venerdì 22 novembre 2019

Ailo - Un'avventura tra i ghiacci: promosso con riserva

Ieri abbiamo portato Lorenzo al cinema.
Stavolta ci siamo dimenticati la foto di rito, ma spero che la mia breve recensione possa aiutare coloro che intendono guardare o meno questo film a schiarirsi le idee.
Si tratta di "Ailo - Un'avventura tra i ghiacci", girato dal regista francese Guillaume Maidatchevsky nel 2018, ma giunto in Italia solo il 14 novembre 2019.

Non un cartone animato, nemmeno un semplice film.
Sul grande schermo va in onda un vero e proprio documentario sulla Lapponia e sugli animali tipici del luogo, nonché sulla sua flora.
Un documentario, però, (forse troppo lungo: 86 minuti) che fa riflettere grandi e piccini sul tema della tutela dell'ambiente e dei cambiamenti climatici, ma che non riesce ad appassionare nessuna fascia d'età.

Voce narrante, per la versione italiana, è Fabio Volo, perfetto nel ruolo. Probabilmente, se non fosse stato per qualche sua esortazione e onomatopea, mi sarei addormentata sulla poltrona.
"Qui in Lapponia si racconta che un alce ha cinque minuti per alzarsi sulle zampe, cinque per imparare a camminare e altri cinque per correre e nuotare." ripete ad intervalli più o meno regolari il narratore, per far capire al pubblico quanto sia difficile la vita di un animale del genere.
Difatti, metà delle renne muoiono prima di aver compiuto un anno.

E' il cerchio della vita, la dura legge della natura.
Un film che potrebbe far ripensare al "Re Leone", ma che è lontano anni luce dal successo di casa Disney.
Le immagini girate dal maggio 2017 al giugno 2018 in 120 giorni totali di lavorazione, per un ammontare di girato pari a ben 600 ore, sono decisamente eloquenti, e raccontano un paradiso nel quale la natura si ribella alla devastazione dell'uomo.
Lo fanno, però, con non poca monotonia.
Neve, alberi, neve, alberi, neve, alberi e ruscelli. Animali. Ermellini, volpi bianche, gufi.
Creature che affascinano i bambini, ma che aiutano poco a catturare l'attenzione degli adulti.
Fondamentalmente, infatti, il film sta tutto qui.
Non una trama a rendere avvincente la storia, ma la semplice messa in onda di immagini che ritraggono i primi dodici mesi di vita del cucciolo di renna Ailo, fino al raggiungimento del suo primo anno d'età, quando la madre partorirà di nuovo e lo lascerà solo alla sua vita da adulto.

Insomma, Lorenzo ha apprezzato molto la pellicola perché adora gli animali e ne resta sempre incantato, ma non mi sento di consigliare questo film ad altri.
Al contrario, però, ritengo che sarebbe perfetto a fini educativi e didattici e che dovrebbe quindi essere trasmesso nelle scuole di ogni ordine e grado, per sensibilizzare al tema della tutela ambientale.
Per questo e, ripeto, solo per questo, non mi sento di bocciarlo.

Per chi volesse saperne di più, vi invito infine a guardarne il trailer in italiano.

28 commenti:

  1. Senza avere visto il film specifico, so che i documentari naturalistici possono essere noiosi. Da cosa dipende?
    - tematica trattata: un documentario sui bradipi è meno avvincente di uno sul ciclo della foresta pluviale; se la vita e l'habitat delle renne sono quelli, c'è poco da fare.
    - compatibilità della voce narrante: a mio parere non tutte le voci sono adatte per accompagnare, a lungo, immagini naturalistiche. Fabio Volo lo trovo più adatto a doppiare qualche personaggio... Certo, meglio lui voce narrante che Massimo Ceccherini...

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    1. Le tue considerazioni sono il perfetto motivo per cui ho promosso il film, seppur con riserva.
      Ho letto recensioni impietose in giro, e me n'é dispiaciuto.
      Fabio Volo, invece, l'ho trovato molto adatto al ruolo e giuro che non mi sono lasciata influenzare dal fatto che io stia leggendo, per la prima volta nella vita, un suo libro (l'ultimo) e mi stia piacendo un sacco...

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    2. Con Fabio Volo ho un rapporto controverso. L'ho conosciuto tramite un suo libro regalatomi, "Il giorno in più", che mi è piaciuto, tanto da averci visto anche il film (IMO di qualità inferiore al romanzo), poi ho comprato "Un posto nel mondo", carino ma meno avvincente dell'altro romanzo... Molto bello anche "Caso mai"...
      Non ho preso altri libri perché puntualmente ci mette di mezzo personaggi che fanno uso di droghe, che leggere o pesanti che siano non rappresentano un mondo di mio interesse...

      Poi l'ho visto in televisione, e ho iniziato a detestarlo "a pelle". In pratica mi piacciono i suoi personaggi, non la sua persona.

      Se vorrai leggere altro di Fabio Volo, quindi, punta a "Il giorno in più".

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    3. "Il giorno in più" lo vidi al cinema. All'epoca ero un'appassionata del grande schermo e ci andavo almeno due volte al mese.
      Mi mise addosso molta tristezza, ma mi piacque.
      Nel libro che sto leggendo sono arrivata a metà e non ho ancora trovato traccia di nemmeno una canna. Chissà se continuerà così. 😉

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    4. Quando ci sono canne, ne parla già la quarta di copertina, quindi leggi tranquilla.

      Nel film "Il giorno in più" mancano delle spassose scene di lui in bagno, quando si schifa del telo della doccia che si attacca al corpo bagnato e quando gli finisce il cellulare nel water. 😁
      Anche l'epilogo è più toccante nel libro, leggi ogni rigo col pathos...

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  2. Cara Claudia, immagino quanto contento sia stato, Lorenzo.
    Certo che certi documentari ti emozionano e li ci lasci il cuore.
    Ciao e buona giornata con un abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso 

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    1. Effettivamente gli è piaciuto molto, però si lamenta del volume troppo alto.
      Poverino, ha ragione.
      Spesso è assordante.

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  3. E ti sembra poco?
    Se ti aspettavi qualcosa di diverso t’andavi a veder la Famiglia Adams no?
    Per me ii cinema è anche questo.
    Ci sono documentari che aiutano a capire senza avere altre pretese se non di documentare appunto i fatti.
    Mi piace che l’abbia capito Lorenzo ..mi sorprende che non l’abbia apprezzato te.
    Ben vengano film così.
    Fabio Volo a parte.
    Anche se la voce narrante in film così vuol dire tanto.
    Con affetto tuo Max

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    1. In realtà la delusione nasce dal fatto che si tratti di un documentario di quelli che vedo abitualmente su Fox tv, mentre dal cinema ci si aspetta un film, una trama, una storia d'amore o di amicizia tra due cuccioli di renna, i dispetti tra bestioline, non so.
      Ci si aspetta che la realtà venga quantomeno romanzata, e non che si debba assistere inermi e annoiati allo scorrere di un album di fotografie. Non so se ho reso l'idea.
      Magari mi sarò documentata troppo poco prima di andare al cinema ed ho sbagliato, altrimenti avrei scelto un'altra pellicola.... 😉

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  4. Quando Lorenzo sarà più grandicello, fagli leggere "Mai gridare al lupo". Ignora tranquillamente il film omonimo, che rovina di brutto la storia, peraltro vera.

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    1. Lo farò.
      Ma ammesso che sarai ancora qui a ricordarmelo, perché sai bene quanto io sia smemorata...... ;)

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    2. Ahahahah
      Non intendevo quello a cui hai pensato. Come siamo maligni.
      Le ipotesi più probabili sono:
      1. Avrò chiuso il blog.
      2. Il blog sarà aperto ma tu ti sarai stufato di leggerlo.
      3. Mi avranno rapita gli alieni.

      Va bene ora? 😜

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  5. Il punto è verso quale categoria di pubblico il film è diretto: se solo ai bambini credo che, in base a quanto tu stessa affermi nella tua recensione, il docufilm sia da promuovere, certo non credo anch'io possa andare oltre questa fascia di pubblico per come è strutturato ( questo lo scrivo basandomi sulla tua recensione non avendolo visto e non andandolo a vedere, non fosse altro che per una forte allergia verso Fabio Volo :-))) )

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    1. In realtà credo che non sia troppo adatto nemmeno ai bambini.
      Lorenzo lo ha adorato solo perché è appassionato di animali.
      Altri suoi coetanei chiedevano ai genitori di andare via perché si stavano annoiando.
      Ripeto, al cinema per me non è adatto a nessuno.
      Nelle scuole è perfetto.

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  6. No, infatti, a me questo genere di documentari non piacciono molto.
    Preferisco le care vecchie clip di Quark che pure raccontano -magari senza tanto montaggio- la stessa storia.
    Ma immagino che ai bambini possa piacere... :)

    Moz-

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  7. Temo che un film di questo tipo a me annoierebbe molto :(

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  8. Ammetto con un certo senso di vergogna di essermi quasi appisolato di fronte a film più "vivaci" di questo (non mi sono mai addormentato completamente solo perché mia moglie ogni tanto mi dava qualche gomitata :-), quindi non penso proprio che andrò a vederlo. Ben venga, comunque, qualsiasi film (o documentario) che sensibilizzi verso ecologia e ambiente. Oggi più che mai c'è bisogno di questo.

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    1. Verissimo.
      E lunga vita alle mogli salvatrici come la tua... 😂😂

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  9. Grazie per la recensione Claudia! Mi piacciono i documentari, ma hai ragione, 86 minuti sono troppi! Io ho visto un documentario che durava un'ora e mezza ("African Cats") e mi sono annoiata! Comunque non sapevo che metà delle renne muoiono prima di aver compiuto un anno!! :|
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    1. Non lo sapevo neanch'io.
      Mi ha molto colpita, inoltre, il fatto che se non imparano a correre entro pochi minuti vengono catturate da predatori più grossi e uccise.

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  10. Ma questi film sono così, prendere o lasciare, a parte che io sono per la seconda ipotesi, 86 minuti non sono troppi per un documentario, ma per uno di questo tipo probabilmente sì. Comunque Lorenzo ha visto "nuovi" animali e penso basti ;)

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    1. Però io sono troppo buona e l'ho promosso con riserva.
      Tu sicuramente l'avresti stroncato con un bel 5. 😅

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  11. Sabato scorso sono andato al cinema con mio nipote (6 anni) un bel documentario, siamo usciti soddisfatti tutti e due.
    Buon fine settimana.

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