i figli li si manda apposta"; a scuola si delega tutto tacitamente alle famiglie "perché non si vuole interferire"...
    Invece meglio rischiare un doppio insegnamento sui valori della vita, e sentirsi rispondere" Sì, ne abbiamo già parlato a casa/scuola.", che un tacere collettivo che intrappola tutti nei tentacoli di Internet, dove chi mette quei like non sarà certo a piangere ai funerali di questi sprovveduti incoscienti, qualora la bravata finisse in tragedia.

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    1. Ma figurati!
      La maggior parte di coloro che elargiscono like non conoscono nemmeno personalmente i destinatari degli apprezzamenti.
      Altro che funerale... ☹

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    2. Appunto dico, attirare l'attenzione e il consenso da parte di sconosciuti è qualcosa di sterile, vuoto...

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  3. Cara Claudia, per mettersi in mostra, si gioca con la vita!!!
    Ciao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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  4. I dementi da premio Darwin sono sempre esistiti nella storia dell'uomo; diciamo che questa tecnologia moderna non fa che enfatizzare il problema, trasformando in eroi questi dementi che senza le (scusa il francesismo) socialmerde non avrebbero nemmeno l'onore di una nota a piè pagina nei libri di storia. Oltre tutto, la diffusione praticamente istantanea di ogni sorta di ciarpame rende esplosivo il fenomeno degli emuli. Bisognerebbe a quel punto tornare al "web 1.0", dove per vederti pubblicato qualcosa dovevi mandarlo al webmaster di turno e aspettare ore, o magari una settimana, mentre lo analizzava e decideva se pubblicarlo o no. I fanatici del "selfie" da pubblicare subito subitissimo per avere un consenso immediato quanto farlocco avrebbero vita dura.

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    1. Al rischio di emulazione ci penso sempre, infatti sono molto reticente ogni volta che devo trattare un argomento del genere.
      Però, qualcuno glielo deve pur dire che sono dei dementi...
      Dici che è meglio ignorare la vicenda?

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    2. Io sarei favorevole al ritorno del web 1.0, proprio per filtrare l'accesso alla pubblicazione di qualunque immagine, video o testo.
      Circa una settimana fa è apparso su Facebook un video di un probabile papà che prendeva a cinghiate sul sedere (scoperto) il probabile figlio tenuto appeso... Violenza e umiliazione che ho immediatamente segnalato, ma certe cose non dovrebbero proprio passare il vaglio della censura! L'autore del post ha rimosso il video ma il suo account è ancora attivo: io l'avrei chiuso e denunciato.

      Diceva bene Federico Memola, sceneggiatore di fumetti: si censura più il nudo che qualunque forma di violenza... Cioè mostrate pure gente che viene squartata, purché vestita.

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    3. Lasciamo perdere le segnalazioni a Facebook.
      Io segnalo continuamente video di bambini martoriati, donne picchiate, ecc ma la risposta è quasi sempre la stessa...
      "Il post rispetta gli standard della community", o qualcosa del genere.
      Mi sale una rabbia!!!

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  5. E sì , bisogna avere il cervello sottosviluppato , rischiare la vita
    per un like ... Per me è incomprensibile . Spero che Nora non rientri MAI
    nella categoria . Conoscendo mia figlia poi...
    Buona giornata *** Laura

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    1. Infatti è impossibile che accada. Tua figlia è molto severa e fa bene. La disciplina è fondamentale.
      Buona giornata a te. 😘

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  6. Certi giovani continuano proprio ad essere stupidi.
    Non è una questione di incoscienza..e sai che son d'accordo con te fino ad un certo punto sulla responsabilità di scuola e famiglia.
    Per i veri responsabili sono loro stessi.
    Sono imbecilli i ragazzi.
    Ciao

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    1. Quindi mi stai dicendo che nascono imbecilli e non si può fare nulla?
      Mah. Per me gli stupidi hanno solo bisogno di essere strigliati un po'!

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  7. Credo che i fattori siano tanti, una maggiore superficialità di molti (non tutti) giovani, la tecnologia più sviluppata che permette di compiere assurdità incredibili come questi selfie pericolosissimi e poi anche le famiglie, soprattutto quelle dove gli stessi genitori sono incollati allo smartphone e sono lì a mettere e ricevere like sui social e che quindi, ignari di quali rischi il loro pargolo vuole correre per avere anche lui successo su quelle piattaforme, sono tranquilli perché per loro i valori sono quelli, il successo sui social da raggiungere a qualunque costo è giusto. Certo, poi ci possono essere quelli che a prescindere da insegnamenti familiari invece positivi, decidono lo stesso di emulare questi folli. A questo aggiungiamo la mancanza di valori (l'importanza della vita tra i primi) ed una noia di fondo soprattutto se l'ignoranza la fa da padrona in certi cervelli, ed il cocktail esplosivo è pronto...

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    1. Mi ricorda un po' la classica storia del ragazzo tossicodipendente figlio di genitori dotti e benestanti.
      Non sempre le condizioni in cui si cresce sono responsabili del degrado della propria educazione, eppure mi vien da pensare che a quel ragazzo sia mancato l'affetto o l'autoritá genitoriale. Chissà.
      Resta che comunque, a prescindere dalle cause, la realtà è sconcertante.

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  8. Ma tanto i like li hanno tolti, quindi non è più nemmeno quello il problema.
    È che la sfida è insita nell'uomo, anche la sfida sciocca. Oggi facciamo foto così, un tempo lo si faceva senza telefoni.
    Oh, chi muore così, sticazzi...

    Moz-

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    1. Ma la sfida ci sta pure, però rischiare ogni giorno di perdere la vita per un brivido è proprio assurdo, oggi come vent'anni fa.
      I cervelli fanno acqua da tutte le parti....

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  9. Sicuramente alla base c'è una forte insicurezza ed insoddisfazione, ma non credo che eliminare i like o chiudere i social potrebbe aiutare questi ragazzi.
    La soluzione sarebbe aiutarli a capire il vero valore della vita, ma di sicuro è più facile a dirsi che a farsi.
    Miki è una ragazzina molto responsabile per la sua età, e non credo proprio che potrebbe fare delle azioni così scellerate.
    Un abbraccio

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  10. E perché, lo sai che esistono le challenge (mi pare si chiamino così)?
    Sfide aperte in rete da youtuber o da cretini che si filmano mentre fanno cose più cretine di loro e invitano altri cretini più cretini di chi ,da cretino, fa cose cretine a fare altrettanto o rilanciare. Ridono se assaggiano cose strane, se hanno il coraggio di mangiare insetti, un cretino è rimasto secco (tutto in rete) non so bene perché, stava facendo uno di questi esperimenti cretini e ha avuto una reazione allergica o qualcosa del genere. Pure morto in diretta, in modo cretino (e lo so che non si parla mai con questa sufficienza di chi muore.)
    Che mondo vacuo di adolescenti senza progetti nella vita!
    Che amarezza!

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    1. Sì, conosco le challenge.
      L'unica carina, a mio avviso, fu quella dei gavettoni per beneficenza (mi pare fosse per la SLA). Eppure, dopo un po' mi stufó.
      Le esagerazioni non tardarono ad arrivare per colpa dei cretini che tu citi.
      E a proposito di citazioni, mi viene in mente "citammuort" e sarebbe pure contesualizzabile... Ahahah
      Scherzi a parte, la vacuitá di questi giovani è davvero spaventosa.
      Hai ragione.

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  11. Hai detto bene, imbecilli.
    Tutti i ragazzini fanno bambinate ma questa è anche molto pericolosa.

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    1. Definirla bambinata mi sembra riduttivo...
      Questi praticamente si ammazzano.

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    2. Bambinata nel senso di: "atti svolti senza pensare, senza collegare il cervello".

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  12. Tutti i giorni vediamo cosa che ci fanno inorridire, ragazzi che si drogano, ragazzi che consumano alcolici, ragazzi che vanno in discoteca a mezzanotte e ritornano alle sei del mattino, ragazzi con auto che vanno a 200 all'ora e non c'è fine settimana che non succede un incidende mortale (386 i ragazzi morti in incidenti stradali) il bullismo, ragazzi che stanno ore davanti al pc, ragazzi e bambini con il cellulare....eccc ecc ecc. Ma i genitori dove sono?
    Una buona serata a te cara Claudia.

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  13. Sbagliato Claudia,

    Gli italioti, adulti e bambini, sono una massa di idioti per via della sub-cultura italica che si forma nelle famiglie italiote.

    Cosa centra la scuola ?

    La colpa è tutta delle famiglie ignoranti italiche, la maggior parte, che non instilla alcun valore reale nei pargoli ma anzi semmai li supporta ad oltranza qualunque stupidaggine essi facciano, e tanto piu' è grezzo il background familiare tanto piu' stupidi vengono su i virgulti.

    Mai sentito che in alcuna scuola di qualsivoglia ordine o grado gli insegnanti abbiano instigato gli studenti a farsi dei selfie sui binari.

    Le famiglie italiote dovrebbero in primis limitare l'uso dei cellulari ai bambini soprattutto in tenera etá, e se proprio debbono dargliene uno perché non riescono a "resistere" quanto meno sia uno di quei modelli basici, fatti apposta, senza telecamera e limitati ai servizi essenziali. Esistono intere linee di telefoni disegnati specificamente in questo modo.

    Non è un caso che ai bambini, ragazzi e adolescenti delle famiglie italiche vengano regalati cellulari, videogiochi e cazzate.. mentre l'itaglia rimane sempre all' ultimo posto per acquisto e consumo di libri. Una manica di trogloditi proprio... e come tutti i trogloditi fate fatica ad assumere in prima persona le vostre responsabilitá... se tirate su' dei piccoli animali incoscenti, se non insegnate loro a comportarsi bene dando per primi il buon esempio, a studiare, a impegnarsi, ad avere dei valori etici, a non sporcare per strada, a rispettare il verde pubblico .. fino alla moda dei selfie... con chi volete prendervela ? Con la prof. di matematica ?

    Fate davvero ridere i polli

    Saluti

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    1. Io, infatti, me la prendo in primis con le famiglie e l'ho scritto.
      Il ruolo della scuola, però, una volta era educare e responsabilizzare i ragazzi, non solo insegnargli le tabelline.
      Il bullismo, ad esempio, si verifica quasi sempre a scuola, sotto l'indifferenza dei prof.
      Ecco, manca a mio avviso, la sinergia tra docenti e genitori che, in passato, era imprescindibile.

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  14. è che a quella età ci si crede immortali

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  15. Forse più che la questione del selfie in sé, a farmi riflettere è questo gusto del brivido, nel non rendersi conto che la vita è un qualcosa di molto fragile, basta poco per perderla..
    Succede oggi, ma succedeva anche in passato, seppure in forme diverse..
    Per il resto la società cambia, si evolve, nel bene e nel male, il problema della scuola è la perdita di autorità: quando ero piccolo io si ricordavano i tempi in cui i maestri picchiavano con le bacchette le mani degli alunni, quando ero piccolo le maestre erano un'autorità rispettata..oggi no, ma è evidente che una certa mentalità deflagrata gli ultimi decenni abbia portato a un continuo mettere in discussione le diverse autorità...

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    1. "La società cambia, si evolve"...
      A me in realtà sembra che regredisca, altro che.
      Comunque hai ragione, si tende sempre a rimpiangere il passato.
      Magari fra trent'anni i nostri figli spiegheranno ai loro quanto le maestre fossero più severe in passato (e cioè oggi)...

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    2. Secondo me è sbagliato pensare che regredisca (ma anche pensare che migliori).
      Cambia e basta.
      Il progresso porta cose positive e cose negative.
      Il passato è colpevolmente rimpianto

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  16. La citofonata al vecchio str**zo requisitore di palloni era una delle imprese più ardite mai compiute! 🤭😂
    Fatta poi l'estate, nel pomeriggio sul presto poi, peggio mi sento! 😂

    Si facevano anche cose pericolosissime, ricordo un paio di compagni di classe alle medie che si divertivano a creare roba esplosiva svuotando i petardi e combinando le quantità in un barattolino di colla Pritt...poi andò a finire che per poco non ci persero le dita delle mani e gli occhi e finirono al pronto soccorso pure con le scaglie di plastica conficcate sulle braccia e hanno smesso...andata proprio di lusso.
    Col treno difficile che vada "così bene" 😬

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    1. Caspita! Per fortuna non ho mai avuto amici piromani. Ahahah
      Ma sì, col treno difficilmente te la cavi con qualche dito in meno....

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    2. Questi erano proprio bombaroli!! Ancora ricordo lo spavento all'uscita di scuola quella volta...BOOOM!! E gli ero pure vicino! Difatti credevo di trovarli sbudellati senza mani dopo quel botto e invece piangevano spaventati, feriti sì, sangue sì, ma con "tutto in regola". Poi ovviamente non l'hanno fatto più: gli ci è voluto "il mòsco del lupo" per capirlo!

      Questo esempio per dire che gli idioti e gli sprovveduti c'erano anche all'epoca nostra, senza bisogno di smartphone.

      Bensì ora mi sa che stiamo andando proprio oltre con tutte 'ste sfide dei selfie...davanti al treno, sporgendosi dai terrazzi...

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