Bufera Acqua Uliveto: pubblicità razzista?

Nelle ultime ore ha fatto scalpore una pubblicità della Uliveto dedicata alla nazionale di pallavolo femminile italiana, e diffusa sui social e sui quotidiani nazionali.

Come potete ben vedere dall'immagine, la bottiglia copre due atlete.

Al contempo, nella foto di squadra non compaiono le due giocatrici di colore Paola Egonu e Miriam Sylla, dunque la scelta di posizionare la bottiglia in quel preciso punto, appare strategica.

Immediata la replica dell'azienda, attraverso i propri profili social.

Innanzitutto, sulla foto originale Sylla non è presente, poiché si tratta di una fotografia di repertorio, risalente alla Volleyball Nations League, che si è svolta da maggio a luglio 2018.

Ad essere coperte dalla bottiglia sono, quindi, la Egonu e Serena Ortolani, schiacciatrice bianca, ma non considerata ai fini della polemica.

Dunque, oltre al pessimo gusto grafico della campagna, non dovrebbe esserci traccia di razzismo.

Il condizionale, però, è d'obbligo, in questi casi.

Intanto, il dato più preoccupante è, come sempre, l'eccessiva quantità d'odio che vien fuori in questi casi.

Difatti, sulla pagina Facebook e Instagram dell'azienda, non si contano le decine di commenti che, urlando al razzismo, augurano ai promotori della campagna le peggiori disgrazie, un po' come accadde nel caso della lanciatrice del disco azzurra Daisy Osakue.
Ancora un volta, quindi, tanto rumore per nulla, ma se anche di vero razzismo si fosse trattato, non si dovrebbe evitare di rispondere all'odio e al pregiudizio con altrettanto livore?
Forse, il dibattito porterebbe maggiori frutti.

Ad ogni modo, il razzismo in Italia esiste e si fa sempre più radicato.
Bisognerebbe, però, identificarlo con maggiore oculatezza.