La prima volta al cinema di mio figlio: Aladdin

Venerdì scorso, approfittando del fatto che mio marito avesse la giornata libera, abbiamo deciso di far fare a Lorenzo una nuova esperienza.

Così, dopo avergli spiegato che sarebbe dovuto restare in silenzio per due ore (impresa ardua per un bambino di tre anni), ci siamo recati al cinema.

L'occasione era ghiotta, perché diversi amici ci avevano parlato bene di "Aladdin".

Premetto che non avevo mai guardato il cartoon con troppa attenzione. Magari giusto qualche scena di sfuggita, quel po' che basta per conoscere i personaggi di una storia nota ai più.

Non so dirvi perché da bambina non abbia provato interesse per questo cartone, ma non è il solo "cult" che ho evitato.

Ad esempio, non ho mai visto neppure "La sirenetta".

Però, il film mi ha incuriosita, ed ho deciso di dargli una chance, anche perché adoro Will Smith, quindi ero certa che avrei apprezzato quantomeno il suo ruolo.

Effettivamente, oltre che molto sexy, questo genio della lampada è a dir poco adorabile.

Riesce a rendere l'intero film un inno all'amore e all'amicizia, quella vera, senza secondi fini, eterna.

Perché di sicuro non si aspettava che dopo migliaia di anni sarebbe stato proprio il giovane Aladdin a liberarlo da quella lampada, permettendogli di vivere un'esistenza libera e "terrena".

Sarà proprio il giovane Mena Massoud, dunque, a dare a Will Smith e a tutti i telespettatori un'importante lezione di vita.

A conquistare il suo cuore la bella principessa Jasmine (Naomi Scott).

Riuscirà il perfido Jafar ad impossessarsi del titolo di Sultano, impedendo oltretutto alla giovane coppia di amarsi?

Considerando che, probabilmente, sono l'unica trentenne al mondo a non aver visto il cartone, immagino che contenere la mia voglia di spoiler sarà superfluo, dato che tutti conoscerete come va a finire.

Quello che, però, non potete sapere è quanto questo film vi terrà incollati alla sedia per i suoi 130 minuti che voleranno, nonostante qualche balletto di troppo in perfetto stile Bollywood, ma che vi permetterà di tenere il tempo tamburellando col tallone, senza comunque annoiarvi.

Insomma, una pellicola promossa a pieni voti, che merita indubbiamente di essere guardata.

Parola mia, di Leo e.... soprattutto di Lorenzo, che si è nascosto sotto al mio braccio durante le scene che riguardavano il malefico Jafar, ma senza mai dire una parola.

E' proprio un ometto... E noi siamo fieri di lui.