Tutti al cinema per 'Il Re Leone'

Sono sempre un po' scettica quando si tratta di remake, a maggior ragione se riguardano dei capolavori del cinema che mi hanno appassionata da bambina.

Però, devo dire che Walt Disney sta sfornando un successo dietro l'altro, lasciandomi senza parole.

Due giorni fa, sono andata al cinema col resto del trio per guardare "Il Re Leone", e ritengo di aver investito bene il mio tempo ed i soldi del biglietto, seppure mi aspettassi qualcosa in più.

Premetto che ho apprezzato di più "Aladdin", nonostante io non ami molto il genere musical e mi annoi ogni volta che gli attori cantano e ballano.

Nel "Re Leone", infatti, gli intermezzi musicali sono abbastanza ridotti rispetto all'altra pellicola.

Devo dire, però, che si sente troppo l'assenza di Ivana Spagna e nessuna colonna sonora è, a mio avviso, degna di nota.
Questo è indubbiamente l'aspetto che più mi ha delusa dell'intero film.

Ciò non toglie che la storia riesca a tenere gli spettatori incollati allo schermo per tutti i 118 minuti della proiezione, regalando forti emozioni.

Mi chiedo, però, che senso abbia riproporre questo film dal momento che non vi è nessuna differenza sostanziale con quello del 1994 (di cui vi linko l'opinione del mio amico Moz).

La trama, infatti, la conosciamo tutti.

Simba (voce italiana di Marco Mengoni) è il figlio di Re Mufasa (voce italiana di Luca Ward), per cui prova una forte ammirazione.

Scar (voce italiana di Massimo Popolizio), fratello di Mufasa, però, non vede di buon occhio il nipote e futuro erede al trono, né tanto meno suo padre. Così decide di uccidere il secondo e di spedire il piccolo Simba in esilio, facendogli credere di essere colpevole della morte di Mufasa.

In questo modo potrà proclamarsi re, dando avvio al declino del regno senza che nessuno a parte la bella Nala (voce italiana di Elisa), amica d'infanzia di Simba, si ribelli.

La storia prevede un lieto fine che tutti conoscete, quindi non lo riscriverò nel caso in cui esista qualcuno al mondo che non abbia mai visto il film del '94.

Insomma, un remake fedelissimo alla pellicola originale che facendo leva sul fattore emotivo riesce a coinvolgere milioni di spettatori ma che, in una scala da 1 a 10 merita al più un 7 per quel che mi riguarda.
A quanto pare, alla base della scelta della Disney di riproporre questi successi vi è il bisogno di tutelare i diritti d'autore dei titoli, non solo quello di fare cassa, come ipotizzano i più cinici.

In ogni caso, io che non sono una critica cinematografica, né una recensora, vado al cinema con la mia famiglia solo per rendere felice Lorenzo, quindi mi sento di assolvere la produzione.

Da appassionato degli animali qual è stavolta, infatti, non ha potuto che ringraziarmi per ore della scelta fatta e supplicarmi di comprargli i popcorn, perché l'odore in sala era davvero irresistibile.

Adesso attendiamo l'uscita di "Lilli e il vagabondo", fiduciosi che non ci deluderà.

Intanto, vi ho regalato qualche stralcio del film, sperando che non mi denuncino per violazione dei copyright.

In fondo, non l'ho fatto sicuramente a scopo di lucro!