Super Mario Bros: un film che unisce tante generazioni

 

Martedì scorso, io e Lorenzo siamo stati al cinema per vedere "Super Mario Bros - Il film".

Nonostante fosse uscito nelle sale italiane il 5 aprile, e avessimo scelto lo spettacolo delle 17 che, per qualsiasi altro film è sempre praticamente deserto, abbiamo fatto venti minuti di fila prima di riuscire a prendere i biglietti e accomodarci.

Ne consegue che, per me, sarà il film d'animazione più visto del 2023 (e non solo). Scommettiamo?

Per una volta mi sono recata al cinema non solo per accompagnare mio figlio, ma per la gioia di assistere alle avventure di un personaggio che ha segnato la mia infanzia, trent'anni fa, e che oggi caratterizza quella di Lorenzo.

Un eroe senza tempo, insomma, che è riuscito ad unire due generazioni ben lontane tra loro.

"Super Mario Bros.", diretto da Aaron Horvath e Michael Jelenic, ci fa entrare a casa dei fratelli Mario e Luigi, coraggiosi idraulici che, nel tentativo di riparare una tubatura sotterranea verranno scaraventati in una realtà parallela, colorata di magia.

I due, però, verranno separati dal destino, e Luigi finirà per diventare prigioniero del perfido drago Bowser.

Così, al nostro eroe in salopette e berretto rosso, non resterà che avventurarsi in mille peripezie per riuscire a liberare suo fratello.

Per fortuna, potrà contare sul prezioso aiuto del Fungo Toad e della Principessa Peach.

Durante gli allenamenti a cui Mario si sottoporrà per raggiungere il suo scopo, sembrerà di assistere ad una partita del classico videogioco spopolato nella fine degli anni Ottanta.

Non mancheranno, infatti, i simboli iconici della piattaforma, tra cui i mattoncini power-up che, dopo essere stati colpiti con la testa, faranno cadere il fungo in grado di rendere Mario più grande, nonché le tartarughe, la super stella, i gettoni e molto altro.

Insomma, mancherebbe solo il joystick tra le mani per sentirsi totalmente catapultati nell'universo Bros., complice anche il "Ground Theme" trasmesso a più riprese nella pellicola.

Mi è sembrato di avere di nuovo otto o dieci anni, e di dovermi impegnare per permettere a Mario di raggiungere l'ultimo livello.

E' stato divertente, poi, notare che anche Lorenzo riconosceva tutti i passaggi del videogioco, considerando che, qualche mese fa, gli abbiamo regalato un piccolo Game Boy con i più famosi giochi della mia epoca.

Insomma, oltre all'animazione e alla grafica a dir poco perfette, nonché alla trama non assolutamente scontata che permette anche di riflettere su quanto sia speciale ed unico il legame che si instaura tra fratelli, questo pomeriggio trascorso al cinema ha permesso di annullare ogni distanza tra me, Lorenzo e i bambini di ogni età.

Non saprei dirvi, infatti, se a divertirsi in sala fossero più i genitori o i figli.

Quel che è certo è che la lista delle ragioni per cui vale la pena guardare questo film è a dir poco lunga.

Quindi, non vi resta che andare al cinema!