lunedì 1 dicembre 2025

'La luce degli incendi a dicembre': quando l'amore non basta

Rischio di apparire ridondante e noiosa, lo so, ma non posso, ogni volta, fare a meno di ricordarvi quanto sia affezionata a Matteo Bussola
I suoi libri, infatti, per me sono una vera garanzia e non mi perdo mai l'ultimo uscito.
Stavolta, oltretutto, il titolo mi ha ipnotizzata, ricordandomi il mio "Dicembre, dalla cenere al sole".
Insomma, l'ho acquistato nell'esatto giorno di pubblicazione, perché non volevo attendere un minuto più del necessario per gustarmelo.

Margherita e Marcello si incontrano casualmente su un treno, e presto si riscoprono vicinissimi.
Lei scappa da una vita familiare che comincia a starle stretta, a causa di un marito ed un figlio sedicenne che la danno troppo per scontata e hanno smesso di dimostrarle amore e riconoscenza.
Lui, invece, sta tornando a casa da sua figlia Matilde, e si porta addosso il peso di un matrimonio naufragato e finito nel peggiore dei modi.
Un brillante giornalista e una poliedrica revisora contabile si ritrovano a parlare la stessa lingua, e a comprendersi, come non gli capitava, ormai, da troppo tempo.

Bussola ci racconta i loro dialoghi, in un libro scritto quasi completamente in prima persona.
Un azzardo, se vogliamo, ma che contribuisce, a mio avviso, a tenere il lettore sempre attento ed attivo.
Ci fa entrare nel loro io più intimo, sperando che scappi quel bacio, quella carezza, che potrebbero cambiare tutto.
Perché Margherita e Marcello si innamoreranno come due adolescenti, pur non avendo il coraggio di fare quel passo che li porterebbe a stare insieme. Il loro carico familiare è troppo ingombrante per permettergli di pensare soltanto a se stessi e alla propria felicità.
Quindi, cosa ne sarà di questa coppia unita imprevedibilmente dal destino?
I due amanti si perderanno di vista? Continueranno a sentirsi e vedersi di nascosto, conducendo apparentemente la solita vita?
Chissà, ma Matteo ha in serbo per loro un futuro aleatorio, di cui non posso svelarvi nulla.

Posso solo dirvi che, pur amando follemente Bussola, avrei desiderato un finale diverso per il libro. Quindi, la lettura di quest'opera mi ha lasciato un po' l'amaro in bocca.
Conoscendolo, spero tanto che lui possa citare Margherita e Marcello in un cameo nel prossimo romanzo, per regalare ai suoi lettori un epilogo più definito.
Ma non è detto che lo farà.

Perciò, non mi resta che perdonarlo, e attendere il suo prossimo capolavoro con ancora più trepidazione rispetto ai precedenti. Certa che ne varrà sempre e comunque la pena.
Grazie Matteo, per questo bel regalo di Natale.
Di solito ti leggo in estate, intorno al mio compleanno, ma stavolta hai posticipato un po' l'uscita, per riscaldarmi il cuore davanti a quell'albero di Natale che guarderò sempre con infinita nostalgia, pensando a papà.

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