Finalmente anche quest'anno ho portato a termine la lettura dell'ultimo capolavoro di Matteo Bussola, "Un buon posto in cui fermarsi".
Come vi ho detto e ripetuto, lo ricevo sempre come regalo per il mio compleanno, dunque, sebbene Matteo pubblichi il suo nuovo libro all'inizio dell'estate, mi tocca attendere fino al 18 agosto per poterlo sfogliare.
Anche stavolta non ha disatteso le mie aspettative e quelle di migliaia di lettori che lo hanno immediatamente portato nella top ten dei libri italiani più letti degli ultimi mesi.
Partendo dalla copertina, a colpo d'occhio, è facile immaginare che vi sia una sorta di collegamento col precedente "Il rosmarino non capisce l'inverno".
Senza spoilerarvi nulla, infatti, posso dirvi che alcuni protagonisti del primo romanzo torneranno tra queste pagine, più evoluti.
Attenzione, però, che le storie di questo libro (e degli altri dell'autore) sono tutte autoconclusive. Pertanto, chi non avesse letto "Il rosmarino" non avrebbe alcuna difficoltà a comprendere il senso delle vicende narrate adesso.
Cosa dire di queste 160 pagine che mi hanno tenuto compagnia per appena due pomeriggi, considerando che, come al solito, i romanzi di Bussola scorrono velocemente, come una porzione di parmigiana? Che tu vorresti pure mangiarla lentamente, per assaporarla bene, e magari fare la scarpetta, ma la verità è che è così buona che la divori in quattro bocconi. Per poi pentirti di tanta voracità.
Per fortuna, nel caso del libro, puoi ricominciare daccapo e goderti i vari passaggi. Con la parmigiana, invece, se prendi un'altra porzione, finirai per star male davvero...
A differenza della sua opera precedente, in questo libro Matteo ci parla prevalentemente di uomini. Ci mostra la vita con i loro occhi.
Non vi nascondo che, in un paio di passaggi, ho faticato a comprendere il punto di vista del narrante. In altri casi, invece, mi sono letteralmente commossa.
La frase scelta per la cartolina illustrata e autografata che, come ogni volta, ha accompagnato la prima stampa del libro, come regalo per i lettori, è sicuramente il passo che ho preferito.
≪La vita non è una montagna da scalare,
un treno da non perdere,
un obiettivo da centrare,
ma è una piccola stanza
da arredare con cura.
Non è una cima da raggiungere
a tutti i costi.
E' la scelta di un buon posto
in cui fermarsi.≫.
Potrei dire che queste righe, infatti, sono la mia massima assoluta di vita.
Io che non ho mai rincorso il successo, ad esempio, e che ho fatto dell'arte di sapersi accontentare il mio mantra. Che, detto così, può sembrare pure triste, ma non lo è.
Infatti, ho solo imparato a non aspettarmi troppo da questa esistenza, e a cercare di goderne ogni istante senza l'ansia di arrivare sempre un metro più in là, di corsa.
Come ha fatto Stefano, con i suoi tempi, nonostante la sua fame di denaro e affermazione gli sembrasse, inizialmente, l'unica priorità.
Senza sapere che solo accantonandola ha potuto, finalmente, assaporare il gusto della felicità.
Insomma, ancora una volta Matteo non vuole certo darci lezioni di vita ma, a suo modo, lo fa.
E lo fa divinamente bene.
Non perdetevi questo libro.
Come sempre, mi ringrazierete.
Sicuramente un libro molto interessante, che offre spunti di riflessione ed insegnamenti. Anch'io la penso come te. La rincorsa al successo, all'ottenere sempre qualcosa di più da se stessi, è molto stressante e non dà la felicità. Meglio apprezzare e godere ciò che la vita ci dà, ed essere felici nel posto in cui ci siamo fermati.
RispondiEliminaEsatto.
EliminaL'importante è fermarsi in un posto giusto per noi. Anche se non è affatto ambizioso.
Io ho comprato questo libro qualche settimana fa ma ancora non l'ho letto ,anche se, essendo basso, si dovrebbe leggere in poco tempo. Conto di leggerlo presto. Mi ha colpito la bella cartolina segnalibro , che lo accompagna. Anche l'anno scorso ho comprato il suo libro, bello !! Ciaoo
RispondiEliminaSono felice che tu l'abbia acquistato. Sono certa che ti piacerà.
EliminaVedrai che, come me, lo leggerai in due giorni. 😘
Preferisco la parmigiana...comunque bravo Matteo, e brava te ;)
RispondiEliminaAhahah
EliminaLa parmigiana vince su tutto!
Sono parole che condivido, anch'io penso sia più saggio godere di ogni istante senza crearsi aspettative. Non sempre ci riesce, ma almeno ci provo!
RispondiEliminaE con la parmigiana come sei messa, invece? Riesci a gustarla lentamente o la butti giù in tre bocconi? 😉
EliminaIn realtà ho cambiato modo di mangiare in generale, anni fa buttavo giù tutto in fretta, ora il cibo me lo gusto con calma.
EliminaBravissima. Aiuta la digestione.
EliminaIo sono una lumaca quando mangio. Ma la mia linea non ne giova. 😅
"La scelta di un buon posto in cui fermarsi".
RispondiEliminaMi piace :)
Tu l'hai trovato, mi sa. ❤️
EliminaDeve essere un libro interessante.Ciao
RispondiEliminaLo è. Parola mia!
EliminaUn ottimo posto dove fermarsi..transitare..godersela..questa VITA..che corre veloce
RispondiEliminaMa la meraviglia della vita ci sorprende ..ci abbraccia..importante saperla apprezzare al meglio
Oggi pomeriggio ho preso il caffè con due mie carissime amiche delle medie.
EliminaCioè, erano passati 21 anni dall'ultima volta che ci vedevamo tutte e tre insieme.
E cos'è stato il nostro appuntamento se non un fantastico posto in cui fermarci?
Bisogna vivere ogni istante.
RispondiEliminaSempre col massimo dell'energia.
EliminaCiao Claudia, non conoscevo l'autore, onestamente, ma sono stata subito colpita dal titolo "Il rosmarino non capisce l'inverno", quindi sono già partita alla ricerca dei testi in questione :D Sono sempre fiduciosa/curiosa/ingorda quando "incontro" uno scrittore nuovo, quindi praticamente ho già nella mia lista da leggere, oltre al succitato libro ed a quello da te recensito (a proposito, la citazione che hai riportato promette benissimo), anche un altro paio scelti a caso tra quelli suggeriti Googlandolo il suo nome :)
RispondiEliminaTornerò per darti la mia opinione appena li finirò :) Grazie del suggerimento, spero di innamorarmene :D
Strano che tu non abbia mai beccato un mio post su Matteo.
EliminaHo recensito tutti i suoi romanzi e ne ho anche presentato uno nella mia città d'origine, Fasano.
Fu un'emozione bellissima e attendo sempre di poterla bissare.
Non escludo di averne letto, allora, e che però non mi sia rimasto impresso il suo nome. Comunque, detto fatto, ho recuperato subito il primo libro a tiro: "Il rosmarino non capisce l'inverno". Premesso che non avevo letto la trama (e, come detto, se l'ho fatto su qualche tuo post, non la ricordavo proprio), sono rimasta un po' delusa all'inizio dal fatto che si trattasse di mini storie. Però il testo era ben scritto, scorrevole (ed infatti come visto l'ho divorato in un paio di ore) e veniva voglia di capire cosa succedesse ad ognuna di queste donne, quindi ho continuato e poco a poco con sorpresa ho compreso che erano tra di loro collegate in qualche modo, anche se penso che sia un testo da leggere due volte, proprio per questo motivo; per fissarsi bene chi è poi chi nelle storie dell'altra. È sicuramente un bellissimo libro da consigliare, anche se devo dire che mi ha lasciato addosso un po' di dolce malinconia. Sono curiosa di leggere il successivo, ti farò sapere la mia opinione anche su quello :)
EliminaChe bello! Sono contenta che tu l'abbia letto. E sì, la tecnica dello storytelling è stata proprio la causa del mio amore per Matteo.
EliminaPerché è perfetta per i miei problemi di memoria, e non faccio fatica a comprendere il senso delle vicende narrate.
Comunque, per te che sei fondamentalmente una romantica, forse il migliore è "La vita fino a te", come anche "L'invenzione di noi due".
Cerca le mie recensioni attraverso il campo di ricerca del blog, e vedrai che ti piaceranno. 😘
No ho mai letto nulla di questo autore ma il libro già mi incuriosiva dal titolo. Da come ne parli sembra davvero molto bello, appena riesco lo recupero ❤️❤️
RispondiEliminaMagari Matteo conquisterà anche te, com'è accaduto con Paola. 😘
EliminaLo sto leggendo in questo periodo. Con grande lentezza, un episodio per volta, durante le pause pranzo a lavoro. L'invenzione di noi due mi aveva colpito particolarmente e anche qui, devo dire, lo sto trovando uno scrittore interessante. Vedremo come prosegue.
RispondiEliminaQuello che adoro dei libri di Matteo è proprio poterli leggere a scaglioni, senza il rischio di dimenticare fatti e dinamiche essenziali per la comprensione della storia.
EliminaAnche se, va detto che finora li ho sempre divorati in due giorni, dunque il problema non si sarebbe posto a priori. Ma magari se si fosse trattato di un'unica storia non sarei stata così felice di leggere ancora e ancora.