Quella che vi propongo oggi è una triste storia di cronaca, risalente alla scorsa settimana, ma con un finale, per fortuna, molto lieto.
La mattina del 13 gennaio, ignoti hanno rubato una Fiat Doblò dal parcheggio antistante l'ospedale "Di Venere", a Bari, presso cui il proprietario presta servizio come ginecologo.
L'automobile, però, è modificata al fine di accogliere la moglie disabile, Maria Elena Barile Damiani, affetta da sclerosi multipla e costretta alla sedia a rotelle sin dal 1990.
Proprio per permetterle di recarsi in parrocchia o di concedersi piccoli momenti di svago, nel 2003 la sua famiglia aveva deciso di acquistare questo furgoncino col tetto rialzato.
Tra l'altro, solo pochi mesi fa, ne avevano terminato il pagamento a rate.
Insomma, in una mattinata qualunque, al termine del turno di lavoro, il marito della signora Elena si è reso conto che l'auto non era più parcheggiata al suo posto, e ha immediatamente sporto denuncia.
Contestualmente, però, le sue figlie, amareggiate e fortemente deluse, hanno deciso di lanciare un appello su Facebook, raccontando la storia della loro mamma.
In poche ore, questo è diventato virale, facendo letteralmente il giro d'Italia.
Così, a distanza di tre giorni, i ladri hanno abbandonato la vettura davanti ad una villa, a Valenzano, con un biglietto di scuse.
"Anche noi abbiamo un cuore,
scusateci non sapevano della vostra patologia.
Scusateci ancora, i ladri".
Ora.
Va detto che nessuno merita che gli venga rubata l'automobile, a prescindere che questi sia ricco, povero, uomo, donna, in salute o ammalato.
Però, in certi casi, il furto appare ancora più vile e gravoso.
Dunque, tutto è bene quel che finisce bene, e Maria Elena potrà tornare alla sua vita fuori e dentro casa, senza aggiungere l'assenza dell'automobile e le spese per acquistarne una nuova al suo fardello già abbastanza pesante.
Speriamo comunque che casi del genere smettano, prima o poi, di verificarsi.In caso contrario, invece, è bello sapere che i social, per una volta, possano servire (anche) a qualcosa di buono.
Va detto, infatti, che proprio su Facebook, prima che l'automobile fosse rinvenuta, era stata lanciata l'idea di istituire una raccolta fondi per acquistare un nuovo mezzo per Maria Elena e per la sua famiglia.
Perché la beneficenza aiuta chi la riceve, ma dona a chi la fa emozioni impareggiabili.
Nonostante il lieto fine, la vicenda mi lascia una certa amarezza, poiché chi ruba non va oltre il valore commerciale dell'oggetto sottratto, ignora quanto qualcosa possa anche essere prezioso. 😢
RispondiEliminaMeno male per come è finita... 🙏
Lo dici proprio a me che ho subíto questo genere di furto e ancora oggi, a distanza di sette anni, ne porto i segni addosso.
EliminaBuongiorno Claudia, una bella notizia fa buon sangue.
RispondiEliminaPensare male permettimi.
Chi sa se accorgendosi che è modificata è difficile da piazzare anche nei paesi dell'Est dove spesso vanno a finire le rubate.
Infatti.
EliminaQuesta è stata proprio la teoria di una delle figlie.
L'appello conteneva anche il numero di targa, e avendo fatto il giro dell'Italia, sarebbe stato difficile che nessuno riconoscesse l'automobile.
Dunque, secondo lei, altro che cuore. I ladri non hanno avuto scelta.
Ciao secondo me la spiegazione più logica è proprio quella che da la figlia.
EliminaNon poteva avere mercato e quindi l’han restituita.
Ciao
E hanno lasciato il biglietto per sentirsi dire bravi?
EliminaDoppiamente ladri, allora!
Per fortuna ha avuto un lieto fine.Ancora una volta i social sono stati straordinari,quindi evviva i social!Buona giornata.
RispondiEliminaEvviva il buono dei social!
EliminaCara Olga, tutto bene quando finisce bene.
EliminaCiao e buona giornata con un forte forte abbraccio.
Tomaso
Avevo letto la notizia in rete, fortunatamente è stata restituita la vettura.
RispondiEliminaSereno giorno.
Sì. Tutto è bene quel che finisce bene.
Eliminasono contenta per come sia finita questa storia, non sapevo...ho letto ora...un abbraccio alla signora Maria Elena. Lory
RispondiEliminaSiamo tutti felici che lei sia tornata in possesso di questa preziosa automobile che le permetterà ancora di uscire un po'.
EliminaBuona giornata.
I ladri so tutti pezzi di merda proprio perché rubano le fortune altrui. A me questa storia mi stupisce perché con i tempi che corrono soprattutto oggi i ladri non guardano in faccia nemmeno i ragazzini e gli anziani. Buon per loro: su qualcosa alla fine delle loro esistenze avranno la coscienza leggermente più pulita, anche se aver favorito una povera donna disabile non li redimerà.
RispondiEliminaLa cosa importante però è che la signora c'abbia guadagnato e sono felicissimo per lei, solo per lei e la sua famiglia
Purtroppo, come dicevano Andrea e Max, probabilmente più che per uno scrupolo di coscienza, l'auto è stata restituita soltanto perché essendo modificata per disabili, non avrebbe avuto mercato.
EliminaMa in ogni caso, l'importante è che sia avvenuto.
esatto, non sarebbe servita ai fini del loro mercato. Per me non esistono ladri buoni!
EliminaVedi, si parla tanto male della rete, dei social...e invece in occasioni come questa possono seriamente aiutare ad ottenere un passaparola che non sarebbe stato possibile in altro modo.
RispondiEliminaSono contenta che i ladri abbiano restituito l'automobile. Non li si può comunque giustificare ma si, questa volta un cuore l'hanno avuto.
Baci.
I social sarebbero un mezzo preziosissimo, se venissero utilizzati così come erano stati ideati, e non per disseminare odio.
EliminaSon contento che per qualcuno così sia andata, uno su mille ce la fa.
RispondiEliminaForse avresti dovuto provare anche tu questa strada. :(
EliminaAnch'io sono d'accordo con la teoria della figlia . Attraverso i social
RispondiEliminatutti sapevano del furto , avrebbero rischiato troppo cercando di smerciarla .
Claudia , a me hanno rubato due volte il portamonete , qualcuno aveva
frugato nella MIA borsa . Un'intrusione che mi ha fatto stare male .
Figurati un'auto così necessaria alla Sign. Maria Elena , da piangere .
Fortunatamente i ladri l'hanno restituita ...sorridiamo ma non scusiamo.
Buona giornata . Laura ***
Non potremmo mai scusarli, perché comunque la signora Elena si sarà presa un grosso spavento e avrà vissuto tre giorni di angoscia, prima che l'auto fosse ritrovata.
EliminaQuesta gente fa schifo! Altro che cuore!
Forse non è nemmeno il primo caso simile... fa comunque riflettere.
RispondiEliminaMa poi mi chiedo: cosa se ne facevano di un'auto modificata e assolutamente inutilizzabile / riconoscibile?
È proprio convenuto, che fosse restituita...
Moz-
Infatti. Sicuramente l'hanno restituita solo per questo.
EliminaLi avrebbero individuati subito, se avessero provato a rivenderla.
Contento per come sia finita. Ma temo che abbiate ragione. Dietro il romanticismo del gesto, c'è solo la convenienza (macchina invendibile al mercato nero).
RispondiEliminaMi auguro che quantomeno la lettera sia stata scritta con un minimo di vera compassione..
Francamente diffido anche da questo.
EliminaSe fossero stati davvero pentiti, infatti, avrebbero ad esempio lasciato dei soldi (oltre al biglietto) per poter riparare il cilindretto forzato per mettere in moto la macchina. O no?
Ladri di una volta con un loro codice "d'onore". Ciao Claudia è sempre un problema commentare questo tipo di post, sia da una parte che dall'altra, ma per fortuna è finito tutto bene e questo è l'importante. Ciao e buona serata, un abbraccio Angelo.
RispondiEliminaNon so se una volta i ladri avevano davvero un codice d'onore, ma di sicuro adesso non guardano in faccia a nessuno. Purtroppo.
EliminaBuona serata a te.
Cara Claudia, credo che tutto va quando finisce bene.
RispondiEliminaCiao e buona giornata con un forte forte abbraccio.
Tomaso
Per fortuna stavolta c'è stato il lieto fine.
EliminaUn bacio a te.
Sono notizie che suscitano il sorriso, ma credo anch'io che ci sia ben poco di dolce in questa vicenda, se non la giusta soddisfazione della proprietaria dell'auto.
RispondiEliminaUna soddisfazione che, però, probabilmente non cancellerà la cicatrice.
EliminaAnch'io ritrovai la mia automobile, ma a distanza di sette anni, ho ancora il terrore che me la rubino di nuovo e non dormo mai tranquilla.
quando ho letto la notizia del furto mi sono venuti i brividi...
RispondiEliminaPurtroppo non è nemmeno un caso isolato.
EliminaTempo fa scrissi la notizia di un bambino a cui avevano rubato le protesi per camminare, se non erro.
Che schifo.