Quando vivevo a Fasano collaboravo come volontaria con un'associazione che si batteva per la tutela delle vittime della strada e delle loro famiglie.
Ogni anno, in occasione di una fiaccolata organizzata in memoria delle vittime, assistevo allo scorrere delle foto dei caduti con un nodo in gola e nello stomaco.
Purtroppo quelle immagini diventavano sempre di più.
L'ulteriore smacco, però, era che queste morti premature non avessero quasi mai giustizia, a causa di una legge troppo indulgente contro chi uccide alla guida.
Nel 2016, finalmente, fu introdotta la legge sull'omicidio stradale, e qualcosa iniziò a muoversi, sebbene le pene continuarono ad essere non proporzionali alla gravità del reato.
Stamattina, però, i giornali nazionali hanno diffuso la notizia di una sentenza destinata a fare storia.
Il 18 dicembre del 2017, a Milano, un maresciallo dei carabinieri alla guida di un'automobile di servizio, di proprietà del Ministero dell'Interno, fece una manovra azzardata, provocando un grave incidente che portò alla morte del fotografo 32enne Nicolò Luckenbach.
Oggi, il gup di Milano Livio Cristofano, in accoglimento di una richiesta di patteggiamento, ha stabilito che l'imputato dovrà scontare un anno e sei mesi di reclusione e dire addio alla patente per il resto della sua vita.
L'avvocato della famiglia della vittima si è detto commosso per questa sentenza epocale.
Di sicuro nessuna pena potrà lenire il dolore dei familiari di Nicolò e di tantissimi altri che, ogni giorno, perdono la vita sulle nostre strade.
Resta, però, che almeno in tribunale ci si dovrebbe sentire tutelati e compresi.
Insomma, la giustizia funziona.
RispondiEliminaMoz-
Ogni tanto..
EliminaCara Claudia, spesso questo non succede, per fortuna oggi ha funzionato! Giustizia!!!
RispondiEliminaCiao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Infatti ne sono stata felicissima.
EliminaBuonanotte.
E' un inizio! Perlomeno siamo sulla strada buona!
RispondiEliminaUn inizio, dici bene.
EliminaVoglio credere che non resti un caso isolato.
Giustissimo togliere la patente a vita a chi la usa in modo incosciente, anche senza provocare vittime.
RispondiEliminaTuttavia trovo ben poco soddisfacente il resto della sentenza, con una condanna ridicola per un omicidio.
Ho pensato la stessa cosa. Un anno e mezzo è una miseria, ma conosco chi ha ottenuto solo sei mesi di condanna e non ha scontato un solo giorno grazie alla pena sospesa....
EliminaQuindi, è sempre meglio di niente.
Anche con un anno e mezzo, se era incensurato, non fa un giorno di carcere. Se non sono cambiate le leggi...
EliminaLa speranza è che sia un inizio di una svolta della giustizia a riguardo.
E lo so.
EliminaPoi parliamo di un carabiniere..
Quindi figurati quante attenuanti verranno fuori.. 😭😭
Speriamo non resti un caso isolato...e comunque speriamo che intensifichino le pene per questo tipo di reato
RispondiEliminaPer una volta sono fiduciosa e sembra che stiamo andando nella giusta direzione..
EliminaPrima che introducessero la complicazione legalese del cosiddetto "omicidio stradale", provocare un morto con un incidente andava sotto la giurisdizione dell'omicidio colposo - solo che non l'applicavano mai, quell'articolo del codice penale. Quindi, anche con questo cavillo inutile dell'omicidio "stradale", se ci si trova davanti un giudice troppo indulgente il risultato è lo stesso. Vedo ancora troppi morti sulla strada, e troppi pirati della strada che la fanno franca, "stradale" o meno. L'hai proprio detto qui sopra, come risposta al commento di MikiMoz: ogni tanto...
RispondiEliminaHai ragione.
EliminaLo scrivo praticamente ogni giorno che diffido fortemente dalla giustizia italiana e che non mi sento in nessun modo tutelata o rappresentata da essa.
Però la speranza è sempre che qualcosa possa muoversi. Partendo proprio da quell'ogni tanto..
Bene così, e si spera continui ad essere sempre più stringente.
RispondiEliminaSperiamo bene.
EliminaQuando si mettono ubriachi alla guida...
RispondiEliminaLì si che serve una pena esemplare.
Magari fosse solo l'alcol il problema.
EliminaOrmai alla guida ci si mettono delle vere bombe ad orologeria...
Affidamento in prova ai servizi sociali e la persona condannata per omicidio stradale (sia essa un Carabiniere o un civile) non farà neppure un giorno di carcere (o di domiciliari).
RispondiEliminaGiusto così.
Direi che nessuna pena potrà mai essere proporzionale al valore della persona uccisa.
Poi per i casi di omicidio stradale commesso in seguito ad assunzione di alcol e droga, credo che le pene previste siano giuste.
Il nostro sistema giudiziario non è purtroppo esente da storture, ma io continuo ad avere fiducia in esso.
Perché pur essendo un giornalista, sei laureato in giurisprudenza, e quindi difendi la categoria.
EliminaAltrimenti chissà..... 😜