La mia eterna lotta con la bilancia

 

C'è qualcosa che mi tormenta, da anni, e che tanti non sanno.

Nonostante io sia una donna forte e determinata, una di quelle che definiscono con le palle, mi vergogno terribilmente di mostrarmi in costume.

Questo perché convivo, da sempre, con diversi chili di troppo, e non accetto la mia immagine riflessa nello specchio.

Cioè, attenzione, non ne faccio un cruccio. Non do, infatti, al mio aspetto tutta questa importanza ma, di tanto in tanto, i miei complessi tornano a bussare, quasi sempre in concomitanza con la famigerata prova costume.

Il problema è che, pur seguendo un'alimentazione priva di eccessi e di junk food (anzi, mangiando pochissimo, in verità, perché i tre quarti delle pietanze non sono di mio gradimento), e pur praticando ogni giorno una buona dose di attività fisica, resto sempre in sovrappeso.

La cosa è ancora più inspiegabile considerando che le mie analisi sono sempre perfette, e godo di ottima salute. Non assumo farmaci, sono astemia, non fumo e bevo il caffè giusto ogni tanto, in compagnia.

Insomma, per lo stile di vita che conduco, dovrei essere "perfetta", e invece mi porto addosso un bel fardello.

Mi domando, però, se la cosa mi turberebbe ugualmente qualora non vivessimo nella società dell'apparire.

Perché, infatti, io che sono così brillante ed austera dovrei provare vergogna nell'andare al mare con una taglia 40, o nel mostrarmi in costume a perfetti sconosciuti ai cui occhi, con buona probabilità, le mie smagliature ed i miei chili di troppo non passeranno inosservati?

Perché così è, ed è inutile cercare un senso nell'irrazionale.

Come dico alla mia amica, sarà che sono umana anch'io, sebbene dall'esterno possa apparire forte ed invincibile.

E allora continuerò a scegliere spiaggette nascoste, o frequentate solo da gente di terza età, per sentirmi meno a disagio, visto che di barcamenarmi in una dieta ferrea, che mi costringa a mangiare cinque volte al giorno, ingurgitando cibi che detesto, non ne ho proprio intenzione.

E pazienza.

Per fortuna i momenti di malessere psicologico passano in fretta.

E qualche chilo in più non basta a togliermi il sorriso.