E' di ieri la notizia che il Festival di Sanremo, confermato dal 2 al 6 marzo 2021, non sarà un evento pubblico, e quindi non potrà contare sulla presenza di una platea a pagamento, né su un numero circoscritto di figuranti opportunamente invitati.
Il prefetto di Sanremo, Alberto Intini, infatti, nel corso del primo incontro con i vertici Rai, ha tenuto a precisare che la kermesse canora non rappresenta un'eccezione al Dpcm in vigore fino al 5 marzo. Pertanto, le regole da rispettare sono le stesse che per qualsiasi altro evento.
Al momento, pare che l'unica soluzione sia quella di consentire l'accesso all'Ariston ad un gruppo ristretto di spettatori, preventivamente sottoposto a tampone, che comunque cambierà ogni sera.
Allo stesso modo, sarebbe permesso accedere alla tribuna stampa soltanto ad un campione di circa 70-90 giornalisti, e gli eventi organizzati ogni anno nei pressi del teatro sarebbero azzerati, per impedire la creazione di assembramenti da parte di fan e curiosi.
Il condizionale rimane ancora, però, d'obbligo.
Va detto, inoltre, che in molti lamentano la totale assenza di un rigido protocollo di sicurezza da seguire per cantanti e addetti ai lavori.
Il tampone negativo, infatti, non basterebbe a scongiurare il rischio di contagio per ciascuno di essi.
Insomma, perché non rinviare il Festival a tempi migliori? Perché non spostarlo magari in estate, o a settembre, sperando che i numeri dei contagi si riducano drasticamente?
Perché anteporre, come sempre, gli interessi economici alla salute del Paese?
Davvero la Rai non può fare a meno di Sanremo, anche in un momento così delicato della storia internazionale?
Ok che Sanremo è Sanremo, ma il Covid-19 non fa sconti a nessuno!
E forse non si faranno sconti. Ho letto che il Prefetto di Sanremo pare abbia negato l'autorizzazione ad avere pubblico in sala quindi il Festival si fa ma dovrebbe essere, se viene confermata che ho letto da alcuni siti, senza presenza di pubblico. Giustamente!
RispondiEliminaCome del resto accade per moltissime altre trasmissioni telivisive che si sono adattate alle nuove norme senza troppo clamore.
EliminaNon vedo perché il Festival dovrebbe essere al di sopra della legge!
Se faranno entrare pubblico, per quanto in numero limitato, scateneranno le ire di molte categorie costrette a stare chiuse, dai cinematografi a chi vive di concerti.
RispondiEliminaPer me sarebbe saggio rimandare la manifestazione canora.
Difatti, continuo a non capire cosa cambi tra il Festival di Sanremo ed un qualsiasi concerto o spettacolo teatrale.
EliminaMoz ha detto giustamente "è come uno spettacolo televisivo".
RispondiEliminaPerò è una questione proprio di principio, come sottolinea qui sopra Gas.
Sono d'accordo.
EliminaUna questione di principio e di rispetto verso gli Italiani, soprattutto quelli che hanno perso il lavoro a causa del Covid-19, oppure, ovviamente, la vita.
Si poteva fare a meno o rimandarlo. Se davvero lo fanno ecol pubblico (benchè in numero ridotto e controllato) è davvero una presa per i fondelli perchè si potrebbe allora fare lo stesso con tutti i cinema e i teatri. Tra l'altro ho letto che a dicembre in Spagna hanno fatto un esperimento di concerto controllato: tampone all'ingresso, pubblico distanziato, ottima aerazione nel locale. Indovina: dopo due settimane erano ancora tutti negativi.
RispondiEliminaInfatti.
EliminaContinuo a non capire perché cinema e teatri debbano stare chiusi da ormai quasi un anno, mentre durante queste manifestazioni di mamma Rai sia tutto lecito.
Io l'avrei rimandato a tempi migliori.Buona giornata.
RispondiEliminaAnch'io.
EliminaCiao Claudia...non ho mai seguito il festival per cui non credo proprio che mi mancherà lo spettacolo. Mi dispiace per tutti gli amanti del genere ma, del resto, abbiamo fatto anche un po' l'abitudine alle continue privazioni...purtroppo. A parte Sanremo, riusciremo entro quest'anno a tornare alla nostra "normale" normalità?
RispondiEliminaForse volevi dire che non ti mancherebbe lo spettacolo, visto che il Festival si svolgerà regolarmente anche quest'anno, ed il motivo del discorrere è proprio questo.
EliminaUn saluto e un sorriso di cuore.
RispondiEliminaNon si fa a meno delle partite di calcio, figuriamoci del Festival di Sanremo, prodotto della mafia legalizzata chiamata Rai.
RispondiEliminaAlla fine ho letto che non ci sarà pubblico ma solo qualche ospite, quindi sostanzialmente la cosa si può tranquillamente fare come tante altre trasmissioni. Se poi il Prefetto, il Comune e la produzione dovessero fare un passo indietro, si scatenerebbe l'Apocalisse
Confido nell'Apocalisse, allora.
EliminaRidatemi il Festivalbar!!!
EliminaChe meraviglia!!!
EliminaQuella sí che era una kermesse canora che non mi perdevo mai!
Anche io avrei rimandato... ora c'è troppo contagio, malessere, vittime, malcontento, povertà.
RispondiEliminaForse pensano di risollevare gli animi? -_-
Gli animi di chi, esattamente?
EliminaMagari avrebbero potuto investire in qualche trasmissione comica...
Tipo mandare in prima serata le telefonate di Pinuccio o le mail dei Sansoni. 😁
EliminaEccerto: i miei figli non mettono piede a scuola da ottobre e non c'è modo di risolvere il problema, però si riescono a autorizzare e organizzare spettacoli in tv!
RispondiElimina.....non ci siamo, non ci siamo proprio....
La scuola è un costo e non un ricavo, cara Impe.
EliminaE gli Italiani non istruiti sono più raggirabili.
Ops. L'ho detto ad alta voce?
L'hai detto, ed è vero. Basta vedere chi votano e applaudono ai comizi...
EliminaIn questo momento si chiedono rinunce enormi agli italiani. Non parlo di non andare a cena fuori, o di fare una vacanza all'estero, e nemmeno dell'impossibilità di allenarsi in palestra, ma del fatto che c'è tanta gente costretta a non lavorare accontentandosi della carità dello Stato, di ragazzi che studiano in camera da letto (quelli fortunati) da ormnai un anno e di tanti di noi impossibilitati a stare con i propri familiari. E guai a lamentarsi, subito c'è il censore di turno che ricorda che siamo in guerra, che i nostri nonni sono sopravvissuti anche senza la scuola durante la guerra, che forse i ragazzi siriani si preoccupano della scuola adesso? (sì, ho letto anche questo)
RispondiEliminaMa, guerra o non guerra, a quanto pare c'è un microsistema economico che sfugge a tutte queste logiche e che deve andare avanti lo stesso. E' notizia recente che il Dea della nostra città, oltre ad accogliere i malati covid, ospiterà anche le riprese di una fiction televisiva (https://www.lecceprima.it/attualita/dopo-il-miulli-riprese-anche-al-dea-in-arrivo-la-troupe-per-una-nuova-fiction.html).
Allora mi chiedo, dove sono i censori di turno davanti a tutto questo? Possibile che la tragicità del momento (che c'è, nessuno lo nega), le migliaia di morti svaniscano di colpo davanti all'ineluttabile logica del The show must go on? Ci sono lavoratori di serie A e di serie B? E motivi per cui vale pena rischiare (ma anche parere irrispettosi del momento) e altri per cui no?
Non sapevo nulla di questa nuova serie e del fatto che verrà girata in ospedale.
EliminaDi sicuro è paradossale che ciò avvenga proprio adesso, nel momento in cui gli ospedali sono e dovrebbero essere ben più di un set.
Sono senza parole. Davvero.
Grazie per il tuo preziosissimo intervento.
"perchè Sanremo è Sanremo"... scherzo. Per me dovevano rinviarlo, come tutto.
RispondiEliminaCiao.
Infatti.
EliminaInvece rinviano soltanto quello che gli fa comodo.
Chiedi perché?
RispondiEliminaPerché siamo un popolo di ipocriti.
Purtroppo è proprio così.
EliminaCi sono tante trasmissioni che vanno avanti regolarmente, perché dovrebbe esser diverso per Sanremo?
RispondiEliminaC'è tanto di quel posto a sedere che possono mettere una persona a fila :D
E i cantanti possono lavorare con la mascherina e il distanziamento come tutti. Io non sono contraria sinceramente. Tutti lavoriamo con le dovute preoccupazioni, lo faranno di sicuro anche a Sanremo.
Baci.
A scuola non accade lo stesso?
EliminaNo. Meglio chiuderle ogni due per tre, per precauzione.
Nei ristoranti non potrebbe accadere lo stesso?
Nooooo. Non vorremmo mica aumentare i contagi! I ristoranti sono il male del Covid e dell'Italia.
Nelle palestre non potrebbe accadere lo stesso? Potrebbero consentire gli allenamenti individuali, ad esempio, o a gruppi di cinque in una sala di 100 metri quadri.
Noooo. E' pericoloso.
Potrei continuare all'infinito.
In Italia tutto è pericoloso, eccetto Sanremo e il calcio. Che strano.
Ma infatti ormai avrai capito come la penso. Io riaprirei, in sicurezza, anche i luoghi da te citati.
EliminaMagari, io Stato, mi adopererei nel garantire maggiori controlli un po' ovunque, ma è impensabile che dopo 1 anno tutte queste realtà siano ancora chiuse o smembrate.
Per questo non ho nulla in contrario col fare Sanremo. Non ho nulla in contrario neanche col resto.
Baci.
Infatti. So come la pensi e siamo sulla stessa linea.
EliminaPerò, proprio perché lo stato (volutamente in minuscolo) non accenna a voler far riaprire tutte queste attività, allora è giusto che per coerenza e rispetto del sacrificio di tanti, troppi Italiani, rinvii anche uno spettacolo televisivo della portata del Festival.
Io avrei rinviato Sanremo a tempi migliori, anche per rispetto di chi si trova senza lavoro e senza soldi !!! Ma questa è solo la mia opinione , io non amo molto Sanremo, che può essere, per altri , motivo di svago. Ciaoo
RispondiEliminaNeanch'io seguo il Festival, e probabilmente questo incide sulla mia opinione circa l'importanza di rinviare la kermesse.
EliminaSicuramente ci sarà, però, chi pensa "Lasciateci almeno Sanremo".
Magari gli stessi che percepiscono pensione, reddito di cittadinanza e simili, e sono sempre uniti al grido di "Chiudete tutto!!!!"...
Non sono una che seguiva più di tanto il Festival , quindi , sono
RispondiEliminad'accordo con te , potevano rinviarlo a tempi migliori .
Poi penso , non tanto ai cantanti ma a tutti quelli che lavorano
dietro le quinte . Chi li risarcisce ? Ancora reddito di cittadinanza ?
Abbraccione . Laura
Infatti.
EliminaGli addetti ai lavori saranno tantissimi, non dobbiamo pensare solo che il singolo cantante salga sul palco opportunamente distanziato da chiunque altro.
Bacio.
Non ci vedo niente di male, è uno spettacolo televisivo. La TV ha ripreso, anche Sanremo non si ferma...
RispondiEliminaDopotutto è UN teatro, controllabile qualora ci fosse davvero il pubblico, non si tratta di riaprire tutto senza probabili controlli...
Moz-
Tutti i teatri potrebbero e dovrebbero essere controllabili e controllati, invece di chiuderli per semplicità.
EliminaBasterebbe imporre delle rigide norme e verificare che queste vengano rispettate.
Come dicevo altrove: il tempo perso a polemizzare su questa cosa dovrebbe essere speso in maniera migliore da chi di dovere.
RispondiEliminaLa domanda che mi sorge spontanea è: se gli organizzatori di Sanremo hanno proposto questa idea di show in sicurezza e viene accettata, poi lo possono fare tutti i teatri d'Italia?
Bravissimo!
EliminaSe la risposta alla tua domanda fosse sì, i gestori di cinema e teatri sarebbero felicissimi e potrebbero finalmente tornare a lavorare, dopo mesi di chiusura a mio modesto avviso immotivata.
Ma no, la risposta è no.
Due pesi e due misure. Come al solito.
Ecco: io ho amici che hanno perso il lavoro perché i teatri sono chiusi, sono senza cassa integrazione alla disperazione. Mi hanno raccontato delle proposte fatte alla regione e al governo che sono cadute nell'indifferenza delle amministrazioni. E ora sentono questa cosa qui e gli viene il sangue amaro. Come vorrei che nessuno guardasse il festival e che facesse un flop catastrofico...
EliminaPurtroppo, invece, avverrà il contrario.
EliminaQuest'anno, a causa del coprifuoco, la gente non potrà uscire e quindi prevedo che gli ascolti di Sanremo saranno ben più alti rispetto agli anni passati.
Questo porterà i vertici Rai a sostenere che gli Italiani abbiano apprezzato la messa in onda del Festival, quando invece la verità è che le tv concorrenti non trasmettono nulla di interessante per paura del Festival e gli Italiani non hanno scelta. Ripeto, a maggior ragione se sono anche reclusi in casa.
Mia moglie dice che quest’anno che c’è Ermal Meta lo devono assolutamente fare 😂
RispondiEliminaAnche con le bombole d’ossigeno sul palco!
Sanremo è la Kermesse per eccellenza dei palinsesti televisivi italiani .
Smuove tutto non solo l’industria discografica, chissà che sia l’apripista a far ripartire tutto il mondo dello spettacolo definitivamente, io ci spero almeno.
😘
Più che apripista avrebbe dovuto rappresentare la realizzazione di un percorso di riaperture già avviato, assieme all'intensificazione dei contolli per il rispetto delle norme. Ma quando mai.
EliminaItalia fa rima con Sanremo, calcio e reality show. Persino pizza e pasta non hanno più valore, ormai.
È uno schiaffo a tutti gli altri lavoratori dello spettacolo disoccupati ormai da un anno.
RispondiEliminaDisoccupati e senza nemmeno i sussidi statali, mi risulta.
EliminaAbbandonati completamente a se stessi.
Fanno C'è posta per te, Amici etc e non possono fare Sanremo? Non mi piace ma non ci vedo niente di strano, soprattutto se sarà "circoscritto".
RispondiEliminaSono programmi che non guardo.
EliminaC'è il pubblico in sala?
Come si organizzano per proteggere i singoli spettatori?
Sì, con il plexiglas..
EliminaQuante disparità ci sarebbero da dire e fare un elenco non basterebbe, il calcio per esempio il contatto tra giocatori sudati che si abbracciano dopo un gol vi sembra normale? Lì però girano milioni di euro tra diritti tv e sponsor e Lega, ed io che ero un appassionato di calcio dai trascorsi anche buoni come calciatore, non trovo giusto le scelte di questo sport che ormai è diventato solo un investimento per miliardari. Sanremo come tante altre cose, è simile per tutto il circuito che gira intorno, case discografiche sponsor etc.etc. Non si finirebbe mai di discutere, ti saluto cara Claudia un abbraccio, (noi si che lo possiamo fare) e buona serata, Angelo.
RispondiEliminaPurtroppo gli interessi economici prevalgono sul buonsenso e persino su un'emergenza sanitaria.
EliminaÈ aberrante, ma è così.
Buonanotte caro Angelo.
Quasi tutte le scelte fatte in questa pandemia italiana sono state all'insegna dell'aspetto economico, vedi pure l'ultima polemica per la zona rossa in Lombardia. D'altra parte è la società odierna che vive solo in funzione dei soldi.
RispondiEliminaSei inappuntabile.
EliminaTutto gira intorno al denaro nella nostra società, è vero. Ma almeno davanti alla salute si dovrebbero avere altre priorità.
Ma che domande fai!
RispondiEliminaMa la segui ogni tanto la televisione?
I programmi che dice Pietro li hanno continuati a fare con i dispositivi di protezione individuale.
Il pubblico è contingentato e separato da panelli di plexiglas.
Gli fanno i tamponi ecc...pubblico e gente che ci lavora.
A settembre hanno fatto i Wma senza il pubblico e gli incassi dei sponsor li hanno devoluti ai lavoratori dello spettacolo fermi per la pandemia.
Certo non bastano solo quelli è chiaro e lo stato deve intervenire ad aiutarli.
Alla macchina che muove Sanremo partecipano non solo gli artisti o chi guardiamo in televisione dal divano ma tutti quei lavoratori dello spettacolo nascosti “dietro le quinte”.
Già il settore spettacolo è in crisi se auguriamo pure che salti Sanremo mi pare poco carino per chi ci campa con quella kermesse.
Evidentemente teatri , cinema , stadi , concerti in piazza , discoteche ecc..non offrono ancora condizioni di sicurezza tali da permettere al momento la riapertura.
Guardo la televisione, ma non i programmi che ha citato Pietro.
EliminaFaccio volentieri a meno di De Filippi, d'Urso e company.
L'unico che mi concedo è Tu si que vales, perché almeno fa ridere. E lì il pubblico era separato dai pannelli in plexiglass, lo so.
Il problema, però, è che al contrario di quanto dice Moz, l'Ariston non è uno studio televisivo, ma un teatro enorme come molti altri, in cui gli spettacoli dovrebbero essere leciti da mesi a questa parte.
Ma no. È più comodo organizzare un Festival in pompa magna con soldi pubblici, senza però rinunciare a nulla.
E no, i lavoratori non sono solo quelli che vediamo sul palco. Il Festival dà lavoro a decine di operatori dietro le quinte, è vero, ma non venirmi a parlare di risollevare un settore in ginocchio.
Ho amici attori, deejay e cantanti che stanno letteralmente facendo la fame e non hanno avuto diritto nemmeno a un euro da parte dello Stato. La loro colpa qual è? Di non essere arrivati a lavorare per la Rai? E purtroppo non è così facile, sai?!
Alla Rai essendo servizio pubblico e quindi dipendenti pubblici , ma vale per qualsiasi dipendete in regola anche nel privato sei controllato anche quante volte vai a pisciare .
RispondiEliminaSenti non parlarmi delle partite iva ecc...dimmi quanti effettivamente denunciano quello che incassano veramente?
È sempre il solito discorso .
Se ci fosse stata meno evasione fiscale probabilmente tante categorie adesso non sarebbero alla fame.
Le palestre?
Escamotage italiano.
Sai che è possibile continuare a parteciparci basta farsi fare un certificato come agonismo ..anche se poi non partecipi a nessuna gara?
Chiaro parlo per le discipline associate alle federazioni nazionali.
La questione dell'agonismo me l'aveva spiegata una mia amica che ha una scuola di danza.
EliminaSostiene che da marzo, se non gli sarà permesso di tornare a lavorare, si muoverà in questa direzione.
Ed è triste pensare che non abbia altra scelta.
Francamente non so se i musicisti hanno una vera Partita Iva. Credo che il mondo degli artisti paghi le tasse attraverso altri circuiti, ma non vorrei dire una eresia.
In ogni caso, mi riferivo ai cantanti che vivono dalle esibizioni nei piccoli e grandi ricevimenti, e che fanno parte di agenzie di spettacolo. Agli attori di compagnie amatoriali che vivono degli incassi al botteghino. E così via.
Ripeto, non so nulla in merito alla loro dichiarazione dei redditi, ma credo che l'evasione c'entri poco, poiché mi risulta che queste categorie non rientrino affatto nei ristori messi a disposizione dallo Stato.
Poi, se qualcuno è del settore e sa che le cose non stanno così, può intervenire.
Al di là di tutto, io non ho mai capito perché teatri e cinema, dove si può contingentare e tenere d'occhio le persone, li hanno chiusi, e in altri esercizi si entra quasi a valanga. Se poi ci mettiamo il fatto che le chiese, decisamente "simili" a teatri e cinema, siano aperte, allora poi mi sale proprio la rabbia.
RispondiEliminaPer Sanremo: bene, che si faccia. Ma che si facciano partire anche gli altri teatri, a questo punto.
Sono completamente d'accordo con te.
EliminaTeatri e cinema avrebbero potuto lavorare sempre, e invece sono stati i primi a chiudere e, probabilmente, saranno gli ultimi a riaprire.
Scandaloso.
L'Ariston è un teatro di serie A.
Le chiese... No comment!