Venerdì 17: sfatiamo la sfiga

Non mi ero neppure resa conto che oggi fosse venerdì 17. Premetto che non sono mai stata superstiziosa, ma avrei avuto qualche piccola accortezza in più... Nel dare la precedenza in auto, ad esempio. 😉

Eppure, questa data mi riporta alla mente uno dei miei primissimi articoli per un giornale. Uno vero, s'intende, senza nulla togliere a quello del liceo che amavo terribilmente.

Ricordo che lo intitolai: "Venerdì 17: sfatata la sfiga".

Infatti, il mio articolo parlava di un super fortunato che aveva acquistato, proprio in questa data, un gratta e vinci da record, vincendo una cifra a cinque zeri.

Il fatto accadeva a Fasano, nel 2004.

Aggiunsi, poi, una serie di nozioni in merito alla scaramanzia.

Ad esempio, vi siete mai chiesti perché in Italia questa giornata porti sfortuna?

Gli Anglosassoni, invece, temono il venerdì 13, gli Spagnoli il martedì 13.

Innanzitutto, per ragioni meramente cattoliche, il venerdì è il giorno associato alla morte di Cristo, e quindi considerato infausto.

Nell'Antico Testamento, poi, il diluvio universale iniziò proprio il 17. Quindi... combo!

Un'altra chiave di lettura del fenomeno è riconducibile all'epoca dei Romani.

Sulle tombe, infatti, veniva spesso scritto VIXI ("ho vissuto" in lingua latina, "sono morto") che, anagrammato, diventa XVII, ovvero 17.

Insomma, la superstizione mi ha fatto sempre sorridere, a maggior ragione per chi ci crede, e tanto.

Avevo amici che, in questa giornata, non venivano a scuola, o non andavano al lavoro, inventando le peggiori malattie, pur di poter restare a letto, "al sicuro".

E se il lampadario della loro cameretta gli fosse caduto in testa? Ahahah

Quindi, non state dietro a queste storie, e non discriminate i gatti neri.

La sfortuna esiste per chi se la cerca.

Intanto, nel dubbio, facciamo le corna, dai....  😜