Buon anno a voi

 

Ho deciso di inaugurare il nuovo anno con una cara vecchia abitudine: accendere il PC e aggiornare il blog.

Perché sì, lo so che ultimamente lo faccio fin troppo poco, ma vi ho promesso che non avrei smesso e così sarà.

Cosa dire per dare il benvenuto al 2024?

Non amo i bilanci, né le liste dei buoni propositi, quindi vorrei dirvi soltanto che queste feste sono andate meglio di quanto mi aspettassi.

(Parlo al passato, perché per me l'Epifania è solo una formalità, ma il periodo natalizio si conclude con Capodanno).

Ho trascorso la totalità del tempo con la mia famiglia, e sono stata felice di coinvolgere mia madre in numerose attività.

Abbiamo visitato alcuni presepi viventi, ad esempio, siamo stati al ristorante per il pranzo di Natale, mentre oggi a casa mia per una classica giornata di festa tra pranzo, tombolata e passeggiate.

No, non tacciatemi di incoerenza.

Chi mi conosce, infatti, sa che sono atea, ma adoro i presepi viventi perché amo moltissimo il teatro e, con tutto il rispetto per i credenti, queste rappresentazioni raccontano una storia e, dunque, mi affascinano molto.

Uno dei momenti più belli di questo periodo è stato quando, venerdì scorso, ho organizzato una tombolata a casa mia, con alcuni amichetti di Lorenzo.

I bambini, si sa, sono impegnativi e può sembrare masochistico chiuderne più di qualcuno in un salotto, ma devo dire che ci siamo divertiti un sacco e che sono stati tutti bravissimi.

Come sapete, Lorenzo non desidera mai regali materiali, dunque adoro sorprenderlo con esperienze che lo rendono felice.

Lui, infatti, ha una passione particolare per la tombola, e ama anche circondarsi di buoni amici.

Perciò, quale migliore occasione per convogliare il tutto?

Ieri abbiamo atteso la mezzanotte in piazza, a Monopoli.

Per l'occasione erano presenti alcuni membri dello Zoo di 105, che ci hanno permesso di cantare e ballare in mezzo a tantissime persone.

Per i prossimi giorni, invece, ho in programma di visitare un circo di artisti bravissimi e non di animali (di cui magari vi parlerò) e un paio di altri presepi.

In un attimo, poi, sarà già lunedì e tornerò al lavoro con tutta la routine della quotidianità.

Insomma, oserei quasi dire che mi sento felice, sebbene la mancanza di mio padre nel periodo di festa si acutizzi terribilmente, e per questo mi addormenterei volentieri il nove dicembre, per risvegliarmi un mese dopo.

Ma, avendo un piccoletto per casa che porta il suo nome ed i suoi larghi sorrisi, faccio in modo che il mio dolore non condizioni la sua vita, caratterizzata da una fantastica serenità e tanta gioia.

Concludo augurando buon anno a tutti voi che mi leggete (ancora), e sperando che questo 2024 vi porti quel che vi manca per sentirvi appagati.

Io, davvero, non potrei desiderare di più.

Perché mi accontento di poco, è vero. Ma forse perché, più di tutto, i motivi per cui sentirmi serena superano quelli che mi angosciano, permettendo al mio sorriso di non spegnersi mai.

Un abbraccio.