Facendo zapping, domenica pomeriggio, ho beccato il film del 2006 "L'ultima vacanza".
Incuriosita dalla trama, l'ho guardato fino alla fine.
La protagonista, Georgia, convinta di essere in punto di morte a causa di un male incurabile, decide di partire in viaggio alla volta dell'Europa, dilapidando tutti i suoi risparmi.
Inutile descrivervi la sua gioia nel soggiornare in una suite da 4mila dollari a notte, nel mangiare piatti preparati appositamente per lei da uno chef stellato, sciare, ballare, farsi massaggiare ogni centimetro del corpo.
Mi sono chiesta perché molti di noi conducono una vita di negazioni e sacrifici, mettendo da parte più soldi possibili per... il futuro.
E se quel futuro dovesse non arrivare mai? Non possiamo sapere se ci resta da vivere un solo anno, oppure mezzo secolo ancora.
Dunque dovremmo darci alla pazza gioia e sperperare ogni centesimo guadagnato con sudore?
No, almeno non secondo me.
Uno dei concetti filosofici che preferisco e che cerco di adoperare sempre è il giusto mezzo di Aristotele.
Dovremmo, infatti, essere tutti capaci di goderci la vita, concedendoci piccoli o grandi vizi (a seconda delle nostre possibilità), in modo da poter morire a 60 o 100 anni senza rimpianti.
Incuriosita dalla trama, l'ho guardato fino alla fine.
La protagonista, Georgia, convinta di essere in punto di morte a causa di un male incurabile, decide di partire in viaggio alla volta dell'Europa, dilapidando tutti i suoi risparmi.
Inutile descrivervi la sua gioia nel soggiornare in una suite da 4mila dollari a notte, nel mangiare piatti preparati appositamente per lei da uno chef stellato, sciare, ballare, farsi massaggiare ogni centimetro del corpo.
Mi sono chiesta perché molti di noi conducono una vita di negazioni e sacrifici, mettendo da parte più soldi possibili per... il futuro.
E se quel futuro dovesse non arrivare mai? Non possiamo sapere se ci resta da vivere un solo anno, oppure mezzo secolo ancora.
Dunque dovremmo darci alla pazza gioia e sperperare ogni centesimo guadagnato con sudore?
No, almeno non secondo me.
Uno dei concetti filosofici che preferisco e che cerco di adoperare sempre è il giusto mezzo di Aristotele.
Dovremmo, infatti, essere tutti capaci di goderci la vita, concedendoci piccoli o grandi vizi (a seconda delle nostre possibilità), in modo da poter morire a 60 o 100 anni senza rimpianti.
Sarà più facile a dirsi che a farsi?
Sicuramente.
Oggi giuro che mi tolgo uno sfizio. Non so quale, ma fino a stasera un'idea mi verrà.
Sicuramente.
Oggi giuro che mi tolgo uno sfizio. Non so quale, ma fino a stasera un'idea mi verrà.
beh già il fatto che non sappiamo la nostra "data di scadenza" dovrebbe ogni tanto ..spesso ..farci riflettere ho letto diversi libri di L.Buscaglia ..lui ai suoi studenti diceva ;oggi è il tuo ultimo giorno di vita , che fai??
RispondiEliminatelefonerei a mia madre ..porterei mio figlio alle giostre ..direi al mio uomo che l'amo..mi concederei 1 giorno in SPA..etc etc.. lui diceva e perchè non lo fai ??
ecco perchè rimandiamo sempre ? non ho tempo !non ho soldi !...lo faccio domani..sii ma il domani non potrebbe esserci!
ecco abbiamo cominciato bene stamattina ;))
..allora io penso e cerco di viver bene adesso ..senza buttar soldi che magari a volte latitano ;) ..ma magari mi ritaglio 1 mezza giornata solo per me ..senza sensi di colpa poche volte ma ogni tanto lo faccio ..poi piccoli piaceri ..ogni 2/3 settimane parrucchiera e gel unghie ..magari entro in libreria e libro ...1 paio scarpe ..ultimamente ,mi servivano ho buttato altro paio ..una borsa ....vestiti solo quando servono..insomma cose così ..ogni tanto una mostra ..ultima Bansky...ah il tutto dilazionato .. però piccoli piaceri magari distanziati ..così li apprezzo di più..
facci sapere che sfizio hai scelto
ciaoo
Ci penserò. L'ultima volta che ho fatto qualcosa SOLO per me, è stato molti anni fa.
EliminaDue giorni prima di sposarmi prenotai un lungo massaggio rilassante tutto per me.
Da allora, sempre appuntamenti di coppia o di famiglia. 😅
Soluzione semplicissima: la virtù sta nel mezzo.
RispondiEliminaNon bisogna dilapidare tutto perché poi possono venire fuori dell'emergenze (anche banali: come un paio di occhiali che si rompono), ma neppure vivere come rabighini perché si deve morire portandosi dietro 500.000 euro in banca :D
Immagino una tomba piena di banconote.
EliminaSai che utilità...
Io sono sempre stata portata al risparmio, sin da quando accumulavo i soldi vinti al gioco (quando era viva mia nonna, era usuale radunarci a giocare anche fuori dalle feste). Quando iniziai a prendere la pensione di invalidità, mi comprai con grande orgoglio un armadio per la mia camera. Poi ho sposato uno sperperatore, e addio... cene, viaggi, macchine (sue, dato che non guidavo). Mio figlio purtroppo ha preso dal padre e sostiene che non possiamo portarci i soldi nella tomba. Posso permettermi le spese, ma con lo smart working sono 6 mesi che non guadagno con gli straordinari e lo sbilancio si sente. Non vado dal parrucchiere da un anno, metto quasi esclusivamente vestiti usati, ho un motorino usato, una macchina di quasi 14 anni e faccio spesa al discount, ma non lesino su manutenzione dell'attrezzatura che ho al campeggio, della macchina (e quando verrà il momento la comprerò nuova), del giardino (ogni anno faccio venire qualcuno a potare gli alberi). Lo sfizio più grosso che mi sono tolta è stato il Piaggio Sì che mi comprai 10 anni fa, ci spesi assai per passarlo d'epoca e metterlo su strada e me lo rubarono dopo 2 anni. Adesso la cosa che mi concedo più volentieri sono i pasti al ristorante.
RispondiEliminaMangiare al ristorante a me non piace, perché avendo sposato un cuoco conosco il dietro le quinte e non è felicissimo.
EliminaLa vita mondana mi alletta pochissimo, quindi potrei restare mesi chiusa in casa senza provare alcun disagio.
La mia spesa più cospiscua (tolta ovviamente la casa) fu quando a 23 anni decisi di comprare la Smart. La presi nuova e la pagai in contanti, proprio perché sono sempre stata una gran lavoratrice e risparmiatrice.
Nessuno condivise la mia scelta, ma io lo rifarei altre mille volte, anche se questo significa che non sono ancora capace di guidare un'auto col cambio manuale.
Vizi non ne ho, ma non lesino mai sulla tecnologia, ad esempio.
Ho lo stesso smartphone da 4 anni, ma quando comincerà a darmi problemi, lo cambierò in mezz'ora, senza pensarci troppo, così come ho fatto due mesi fa col notebook.
Sono anche io per la via di mezzo, ma ammetto che se dovessi morire domani comunque non mi spiacerebbe avere dei risparmi che può usare la mia famiglia, i figli (che non ho), i nipoti (che non ho). Non ho quest'ottica egoistica che mi porta a dire "i risparmi sono miei, li termino tutti io".
RispondiEliminaTi fa onore questo pensiero, pur non avendo appunto figli.
EliminaDetto da me sarebbe scontato.
Ciao Claudia! Anche io penso che ci sia bisogno del giusto equilibrio: non ha senso risparmiare all'infinito senza togliersi nessuno sfizio, così come non ha senso spendere tutto subito con il rischio di non riuscire poi ad andare avanti!
RispondiEliminaE' sicuramente possibile fare degli acquisti, dei viaggi o altro tenendo conto anche di quello che si mette da parte per il futuro! :)
Immagino che i tuoi sfizi siano soprattutto libri... 😉
EliminaAnche, sì! Però devo dire che ultimamente sto acquistando quasi sempre all'usato in modo da non spendere un patrimonio!
EliminaProssimamente, ad esempio, acquisterò un nuovo tablet perché sta diventando impossibile usare il mio! Così come un po' di mesi fa, soprattutto per via degli esami a distanza, ho dovuto acquistare un nuovo computer (il mio si era completamente rotto!).
Quindi sono sicuramente delle spese importanti, però quando servono non ha senso negarsele! :)
Sono d'accordo.
EliminaConosco gente che ripara gli occhiali da vista col nastro adesivo, pur di non spendere cento euro per sostituirli. E non parlo assolutamente di persone povere...
Qui la pizza la mangiamo una volta alla settimana, ma sempre da asporto, perché viviamo a due isolati dalla nostra pizzeria preferita, e ci sembra sciocco fermarci lì.
RispondiEliminaNon conosco il film, ma ne vidi un altro in cui un agente di polizia accetta di compiere una missione quasi certamente suicida quando, da una serie di accertamenti in seguito a dei malori ricorrenti, i medici gli danno pochi giorni di vita.
RispondiEliminaNon ti sto a raccontare tutto il film poiché non lo ricordo a memoria, ma ti insinuo il dubbio: e se i medici avessero sbagliato?
Ritengo pertanto che vivere come fosse l'ultimo giorno sia sbagliato, così come sbagliato negarsi qualche soddisfazione o sfizio per non intaccare le proprie risorse, temendo una qualche "emergenza".
Nel mio caso il film ha un finale lietissimo.
EliminaSpero anche nel tuo. ;)
È un film poliziesco/thriller... Più che lieto direi sorprendente, anzi dovrei rivederlo dato che molti dettagli non li ricordo.
EliminaNon sapendo la nostra "data di scadenza" sperperare tutto è difficile perché si rischia di essere ancora in vita e non avere più nulla. Certo è che dopo il lockdown io ho pensato che alcune cose che magari si vogliono fare è meglio farle presto senza attendere, cosa che peraltro ho sempre pensato, ma dopo questa esperienza questo pensiero si è rafforzato. Il tutto senza fare follie ovviamente.
RispondiEliminaIl concetto di follia proprio non mi appartiene, ma anch'io ho imparato dal lockdown a non posticipare più troppo le cose. Soprattutto quelle belle...
EliminaSono per l'equilibrio. La vita non può esser fatta solo di sacrifici e rinunce, è necessario ogni tanto concedersi dei piccoli lussi che ci facciano stare bene. Lo sperpero dei soldi non mi piace, così come non amo l'ostentazione in chi ha molto denaro da spendere. Sono per la via di mezzo.
RispondiEliminaBaci.
Non sono l'unica, quindi, a vivere con i piedi per terra, ma non eccessivamente.
EliminaIl giusto mezzo sì, mantenere sempre l'equilibrio, senza esagerare.
RispondiEliminaBeh, tu sei parecchio parsimonioso per carattere.
EliminaNon sarebbe meglio toglierti qualche sfizio in più? ;)
Mezza via anche per me. Faccio parte della generazione per cui risparmiare è fondamentale, ma sono consapevole del fatto che mi potrebbe venire un accidente anche in questo preciso istante ^___^
RispondiEliminaGià.
EliminaQuindi risparmiamo, ma con moderazione.
Una via di mezzo và bene . Per me l'importante sono stati libri e viaggi ,
RispondiEliminacon o senza figlie . Spesso ospiti di amici che ospitavo a mia volta .
Cibo poco ma buono , una volta settimana ristorante- pizzeria , sempre la
stessa e pulita . Parrucchiera solo negli ultimi anni , prima tutto fai
da te eccetto il taglio . Non compero nulla solo se mi piace ma se mi è
necessario . Per il mio compleanno mi faccio sempre un regalino .
Il più costoso ; il PC .
Il "gruzzoletto" da parte c'è , in caso di necessità , altrimenti se lo
godranno le mie figlie .
In punto di morte non avrò rimpianti , ho avuto una vita "vissuta" come
desideravo io .
Un abbraccione . Laura ***
Anch'io dico sempre che non avrò rimpianti, al di là dell'aspetto meramente economico.
EliminaAl parrucchiere ci vado una volta all'anno per il taglio, ma non certamente per risparmiare. E' proprio che "le cose da femmine" non fanno per me. ;)
Un bacione
L'equilibrio è la strada giusta, ma si vive anche una volta sola.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Infatti.
EliminaBuona serata.
Mi ricordo le risate fatte quando, una mia compagna durante l'interrogazione di diritto, ha detto che 'l'Italia è una repubblica democratica fondata sul risparmio' - e non sul lavoro.
RispondiEliminaFosse così anche per lo stato non avremmo un buco miliardario!
Io comunque sono del clan Paperon de Paperoni ma non disdegno qualche gratificazione qua e la.
La tua compagna aveva proprio ragione.
EliminaGli Italiani sono dei grandissimi risparmiatori.
E meno male, dai... ;)
Bellissimo e piacevole film. I soldi (sempre che ci siano) vanno spesi. Tanto non c'è li portiamo dentro il baule.
RispondiEliminaMi fa piacere che tu conosca il film.
EliminaIo non l'avevo mai visto, ma sono felice di averlo guardato.